29 Novembre 2021 - Roma - Le parole di Papa Francesco all'Angelus di ieri mattina, domenica 28 novembre - erano “profondamente segnate dalla sofferenza per il dramma dei migranti ai confini tra Polonia e Bielorussia e dei migranti che sono morti attraversando La Manica o che continuano a morire nel Mediterraneo”. Lo dice oggi a www.migrantesonline.it, il Presidente della Commissione CEI per le Migrazioni e della Fondazione Migrantes, mons. Gian Carlo Perego sottolineando che si tratta di “una sofferenza, quella del Papa, che invita all'impegno e alla responsabilità di tutti: di ciascuno di noi, di ogni Stato e istituzione. Una 'casa comune', quale deve essere per noi l'Europa, non può – conclude mons. Perego - vedere crescere muri, ma nuove opportunità di protezione, nuove strade di libertà e di sicurezza per chi cerca pace e giustizia”. (R. Iaria)
19 Novembre 2021 - Padova – Si conclude, questa mattina a Padova, il convegno nazionale Migrantes sulla pastorale per lo spettacolo viaggiante. Al centro il tema “la Chiesa tra i viaggianti. Ieri gli oltre 30 partecipanti provenienti da altrettante diocesi italiane hanno visitato Bergantino, la “città delle giostre” e incontrato i rappresentati delle istituzioni e i lavoratori delle diverse aziende del settore.
“E’ una gioia incontrare voi, cari operatori e operatrici del mondo dello spettacolo viaggiante, soprattutto in questo luogo, Bergantino, dove si respira dappertutto, grazie alle numerose imprese di attrazioni, l’aria della gioia che portate nelle feste, nelle sagre, nei nostri paesi, ancora segnati dalla tristezza e dal lutto di una pandemia che non è ancora finita”, ha detto al termine della giornata mons. Gian Carlo Perego, presidente della Commissione Cei per le Migrazioni e della Fondazione Migrantes, durante la celebrazione eucaristica. Una pandemia che ha – ha aggiunto – “limitato pesantemente le relazioni e che, per questo, ha segnato gravemente anche la vita e il lavoro di un mondo, come il vostro, che vede al centro l’incontro, le relazioni”. “Care sorelle, cari fratelli, riconosciamo il tempo presente come il tempo in cui Dio continua a visitarci e ci regala la strada della salvezza. Mettiamoci – ha detto ancora mons. Perego - in cammino con i nostri fratelli e sorelle del mondo dello spettacolo viaggiante, con lo stile del Buon samaritano”. E’ questa dedizione, questa prossimità, questa responsabilità, da sperimentare nei luoghi e con le persone e le famiglie del mondo dello spettacolo viaggiante, che “fa di noi i testimoni del Vangelo in questo tempo che vede la Chiesa in cammino, in sinodo”, ha quindi concluso il presule: “S. Giorgio, patrono di questa comunità di Bergantino, che ha saputo lottare con il male e vincerlo, ci aiuti nel cammino di ogni giorno, pieno di insidie, di compromessi, di omissioni, ma anche ricco delle gioie e delle speranze che il mondo dello spettacolo viaggiante, con semplicità e libertà, sanno regalare”.
28 Settembre 2021 - Ferrara - “La Giornata mondiale dei migranti diventi, questʼanno, una tappa per una Chiesa in comunione, in cammino e una città più inclusiva, una tappa nella costruzione di un mondo fraterno che vede la responsabilità di tutti”. Lo ha mons. GianCarloPerego, arcivescovo di Ferrara-Comacchio e presidente della Commissione Cei per le Migrazioni e della Fondazione Migrantes - nellʼomelia della messa celebrata nella basilica di S. Maria in Vado a Ferrara, in occasione della 107ª Giornata mondiale del migrante e del rifugiato. “Preghiamo il Signore, con le parole di Papa Francesco, perché ‘la nostra terra possa diventare, così come Tu lʼhai creata, la Casa comune di tutti i fratelli e le sorelle”, ha detto ancora il presule ricordando che il Pontefice, “nellʼenciclica Fratelli tutti ci ricorda che ‘le migrazioni costituiranno un elemento fondante del futuro del mondoʼ, anche se oggi esse risentono di una perdita di quel senso della responsabilità fraterna, su cui si basa ogni società civile”.
Creare “un noi sempre più grande”, lʼinvito del Papa. Pertanto, ha proseguito Perego, “il ‘noiʼ è a fondamento non solo della fede, ma anche della speranza e della carità: caratterizza lʼabito cristiano, la nostra responsabilità e i nostri progetti. E il ‘noiʼ ecclesiale – ci ricorda ancora Papa Francesco – non è impoverito, ma arricchito dalla ricchezza della diversità che i mondi migranti ci fanno incontrare, e riceve una nota nuova, quella della cattolicità, dellʼuniversalità. Il Papa – ha concluso lʼarcivescovo – sembra ricordarci che il rifiuto, i muri, lʼabbandono, i respingimenti, il disprezzo, le violenze non solo impoveriscono il ‘noiʼ del mondo, ma impoveriscono anche il ‘noi della fede, che per sua natura è cattolica”.
9 Luglio 2021 - Lampedusa - La diocesi di Teramo-Atri, insieme alla diocesi di Agrigento promuoverà domani una iniziativa sulla “Carta di Teramo”, il documento sulla cooperazione paritaria per lo sviluppo in Africa, firmata nel capoluogo aprutino il 22 giugno 2019 a seguito della Conferenza dei Rettori Africani tenutasi in occasione del Forum Internazionale del Gran Sasso. Si terrà domani 9 luglio, nell’isola simbolo dell’accoglienza dei migranti, si terrà un convegno sulle sfide della cooperazione per lo sviluppo in Africa organizzato dalle due diocesi insieme all’Università di Teramo, ai comuni di Teramo e Lampedusa, e in collaborazione con il progetto Snapshots from the Borders. Il seminario, dal titolo La Carta di Teramo: opportunità e nuove strategie per lo sviluppo di un nuovo ecosistema per le nuove sfide della cooperazione in Africa, si svolgerà nei locali della sede dell’Area Marina Protetta.
«La cooperazione universitaria è una via straordinaria per proseguire nell’impegno che Papa Francesco ha avviato con la sua storica visita in queste terre l’8 luglio 2013» dichiarano alla vigilia dell’iniziativa l’arcivescovo di Agrigento mons. Alessandro Damiano e il vescovo di Teramo-Atri mons. Lorenzo Leuzzi. «La Chiesa – aggiungono i due presuli – è impegnata a promuovere nuove forme di collaborazione per favorire una nuova cultura dello sviluppo e incoraggia le istituzioni che saranno presenti a Lampedusa affinché, attraverso l’impegno delle realtà accademiche e dei centri di ricerca, si possano creare percorsi di formazione per le nuove generazioni capaci di generare crescita, pace e fratellanza. La Chiesa è chiamata a farsi carico di questa prospettiva. Questa esperienza che vivremo a Lampedusa sarà inoltre una piccola testimonianza in risposta all’invito della Conferenza Episcopale Italiana a dedicare una giornata di preghiera, il prossimo 11 luglio, in memoria dei migranti morti nel Mediterraneo e nelle rotte terrestri».
I lavori saranno introdotti dal rettore dell’Università di Teramo Dino Mastrocola, dal sindaco di Lampedusa e Linosa Totò Martello, dal sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto, dal vescovo di Teramo-Atri Lorenzo Leuzzi e dall’arcivescovo di Agrigento Alessandro Damiano. Tra gli interventi mons. Gian Carlo Perego, presidente della Commissione Episcopale per le Migrazioni della Cei e della Fondazione Migrantes. L’iniziativa potrà contare sul contributo, attraverso un videomessaggio, del presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli.
11 Giugno 2021 - Roma - L’impegno di don Riboldi e la “sua intelligenza pastorale, i numerosi materiali da lui realizzati per l’evangelizzazione delle comunità rom e sinte rimangono nella Chiesa italiana un tesoro da custodire e a cui fare riferimento”. Lo ha scritto mons. Gian Carlo Perego, presidente della Commissione Cei per le Migrazioni della Cei e della Fondazione Migrantes in un messaggio all’arcivescovo di Milano, mons. Mario Delpini, per la morte di don Mario Riboldi. Don Mario – ha scritto mons. Perego - ha sempre collaborato con l’Ufficio rom e sinti dell’UCEMI prima e della Fondazione Migrantes poi: “gli incontri con Lui, le telefonate sapevano sempre di ‘gioia del Vangelo’, che desiderava condividere con le diverse comunità rom e sinte”. La “sua fede ha camminato” con le comunità rom e sinte che “spesso vivono, anche l’esperienza di fede, ai margini delle città. Per la sua esperienza e passione pastorale è stato, con don Bruno Nicolini, il protagonista dello storico incontro di papa Paolo VI con i rom e i sinti, a Pomezia, nel 1965”.
27 Maggio 2021 - Roma - Per il mondo del circo italiano mons. Gian Carlo Perego, arcivescovo di Ferrara-Comacchio è “un grade faro e un prezioso amico”. Lo si legge in un post pubblicato dall’Ente Nazionale Circhi. Nella sua esperienza di uomo di fede vissuta insieme agli ultimi, dopo essere stato ordinato sacerdote nel 1984 e incardinato nella diocesi di Cremona, fra i diversi impegni assunti, dal 2009 al 2017 è stato Direttore Generale della Fondazione Migrantes. Nel corso di questa responsabilità, il presidente dell'Ente Nazionale Circhi, Antonio Buccioni e tutto il mondo del circo “hanno potuto conoscere e apprezzare le doti umane e spirituali di mons. Perego. Basti dire che le due udienze in Vaticano che hanno richiamato la gente del viaggio attorno a due papi della statura di Benedetto XVI e Francesco, nel 2012 e nel 2016, sono state organizzate, preparate e vissute insieme a mons. Perego alla direzione della Fondazione Migrantes. Ma la sua vicinanza ai circensi non si è limitata a queste pur importantissime, ed anzi memorabili, occasioni. Tanti sono stati i momenti di confronto, collaborazione e sostegno. I suoi messaggi per la Giornata mondiale del circo sono sempre stati dei punti di luce e di estrema chiarezza”.
“Con miopia non si favorisce l’istallazione del Circo nelle zone più accessibili delle città; si penalizza il Circo con animali senza distinzione per chi – come è nella migliore tradizione circense – costruisce una relazione ammaestrativa straordinaria con gli animali, che indica rispetto, cura”, scrisse ad esempio nel 2017 come ricorda l’ENC. Ieri i vescovi hanno eletto mons. Perego alla presidenza della Commissione CEI per le migrazioni e della Fondazione Migrantes, che succede a mons. Guerino Di Tora al quale “va il ringraziamento dell'Ente Nazionale Circhi per il lavoro svolto.
“Sincere felicitazioni a mons. Perego e salutiamo con molta gratitudine la sua elezione. Con lui da ormai molti anni ci sentiamo in profonda sintonia, sostenuti e accolti da un vero padre che non dimentica nessuno e che ha ben compreso l'autentico Dna della gente del circo”, dichiara Buccioni.
27 Maggio 2021 - Roma - Il Centro Astalli “accoglie con gioia” la notizia della nomina a Presidente della Migrantes di Monsignor Gian Carlo Perego. “Il nostro sincero e fraterno grazie”, scrive in una nota il Centro dei gesuiti, a monsignor Guerino Di Tora che “da sempre si spende con generosa intelligenza nella costruzione di una Chiesa aperta, solidale e vicina agli ultimi”.
"Accogliamo la nomina di Monsignor Perego come un segnale di speranza e apertura per una comunità ecclesiale che si senta protagonista e responsabile di un cammino da fare al fianco di chi arriva in Italia in cerca di pace, giustizia e umana solidarietà”, commenta il presidente del Centro Astalli, p. Camillo Ripamonti: “un pastore che ci accompagnerà lungo il cammino da compiere per essere Fratelli tutti".
Roma - La Fondazione Migrantes saluta gioiosamente l’elezione di mons. Gian Carlo Perego, arcivescovo di Ferrara-Comacchio, alla presidenza della Commissione CEI per le Migrazioni e della Fondazione Migrantes. Una elezione nella continuità e che premia – dice il Direttore generale, don Giovanni de Robertis – l’attenzione particolare del presule verso il mondo migrante e della mobilità umana maturata soprattutto come Direttore generale della Fondazione Migrantes per nove anni. Mons. Perego, infatti, attraverso molteplici incontri nelle varie diocesi italiane e Missioni Cattoliche Italiane all’estero, ha sottolineato la centralità della persona a partire dal mondo migrante in tutte le sue dimensioni: immigrati, rifugiati, richiedenti asilo, rom, sinti e camminanti, circensi, luna parchisti, gente dello spettacolo viaggiante e italiani residenti all’estero. Un impegno che continuerà con “disponibilità, senso di responsabilità, lungimiranza nell’interpretare e rispondere alle reali situazioni del momento”. Mons. Perego succede a mons. Guerino Di Tora che ha guidato la Migrantes per sei anni e al quale va il ringraziamento Migrantes per il lavoro svolto, in un delicato momento della vita dei migranti e rifugiati nel nostro Paese.
26 Maggio 2021 - Roma - Mons. Gian Carlo Perego, arcivescovo di Ferrara-Comacchio, è stato eletto nuovo Presidente della Commissione per le Migrazioni della Conferenza Episcopale Italiana e della Fondazione Migrantes.
L’elezione è avvenuta durante l’Assemblea Generale dei vescovi italiani, che si concluderà domani all’Hotel Ergife di Roma. Mons. Perego, già direttore generale della Fondazione Migrantes, sostituisce mons. Guerino Di Tora che ha guidato la Commissione CEI per le Migrazioni e la Fondazione Migrantes per sei anni.
A Mons. Di Tora il ringraziamento della Migrantes per il lavoro svolto, in un delicato momento della vita dei migranti e rifugiati nel nostro Paese. Al neo presidente, mons. Perego gli auguri della Migrantes per un rinnovato, proficuo lavoro a servizio della mobilità umana.
Nato a Vailate (Cr), il 25 novembre 1960, Mons. Perego entra nel Seminario Vescovile di Cremona nell’autunno del 1971, dove frequenta le scuole medie e le scuole superiori, concluse con la maturità classica. Continua la sua permanenza in Seminario dove frequenta lo Studio teologico. Nel 1984, dopo l’ordinazione sacerdotale, consegue il baccalaureato in Teologia presso lo Studio teologico del Seminario, affiliato alla Facoltà teologica dell’Italia Settentrionale. Nello stesso anno è nominato vicario coadiutore della parrocchia di S. Giuseppe in Cremona. Nel frattempo, dal 1984 al 1992 è collaboratore di studio del Vescovo di Cremona Mons. Enrico Assi, e negli anni 1993-1994 segretario del Vescovo di Cremona, Mons. Giulio Nicolini.
Negli anni 1986-1994 è tra i fondatori e animatori a Cremona del Centro studi sul disagio e l’emarginazione giovanile, segue la nascita della cooperativa dei servizi per l’accoglienza degli immigrati, con un’attenzione particolare ai richiedenti asilo, rifugiati o in protezione temporanea. Collabora con il nascente Osservatorio dell’immigrazione della provincia di Cremona. È docente e responsabile del corso di teologia e pastorale della carità presso il Centro pastorale diocesano e segretario della Commissione sinodale carità. È amministratore parrocchiale in diverse parrocchie.
Negli anni 1994-1996 soggiorna a Roma, alunno del Pontificio Seminario Lombardo, dove frequenta i corsi di Dottorato in Teologia dogmatica presso la Pontificia Università Gregoriana e l’istituto Sacrum Ministerium, promosso dalla Congregazione del clero, per la formazione degli educatori nei seminari. Nei due anni segue anche alcune esperienze di assistenza degli emigranti italiani in Germania a Mettmann e Dusseldorf.
Dal settembre 1996 è in Diocesi a Cremona come insegnante di Patrologia e di Teologia Dogmatica (Cristologia, Sacramentaria, Escatologia) presso lo studio teologico del Seminario e di Introduzione alla Teologia: il mistero di Cristo, presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, sede di Cremona-Piacenza. Nel novembre 1996 ha conseguito il dottorato in Teologia Dogmatica. Dal 1997 al 2002 è Direttore della Caritas Diocesana di Cremona e Assistente Diocesano della FUCI e del MEIC. Dall’anno scolastico 2001-2002 è incaricato dall’Università Cattolica di Brescia, Dipartimento di scienze religiose, di tenere un corso sulla ‘Storia della Teologia del diaconato’ (2002-2010) prima e poi di Pastorale della carità (dal 2011).
Dal 2002 al 2006 è stato chiamato a Roma dalla Caritas Italiana come Responsabile dell’Area nazionale. È stato membro della Commissione nazionale povertà (2003-2007); della Consulta nazionale del servizio civile (dal 2002-2009) e dell’Osservatorio nazionale del volontariato (dal 2002-2009), oltre che partecipare a altre Commissioni e osservatori ministeriali (immigrazione, tratta, pari opportunità…).
Dal 1° ottobre 2006 è stato incaricato da Caritas Italiana di istituire un Centro documentazione unitario con la Fondazione Migrantes e di curare la nascita dell’Archivio per la storia della Caritas in Italia.
Nel 2009 è stato nominato Cappellano di Sua Santità. Dal 1° dicembre 2009 è Direttore generale della Fondazione Migrantes, organismo pastorale della Conferenza Episcopale Italiana. Nel 2017 Papa Francesco lo nomina arcivescovo di Ferrara-Comacchio. (Raffale Iaria)
16 Luglio 2020 - Ferrara – “Anche noi vogliamo metterci in ascolto del Signore e guardando al mare Mediterraneo, oggi confine di morte e non strada di vita, affidare le madri, i bambini, i giovani in fuga in questo mare, perché siano bagnati dalle benedizioni del Signore e dalla protezione di Maria, ma anche dalla compassione di un’Europa che per loro rischia di non essere ‘casa comune’. Lo ha detto questa mattina l’arcivescovo di Ferrara-Comacchio, nel monastero delle carmelitane scalze, nel giorno della festa della Madonna del Carmelo che è “la Madonna dell’incontro con Dio, che magnifica il Signore”. “Con le sue braccia aperte”, è “la Madonna dell’Accoglienza. Guardando a Lei – ha detto mons. Perego - possiamo invocare Maria con il nuovo titolo che Papa Francesco ha regalato alla Chiesa, inserendolo nelle Litanie Lauretane: solaciummigrantium, soccorso dei migranti. A Maria affidiamo chi è in viaggio, chi è in fuga e arriva sulle nostre coste, nelle nostre città, per riposo, per turismo, alla ricerca di sicurezza, per lavoro, per sfuggire alla morte: sono il volto di chi cerca riposo, di chi cerca di salvare la vita, di chi vuole sostenere la propria famiglia. Sono i volti dei ricchi e dei poveri, delle persone sole e delle famiglie, di uomini e donne, giovani e adulti. La Madonna del Carmelo ci invita ad abbracciare tutti, ad accompagnare tutti, ad accogliere tutti, come figli, come fratelli, perché la nostra preghiera, il nostro grido: Abbà Padre – come ci ha ricordato la pagina di San Paolo ai Galati – non sia una finzione, ma una realtà che ci porta a considerare tutti gli uomini figli e fratelli e non estranei”. L’arcivescovo ferrarese ha quindi pregato “perché la nostra vita sia un cammino di fede, speranza e carità, di riconoscimento che il mondo è una sola famiglia umana: la strada del Paradiso è solo la strada della fraternità. Chiediamo al dono dello Spirito, per intercessione di Maria, di aiutarci a riconoscere in ogni uomo un fratello, un figlio”.