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Diocesi di Cagliari: mons. Baturi ha incontrato l’animatore della comunità ucraina cagliaritana

1 Marzo 2022 -

Cagliari - Questa mattina l’arcivescovo di Cagliari, mons. Giuseppe Baturi, ha incontrato padre Vasyl Panivnyk, attuale animatore spirituale della comunità ucraina cagliaritana che si raduna abitualmente nella cappellania greco-cattolica di San Demetrio Martire, ubicata presso la Chiesa di Santa Restituta (via Sant’Efisio). Il presule ha espresso la vicinanza della comunità diocesana, assicurando la preghiera e la realizzazione di concreti atti di solidarietà in unità di intenti con la Conferenza episcopale italiana, per far fronte ai bisogni immediati delle popolazioni vittime del conflitto e per i profughi che saranno accolti nel territorio cagliaritano.

Ucraini in Italia: mons. Tomasi a comunità ucraina, “vogliamo dirvi la nostra disarmata vicinanza e preghiamo per la pace”

25 Febbraio 2022 -
Treviso - “In questo momento così tragico, in cui la guerra sta colpendo persone a voi care, le vostre famiglie, il vostro popolo, il vostro Paese, vogliamo dirvi la nostra disarmata vicinanza”. Inizia così la lettera che mons. Michele Tomasi, vescovo di Treviso, ha inviato ieri alla comunità ucraina di rito greco-cattolico e a tutti gli ucraini presenti sul territorio diocesano. “I nostri mezzi – scrive Tomasi – non sono potenti dal punto di vista militare: si chiamano preghiera, solidarietà, vicinanza di persone, di fratelli e sorelle nella fede. A Dio chiediamo con forza insieme con voi: si fermi questa follia di una guerra che ha già iniziato a fare vittime, e troppe rischia ancora di farne. Una guerra che già sta uccidendo la possibilità della pace, e di tutto il bene che nella pace può essere coltivato, e fatto crescere fino a portare frutto. Il bene che voi, con sacrificio e con amore, state cercando di costruire con tanto impegno in emigrazione per i vostri cari”. Mons. Tomasi invita i fedeli della diocesi di Treviso a partecipare, il prossimo 2 marzo, mercoledì delle Ceneri, alla giornata di preghiera e digiuno che Papa Francesco ha chiesto per invocare la pace. “E questo – conclude Tomasi – sia solo un primo segno per una vicinanza che possa continuare nella solidarietà e nella preghiera”.