8 Giugno 2021 - Roma - Grandi manovre da grande evento. Questo si percepisce passando davanti al Luna Park di Ostia, situato in piazza della Stazione Vecchia. Finalmente riaprirà i battenti il prossimo 19 giugno, dopo circa un anno e mezzo di fermo a causa della pandemia.
Questa struttura accoglierà di nuovo il suo festoso pubblico con molte novità come le montagne russe, il dondolino, il barcone, il music box.
Un’attesa gioiosa che si percepisce ascoltando la voce di chi vive all’interno di questa realtà che non è solo un luogo di lavoro ma è ben altro: una comunità formata da una decina di famiglia e da due suore. Tutti abitano nelle roulottes situate in uno spazio ben preciso dell’area. Una comunità portata all’attenzione del grande pubblico proprio per la presenza di suor Annamelia e suor Genevieve dell’ordine delle Piccole Sorelle di Gesù di Charles de Foucauld, che si occupano della pastorale dello spettacolo viaggiante. Le due religiose hanno ricevuto, nel 2015, la visita di papa Francesco, in occasione di una visita pastorale alla vicina parrocchia di S. Maria Regina Pacis.
“Un ricordo indimenticabile di cui tutti parlano ancora e, anzi, auspicano una nuova visita”, racconta suor Genevieve: “ed è una grande soddisfazione sapere che finalmente si riapre. Da molto tempo aspettavamo questo giorno. Perché bisogna pensare che se è chiuso non c’è lavoro e non entrano soldi e si fa molta fatica per andare avanti”.
La presenza delle due Piccole Sorelle in questo Luna Park risale ad una decina d’anni fa e oramai sono parte integrante della grande famiglia di questa oasi del divertimento di Ostia. “Sono le nostre protettrici e noi proteggiamo loro, è uno scambio”, dice Ginetto Pugliè il proprietario del Luna Park, costruito dal padre. Lui aveva sette anni quando i suoi genitori, papà toscano e mamma emiliana, si stabilirono nella cittadina del litorale laziale. Da allora sono passati cinquant’anni e un momento come questo non era mai stato vissuto da quanti vi lavorano al suo interno, racconta. È stato un anno molto difficile che ha lasciato molto strascico – ribadisce - sia psicologico che economico. E c’è chi non c’è la fatta ma diciamo che c’è stata tanta solidarietà. Abbiamo fatto il possibile. Io mi sono mosso anche a livello sindacale”. “Tutti aspettiamo con trepidazione il giorno dell’apertura”, continua Ginetto: le nuove attrazioni provengono da fuori. È stato un momento di solidarietà, i proprietari delle nuove attrazioni vivono facendo feste patronali e fiere che ancora sono bloccate. E’ un aiuto reciproco, loro vengono dalla Campania, zona di Napoli e Caserta. Hanno investito spostando queste strutture e noi abbiano messo lo spazio a disposizione dando molto risalto a queste novità. A fargli da eco c’è Massimo Mascia che, da due anni, appoggia il lavoro del proprietario: “Il parco si è rinnovato totalmente la riapertura dovrebbe essere il 15 giugno, ma si riaprirà il 19 che è sabato. Le persone dovranno essere seguite affinché non ci sia assembramento. All’interno del luna park il percorso è lo stesso: si entra al centro e si esce dall’altra parte a destra”.
Tutti sono ansiosi di ripartire e il giorno della riapertura è molto atteso, una boccata di ossigeno “perché – commenta Mascia - un anno e mezzo senza lavoro è stato molto duro. Ci sono stati degli aiuti da parte della Chiesa, della Fondazione Migrantes, della Caritas, anche grazie all’intervento delle suore, ma le famiglie devono vivere del proprio lavoro”. Non ci sarà una apertura speciale, una inaugurazione, per non fare assembramento: “Senza spingere troppo - dice Mascia - si seguirà il solito orario dalle 15 alle 24, considerando che il coprifuoco dovrebbe essere sospeso. Noi ci atterremo a questo”.
Ma i visitatori del Luna Park troveranno un’altra novità, racconta suor Genevieve: “al centro dell’area lo scorso 9 maggio, il giorno della festa della mamma, è stata posta una bella e grande statua della Madonna”. Per capirci - dice la suora – “quella della Beata Vergine della Medaglia Miracolosa. l’hanno voluta tutti i lunaparkisti. È la madonna che protegge tutto questo settore”. La statua è stata benedetta alla presenza di don Giovanni De Robertis, Direttore della Fondazione Migrantes, e mons. Pierpaolo Felicolo, responsabile Ufficio Fondazione Migrantes di Roma e del Lazio. (NDB – R.I.)