14 Febbraio 2023 - Varese - Erano volate in Turchia per celebrare la vita, e purtroppo hanno trovato la morte uccise dal devastante terremoto di una settimana fa.
Shouha Ibrahim, 44 anni, e le sue due figlie, Sabrin e Uafa, sono rimaste sepolte sotto le macerie a Antiochia.
Residenti a Busto Arsizio (Varese), ma di origine siriana, Shouha e Uafa avevano raggiunto la figlia e sorella maggiore, Sabrin, che aveva appena dato alla luce la sua bambina in Turchia.
A casa era rimasto il papà, Khalid Hasan, dipendente di un'officina di Vanzaghello (Milano), insieme ad altri 4 figli. Sabato mattina il ministro degli Esteri Antonio Tajani aveva dato la notizia del decesso delle donne, da anni residenti in Lombardia e con passaporto italiano.
«Una famiglia felice, serena, che in Italia aveva messo radici, con i figli impegnati nelle scuole di Busto e con ottimi risultati, perfettamente integrati, gli Hasan stavano vivendo la gioia di abbracciare la prima nipotina»: così li descrive chi conosce la famiglia a Busto Arsizio.
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Terremoto in Turchia e Siria: la vicinanza di papa Francesco
8 Febbraio 2023 - Città del Vaticano - “Sono vicino alle popolazioni della Turchia e della Siria, duramente colpite dal terremoto che ha causato migliaia di morti e di feriti”. Lo ha detto papa Francesco al termine dell’udienza, prima dei saluti ai fedeli di lingua italiana. “Con commozione prego per loro – ha proseguito – ed esprimo la mia vicinanza a questi popoli, ai familiari delle vittime e a tutti coloro soffrono per questa devastante calamità. Ringrazio quanti si stanno impegnando a portare soccorso e incoraggio tutti alla solidarietà con quei territori, in parte già martoriati da una dura guerra”. “Preghiamo insieme perché possano andare avanti con questa tragedia, e chiediamo che la Madonna li protegga”, ha concluso Francesco prima di recitare l’Ave Maria.
Terremoto in Turchia e Siria: la CEI stanzia 500mila euro come primo aiuto per la popolazione
6 Febbraio 2023 - Roma - La Conferenza Episcopale Italiana ha deciso lo stanziamento di 500mila euro dai fondi otto per mille, che i cittadini destinano alla Chiesa cattolica, come prima forma di aiuto alle vittime del violento terremoto che ha devastato la Turchia e la Siria. Centinaia le vittime, migliaia le persone ancora intrappolate sotto le macerie, numerosi gli edifici colpiti. Un bilancio ancora provvisorio che, secondo le Caritas locali, crescerà drammaticamente: in Turchia la zona interessata è molto vasta e difficile da raggiungere, anche per le rigide condizioni climatiche. “La Cattedrale di Iskenderun è crollata, scuole ed episcopio non sono agibili, anche la chiesa della comunità siriaca e quella ortodossa sono andate totalmente distrutte. La situazione è in continuo divenire”, fa sapere il vescovo Paolo Bizzeti, Vicario apostolico dell’Anatolia e Presidente della Caritas in Turchia. In Siria il sisma ferisce un Paese già dilaniato dalla guerra e dove oltre l’80% della popolazione vive in povertà.
“A nome della Chiesa che è in Italia esprimo profondo cordoglio e vicinanza alla popolazione provata da questo tragico evento, assicurando preghiere per le vittime, i loro familiari e i feriti. Mentre ci stringiamo a quanti sono stati colpiti da questa calamità, auspichiamo che la macchina della solidarietà internazionale si metta subito in moto per garantire una rapida ricostruzione”, afferma il card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e Presidente della CEI. Lo stanziamento della Conferenza Episcopale Italiana aiuterà a far fronte alle prime necessità.