Tag: Rom e Sinti
Pastorale rom Milano: don Frediani ricorda don Riboldi
Card. Turkson: don Riboldi ha saputo “abbracciare con naturalezza ed entusiasmo una scelta singolare”
Don Riboldi: oggi il rito funebre presieduto da mons. Stucchi
Don Riboldi: per don Mastioli “ha dato la vita per i rom vivendo e condividendo la vita con loro”
Don Riboldi: la veglia di rom e sinti e domani i funerali
Don Riboldi: mons. Perego, una “figura centrale nel cammino post conciliare della pastorale dei rom e dei sinti”
Pastorale Rom e Sinti: è morto don Mario Riboldi. La vicinanza della Migrantes
Migrantes Ancona: pastorale con i rom e sinti
Migrantes Pordenone: un corso di sartoria per le donne rom
Migrantes Catania: celebrata la Giornata Internazionale dei Rom, Sinti e Camminanti
Catania - L'Ufficio Migrantes della diocesi di Catania, in occasione della Giornata Internazionale dei Rom, Sinti e Camminanti, ha celebrato una solenne celebrazione eucaristica presso la parrocchia della Divina Maternità della B.M.V. in Cibali. La Santa Messa è stata presieduta dal parroco don Gianluca Giacona e concelebrata dal direttore dell'Ufficio per l’animazione missionaria, don Deodato Mammana, con l’assistenza dei diaconi don Giuseppe Cannizzo, direttore dell’Ufficio Migrantes, don Santo Rizzo e don Giuseppe Calantropo, entrambi collaboratori dello stesso Ufficio Pastorale.
Giuseppe Cannizzo ha ricordato la genesi dell'istituzione della Giornata Internazionale dedicata a Rom e ai numeri statistici che riguardano questa grande famiglia nel mondo ed in Europa ed ha sottolineato come “l’evangelizzazione è una missione di tutta la Chiesa, perché nessun cristiano dovrebbe rimanere indifferente di fronte a situazioni di emarginazione in relazione alla comunione ecclesiale. Anche i cristiani Rom sono chiamati a partecipare attivamente alla missione evangelizzatrice della Chiesa, promuovendo l’attività pastorale nelle loro comunità”.
Significativo poi il richiamo alla situazione di emergenza causata dalla pandemia da Covid-19, che si sta vivendo attualmente fra i popoli di tutti i Paesi del Continente, compreso quello Rom. “Sono tempi difficili anche per questi nostri fratelli", ha concluso don Cannizzo: "tra loro il rischio di contagio è ancora più alto a causa delle condizioni in cui spesso vivono: spazi piccoli, privi di servizi e talvolta in assenza di acqua, di elettricità e delle condizioni minime per condurre una vita dignitosa. Ragion per cui, questo è il tempo, come ha ricordato anche Papa Francesco, di lasciare da parte ogni forma di odio ed emarginazione”.
All'incontro erano presenti, un buon numero di fedeli italiani e rappresentanti di comunità multietniche, che hanno voluto partecipare come "testimonianza di integrazione e fratellanza tra popoli".
Giornata internazionale Rom: occasione per richiamare l’attenzione su questo popolo
Comunità di S. Egidio: “Superare pregiudizi e puntare su scuola e integrazione”
Roma - In occasione del “Romanò Dives”, la giornata internazionale dei Rom, che si celebra oggi, 8 aprile, in ricordo del primo Congresso mondiale dei Rom tenutosi nel 1971 vicino Londra, la Comunità di Sant’Egidio rivolge gli auguri a tutti i Rom (e alle popolazioni romanì che si identificano con questo nome) e sottolinea alcune idee, preoccupazioni e prospettive sulla presenza di questo popolo in Italia ed Europa. Occorre anzitutto "prendere le distanze da vecchi e nuovi pregiudizi, fonte di ostilità e discriminazioni, e intraprendere con coraggio iniziative che favoriscano la piena inclusione dei Rom nelle nostre società, valorizzando la cultura e la condivisione della memoria, considerando che quasi nessuno in Italia conosce il Porrajmos, lo sterminio di Rom e Sinti durante la seconda guerra mondiale". Bisogna poi puntare su un serio programma di scolarizzazione, una "autentica priorità - si legge in una nota - per un popolo, che in larga parte è costituito da bambini e giovani (circa il 50% delle 140.000 presenze in Italia ha meno di 18 anni). Solo "investendo seriamente su un’istruzione e una formazione di qualità si potrà avere una generazione pienamente integrata nella nostra società". Infine occorre "attuare politiche di inserimento abitativo, superando la logica emergenziale che spesso contraddistingue l’azione delle istituzioni rispetto a questa minoranza: la presenza di Rom e Sinti non è episodica o occasionale ed è evidente che approcci perennemente emergenziali non facilitano l’integrazione e sono spesso causa di spreco di fondi pubblici. L’integrazione dei Rom è possibile, come dimostrano tante situazioni, di cui Sant’Egidio ha fatto esperienza in anni di amicizia e impegno a loro fianco. Quando per i Rom valgono gli stessi criteri che per altre fasce di popolazione, l’integrazione funziona".
Commissione Ue: “ancora troppi pregiudizi e discriminazione” verso i Rom
Pastorale rom: nove incontri promossi dalla diocesi di Roma
Migrantes Asti: non si sgomberano le persone, ma le cantine
Migrantes: in distribuzione il numero di febbraio del mensile “MigrantiPress”
Rom e Sinti: prima indagine nazionale sulla condizione giuridica dei rom originari dell’ex Jugoslavia
Migrantes Asti: mantenere viva la sensibilità e l’attenzione sulle criticità che colpiscono migranti, circensi, rom e lunaparkisti
Asti - Durante l’emergenza Covid-19, l’impegno dell’Ufficio Migrantes della diocesi di Asti si è concentrato sul mantenere viva la sensibilità e l’attenzione sulle criticità che colpiscono migranti, circensi, rom e lunaparkisti interfacciandosi con il Comune e le altre realtà associative impegnate a sostegno delle fasce più deboli. I contatti con l’Assessorato alle Politiche Sociali sono stati costanti e hanno portato alla realizzazione di due iniziative congiunte rivolte alle numerose comunità etniche presenti in città, fa sapere oggi l'Ufficio Migrantes.
Nel mese di marzo, durante la prima fase della pandemia, è stato prodotto un video per diffondere le regole di prevenzione Coronavirus attraverso volti, voci e lingue da tutto il mondo (inglese, francese, arabo, albanese, rumeno, mandingo, spagnolo e portoghese). L’esperienza - sottolineano - è poi stata ripetuta nel mese di ottobre quando, «ormai consapevoli dell’arrivo di una seconda ondata pandemica, abbiamo valutato l’opportunità di un’ulteriore campagna di sensibilizzazione volta a ribadire l’importanza di un corretto uso dei dispositivi di protezione e del distanziamento sociale». Queste iniziative, oltre a «prefiggersi l’obiettivo di rendere comprensibili le regole di prevenzione anche a quanti non padroneggiano ancora la lingua italiana», sono state l’occasione per promuovere la partecipazione di tutti i cittadini, stranieri e non, alla tutela del bene comune. La lotta contro la pandemia «ci ha infatti insegnato che il comportamento di ognuno, nessuno escluso, fa la differenza e che, per riprendere la parole di Papa Francesco, 'nessuno si salva da solo'».
I video, realizzati da Pierfranco Verrua, hanno avuto una diffusione capillare attraverso la web-tv, i canali social istituzionali degli enti promotori, le testate giornalistiche online locali, il nostro sito e i più informali gruppi WhatsApp, rivelandosi «uno strumento utile per molti cittadini stranieri non solo di Asti, ma di tutta la Provincia e altre parti d’Italia».
Migrantes ricorda la giornata della memoria
Roma - Oggi, 27 gennaio, si celebra la Giornata della Memoria. È un’occasione - sottolinea la Fondazione Migrantes - per ricordare una pagina buia, se non la più buia e triste della storia recente. Non può certo essere un giorno qualunque perché oggi facciamo memoria dell’eccidio di almeno sei milioni di ebrei. Insieme al popolo ebraico, non dimentichiamo nemmeno i 500 mila, tra rom e sinti, morti nei campi di concentramento nazisti. Un genocidio noto come Porrajmos, che in lingua romanì ha un duro significato: divoramento. Questa tragedia non può essere lasciata nei meandri del passato perché ha coinvolto uomini, donne e bambini che ancora oggi sono discriminati e vivono la loro quotidianità fatta di emarginazione, di rifiuto e di sofferenza dentro le nostre città, dentro la nostra vita indifferente verso chi cerca attenzione. Rom e sinti provocano ancora paura e vergogna nella nostra società concentrata sul benessere e sull’apparire. La domanda di Dio a Caino: “Dov’è tuo fratello?” fu rivolta agli uomini e donne al termine del genocidio nei campi di sterminio. Questa stessa domanda oggi viene rivolta a noi. “Dov’è tuo fratello zingaro che io ti ho posto accanto?”.