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Mese di aprile: video del Papa per netto no alla guerra

31 Marzo 2023 -

Città del Vaticano - «La guerra è una follia, è fuori dalla ragione». A sessant’anni dalla pubblicazione della Pacem in Terris, papa Francesco fa proprie le parole di Giovanni XXIII e invita la Chiesa a pregare per «una maggiore diffusione di una cultura della nonviolenza, che passa per un sempre minore ricorso alle armi, sia da parte degli Stati sia dei cittadini». Nel video dedicato al mese di aprile, con l’intenzione di preghiera affidata a tutta la Chiesa cattolica attraverso la Rete mondiale di preghiera del Papa, il Vescovo di Roma ricorda che «vivere, parlare e agire senza violenza non significa arrendersi, né perdere, né rinunciare a nulla. È aspirare a tutto». Il prossimo 11 aprile ricorrono infatti i 60 anni dalla promulgazione della Lettera enciclica di papa Roncalli (19632023). Nel video di questo mese compaiono i ritratti in bianco e nero di san Giovanni XXIII, Gandhi, Martin Luther King, santa Teresa di Calcutta, in mezzo agli scenari di guerra e distruzione: dall’Ucraina al Medio Oriente, fino alle sparatorie in Paesi come gli Stati Uniti.

Dal momento che «ogni guerra, ogni scontro armato, finisce con l’essere sempre una sconfitta per tutti», il Pontefice esorta «a far crescere una cultura della pace». «Anche nei casi di legittima difesa - sottolinea l’obiettivo è la pace» e «una pace duratura può essere solo una pace senza armi».

Per questo l’appello che il Papa rivolge nel video messaggio, pronunciato in lingua spagnola, è a fare «della nonviolenza, sia nella vita quotidiana sia nelle relazioni internazionali, una guida per il nostro agire». (Ulteriori informazioni su www.ilvideodelpapa.org).

Rom e Viaggianti: Ambasciatori dell’istruzione inclusiva riuniti a Strasburgo

31 Marzo 2023 - Strasburgo - Undici “Ambasciatori dell'Istruzione inclusiva", provenienti da Albania, Bulgaria, Repubblica ceca, Ungheria, Portogallo, Romania, Repubblica slovacca e Regno Unito, si soino riuniti nei giorni scorsi per la prima volta per parlare di come promuovere un’istruzione inclusiva di qualità per i Rom e i Viaggianti nei loro rispettivi paesi nei prossimi mesi. Gli Ambasciatori, tra cui figurano attivisti per i diritti umani rom e non rom, ex studenti di scuole segregate e speciali, insegnati, dirigenti scolastici e giornalisti, hanno condiviso storie motivanti sull’istruzione inclusiva per il comune obiettivo di promuovere un’istruzione inclusiva di qualità per tutti i minori. La riunione che si è svolta a Strasburgo è stata l'occasione per aiutare a elaborare e a realizzare attività di comunicazione sul valore e sul vantaggio dell’istruzione inclusiva e della desegregazione scolastica. Gli Ambasciatori sosterranno inoltre gli insegnanti e le autorità scolastiche pertinenti al fine di migliorare i processi di apprendimento e governance per rispondere alle esigenze di tutti i minori, indipendentemente dalle loro differenze socio-economiche, etniche, linguistiche e di altra natura. Questo progetto è condotto nel quadro del Progetto congiunto dell’Unione europea e del Consiglio d’Europa, Scuole inclusive: fare la differenza per i bambini rom.

Flussi d’ingresso stranieri e piano triennale del lavoro

31 Marzo 2023 -Roma - Con la pubblicazione del comunicato stampa del 28 marzo 2023 Scorso  il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (MLPS) ha comunicato l’attivazione di un tavolo di confronto con le parti sociali per lavorare al piano triennale dei fabbisogni. E’ stato avviato così il confronto per un'analisi del mercato del lavoro utile alla definizione delle quote massime di ingressi di lavoratori stranieri in Italia per il triennio 2023-2025: si tratta della nuova procedura introdotta dal D.L. n. 20/2023 (c.d. "decreto Cutro"). Le organizzazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori maggiormente rappresentative sul piano nazionale, presenti all’incontro, si sono impegnate a condividere entro il 5 aprile una previsione puntuale dei fabbisogni occupazionali, stagionali e non stagionali, nei settori di riferimento. E’ stata rappresentata altresì l'urgenza dell'emanazione di un nuovo decreto flussi, nelle more della predisposizione del decreto triennale, che possa assorbire l'eccedenza di domande già presentate (in breve tempo si è superato il numero di 240mila, risultando ben superiore ai posti messi a disposizione dal Governo, 82.705), riducendo al massimo gli ulteriori adempimenti a carico dei datori di lavoro. La richiesta avanzata dalle parti sociali è di un sensibile allargamento delle quote, dei settori di impiego dei lavoratori e dei Paesi di origine previsti dai decreti flussi. Chiesta anche una ulteriore semplificazione delle procedure per renderle più flessibili e corrispondenti alle esigenze del mercato del lavoro (non sempre programmabili con largo anticipo), comprimendo il tempo che intercorre tra la domanda e l'arrivo del lavoratore in Italia e introducendo un meccanismo per assumere lavoratori stranieri già presenti in Italia, ma privi di permesso di soggiorno. Come sommariamente accennato, si sta facendo spazio l’ipotesi di un nuovo decreto flussi che possa assorbire le domande presentate che hanno superato le quote disponibili e che pertanto non possono essere accettate. La richiesta delle parti sociali sembra essere proprio questa, emanare cioè un nuovo provvedimento nelle more della predisposizione del nuovo piano triennale previsto dal c.d. decreto Cutro, oltre che ridurre gli ulteriori adempimenti a carico dei datori di lavoro. Dalla riunione non è emersa solamente la necessità di un notevole allargamento delle quote di ingresso, ma anche dell’estensione dei Paesi di provenienza dei lavoratori previsti e dei settori di impiego dei lavoratori. Come riportato da ANSA, infatti, secondo Coldiretti ci sarebbe bisogno di almeno 100.000 lavoratori nelle campagne per colmare la mancanza di manodopera. Ma l’agricoltura non è l’unico settore in difficoltà, Assindatcolf (Associazione Sindacale Nazionale dei Datori di Lavoro Domestico), ad esempio, chiede di allargare il decreto flussi anche a colf e badanti, finora esclusi. Si tratta di un settore che secondo l’associazione richiede 23.000 nuovi lavoratori l’anno. Le organizzazioni intervenute, inoltre, hanno chiesto una ulteriore semplificazione delle procedure, in modo tale da renderle più flessibili e coerenti con le esigenze del mercato del lavoro, che non sempre si possono programmare con così largo anticipo. Una delle ipotesi avanzate in questo senso sarebbe la riduzione del tempo tra l’invio della domanda e l’arrivo dei lavoratori in Italia e l’introduzione di un meccanismo che permetta di assumere lavoratori non comunitari già presenti in Italia ma che non dispongono del permesso di soggiorno. (Alessandro Pertici)    

Consiglio Europa: condannata Italia per accoglienza e respingimenti

31 Marzo 2023 - Bruxelles  - Condizioni di accoglienza disumane, detenzione illegale, deportazione di massa senza esame individuale. È dura la condanna contro l'Italia emessa dalla Corte europea dei diritti dell'uomo (dipendente dal Consiglio d'Europa, che non c'entra con l'Ue). L'ennesimo caso di una lunga serie di condanne dell'Italia sul fronte dei migranti. Non solo: sempre ieri l'organo anti-tortura del Consiglio d'Europa (Cpt) ha bocciato i respingimenti alle frontiere marittime e terrestri dell'Unione europea. Nel mirino anche i maltrattamenti dei migranti. Al centro dell'esame del Consiglio d'Europa è stata la vicenda di quattro tunisini nati tra il 1989 e il 1993, partiti verso l'Italia su barchini improvvisati nell'ottobre del 2017 e poi salvati da una nave italiana. Furono quindi portati nell' hotspot di Lampedusa per l'identificazione e la registrazione. A quel punto, hanno denunciato alla Corte, furono tenuti per dieci giorni in stato di detenzione senza potersi allontanare né interagire con le autorità, il tutto, in condizioni «disumane e degradanti». Poco dopo i quattro, insieme ad altri 40 individui, sono stati portati all'aeroporto dell'isola e poi allo scalo di Palermo per esser rimpatriati. Questo dopo aver dovuto firmare solo subito prima dell'imbarco documenti che non capivano, risultati poi essere ordini di divieto d'ingresso della questura di Agrigento. Circostanze che hanno spinto la Cedu a condannare l'Italia per tre fattispecie: violazione dell'articolo 3 della Convenzione dei diritti umani (divieto di trattamenti disumani e degradanti); dell'articolo 5 paragrafi 1, 2 e 4 (diritto alla libertà e alla sicurezza); e dell'articolo 4 del protocollo n.4 (divieto di espulsione collettiva). « La Corte - si legge nel comunicato - ha rilevato in particolare che il governo non è stato in grado di replicare alle accuse che le condizioni nell'hotspot fossero inadeguate; che la loro (dei cittadini tunisini, ndr) presenza in loco fosse una detenzione che non era il risultato di un ordine ufficiale né limitata al tempo necessario per chiarire la loro situazione o inviarli altrove, come lo richiede la legge; la loro situazione non è stata oggetto di una valutazione individuale prima dell'adozione dei decreti di respingimento, nei quali hanno ravvisato un'espulsione collettiva». La Corte avverte che l'hotspot in cui erano alloggiati i quattro «era circondato da sbarre, catenacci e barriere» e che i tunisini « non erano autorizzati a uscire», con «insufficienza di igiene e spazio». «Sarebbe bene - dichiara la Cedu - che il legislatore verifichi la natura degli hotspot, nonché i diritti materiali e procedurali delle persone che vi si trovano ». Soprattutto, «le difficoltà provocate dall'afflusso di migranti e richiedenti asilo non esonerano gli Stati membri dai loro obblighi nel quadro dell'articolo 3 (della Convenzione, ndr) ». Inoltre «il governo non ha dimostrato che l'ingresso era stato rifiutato ai ricorrenti, che una decisione di rimpatrio fosse stata presa o che fosse avviata una procedura di espulsione prima che gli interessati si vedessero consegnare all'aeroporto i decreti di respingimento». Non basta. « Il governo non ha confutato l'accusa dei ricorrenti, secondo la quale non sono stati ascoltati individualmente prima che fossero firmati i decreti di respingimento». Dunque vi è «un'espulsione collettiva contraria alla Convenzione ». L'Italia dovrà pagare a ciascuno dei quattro tunisini 8.500 euro per danni morali più 4.000 euro per le spese processuali. (Giovanni Maria Del Re - Avvenire)

Migrantes Udine: domani veglia di preghiera per le comunità di cattolici immigrati

30 Marzo 2023 - Udine - Ritorna anche quest’anno la consueta veglia di preghiera con Adorazione eucaristica nel tempo di Quaresima, dedicata alle comunità cattoliche immigrate della diocesi di Udine. La cerimonia, organizzata dall’Ufficio diocesano Migrantes, avrà luogo domani, venerdì 31 marzo 2023, alle ore 20.30, e sarà presieduta dall’arcivescovo mons. Andrea Bruno Mazzocato. Ad ospitare l’incontro di preghiera sarà la chiesa di Santa Maria delle Neve, in via Ronchi a Udine (ex Cappuccini), attualmente affidata alla cura delle Suore del Sacri Cuori di Gesù e Maria, luogo di particolare riferimento della comunità brasiliana. Quest’anno sono previsti anche due canti a cura delle comunità immigrate ivoriana e ghanese. L’arcivescovo, oltre a guidare la preghiera, terrà l'omelia e successivamente saranno elevate delle particolari invocazioni sia per coloro che hanno lasciato la terra di origine intraprendendo la strada dell’immigrazione, sia per la pace nel mondo. Oltre alla Giornata Mondiale del Migrante e Rifugiato – prevista per l’ultima domenica di settembre -, le comunità immigrate propongono due momenti annuali di Adorazione Eucaristica, uno durante l’Avvento e l’altro in Quaresima, entrambi presieduti dall’arcivescovo.  

Migrantes Messina-Lipari-S. Lucia del Mela: Via Crucis itinerante e il card. Krajeski

30 Marzo 2023 - Messina - Tanta partecipazione dall’inizio alla fine della Via Crucis per i Migranti che si è svolta ieri a messina. Oltre due ore vissute lungo un tragitto che ci ha fatto pregare e riflettere sul fenomeno delle migrazioni forzate e sul dramma di quanti perdono la vita lungo tutte le rotte migratorie, o a motivo di tratta e sfruttamento lavorativo nei Paesi di “non accoglienza”. In tanti a rappresentare le tre realtà che hanno promosso e preparato l’evento: la comunità parrocchiale di “S. Maria del Carmine”, l’Ufficio diocesano Migrantes con le Cappellanie cattoliche filippina e srilankese, il Centro Interconfraternale Diocesano. Si sono uniti all’iniziativa, rispondendo all’invito, mons. Nino Caminiti e p. Giovanni Amante, parroco della Chiesa Ortodossa San Giacomo Maggiore di Messina. La celebrazione si è aperta con la comunicazione di don Gianfranco Centorrino, parroco della chiesa del Carmine, che ha partecipato ai presenti lo stupore e la gioia per la telefonata ricevuta dal card. Krajewski, Elemosiniere del Papa, che gli comunicava di partecipare ai promotori e ai presenti all’iniziativa l’apprezzamento e la vicinanza del Santo Padre che imparte su tutti la Benedizione Apostolica (Migrantes Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela)  

Migrantes Reggio Emilia-Guastalla: pellegrinaggio sulla spiaggia di Cutro

30 Marzo 2023 - Reggio Emilia - Domenica 26 marzo ci siamo ritrovati presso la chiesa del S. Cuore a Baragalla, per fare memoria delle vittime del naufragio di Steccato di Cutro del 26 febbraio. Lo abbiamo fatto in ascolto della Parola, accompagnati dalle testimonianze di don Matteo Mioni, che è stato in ritiro su quella spiaggia, e di Isaiah e Futsum, che hanno attraversato il mare. Come frutto di quell’incontro, oggi e domani, 30 e 31 Marzo, un gruppo si reca in pellegrinaggio di preghiera sulla spiaggia di Steccato di Cutro. Li accompagniamo con la nostra preghiera per i profughi (Migrantes Reggio Emilia-Guastalla).  

“Uun tempo complesso per l’Italia e la Chiesa tra migranti e guerra”: domani a Siena i cardinali Zuppi e Lojudice

30 Marzo 2023 - Siena - Domani, venerdì  31 marzo 2023, alle ore 11, presso l’aula "Cardini" dell’Università di Siena (UNISI) il card. Matteo Zuppi, presidente della CEI e il card. Augusto Paolo Lojudice, arcivescovo di Siena- Colle di Val D’Elsa-Montalcino e vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza si confronteranno con gli studenti sul tema “Un tempo complesso per l’Italia e la Chiesa. Tra migranti e guerra in ucraina”. L’evento si tiene nell’ambito dell’insegnamento di Storia dei rapporti tra Stato e Chiesa del Dipartimento Di Scienze Politiche e Internazionali. Portano il loro saluto Roberto Pietra, Magnifico Rettore dell’Università di Siena, Gerardo Nicolosi, Direttore DISPI introdotti da Massimo Bianchi, incaricato di storia dei rapporti tra Stato e Chiesa. I lavori saranno coordinati da don Vittorio Giglio, Direttore dell’ufficio comunicazioni sociali della diocesi di Siena -Colle di Val D’Elsa-Montalcino.

Papa Francesco: la vicinanza e la preghiera della Chiesa in Italia

30 Marzo 2023 -

Roma - La Presidenza della CEI, a nome dei Vescovi italiani, esprime vicinanza a papa Francesco, dal pomeriggio di ieri (29 marzo) al Policlinico Universitario Agostino Gemelli, assicurando la preghiera corale delle Chiese in Italia. "Nell’augurare al Santo Padre una rapida ripresa", la Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana "affida al Signore i medici e il personale sanitario che, con professionalità e dedizione, si prendono cura di Lui e di tutti i pazienti".

In Ucraina i nuovi aiuti mandati da Papa Francesco

29 Marzo 2023 - Città del Vaticano - “Perseveriamo nella preghiera e nella vicinanza alla martoriata Ucraina”. Le parole di papa Francesco all’Udienza Generale di questa mattina in piazza San Pietro sono l’espressione di una costante attenzione al Paese, ormai da più di un anno in guerra. Un’attenzione che si traduce in appelli alla pace e in aiuti concreti. Gli ultimi sono arrivati stamani a Kharkiv grazie ad un camion carico di generatori, alimenti, farmaci e che era partito sabato scorso dalla Chiesa di Santa Sofia a Roma, punto d’incontro della comunità ucraina in Italia. Ad allestire il carico l’Elemosineria Apostolica su mandato del Papa. “Il Dicastero per il Servizio della Carità – spiega il card. Konrad Krajewski, Elemosiniere del Papa – intende ringraziare tutti gli autisti che con coraggio, sfidando le avversità, sono riusciti ad entrare in Ucraina, giungendo così a destinazione”. “Solo a spedizione conclusa – prosegue l’Elemosiniere – ho potuto rendere nota la cosa. Bisogna continuare a impegnarsi e a pregare per la martoriata Ucraina”.