Tag: Scuola

Liguria e Sardegna unite dai racconti degli emigrati italiani

16 Novembre 2024 - Nuovo appuntamento con “I mercoledì del Mei – Cisei” il prossimo 20 novembre al Museo nazionale dell’Emigrazione Italiana di Genova. Durante l’incontro – in programma dalle 16.30 a pizza Commenda 2 – verrà presentato il volume E Dante sbarcò in America di Maria Teresa Cannizzaro e Fiorella Operto, realizzato grazie alla Fondazione Migrantes. Nell’America del 19mo secolo, la Divina Commedia fu fatta conoscere dai letterati italiani in esilio e dal Dante Club fondato da H.W. Longfellow. A loro volta, benché analfabeti, tantissimi degli immigrati italiani in USA alla fine del 1800 conoscevano Dante grazie alle traduzioni della Divina Commedia nei vari dialetti. Simbolo di identità nazionale e di quanto di meglio l’Italia aveva prodotto nei secoli, orgogliosamente ne onorarono il genio dedicandogli in tutto il continente americano monumenti, parchi, piazze e persino pizzerie. L’incontro del 20 novembre sarà aperto dal Presidente Cisei, Fabio Capocaccia. Oltre alle autrici, interverranno anche gli studenti della scuola di Santa Maria Coghinas che proporranno brevi intermezzi tratti dalla drammatizzazione di alcuni passi della Divina Commedia in onore di Padre Casu, che tradusse l’opera di Dante in gallurese.

(Fonte: Aise)

La copertina di "... E Dante sbarcò in America".

“Sulla porta del mondo”. Storie di emigranti italiani

26 Settembre 2024 - “Dolorosa e straziande è stata la spartenza” scriveva Tommaso Bordonaro, contadino illetterato di un piccolo paese in provincia di Palermo, emigrato in America nel 1947 all’età di 38 anni. “Spartenza” è una parola che deriva dal dialetto siciliano. Indica il dividersi l’uno dall’altro con pena. La “spartenza” è straziante, divide ciò che era unito e allontana. È sradicamento, sofferenza del corpo e dell’anima, racchiude in sé tutta l’amarezza e la lacerazione di chi è costretto a separarsi dagli affetti e dai luoghi familiari per partire verso terre sconosciute e una vita piena di incognite. Se partire è un po’ morire, “spartire” è peggio. “Se Dante avesse conosciuto ciò che erano le terze classi dei transatlantici nel 1885, per certo ne avrebbe descritta una e l’avrebbe allogata nell’inferno e vi avrebbe inchiodato i peccatori de’ più neri peccati – scriveva Edmondo De Amicis dopo aver salpato da Genova nel 1884 per arrivare a Buenos Aires a bordo del piroscafo Nord America, insieme a 1.600 emigranti italiani – O miseria errante del mio paese, povero sangue spillato dalle arterie della mia patria, miei fratelli laceri, mie sorelle senza pane”. Storie di emigrazione affiorano dagli album fotografici di ogni famiglia italiana, eppure si tratta di ricordi spesso collettivamente rimossi. La copertina di "Sulla porta del mondo" di Luigi Dal Cin (Terre di Mezzo ed.) Per aiutarci a comprendere e sentire la realtà in cui viviamo, e poter quindi immaginare insieme una società del futuro Luigi Dal Cin, insieme a Fondazione Migrantes, ha voluto fornire ai giovani lettori un quadro esaustivo della storia dell’emigrazione degli italiani nel mondo narrando, nel contempo, una storia emblematica per ciascuna regione italiana. L’Italia è talmente variegata, infatti, che ogni regione ha avuto motivi propri e destinazioni specifiche d'emigrazione, e ha portato nel mondo la propria caratteristica cultura. Un progetto che mancava nella scuola italiana, impegnata da tempo a valorizzare la cultura di chi arriva nelle classi, a volte da lontano. Per un’integrazione accogliente, Dal Cin ha portato l’attenzione anche all’altro piatto della bilancia, all'altra faccia: se si comprende che anche la nostra storia di italiani è fatta di generazioni che hanno vissuto la miseria e la fame e che, per sopravvivere e mantenere i figli, sono emigrate anche molto lontano, e che se i nostri alunni possono oggi acquisire a scuola strumenti per realizzare i propri sogni è anche grazie al viaggio, al coraggio e ai sacrifici di chi un tempo è emigrato, allora lo sguardo verso chi arriva può cambiare. Poi è un attimo percepire una connessione tra la nostra storia di emigranti e ogni migrazione dei nostri tempi. “Perché non c’era qualche donna dal cuore tenero che si prendesse pena di tante miserie, di tante lacrime? – scrive Ernestine Branche, emigrante valdostana, raccontando del suo sbarco a New York nel 1912, ventiduenne – Erano considerati come dell’immondizia umana, e le grida continuavano senza tregua”.
Sulla porta del mondo – Storie di emigrati italiani di Luigi Dal Cin illustrazioni di Cristiano Lissoni Terre di mezzo Editore, Milano, 2024 in collaborazione con Fondazione Migrantes Il volume verrà presentato giovedì 3 ottobre 2024 ore 15-17  c/o la Sala del Refettorio della Camera dei Deputati in via del Seminario, 76, Roma

Scuola per Circo e Luna Park: la Notte Nazionale del Liceo di Pozzuoli fa incontrare gli studenti itineranti e la scuola 

30 Aprile 2024 - Pozzuoli - Nei giorni scorsi a Pozzuoli, grazie al progetto Scuola Itinerante, la Notte Nazionale del Liceo Classico dell’I.S. Pitagora di Pozzuoli è diventata un’occasione di incontro degli studenti del circo, luna park e spettacolo viaggiante e la vita scolastica ordinaria, dalla quale sono spesso esclusi a causa del loro stile di vita. “Questi ragazzi sono una risorsa per noi. Parlano mille lingue e hanno mille abilità. Vogliamo favorire lo scambio tra loro e gli studenti che frequentano l’istituto perché rende tutti più ricchi”, ha detto una docente dell’Istituto dopo aver incontrato gli studenti.  L’incontro è avvenuto tra Dylan e Rassel Coda Prin e l’Istituto Pitagora di Pozzuoli, partner del progetto “Scuola Itinerante" di accompagnamento scolastico da remoto per i figli degli esercenti dello spettacolo viaggiante. Dylan e Rassel hanno aderito al progetto lo scorso anno per continuare gli studi in Italia, nonostante il loro trasferimento in Ungheria per seguire l’accademia circense. Dylan e Rassel infatti vivono a Budapest dove frequentano l'Accademia del circo, e sono studenti del Pitagora, grazie al progetto Scuola Itinerante. I genitori hanno sempre avuto a cuore la loro formazione scolastica: attualmente Dylan frequenta la classe terza D del Liceo delle Scienze applicate e Rassel la classe prima di Operatore dello spettacolo. Fin da piccoli hanno lavorato come clown insieme a loro padre.  In occasione della Notte Nazionale del Liceo Classico hanno colto l’occasione per portare il loro mondo all’interno della scuola. L’incontro con studenti e docenti delle loro classi è emozionante: gli studenti “fermi” sono stati felici di aver conosciuto i loro compagni circensi attraverso la loro arte, la loro espressività e il loro talento. I docenti si sono lasciati coinvolgere dalla gioia e dalla determinazione dei fratelli circensi, desiderosi di vivere la scuola e lo studio. Dylan, con il microfono in mano dice: “La scuola è importante! Noi siamo venuti questa sera dall’Ungheria perché anche noi circensi ci teniamo alla scuola. Quindi ringrazio tanto le professoresse, il progetto scuola itinerante e voi tutti per averci dato la possibilità di studiare e venire qua stasera ad esibirci”. Il progetto Scuola Itinerante è realizzato da un partenariato guidato da Casa Betania e Sophia Impresa Sociale, sostenuto con i fondi dell’8x1000 e da Impresa Sociale Con I Bambini. Il progetto Scuola Itinerante è un progetto selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e cofinanziato dalla Fondazione Migrantes  della CEI.   --

Cei: a scuola di futuro con i fondi dell’8X1000

10 Aprile 2024 - Roma - La formazione – scolastica e professionale – come volano di sviluppo. Nella riunione del 22 e 23 marzo, il Comitato per gli interventi caritativi per lo sviluppo dei popoli ha approvato diversi progetti che puntano alla costruzione di scuole e all’educazione per le varie fasce d’età, oltre che alla sanità e alla promozione sociale. Con i fondi dell’8xmille che i cittadini destinano alla Chiesa cattolica, saranno realizzati 53 nuovi interventi, per i quali sono stati stanziati € 8.033.319 così suddivisi: € 5.136.346 per 28 progetti in Africa, € 1.271.777 per 12 progetti in America Latina; € 1.569.286 per 12 progetti in Asia, € 55.910 per 1 progetto in Medio Oriente. Tra gli interventi più significativi, nove sono in Africa: in Congo Brazaville, le suore Missionarie dello Spirito Santo costruiranno una nuova scuola per gli alunni della primaria “Eugénie Caps “ a Pointe Noire. In Costa d’Avorio, la Fondazione Marista per la Solidarietà Onlus completerà il polo scolastico “St. Marcellin Champagnat” così da poter accogliere 450 studenti della diocesi di Bouake. In Madagascar, le Piccole Suore Apostole della Redenzione costruiranno la scuola “Padre Arturo D’Onofrio” per assicurare un’educazione di qualità, ridurre la dispersione scolastica e l’analfabetismo a Lopary, nella diocesi di Farafangana (situata nel sud-est dell’isola a 900 km dalla capitale) dove la maggior parte della popolazione è dedita all’agricoltura, il turismo è inesistente e numerosissimi bambini vivono in villaggi isolati. In Nigeria, gli Spiritani invece potenzieranno la formazione professionale dell’Holy Ghost Model College di Imuwen con l’avvio di laboratori di informatica, edilizia, meccanica, idraulica, arte e artigianato, mentre nella Repubblica Democratica del Congo i Lasalliani promuoveranno formazione professionale per le giovani donne (circa 200) migliorando la loro istruzione e favorendo opportunità di occupazione e sostentamento. Lo stesso avverrà in Sud Sudan grazie al progetto della Fondazione Avsi che offrirà educazione di qualità ai giovani della diocesi di Rumbek, attraverso la fornitura di materiale didattico e di attrezzature professionali, l’allestimento di un laboratorio tecnologico, l’organizzazione di workshop con i rappresentanti delle realtà imprenditoriali locali. In Egitto, la Caritas locale organizzerà corsi di alfabetizzazione e librerie di comunità per aiutare 1350 ragazze a partecipare attivamente alla vita sociale e, al contempo, allestirà degli asili per i bambini di 3 ai 6 anni. In Ciad, poi, la Caritas della diocesi di Doba sosterrà numerose famiglie di agricoltori offrendo formazione e avviando un’azienda pilota per assicurare una maggiore produttività e rigenerare i terreni in una zona ampiamente sfruttata da parte di compagnie straniere che vi estraggono il petrolio.  In Etiopia, il Vicariato Apostolico di Hawassa equipaggerà l’unità di terapia intensiva neonatale e le sale operatorie del Centro sanitario Bushulo, attivo in città da circa 40 anni e attualmente primo ospedale del sud del Paese dedicato alla salute materna, infantile e pediatrica per un territorio che conta 19 milioni di abitanti. Dei 12 progetti finanziati nel Continente latino-americano, grande rilevanza assume quello promosso in Bolivia dal Vicariato Apostolico di Pando che ristrutturerà il Centro de Educacion Especial Sagrada Familia che offre percorsi riabilitativi e educativi a bambini, circa 115, con varie disabilità e costruirà per loro anche uno spazio polivalente, in particolare per svolgere attività sportive. Ad Haiti la diocesi di Jacmel avvierà un intervento a favore di un migliaio di giovani che abitano nella zona povera de “La Montagne”: saranno forniti 600 kit alimentari e sanitari, organizzati incontri di sensibilizzazione sull’utilizzo dell’acqua e corsi professionalizzanti. In Brasile, invece, l’Agenzia Scalabriniana per la Cooperazione allo Sviluppo amplierà i programmi di formazione e certificazione delle competenze per migranti e rifugiati assistiti presso il Centro pastorale per i migranti fondato nel 1980 a Cuiabá. Nel Continente asiatico, uno dei progetti vedrà la luce a Timor Est dove le Suore della Divina Volontà realizzeranno un Centro sociale a Maumeta (Aileu), nella diocesi di Dili, in un contesto rurale, povero, con pochissime infrastrutture, difficile da raggiungere per la presenza di strade non asfaltate che le condizioni climatiche rendono poco praticabili e pericolose. In 8 città  – Karachi, Lahore, Sargodha, Faisalabad, Islamabad, Sialkot, Quetta e Gojra – del Pakistan, infine, grazie ai fondi dell’8xmille, si favorirà l’integrazione delle comunità cristiane e il dialogo interreligioso attraverso la promozione di iniziative ad hoc e soprattutto il sostegno alla formazione di 230 studenti cristiani che frequentano la scuola superiore e l’università, di 455 bambini e ragazzi dai 6 ai 12 anni delle “scuole di pace” (centri gratuiti che aiutano quanti sono a rischio analfabetismo e le loro famiglie nell’inserimento scolastico) e di 450 volontari della Comunità di S. Egidio.
020919-016-664x373 (Foto Conferenza Episcopale Italiana)

Ala: dal Sudan in Italia dove ha trovato una famiglia e una scuola

13 Marzo 2024 - Milano - Ala Adine ha 18 anni e come tanti ragazzi della sua età pensa al futuro. A Torino frequenta un corso di formazione in meccanica industriale che gli darà un lavoro garantito. Il passato lo vuole lasciare alle spalle. Il dolore preferisce non raccontarlo. «La sua strada è ben segnata», si augura Davide Dentico, 57enne, impiegato nel commerciale. Insieme alla moglie Beatrice Zampieri, grafica di 54 anni, e alle figlie Chiara di 28 e Francesca di 23, ha accolto in casa Ala Adine quando di certezze sul futuro non ne aveva affatto. A 17 anni il giovane è andato in affido in questa famiglia grazie a “Pagella in tasca”, un progetto dell'associazione Intersos, realizzato con il sostegno della Conferenza episcopale italiana (nell'ambito della campagna “Liberi di partire - Liberi di restare”), della Fondazione Migrantes, di Acri e della Fondazione Compagnia di San Paolo. Adesso il percorso è a carico del Comune di Torino. Ala Adine e altri 34 minori non accompagnati, scappati dalle persecuzioni in Sudan e rifugiati in un campo in Niger gestito da Unhcr, sono arrivati in Italia attraverso un canale di ingresso regolare con un visto per studio. È il progetto virtuoso dei corridoi umanitari. «L'avvicinamento ad Ala Adine è stato graduale. All'inizio era molto teso, si sentiva un ospite. Più avanti, un ospite gradito. Adesso è parte della famiglia, anche se rimane un ragazzo timido e sulla nostra storia preferisce lasciar parlare noi», spiega Davide Dentico. Quella di Ala Adine e della sua famiglia affidataria è una parabola che mostra un'integrazione possibile , ma non ancora abbastanza praticata. In fuga da quando aveva 14 anni, Ala Adine ha attraversato il deserto fino alla Libia, dove ha lavorato come bracciante. Intercettato dai membri dell'Unhcr, è entrato nel campo per rifugiati di Agadez, in Niger. Grazie alla sua forte motivazione allo studio, qui è stato selezionato per il progetto “Pagella in tasca”. In Italia, in un anno, Ala Adine non ha appreso solo la lingua e il mestiere di meccanico, ma aspetti di sé che prima non avrebbe potuto neppure esprimere . «A casa ho sempre tele, pennelli e colori. Era curioso, così gli ho spiegato un po' di tecniche e l'ho portato a vedere musei e mostre. Si è innamorato di Mirò — ricorda orgogliosa la madre affidataria —. Lo scorso Natale, ha voluto riprodurre i quadri dell'artista per donarli ai nostri amici e parenti. Ha un grande talento artistico». Ora che sono maggiorenni, «i ragazzi possono prolungare l'affido e studiare con un sostegno economico di 550 euro al mese fino ai 21 anni», precisa Elena Rozzi, responsabile del progetto per Intersos. Hanno ottenuto lo status di rifugiati e dopo cinque anni (anziché 10 come per gli altri immigrati residenti) potranno chiedere la cittadinanza. In quanto rifugiati, non dovranno presentare il certificato di nascita né quello penale, difficili da recuperare nel loro Paese. «Per parlare con loro di cittadinanza è ancora presto — aggiunge Rozzi —. Non so cosa decideranno, ma la cittadinanza dà diritti in più che in realtà tutti vogliono». Le ragioni della fuga dal Sudan si capiscono dalle loro storie. C'è per esempio Said (nome di fantasia), nato nel Darfur e cresciuto in un campo per sfollati interni. Da bambino aiutava già un medico in ospedale. Quando aveva 13 anni, le milizie janjaweed (i miliziani filogovernativi impegnati nella guerra civile del Darfur, ndr ) hanno ucciso e torturato alcuni membri della sua famiglia. Said è scappato in Libia, dove è stato detenuto per cinque mesi. Nel 2020, è riuscito a fuggire in Niger. Quando Intersos lo ha intercettato ad Agadez, Said non aveva mai avuto la possibilità di frequentare regolarmente la scuola. In Italia, spera di poter diventare un medico. All'arrivo dei miliziani, Abdoul (un altro nome di fantasia) aveva invece 14 anni. Al villaggio, in cui abitava con la sua famiglia, reclutavano forzatamente i ragazzi. Così è andato in Libia. Ha lavorato per otto mesi in un ristorante, ma se chiedeva una paga veniva picchiato. Prima di avere asilo in Niger, aveva potuto frequentare solo la scuola coranica. Oggi sogna di diventare un informatico. Sono desideri comuni, che adesso possono diventare realtà. Sullo sfondo, un percorso di integrazione che sarebbe auspicabile per tutti quei minori ancora in viaggio, alla ricerca di un posto da chiamare casa. (Elena Campisi - Avvenire)      

Diocesi Ferrara-Comacchio: parte il progetto “Madri a scuola”

23 Gennaio 2024 -   Il progetto “Madri a scuola” promosso nella diocesi di Ferrara-Comacchio è un progetto di integrazione per donne immigrate con figli in età prescolare (0-6 anni) che nasce dal desiderio di Piera Murador (insegnante di alfabetizzazione L2 e membro della Comunità Papa Giovanni XXIII) e Fabrizia Bovi (Educatrice infantile e membro dell’Ass. Famiglie Numerose) di offrire le proprie competenze professionali ad altre donne che necessitano di affiancamento per la loro integrazione e di conseguenza di quella dei loro figli. Il Progetto è coordinato dalla Comunità Papa Giovanni XXIII, supportato dal contributo finanziario della Fondazione Migrantes e appoggiato dalla diocesi  con la collaborazione della Parrocchia della Beata Vergine Addolorata di Ferrara. Lo scopo del progetto è quello di intervenire, sul territorio della città di Ferrara, rispetto al bisogno per queste madri di competenze linguistiche di base e di letto-scrittura. Infatti, l’analfabetismo che spesso affligge le donne straniere provenienti da Paesi di recente immigrazione frena la loro inclusione sociale, rendendole tra i soggetti più vulnerabili in contesti immigratori. Le madri che al mattino devono farsi carico dei figli molto piccoli, spesso non inseriti nei nidi o nelle scuole dell’infanzia, potranno avere la possibilità di uno spazio dedicato sia per i loro bisogni linguistici e scolastici, sia per i loro piccoli che restando in un locale attiguo alla classe possono essere accuditi da educatrici esperte e volontari. Il Progetto “Madri a scuola” si svolgerà nei locali della parrocchia della Beata Vergine Addolorata di Ferrara: si avvarrà dell’utilizzo di un’aula-laboratorio per i bambini con angolo morbido e attrezzature per i giochi e le attività educative e di un’aula scolastica per le lezioni di letto-scrittura delle madri con l’utilizzo di una LIM, di alcuni computer e il collegamento Internet. Gli incontri-lezioni si terranno due mattine alla settimana (mercoledì e venerdì) dalle ore 9.00 alle 11.30.

Magliano Vetere: la scuola del piccolo borgo campano resta aperta grazie ai figli dei migranti

6 Ottobre 2023 - Magliano Vetere - A Magliano Vetere sei bambini provenienti dal Burkina Faso hanno consentito con la loro presenza di non far chiudere l'asilo e le elementari per "insufficienza di alunni". E si sono perfettamente integrati Napoli Sei bambini africani, figli di genitori provenienti dal Burkina Faso, hanno consentito a Magliano Vetere, un comune di 600 abitanti del Cilento, di tenere in vita con la loro presenza l'asilo e la scuola elementare. E forse nemmeno lo sanno. Intanto, giorno dopo giorno, prendono sempre più confidenza con i propri compagni di classe italiani. Ogni anno, come accade in tanti altri comuni delle aree interne, il rischio chiusura è dietro l'angolo: si raggiungerà il numero minimo per formare le classi? In caso contrario, i bambini di Magliano Vetere dovranno studiare nelle scuole dei paesi vicini, anch'esse costrette sempre a fare i conti con gli esegui numeri delle iscrizioni. A dare una mano, nel caso di questo piccolo borgo del Cilento tra le valli dei fiumi Calore Lucano e Alento, è intervenuto il progetto Sai (Sistema accoglienza integrazione) con le opportunità che offre ai migranti che sono accolti e alle stesse comunità che decidono di ospitarli. La scuola di Magliano Vetere è un classico esempio di multiculturalismo: tra i figli degli abitanti di questo centro in provincia di Salerno e quelli dei migranti africani e di alcuni rifugiati ucraini c'è, infatti, un perfetto bilanciamento. «Senza una scuola, una comunità può dirsi morta», commenta il preside, Bruno Bonfrisco, che aggiunge: «Sorprende osservare l'educazione esemplare di questi bambini, perfettamente integrati nel contesto scolastico in cui sono entrati solo da poco. Giocano con i propri compagni di scuola, socializzano con una facilità impressionante Come spesso accade in casi del genere, tra i genitori dei miei alunni e gli abitanti di Magliano Vetere serpeggiava un certo scetticismo sui nuovi arrivati dall'Africa. Inutile dire che in poco tempo questo scetticismo si è trasformato in contentezza per il loro arrivo in paese». Bonfrisco è uno di quei presidi a capo di varie scuole. «Percorro anche 100 chilometri per recarmi da un istituto all'altro - racconta -. In poche ore passo dai centri più grandi del Cilento a realtà come Magliano Vetere, dove ogni anno si spera di avere il numero minimo per tenere in vita la scuola. Credo che chi si è trovato finora a governare il Paese manchi di una visione territoriale e si limiti a guardare all'istruzione in termini puramente economici. Bisogna mettere mano a una riforma che guardi alle esigenze dei piccoli centri: le norme in vigore non tengono conto dei cambiamenti avvenuti negli ultimi anni e di contesti diversi da quelli cittadini». Prima di spuntarla, il Comune di Magliano Vetere ha partecipato tre volte ai bandi Sai. Da tre anni il progetto di accoglienza e integrazione dei migranti procede spedito, e va ben oltre la necessità di tenere in vita le scuole del paese. « È chiaro che l'arrivo dei migranti ci aiuti a tenere aperte le nostre scuole e questo ci fa felici - dice il sindaco, Adriano Piano -. Ospitare i migranti non significa solo accoglierli, ma anche farli diventare a tutti gli effetti parte della nostra comunità. I loro figli andranno a scuola qui. Nel frattempo, i loro genitori vivranno e lavoreranno qui, e qui spenderanno i soldi che guadagneranno, magari parteciperanno ai nostri progetti per ridare slancio al paese: il ponte tibetano, i percorsi di trekking, alberghi per un turismo a basso costo e all'insegna dell'ambiente». Intanto, tra una lezione e l'altra, i bambini africani giocano con i propri compagni, contenti di vivere a Magliano Vetere. (Avvenire)

Scuola, sanità e promozione sociale: 72 nuovi progetti della Chiesa in Italia

13 Luglio 2023 -
Roma - Il Comitato per gli interventi caritativi per lo sviluppo dei popoli, nella riunione del 7 e 8 luglio, ha approvato 72 nuovi progetti, per i quali saranno stanziati € 13.564.698 così suddivisi: € 5.273.407 per 27 progetti in Africa, € 5.429.915 per 30 progetti in America Latina; € 2.810.454 per 14 progetti in Asia; € 50.922 per 1 progetto nell’Est Europa.
Dei 27 interventi che saranno realizzati nel Continente africano, assume particolare rilevanza quello promosso dai Missionari Oblati di Maria Immacolata che a Belmonte, in Angola, costruiranno nuove aule per l’Istituto scolastico “Padre Mathuni”: questo permetterà di ampliare l’offerta formativa, aggiungendo alle sezioni di primaria e secondaria anche quelle tecnico-professionali di sartoria e informatica, e di organizzare corsi pomeridiani di alfabetizzazione per le donne del quartiere. Sempre sul versante della formazione, in Kenya, le Piccole Ancelle del Sacro Cuore ingrandiranno la struttura che ospita la scuola primaria “Sacred Heart” a Banana Hill dando la possibilità ad altri 400 bambini appartenenti a famiglie povere di frequentare le lezioni. In Costa d’Avorio, invece, l’arcidiocesi di Gagnoa amplierà il Centro Emaús per garantire corsi gratuiti e attività socioculturali e sportive a circa 700 persone di età compresa tra i 18 e i 30 anni. Nella Repubblica Democratica del Congo, le suore della Divina Provvidenza potenzieranno e attrezzeranno il Centro di riabilitazione “Guy Homery”, nella città di Kahemba a Sukisa, che offre assistenza a giovani disabili, in particolare quelli affetti da Konzo, una grave malattia che provoca paralisi; attualmente il Centro ne ha in carico più di 160, di età compresa tra 1 e 25 anni. Tra gli interventi più significativi, cinque sono nel Continente latino-americano: ad Ampére, in Brasile, gli Agostiniani Scalzi, attraverso l’Associaçâo Social Agostiniana, realizzeranno una fattoria agricola dove coltivare foraggio e insegnare a produrre latte a basso costo alle famiglie più bisognose del territorio. In Messico, la diocesi di Tarahumara, mediante l’Associazione “Todos hermanos”, allestirà un laboratorio di cucito per le donne indigene, e in Venezuela la Fondazione Sofia Onlus (Salvatorian Office for International Aid) doterà di nuove attrezzature il Centro “Padre Jordan” che, ogni mese, offre assistenza sanitaria a 900 persone. In Costa Rica, l’Universidad Católica ristrutturerà alcuni spazi della sede di San Carlos, colpiti dal sisma, costruendone di nuovi, mentre ad Haiti la diocesi di Les Gonaives ricostruirà un collegio scolastico nel comune di Petit Riviere, fortemente lesionato dai terremoti. Nel Continente Asiatico, due dei progetti vedranno la luce in India: la Hyderabad Archidiocese Social Service Society promuoverà un programma di agricoltura sostenibile, fornendo sementi, materiali e corsi di formazione e rendendo gli abitanti della zona protagonisti del loro sviluppo. A Koduppunna, le Suore Piccole Operaie dei Sacri Cuori ristruttureranno e amplieranno la “Vijamata Public School”, una scuola ancora segnata dall’alluvione del 2018, facilitando così l’inserimento scolastico di 180 bambini, tra cui piccoli con disabilità motoria o ritardo cognitivo, emarginati e poveri. Nell’Europa dell’Est, la diocesi di Rrëshen in Albania acquisterà computer e materiale informatico per la scuola “San Giuseppe Operaio”, che offre corsi professionalizzanti ai giovani della regione.
 

Studenti cattolici: dedicata ai migranti la scuola europea di formazione alla politica

14 Marzo 2023 -

Trento - Si è conclusa a Trento la seconda edizione della Scuola europea di formazione alla politica (Sefap) promossa dalla Fondazione Fuci. All’iniziativa hanno partecipato settanta studenti universitari provenienti da Germania, Austria, Polonia, Ucraina, Italia e Repubblica Ceca. Il tema dei migranti e delle migrazioni è stato al centro delle relazioni e del dibattito che ha caratterizzato le tre giornate di studio, ospitate presso il Museo diocesano dal 10 al 12 marzo. Nel saluto introduttivo, i coordinatori della Sefap hanno riassunto il senso dell’incontro fra universitari europei. “La pandemia sembrava averci unito, ci aveva costituito unica comunità umana, ci siamo sentiti – forse per la prima volta nella storia recente – davvero tutti sulla stessa barca, senza parti. Eravamo, insomma, tutti convinti che ne saremmo usciti migliori. Ci sentivamo al punto di svolta avvertendo l’entusiasmo palpabile che il nostro destino europeo si stava compiendo pienamente. Le bombe un anno fa sull’Ucraina, continuate a cadere incessantemente fino a oggi, hanno violentemente spento quell’entusiasmo. Giorno dopo giorno, mese dopo mese, ci siamo resi conto che quell’entusiasmo era solo emozionale e non razionale.  Però quell’entusiasmo ci ha permesso di pensare ad un ordine internazionale costruito sulla solidarietà sociale ed edificato da una comunità di uomini e di donne che si riconoscono parte di una unica e grande comunità di popoli. In poche parole: se si è spento l’entusiasmo, si è accesa la speranza. Siamo convinti che anche le donne, gli uomini e i bambini arrivati senza vita sulla spiaggia di Steccato di Cutro nutrivano la nostra stessa speranza tra le speranze che li avevano spinti ad affrontare il mare in Marzo. Dinanzi ad un sistema sordo a fenomeni del genere, che parla di numeri e non di persone vacilla anche la nostra speranza. Avvertire un sistema che non riconosce il suo fallimento nel non avere impedito la fine della vita anche di una sola donna, di un solo uomo o di un solo bambino ci sconforta e ci scoraggia. Ma è quando la speranza vacilla che siamo chiamati a ricostruirne le fondamenta”. Alla scuola di formazione hanno portato la loro testimonianza anche alcune studentesse ucraine. “Ogni nuovo attacco porta nuovo dolore. Il nostro obiettivo come giovani è studiare, sviluppare il nostro Paese e fare tutto il possibile per migliorare la vita delle persone. Perché la vera vittoria per noi è un'Ucraina rinnovata, con un popolo democratico e un governo onesto” hanno detto le giovani appartenenti all’associazione di studenti cattolici “Obnova” nata nel 1930 a Leopoli. “Se un anno fa abbiamo deciso di costruire insieme questo luogo relazionale in cui desideriamo riconoscerci tutti europei, abbiamo scelto – consciamente o inconsciamente – da che parte della Storia stare. Abbiamo deciso di stare dalla parte dei valori che uomini come Alcide De Gasperi e Antonio Megalizzi hanno sognato, vissuto e difeso” si legge nella dichiarazione finale. La strada indicata dai giovani a Trento sul tema delle migrazioni è quella di un sistema di accoglienza diffusa, dove la persona accolta è rispettata nella sua dignità e integrata nel contesto sociale in cui arriva. “Bisogna dirsi ora – concludono i partecipanti – che una comunità mondiale costruita sulla solidarietà tra i popoli è possibile".

Diocesi Forlì-Bertinoro: alla scuola di formazione all’impegno politico si parlerà di Migrazioni

15 Febbraio 2023 -

Forlì - Si svolgerà il prossimo 7 marzo - dalle ore 20,45 -  nell’ambito della Scuola Diocesana di Formazione all’Impegno Sociale e Politico della Diocesi di Forlì-Bertinoro, l’incontro online “Migranti e integrazione nell’Italia di oggi”. Interverranno per la Fondazione Migrantes l'arcivescovo mons. Gian Carlo Perego, Presidente della Commissione Episcopale per le Migrazioni dellòa Cei e della Fondazione  Migrantes, e Simone Varisco, co-curatore del Rapporto Immigrazione Caritas Italiana e Fondazione Migrantes. Agli interventi seguiranno riflessioni con riferimento alla situazione del territorio forlivese. Per informazioni: pastlav@forli.chiesacattolica.it

CEI: 81 nuovi progetti su scuola, lavoro e sanità

3 Febbraio 2023 - Roma - Il Comitato per gli interventi caritativi a favore del Terzo Mondo, nella riunione del 27 e 28 gennaio, ha approvato 81 nuovi progetti, per i quali saranno stanziati € 11.590.647 così suddivisi: € 7.429.249 per 42 progetti in Africa, € 1.734.877 per 19 progetti in America Latina; € 1.950.552 per 18 progetti in Asia; € 475.969 per 2 progetti in Medio Oriente. Tra gli interventi più significativi, sette sono in Africa: in Benin, l’Arcidiocesi di Parakou realizzerà e attrezzerà una scuola per i 240 bambini del villaggio di Korobororu, mentre in Kenya le Figlie di Sant’Anna costruiranno un complesso con materna ed elementare per i piccoli del distretto di Mashuru. In Cameroun, i Chierici Regolari Poveri della Madre di Dio delle Scuole Pie sosterranno l’inserimento scolastico di circa 230 minori, provenienti da contesti di crisi, attraverso la costruzione di nuovi dormitori. In Burkina Faso, le Suore dell’Immacolata Concezione ristruttureranno alcuni reparti del Centro medico “Jean Louis Goarnisson” di Ouagadougou e acquisteranno nuove strumentazioni. In Guinea Conakry, le Soeurs Servantes de Marie Vierge Mere (che operano in un territorio della diocesi di N’Zerekoré dove oltre il 50% dei giovani non frequenta la scuola per mancanza di mezzi) avvieranno un’azienda agro-pastorale che permetterà di introdurre nuove colture a beneficio dell’intera comunità e, in particolare, degli orfani e delle ragazze madri. In Malawi, la “Fondazione Marista per la Solidarietà Internazionale Onlus” costruirà a Salima una sala polifunzionale e un ostello che nel lungo periodo ospiterà ben 200 studenti e studentesse all’anno. In Mozambico, la Comunità Obra de Maria realizzerà, presso la Missione di São José de Lhanguene, il Convitto femminile “Santa Bakhita” per accogliere 80 giovani donne della zona rurale di Maputo e proporre loro corsi di informatica, oltre che lezioni di danza e teatro. Tra i progetti approvati in America Latina, uno sarà promosso a Santa Rita, in Brasile, dai Missionari Comboniani che doteranno di nuovi macchinari la cooperativa “Marcos Moura” che si occupa di raccolta e riciclaggio di materiali; in Paraguay la “De La Salle Solidarietà Internazionale Onlus” garantirà l’approvvigionamento idrico e la depurazione dell’acqua alla scuola “San Isidro Labrador” del Vicariato di Pilcomayo e alle 200 famiglie che abitano nelle vicinanze; in Colombia, il Vicariato Apostólico di Puerto Gaitán formerà 300 persone su temi dell’ambiente e dell’ecologia integrale. Nel Continente Asiatico, un intervento particolarmente rilevante riguarda l’India dove la “Marthandam Integrated Development Society” (MIDS) della diocesi Siro-Malankarese di Marthandam coinvolgerà circa 200 donne nell’attività di apicoltura. In Medio Oriente, uno dei progetti verrà sviluppato in Libano grazie alla “Congregation of the Lebanese Maronite Missionaries” che realizzerà un Centro Socio Culturale a Mayrouba per consentire a 60 giovani, ogni anno, di ricevere formazione professionale nei settori dell’agricoltura, del marketing, dell’informatica e dell’amministrazione.  

“Ebraismo e cristianesimo a scuola: “Il progetto CEI-UCEI per l’insegnamento della religione cattolica”

23 Gennaio 2023 - Roma - Si terrà a Ferrara il 15 e il 16 marzo l’evento “Ebraismo e Cristianesimo a Scuola. 16 Schede per conoscerci meglio”, promosso congiuntamente dalla Conferenza Episcopale Italiana (CEI) e dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (UCEI). L’annuncio dell’iniziativa è arrivata in una data simbolica, ovvero il 17 gennaio, giorno in cui si è celebrata la 34ª Giornata per l’approfondimento e lo sviluppo del dialogo tra cattolici ed ebrei, che ha proprio l’obiettivo di sensibilizzare i cattolici verso il rispetto, il dialogo e la conoscenza della tradizione ebraica. Al centro del Convegno, che si svolgerà presso il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah – MEIS, ci sarà infatti la presentazione di alcune schede sull’ebraismo destinate alla redazione dei libri di testo per l’insegnamento della religione cattolica (IRC) nelle scuole, predisposte da un gruppo misto di redattori ebrei e cattolici. In tal modo, CEI e UCEI intendono confermare l’impegno a operare insieme per una corretta conoscenza e trasmissione della tradizione e della storia ebraica alle nuove generazioni. Luogo privilegiato perché ciò avvenga è l’insegnamento scolastico della religione cattolica, all’interno del quale le 16 schede costituiscono un capitale di cultura e di conoscenza che si rivela importante in un contesto storico come l’attuale dove rigurgiti di antisemitismo sembrano mostrare ancora una forte capacità di condizionare e deformare il linguaggio, le azioni, la cultura e la storia. L’evento di Ferrara è articolato in due momenti. Nel pomeriggio del 15 marzo è previsto il momento istituzionale, con gli interventi delle autorità locali e dei rappresentanti della CEI e dell’UCEI. Seguiranno la consegna delle schede agli editori e la visita delle mostre permanenti del MEIS. La sessione del 16 marzo, invece, ospiterà alcuni  laboratori didattici rivolti agli insegnanti dei diversi ordini di scuola su temi quali la storia dell’ebraismo italiano, “Gesù ebreo”, aspetti inerenti la terminologia e il linguaggio. Con la presentazione delle schede giunge a compimento un progetto avviato tre anni fa e condotto, per la Segreteria Generale della CEI, dall’Ufficio Nazionale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso, dall’Ufficio Nazionale per l’educazione, la scuola e l’università e dal Servizio Nazionale per l’insegnamento della religione cattolica. Un percorso che aveva già visto tappe significative nel giugno 2019 e nel dicembre 2021 con un seminario per insegnanti e un incontro presso il Monastero di Camaldoli.

Migrantes Brescia: un focus su scuola ed educazione sul tema “Costruire il futuro con i migranti: il XXXI Rapporto Immigrazione 2022”

20 Gennaio 2023 - Brescia  - “Costruire il futuro con i migranti. Focus sulla scuola e sull’educazione: il XXXI Rapporto Immigrazione 2022”. Questo il tema del convegno in programma  a Brescia il 26 gennaio, promosso dalle tre aree pastorali della Diocesi, da Comunità e Scuola, dalla Caritas diocesana e dal Centro Migrantes  in collaborazione con l’ Ufficio scolastico territoriale di Brescia. Coordinati da Anna Della Moretta interverranno Vinicio Ongini dell’Osservatorio per l’integrazione degli alunni stranieri e per l’intercultura del Ministero Istruzione su “Alunni con cittadinanza non italiana, fra calo e criticità irrisolte”; Giuseppe Bonelli, dirigente UST Brescia, con “18,2%: non solo numeri. L’esperienza bresciana”; Simone Varisco della Fondazione Migrantes e redattore del Rapporto Immigrazione 2022 che aiuterà a leggere a leggere l’immigrazione partendo dalla scuola.

Ebraismo e Cristianesimo a scuola

17 Gennaio 2023 -
Roma - Si terrà a Ferrara il 15 e il 16 marzo l’evento “Ebraismo e Cristianesimo a Scuola. 16 Schede per conoscerci meglio”, promosso congiuntamente dalla Conferenza Episcopale Italiana (CEI) e dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (UCEI). L’annuncio dell’iniziativa arriva in una data simbolica, ovvero nel giorno in cui si celebra la 34ª Giornata per l’approfondimento e lo sviluppo del dialogo tra cattolici ed ebrei, che ha proprio l’obiettivo di sensibilizzare i cattolici verso il rispetto, il dialogo e la conoscenza della tradizione ebraica.
Al centro del Convegno, che si svolgerà presso il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah – MEIS, ci sarà infatti la presentazione di alcune schede sull’ebraismo destinate alla redazione dei libri di testo per l’insegnamento della religione cattolica (IRC) nelle scuole, predisposte da un gruppo misto di redattori ebrei e cattolici. In tal modo, CEI e UCEI intendono confermare l’impegno a operare insieme per una corretta conoscenza e trasmissione della tradizione e della storia ebraica alle nuove generazioni. Luogo privilegiato perché ciò avvenga è l’insegnamento scolastico della religione cattolica, all’interno del quale le 16 schede costituiscono un capitale di cultura e di conoscenza che si rivela importante in un contesto storico come l’attuale dove rigurgiti di antisemitismo sembrano mostrare ancora una forte capacità di condizionare e deformare il linguaggio, le azioni, la cultura e la storia.
L’evento di Ferrara è articolato in due momenti. Nel pomeriggio del 15 marzo è previsto il momento istituzionale, con gli interventi delle autorità locali e dei rappresentanti della CEI e dell’UCEI. Seguiranno la consegna delle schede agli editori e la visita delle mostre permanenti del MEIS. La sessione del 16 marzo, invece, ospiterà alcuni laboratori didattici rivolti agli insegnanti dei diversi ordini di scuola su temi quali la storia dell’ebraismo italiano, “Gesù ebreo”, aspetti inerenti la terminologia e il linguaggio.
Con la presentazione delle schede giunge a compimento un progetto avviato tre anni fa e condotto, per la Segreteria Generale della CEI, dall’Ufficio Nazionale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso, dall’Ufficio Nazionale per l’educazione, la scuola e l’università e dal Servizio Nazionale per l’insegnamento della religione cattolica. Un percorso che aveva già visto tappe significative nel giugno 2019 e nel dicembre 2021 con un seminario per insegnanti e un incontro presso il Monastero di Camaldoli.

Siena: a scuola d’italiano le famiglie siriane arrivate dal Libano

11 Gennaio 2023 -
Siena - Grazie alla collaborazione tra l’Università per Stranieri di Siena, la diocesi di Siena-Colle di Val d’Elsa-Montalcino e l’Istituto Bandini, le due famiglie di rifugiati siriani, che sono arrivate lo scorso 28 novembre 2022 e che attualmente sono accolte hanno iniziato ieri un programma di alfabetizzazione per potere avviare un percorso efficace di integrazione. L’attività si svolge il martedì e il giovedì dalle ore 11 alle ore 13 presso l’istituto Bandini. I docenti sono Nasimi Aisha e Diego Lombardi coordinati da Alfredo Stefanelli, preside dell’Istituto Bandini di Siena. I bimbi saranno successivamente inseriti alla scuola materna, nel frattempo, nelle quattro ore di scuola previste per gli adulti, saranno custoditi da volontari (insegnanti del Bandini in pensione). Le due famiglie erano arrivate all’aeroporto di Fiumicino con un gruppo di 35 rifugiati siriani con un volo da Beirut grazie ai corridoi umanitari promossi da Comunità di Sant’Egidio e Federazione delle Chiese evangeliche in Italia (Fcei) in accordo con i ministeri dell’Interno e degli Esteri. Tra i profughi, provenienti dai campi della Bekaa e di Tel Abbas in Libano, circa la metà sono minori. Ad accoglierli in Italia, oltre a Sant’Egidio e alle Chiese protestanti, la Caritas dell’arcidiocesi di Siena-Colle di Val D’Elsa -Montalcino, che sta ospitando le due famiglie composte una da un nucleo di 5 e uno di 4 persone. Sono tutte con bambini con patologie importanti. “La rete di solidarietà che esiste a Siena – spiega il card. Paolo Lojudice, arcivescovo di Siena-Colle di Val D’Elsa-Montalcino – ancora una volta ha risposto in maniera encomiabile e per questo motivo ringrazio l’Università per Stranieri e l’Istituto Bandini per avere scelto di essere al nostro fianco nel programma di integrazione delle due famiglie siriane. Un segnale importante di solidarietà e di speranza per chi ha perso tutto”.
(Foto: arcidiocesi di Siena-Colle di Val d’Elsa-Montalcino)
 

Migrantes Andria: l’accoglienza e l’integrazione a scuola

14 Dicembre 2022 -

Andria - La Scuola media “Manzoni” nell’a.s. in corso ha intrapreso un percorso curricolare per conoscere le ragioni del fenomeno migratorio, coinvolgendo i volontari della Casa di Accoglienza “S. Maria Goretti” - Ufficio Migrantes della Diocesi di Andria e gli operatori della Comunità Migrantesliberi che da anni operano nell’ambito, promuovendo le buone pratiche di accoglienza e integrazione.

Durante gli incontri, tenutisi nei giorni 14-21 e 28 novembre, gli alunni hanno potuto esprimere attraverso, i pensieri e le riflessioni le domande che il tema dell’immigrazione ha suscitato in loro. Inoltre nei giorni 5 e 12 dicembre, negli ambienti della scuola è stato allestito il Mercatino della Teranga, per far conoscere e proporre i manufatti della sartoria sociale, che rientra in uno dei diversi progetti di integrazione e realizzazione dell’autonomia lavorativa previsti per i migranti accolti in Città.

L’iniziativa è stata coordinata dalla docente di Religione prof. Nunzia Zinfollino dove i ragazzi si sono misurati con il tema dei diritti umani e quindi hanno riflettuto e dibattuto su questioni riguardanti il pregiudizio, l’intolleranza e il timore dello straniero. Il coinvolgimento degli operatori e dei volontari ha dato voce a storie che vengono da lontano portate sui barconi della speranza, per la realizzazione di uno strumento informativo che vuole narrare un pensare vero, vivace e bello del mondo delle migrazioni. Incontrare ed accogliere l’altro dovrebbe essere un’esperienza naturale, un’occasione per arricchirsi e crescere. In una sua opera il poeta libanese Khalil Gibran scrive: “Se ci fossero due uomini uguali, il mondo non sarebbe grande abbastanza da contenerli”.

La Scuola attraverso il proprio intervento e le sue alte finalità di promozione della crescita umana del discente vuole essere un punto di riferimento capace di orientare le giovani generazioni, sempre più disorientate da proposte di ogni tipo, alla scelta di principi positivi che possano stare alla base delle loro scelte e delle loro azioni. (don Geremia Acri - Migrantes Andria)

                                                                                                                      

Scuola, agricoltura e lavoro: approvati 73 nuovi progetti Cei

5 Dicembre 2022 -
Donna-agricoltura-Tanzania-e1670236952329-664x373
Roma - Nella riunione del 25 e 26 novembre, il Comitato per gli interventi caritativi a favore del Terzo Mondo ha approvato 73 nuovi progetti, per i quali saranno stanziati € 9.837.800 euro così suddivisi: € 4.422.196 per 26 progetti in Africa, € 3.499.455 per 35 progetti in America Latina; € 1.274.644 per 11 progetti in Asia; € 641.505 per 1 progetto in Medio Oriente. Tra gli interventi più significativi, sei sono in Africa e hanno come focus principale la formazione: in Angola, la Caritas diocesana di Menongue organizzerà per le ragazze e le donne di 26 villaggi un programma di formazione itinerante, articolato in corsi di alfabetizzazione, economia domestica, educazione alla dignità, alla salute, all’alimentazione, all’igiene. In Burkina Faso, l’associazione “La Goccia Onlus” realizzerà una scuola primaria a Ziniarè, a 35 Km dalla capitale, che potrà accogliere 240 alunni, in gran parte orfani. In Ciad, la Diocesi di Sarh costruirà a Koumra un edificio e acquisterà nuove attrezzature per il Liceo “College P. Marcel Durand” con l’obiettivo di rafforzare l’insegnamento secondario di qualità, promuovere gli studi commerciali e offrire formazione informatica. In Etiopia, i Fratelli delle Scuole Cristiane restaureranno e amplieranno la scuola “St. Joseph” di Adama, mentre in Mauritania la Diocesi di Nouakchott ammodernerà la biblioteca aggiungendo testi nuovi e più aggiornati e rilanciando corsi di formazione, iniziative culturali e di sostegno scolastico. Nella Repubblica Democratica del Congo, le Suore delle Poverelle ristruttureranno il Liceo Palazzolo a Kingasani e avvieranno una campagna di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne e sull’importanza dell’emancipazione femminile attraverso l’istruzione e la formazione professionale. Nel Continente americano, grande attenzione sarà data all’agricoltura quale volano di crescita e sviluppo. In Colombia, il Vicariato Apostolico di Puyo costruirà un centro per la raccolta e la vendita di prodotti agricoli coltivati dai gruppi familiari e soprattutto dalle donne indigene contadine. A El Salvador, la Diocesi di Santiago de Maria insieme alla Caritas nazionale avvierà una attività di “microcredito informale” attraverso la fornitura di attrezzature agricole e sementi per migliorare la produzione agricola locale. Nella Diocesi di Escuintla, in Guatemala, la Caritas sosterrà con l’acquisto di sementi, materiali e concimi per la coltivazione di mais le comunità rurali di El Níspero e Belize, dove la terra fertile è monopolizzata per quasi l’80% dalla coltivazione della canna da zucchero. In Brasile, invece, l’Arcidiocesi di Aracaju amplierà il centro educativo “S. Giuseppe operaio” a Santo Amaro das Brotas per svolgere attività di supporto sociale e scolastico a giovani che vivono situazioni di disagio. Nel Continente Asiatico, uno dei progetti sarà realizzato in India, dove il “Cochin Service Social Society” promuoverà, nella Diocesi di Cochin, un percorso formativo per lo sviluppo socio-economico delle famiglie di detenuti, condannati ed isolati, vittime di suicidio e per l’integrazione dei lavoratori migranti poveri. Saranno organizzati seminari, lezioni, visite mediche, corsi e attività per minori, a beneficio di circa di 15mila persone. In Medio Oriente, infine, grazie al progetto “Piccirillo Handicraft Center” (fondato nel 2018 dai Frati Minori Custodia della Terra Santa), l’Arcidiocesi di Genova sosterrà lo sviluppo dell’artigianato tradizionale palestinese con particolare attenzione alla difesa del patrimonio artistico e culturale di Betlemme e alla formazione dei giovani artigiani. Dell’intervento triennale, che comprende l’acquisto di macchinari di ultima generazione e l’installazione di un impianto fotovoltaico, beneficeranno 300 giovani di età compresa tra i 14 e19 anni (100 ogni anno) e 80 tra artigiani e piccoli imprenditori.  

Migrantes Vicenza: sabato incontro su “Scuola-interculturalità” a Montecchio

13 Ottobre 2022 - Vicenza -  "Scuola - Interculturalità": questo il tema di un convegno promosso dalla Migrantes di Vicenza che si svolgerà sabato 15 ottobre a Villa Cordellina di Montecchio Maggiore. Nel corso dell'incontro Nicoletta Morbioli, dirigente dell' Ufficio scolastico VIII Ambito Territoriale Vicenza, presenterà il documento ministeriale "Orientamenti Interculturali, marzo 2022" mentre Lisa Rigadello, responsabile per Veneto Lavoro del Servizio Orientamento Specialistico e Prevenzione Dispersione Scolastica - Ambito di Vicenza, tratterà dei dati riguardanti la dispersione scolastica e le risposte per prevenirla. Il convegno sarà moderato da Luciano Carpo dell'Ufficio Migrantes della diocesi di Vicenza e Mouhamadou Sall, Presidente dell' Unione immigrati. Seguirà il dialogo tra dirigenti, docenti, genitori e operatori sociali con Valeria Mancini (IIS A. Da Schio - Vi) e con Aida Altagracia Perez, rappresentante delle mamme e delle famiglie immigrate. (R.I.)

Papa Francesco: scuola e università “spazi privilegiati” di incontro e integrazione

29 Settembre 2022 - Città del Vaticano – “La scuola e l’università sono spazi privilegiati non solo di insegnamento, ma anche di incontro e integrazione”. Lo ha detto papa Francesco ricevendo in udienza i partecipanti all'Incontro sui rifugiati e i migranti promosso dalla Pontifica Università Gregoriana. “Per rispondere adeguatamente alle nuove sfide migratorie, occorre – ha detto il pontefice -  formare in modo specifico e professionale gli operatori e gli insegnanti che lavorano con i migranti e i rifugiati. Gli atenei cattolici sono chiamati a educare i propri studenti, che domani saranno amministratori, imprenditori e artefici di cultura, a una lettura attenta del fenomeno migratorio, in una prospettiva di giustizia e corresponsabilità globale e di comunione nella diversità. Vanno promossi incontri significativi con i protagonisti, in modo che docenti e studenti abbiamo l’opportunità di conoscere le storie di uomini e donne migranti, rifugiati, sfollati o delle vittime di tratta”.  Le diversità – ha detto ancora - che portano i migranti sono "una ricchezza" e il loro contributo nelle società in cui sono accolte ha "un potenziale enorme". "L'ambito della promozione sociale vede l'università come un'istituzione che interagisce con il contesto sociale in cui si trova a operare. Essa può contribuire - ha sottolineato il Papa - a identificare e indicare le basi per costruire una società interculturale, dove le diversità etniche, linguistiche e religiose siano considerate una ricchezza e non un ostacolo per il futuro comune". Il Pontefice ha ricordato che "la storia ci insegna che il contributo dei migranti e dei rifugiati è stato fondamentale per la crescita sociale ed economica delle nostre società. E lo è anche oggi. Il loro lavoro, la loro capacità di sacrificio, la loro giovinezza e il loro entusiasmo arricchiscono le comunità che li accolgono. Ma questo contributo potrebbe essere assai più grande se valorizzato e sostenuto attraverso programmi mirati. Si tratta di un potenziale enorme, pronto ad esprimersi, se solo gliene viene offerta la possibilità". Papa Bergoglio, parlando della ricerca accademica ha detto di ritenere “opportuno portare avanti ulteriori studi sul cosiddetto 'diritto a non dover emigrare'. È importante riflettere sulle cause dei flussi migratori e sulle forme di violenza che spingono a partire verso altri paesi. Mi riferisco naturalmente ai conflitti che devastano tante regioni del mondo". "Il pianeta è indebolito dall'eccessivo sfruttamento delle sue risorse e logorato da decenni di inquinamento. A causa di questo, sempre più persone sono costrette a lasciare le proprie terre, divenute inabitabili. Il mondo accademico, in particolare quello cattolico, è chiamato ad esercitare un ruolo di primo piano nel fornire risposte alle sfide ecologiche. Sulla base di dati scientifici, potete contribuire a illuminare e indirizzare le scelte dei governanti verso una cura efficace della casa comune", ha concluso. (Raffaele Iaria)

La diocesi di Cefalù consegna 240 divise per i bambini della scuola di Obala realizzate con il contributo della Fondazione Migrantes

2 Settembre 2022 - Cefalù - Si è concluso da pochi giorni il secondo viaggio missionario organizzato dalla Diocesi di Cefalù (PA) nella Diocesi sorella di Obala (Camerun). Una seconda tappa che rafforza il rapporto di fraternità e collaborazione tra la Diocesi siciliana e quella camerunense portato avanti per volontà dei due vescovi negli scorsi anni e iniziato con l'accoglienza presso il Seminario di Cefalù dei seminaristi Gabriel Ewodo Evina Messomo, Wilfried Michel Ebode Atangana e Benjamin Patrick Foteu Ndie. Il 16 agosto 2022 presso l'Episcopio della Diocesi di Obala si è svolta la cerimonia per la consegna delle divise per i bambini della scuola Saint Jean Baptiste de Mbassila di Obala. Erano presenti il Vescovo di Obala mons. Sosthène Léopold Bayemi Matjei e in collegamento il Vescovo di Cefalù, mons. Giuseppe Marciante, il Vicario Generale della Diocesi di Cefalù, don Giuseppe Licciardi, suor Thérèse Toba Mbili, direttrice delle Scuole cattoliche di Obala, il diacono Gandolfo Sausa, responsabile del Servizio Pastorale Cooperazione Missionaria tra le Chiese e ufficio Migrantes della diocesi siciliana, i missionari Rosaria, Nicola e Maria accompagnati da don Raphaël Awona Minso. Le divise sono il frutto del lavoro della “Sartoria di Obala” di Caltavuturo che da quasi un anno si impegna per il loro confezionamento e realizzate grazie all’aiuto delle comunità parrocchiali di Scillato, Castellana Sicula, Polizzi Generosa, Campofelice di Roccella e alla collaborazione della “Sartoria solidale”, progetto realizzato con la Fondazione Migrantes, che da lavoro anche a due donne, una iraniana e una afghana, ospiti con le loro famiglie della diocesi siciliana. Il Vescovo Marciante, in collegamento dalla Sicilia, ha raccontato la sua visita presso la sartoria di Obala di Caltavuturo (PA): "Le sarte hanno lavorato per diversi mesi con tanto amore e gioia pensando che dietro a ogni divisa c’è il sorriso di un bambino". Le 240 divise, maschili e femminili di diverse taglie, sono state consegnate alla direttrice delle scuole della Diocesi di Obala. Grazie alla generosità della comunità diocesana durante le iniziative di carità di quest'anno, la Chiesa di Cefalù ha offerto le 240 divise per i bambini delle scuole, 83 banchi per la nuova Chiesa di Etaka - alla costruzione della quale sta collaborando anche la diocesi siciliana - e attrezzi agricoli per i campi.