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Usa: primi ricongiungimenti di minori migranti
Roma - Quattro madri scelte per passare il confine fra Usa e Messico per riabbracciare, dopo anni, i bambini dai quali furono separate dalla polizia di frontiera a partire dal 2018. Le prime di centinaia, forse migliaia, che attendono la restituzione dei figli. Le immagini dei piccoli prigionieri in lacrime e, letteralmente, in gabbia come cuccioli, sfuggirono da quei centri di punizione, grazie ad uno smartphone, scrive l'Osservatore Romano. Anche un audio di piccole voci imploranti («Mami, papa»), stremate, dal fondo dei reticolati riuscirono a raggiungere l’opinione pubblica. Il mondo, reso testimone, ne fu sopraffatto. Provvedimenti della magistratura ordinarono all’amministrazione in carica i ricongiungimenti avvenuti in parte e con grande difficoltà. Oggi gli Stati Uniti annunciano la volontà di risanare una ferita nazionale che, nonostante pietà ed appelli, era rimasta aperta. Una ferita fatta di mille bambini — molti, all’epoca, non ancora in grado di camminare da soli — ai quali se ne sono aggiunti altri ventimila che le autorità statunitensi hanno trovato nell’ultimo anno a vagare in stato di abbandono. Spersi nei canneti del Rio Grande. Oppure trovati per mano dietro «all’adulto» dodicenne della carovana di piccoli migranti. Il presidente Biden, in campagna elettorale, aveva promesso una soluzione per i circa mille bambini divisi alla frontiera prima del 2020. Alejandro Mayorkas, responsabile del dipartimento per la sicurezza interna, ha ora annunciato che le prime quattro madri rimpatriate senza figli alla frontiera degli orfani, saranno fatte entrare con un permesso umanitario da domani. Ne resta un piccolo esercito, al quale si provvederà. L’amministrazione sta cercando di sciogliere l’ingorgo umanitario generato dall’inevitabile arrivo dei migranti esploso in questi mesi. Biden ha dunque firmato un ordine presidenziale alzando a 65.000 il numero dei rifugiati che potranno avere accoglienza entro il 2021.