27 Giugno 2019 - Torino - La Diocesi di Torino, “in risposta all’immobilismo europeo e alla chiusura dei porti” si è resa disponibile ad accogliere i 42 migranti salvati dalla nave Sea Watch, bloccata da 14 giorni al largo di Lampedusa. “È notizia delle ultime ore – si legge sul sito dell’Ufficio Migrantes diocesano - che la comandante Carola Rackete ha deciso di forzare il blocco che impedisce lo sbarco dei migranti, facendo rotta verso l’Italia. La Diocesi ribadisce fortemente la disponibilità all’accoglienza e chiama a raccolta la società civile e le organizzazioni che hanno espresso solidarietà e supporto alla causa in questi giorni”. Oggi pomeriggio nella sede della Migrantes un primo incontro con tutti i volontari disponibili a dare il proprio contributo in termini di tempo, di forze, di idee per gestire l’arrivo, le strutture e l’accoglienza.
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Mons. Nosiglia: “il male capace di colpire chi opera per il bene di tutti, ma non vincerà”
26 Aprile 2019 - Torino - “Noi siamo certi che il bene alla fine vincerà il male, anche se sembra che questo sia più organizzato e capace di colpire pesantemente chi opera per il bene di tutti”. Lo ha detto l’arcivescovo di Torino, mons. Cesare Nosiglia, nell’omelia della messa in suffragio delle vittime dell’attentato, nel giorno di Pasqua, ai cristiani in Sri Lanka, che ha celebrato ieri sera nel santuario della Consolata. Ricordando la “lunga schiera di martiri”, il presule ha affermato che “mai le barbare uccisioni di persone innocenti hanno potuto fermare il messaggio di pace, di giustizia e di libertà proposto e diffuso nel cuore del popolo fino a pagare di persona il prezzo più alto della morte violenta e omicida”. Segnalando che “niente e nessuno può combattere contro Dio e illudersi di vincerlo”, l’arcivescovo ha ribadito che “se una fede o un valore civile viene da Lui, principio e fonte primo della giustizia e dell’amore, non sarà mai sconfitto e risorgerà come è risorto Cristo dalla morte”. “La Pasqua del Signore è un fascio di luce che sconvolge le tenebre del peccato, di ogni male che esiste e si fa nel mondo e ne rivela l’impotenza”. Chiamando in causa gli atti terroristici in Sri Lanka, mons. Nosiglia ha citato la lettera a Diogneto del primo secolo e ha evidenziato che “come è l’anima nel corpo così nel mondo sono i cristiani”. “Si rinnova anche oggi nel mondo questa stessa situazione per cui la religione più perseguitata è proprio quella cristiana. Appare sorprendente che dopo oltre duemila anni che i cristiani predicano e vivono l’amore più grande che è quello di dare persino la vita per il proprio prossimo, debbano subire tali ingiuste condanne”.