27 Febbraio 2023 - Crotone - "Dinnanzi a queste bare mi permetto di dire che l’umanità è sconfitta": queste le parole commosse, che celano le lacrime, a stento trattenute, di mons. Francesco Savino, Vicepresidente della Cei per il Mezzogiorno e vescovo delegato Migrantes della Conferenza Episcopale Calabra che si è recato al Palamilone di Crotone dove sono state ricomposte le salme che il mare ha restituito dopo la tragedia che su è consumata ieri a Cutro, nel crotonese.
"Mi chiedo perché tutto questo? Non potevano, forse, essere aiutati ed accolti per un processo di integrazione nei nostri territori?". Questi gli interrogativi del presule che continua: "diciamolo chiaramente: Crotone, la Calabria tutta sta dimostrando di essere una regione solidale, accogliente, ospitale. Ma ci sono, evidentemente pregiudizi che vengono da altri luoghi. Ci sono pregiudizi ideologici che non ci consentono, molto spesso, di accompagnare questi fratelli in un processo di integrazione fattibile. Il fenomeno migratorio di italiani che vanno al Nord è quantitativamente molto più numeroso del fenomeno immigratorio. Allora penso che bisogna fare verità nei numeri. Qui sono a rappresentare tutti i confratelli vescovi, tutta la Chiesa. Vengo qui a nome della Conferenza Episcopale Italiana, del Consiglio di Presidenza, del cardinale Matteo Zuppi, del segretario della Cei monsignor Giuseppe Baturi, di mons. Erio Castellucci, vice presidentte Cei per il Nord. Sono qui a nome di tutti i Vescovi calabresi con cui abbiamo definito questa tragedia 'il naufragio dell’umanità'. Lasciatemi ringraziare, tutti i soccorritori che sempre con generosità non vengono mai meno a questa pratica di accoglienza".
«Sono qui – ha concluso il presule – a dare la mia prossimità a nome della Chiesa italiana ai sopravvissuti che in questo momento vanno accompagnati seriamente e responsabilmente. Penso alle mamme che non hanno più i loro bambini accanto che stanno vivendo questo tremendo dolore. Facendo mia una domanda che proviene dalla Bibbia mi chiedo: 'Caino dov’è tuo fratello?'. Diventiamo tutti Caino nella misura in cui non ci sentiamo custodi e responsabili di questi nostri fratelli immigrati".
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Rapporto Italiani nel Mondo: mons. Savino, “liberiamoci dalla sindrome del capezzale dei giovani e creiamo condizioni di lavoro in Italia
8 Novembre 2022 -
Roma - “Noi adulti dobbiamo liberarci dalla sindrome del capezzale dei giovani. I giovani non sono il futuro, sono il presente”. Lo ha detto oggi a Roma monsignor Francesco Savino, vescovo di Cassano all’Jonio e vicepresidente della Cei, durante la presentazione della XVII edizione del Rapporto Italiani nel mondo 2022 della Fondazione Migrantes. “I giovani stanno andando via per motivi di lavoro e di studio e non tornano più – ha affermato -. Questo significa che dobbiamo creare le condizioni per un lavoro bello, pulito e solidale”. Dal rapporto emerge infatti “una mobilità italiana malata”, perché caratterizzata dalla necessità e unidirezionale, ossia si parte e si non torna più”, ha precisato. Come vescovo del Sud monsignor Savino ha fatto presente il problema dello spopolamento delle aree interne e invitato la politica “ad assumere le proprie responsabilità” in proposito. “Se nel dopoguerra gli italiani andavano all’estero come manodopera ora partono giovani con due o tre lauree – ha osservato -. Questo depotenzia il nostro capitale umano mentre arricchisce il Nord Europa. Noi del Sud dobbiamo liberarci dalla cultura assistenzialista e creare invece un welfare generativo”. Il rapporto Italiani nel mondo, ha concluso il vicepresidente della Cei, “ci aiuta ad osare di più: quando parliamo di fenomeno migratorio è in gioco la democrazia. Per favore, osiamo di più perché la storia di domani ci giudicherà dal coraggio che abbiamo avuto nel risolvere il fenomeno migratorio”.
Mons. Savino: oggi “innescare sempre più processi d’inclusione sociale degli immigrati”
5 Settembre 2022 - Lorica - Si è conclusa ieri mattina a Lorica (Cs) con una messa celebrata dal vescovo di Cassano Ionio e vice presidente della Cei, mons. Francesco Savino, la settimana "AttraversoCosenza" promossa dall'Agenzia Scalabriniana per la Cooperazione allo Sviluppo, in collaborazione con Fondazione Migrantes e Ufficio Migrantes Cosenza-Bisignano. L'incontro del centro silano, s'inserisce negli otto appuntamenti partiti da Trieste, per momenti di formazione e di condivisione sui fenomeni migratori. Nell’omelia mons. Savino ha evidenziato come oggi “vi è l'urgenza di innescare sempre più processi d'inclusione sociale degli immigrati ad ogni livello. Solo attivando questi processi, possiamo parlare di una democrazia compiuta. Occorre fare dell’inclusione una scelta prioritaria. Nessuno – ha aggiunto - deve sentirsi escluso, perché lì dove c’è l’esclusione non c’è la civiltà, non c’è democrazia. Oggi la sfida si chiama inclusione. Se la democrazia non si organizza sull’inclusione ed esclude qualcuno, soprattutto le persone che scappano, dalla guerra, dalla fame e dalle persecuzioni, non è una democrazia nella civiltà. Non c’è la civiltà – ha detto ancora mons. Savino - lì dove non si accolgono le persone. Direi che il paradigma su cui tutti, oggi più che mai, devono lavorare, soprattutto a livello educativo, si basa su tre parole: accoglienza, integrazione, legalità. Così come dev'essere chiaro, ai bambini immigrati che frequentano le nostre scuole, non può essere negata la cittadinanza italiana”. Per il vice presidente della Cei, la via d'uscita contro la cultura dell'indifferenza e dello scarto, c'è ed è indicata nell'enciclica “Fratelli Tutti”, con cui Papa Francesco “ci chiama a fare nostro, e a realizzare, il desiderio mondiale di fratellanza, che parte dal riconoscimento che siamo tutti fratelli e sorelle, nella consapevolezza di dover rispondere alla vera sfida di questo millennio”. Al termine della Santa Messa, il presule della diocesi cassanese, ha incontrato i migranti e gli operatori.
CEI: Mons. Savino Vice Presidente per l’Area Sud
25 Maggio 2022 -
Roma - L’Assemblea Generale della Conferenza Episcopale Italiana ha eletto, questa sera il Vice Presidente per l’Area Sud. Si tratta di mons. Francesco Savino, Vescovo di Cassano all’Jonio.
Nato a Bitonto (Bari) il 13 novembre 1954, entra nel Seminario Regionale di Molfetta dopo aver conseguito la maturità classica al Liceo Classico “C. Sylos” di Bitonto, nel 1973. Ordinato sacerdote il 24 agosto 1978, è nominato vice-parroco della parrocchia San Silvestro-Crocifisso. Il 20 gennaio 1985 è nominato parroco della parrocchia Cristo Re Universale di Bitonto e quattro anni dopo rettore della parrocchia Santuario Santi Medici. Da sempre attento alle fragilità e ai problemi dovuti all’illegalità diffusa e impegnato per l’accoglienza, il 28 febbraio 2015 viene eletto da Papa Francesco Vescovo della Diocesi di Cassano all’Jonio.
A mons. Savino gli auguri di un proficuo lavoro da parte della Fondazione Migrantes.