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Rapporto Italiani nel Mondo: lo Speciale 2021 dedicato alla mobilità italiana e Covid-19

9 Novembre 2021 - Roma - Il tema portante dell’edizione 2021 del RIM è l’emergenza sanitaria che attraversa tutte le sezioni. Il volume è costruito, inoltre, sul continuo rimando tra mobilità italiana interna e mobilità italiana all’estero. Dallo scoppio della pandemia tutta una serie di costanti hanno cambiato aspetto e nuovi elementi si sono palesati. È quanto i 75 autori dell’edizione 2021, presentata oggi a Roma, hanno messo in risalto nei 54 saggi che compongono il volume. Per la prima volta dal 2005 coloro che scrivono dall’estero sono più numerosi di quelli che lo hanno fatto dall’Italia. Una redazione, quindi, sempre più transnazionale, multidisciplinare e multisituata. Sono state coinvolte 16 diverse realtà accademiche dell’Italia (da Sud a Nord) e del mondo (Europa, Australia e America del Sud), oltre che molteplici altre realtà, istituti di ricerca, associazioni, strutture istituzionali, pubbliche e private, mondo sindacale e patronati. Un volume corale arricchito dall’analisi di 34 città del mondo – Algeri, Barcellona, Berlino, Bruxelles, Buenos Aires, Casablanca, Colonia, Dakar, Dublino, Ginevra, Johannesburg, Libreville, Londra, Madrid, Manchester, Mar del Plata, Marrakech, Melbourne, Monaco di Baviera, Montevideo, Montreal, Nairobi, New York, Osaka, Oslo, Parigi, Pechino, Perth, Rabat, San Paolo del Brasile, Sidney, Tokyo, Toronto, Vienna – e di come gli italiani residenti in queste città, ufficialmente o meno, hanno affrontato l’epidemia mondiale vivendo l’isolamento, il paradosso di dover essere immobili nella mobilità e l’avvento delle nuove forme di digitalizzazione e virtualità diffusa. Ne emerge un viaggio intorno al mondo ma, cosa più importante, dalla lettura si ha la possibilità di mettere a confronto gli interventi messi a punto da ciascuna realtà geografica a seguito dell’esplosione della pandemia e le reazioni che questi interventi hanno prodotto nella comunità degli italiani lì residenti. Ogni città analizzata presenta un caso a sé. Ogni saggio parte dal mettere insieme i dati e si arricchisce della raccolta di soggettività continuando a scrivere la storia di un paese, l’Italia, e di un popolo, gli italiani, in mobilità e sempre più in crescita fuori dei confini nazionali anche e nonostante la pandemia. Per gli italiani in mobilità il Covid-19 ha significato fare una verifica a tutto tondo: immersi nell’immobilità obbligata dovuta ai lockdown, riscoprirsi con la testa e la personalità stabilmente in movimento.

Rapporto Italiani nel Mondo: nel 2020 oltre 109mila le partenze nonostante la pandemia

9 Novembre 2021 - Roma - La mobilità degli italiani con la pandemia non si è arrestata, ma ha subito un ridimensionamento che non riguarda, però, le nuove nascite all’estero da cittadini italiani, ma piuttosto le vere e proprie partenze, il numero cioè dei connazionali che hanno materialmente lasciato l’Italia recandosi all’estero da gennaio a dicembre 2020. In valore assoluto, si tratta di 109.528 italiani, oltre 21 mila persone in meno rispetto all’anno precedente. Il 54,4% (59.536) sono maschi, il 66,5% (72.879) celibi o nubili, il 28,5% (31.268) coniugate/i, il 2,2% divorziate/i (2.431). Lo si legge nel Rapporto Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes presentato questa mattina a Roma. Nel generale calo delle partenze (-16,3% rispetto all’anno precedente), le diminuzioni maggiori si riscontrano per gli anziani (-27,8% nella classe di età 65-74 anni e -24,7% in quella 75-84 anni) e per i minori al di sotto dei 10 anni (-20,3%). Crescono, invece, i giovani tra i 18 e i 34 anni (42,8%): nell’anno della pandemia, il protagonismo dei giovani italiani in mobilità aumenta, ma il “rischio” di uno spostamento è stato volutamente evitato dai profili più fragili, anziani e bambini.