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Migrantes Vicenza: domenica 11 giugno Festa dei Popoli

1 Giugno 2023 - Vicenza - Domenica 11 giugno festa dei Popli nella diocesi di Vicenza. Tema della festa, che si svolgerà a Bassano, sarà "Scalabrini padre dei migranti". Al centro della riflessione anche il tema dei diritti come evidenziato da papa Francesco nel suo messaggio per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato con l'attenzione al diritto a partire ma anche al diritto a restare. Il programma della Festa  prevede alle 10.30 la messa animata dalle comunità migranti, il pranzo comunitario e alle 14 musica, presentazioni e giochi vari. L'evento che coinvolge anche le comunità parrocchiali del bassanese, è promosso dall'Ufficio Migrantes della Diocesi di Vicenza, dal Centro Pastorale Scalabrini di Bassano, dai Laici Scalabriniani e dalle Comunità etniche del bassanese.

Migrantes Vicenza: domani festa dei Popoli con mons. Brugnotto

5 Gennaio 2023 -

Vicenza - Domani, venerdì 6 gennaio alle 10.30, in occasione della festa solenne dell’Epifania, la chiesa Cattedrale di Vicenza tornerà ad animarsi di colori, suoni e canti di ogni parte del mondo grazie alla Festa dei popoli organizzata dall’Ufficio diocesano Migrantes.La Messa presieduta per la prima volta dal vescovo, mons. Giuliano Brugnotto, sarà partecipata in particolare dai migranti cattolici residenti nel territorio della diocesi, che animeranno la celebrazione con canti e preghiere propri dei diversi Paesi di origine. Il tema della festa viene dal messaggio del Papa per la 108sma Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato: Costruire il futuro con i migranti e i rifugiati.  “La Festa dei Popoli di quest’anno – spiega padre Sérgio Durigon, responsabile Migrantes Vicenza – assume significati particolari. Si tratta infatti del primo incontro del Vescovo Giuliano con i migranti cattolici o ortodossi e i cappellani etnici della Diocesi di Vicenza. Il Vescovo li accoglie nella Chiesa Madre della Diocesi, i migranti a loro volta accolgono il vescovo Giuliano come il loro pastore”.I migranti cattolici dei centri pastorali della Diocesi si incontrano così con il Vescovo e tra di loro. Questo sta a significare che i migranti fanno parte dell’unica Chiesa che è in Vicenza.“Questo anno – continua padre Durigon – desideriamo sottolineare che venti cinque anni furono istituiti in Diocesi i primi Centri Pastorali per i migranti cattolici. Sarà un’occasione per riflettere sul significato della presenza dei centri pastorali, e sul cammino sinodale che siamo chiamati a fare insieme”.La celebrazione di quest’anno assume un significato particolare anche per la recente canonizzazione di San Giovanni Battista Scalabrini, Padre dei Migranti. Un rendimento di grazie dunque per il dono che Papa Francesco ha desiderato fare alla società e alla Chiesa, ma soprattutto ai migranti e rifugiati che affrontano tante difficoltà.“Vivere lontano da casa – conclude padre Sergio – è difficile, lo è ancora di più quando per motivi sanitari i funerali non possono essere celebrati secondo le usanze di ciascuna cultura. La pandemia ha bloccato molti, ha reso difficile la partecipazione ma soprattutto non ha consentito le espressioni umane e culturali nelle ricorrenze liturgiche: quest’anno desideriamo sia davvero una festa di gioia e di fraternità per tutti”.Nella Diocesi di Vicenza, sono 16 i Centri pastorali per migranti di fede cattolica: 7 a Vicenza (per filippini, ghanesi, nigeriani, romeni, srilankesi, latinoamericani e ucraini), 3 a Bassano del Grappa (per filippini, ghanesi, nigeriani, latinoamericani e ucraini), 2 a Schio (per ghanesi, nigeriani e romeni), 2 a Valdagno (ucraini e ghanesi) e poi uno ad Arzignano (per ghanesi), uno a Creazzo (per africani francofoni).Dopo la celebrazione in Cattedrale sarà aperta nel Palazzo delle Opere Sociali della diocesi una mostra intitolata Umanità InInterRotta affinché le storie, le voci, i sogni, i diritti calpestati quotidianamente lungo la Rotta Balcanica alle frontiere dell’Europa abbiano voce e vengano riletti attraverso i vostri occhi.  Sono racconti di viaggio con i migranti lungo la rotta balcanica di Barbara Beltramello, fotografa. Con un momento di convivialità tra i convenuti si concluderà infine la Festa dei Popoli 2023.

Migrantes Vicenza: sabato incontro su “Scuola-interculturalità” a Montecchio

13 Ottobre 2022 - Vicenza -  "Scuola - Interculturalità": questo il tema di un convegno promosso dalla Migrantes di Vicenza che si svolgerà sabato 15 ottobre a Villa Cordellina di Montecchio Maggiore. Nel corso dell'incontro Nicoletta Morbioli, dirigente dell' Ufficio scolastico VIII Ambito Territoriale Vicenza, presenterà il documento ministeriale "Orientamenti Interculturali, marzo 2022" mentre Lisa Rigadello, responsabile per Veneto Lavoro del Servizio Orientamento Specialistico e Prevenzione Dispersione Scolastica - Ambito di Vicenza, tratterà dei dati riguardanti la dispersione scolastica e le risposte per prevenirla. Il convegno sarà moderato da Luciano Carpo dell'Ufficio Migrantes della diocesi di Vicenza e Mouhamadou Sall, Presidente dell' Unione immigrati. Seguirà il dialogo tra dirigenti, docenti, genitori e operatori sociali con Valeria Mancini (IIS A. Da Schio - Vi) e con Aida Altagracia Perez, rappresentante delle mamme e delle famiglie immigrate. (R.I.)

GMMR, Migrantes Vicenza: costruire il futuro “con” i migranti e i rifugiati

23 Settembre 2022 -

Vicenza - La Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato viene celebrata questo fine settimana in tutta la Chiesa. Papa Francesco nel messaggio per la giornata ha dato un titolo: costruire il futuro con i migranti: una preposizione che dà il senso e la motivazione.

La condizione dei migranti, i rifugiati, i richiedenti asilo continua ad attirare l’attenzione. La cronaca parla di una diminuzione del numero di attraversamenti ma anche, il bilancio delle vittime in forte aumento. L’anno scorso sono stati registrati circa 3.231 morti o dispersi in mare nel Mediterraneo e nell’Atlantico nord-occidentale. Nel 2020 il numero registrato corrispondeva a 1.881, 1.510 nel 2019 e oltre 2.277 nel 2018. Questo numero potrebbe essere ancora più elevato con morti e dispersi lungo le rotte terrestri attraverso il deserto del Sahara e zone di confine remote.

Le agenzie, le organizzazioni umanitarie che si occupano delle vittime esprimono la preoccupazione e l’urgenza di interventi mirati, soprattutto il soccorso e l’aiuto. Denunciano infatti anche l’aumento degli abusi diffusi nei Paesi di origine e di transito. Coloro che sopravvivono e tentano la traversata vengono abbandonati dai trafficanti, altri vengono intercettati e riportati nel Paese di partenza, dove vengono successivamente detenuti. Ogni anno, migliaia di persone muoiono o scompaiono in mare senza lasciare traccia.

L’Unhcr ha costantemente richiamato l’attenzione sulle terribili esperienze e sui pericoli affrontati dai rifugiati e dai migranti che intraprendono le rotte per giungere a un altro Paese. Molti di loro sono individui in fuga da conflitti, violenze e persecuzioni. La rappresentazione grafica dei dati si concentra in particolare sulla rotta che va dall’Est e dal Corno d’Africa al Mediterraneo centrale.

I migranti delle caravanas de migrantes centroamericanos, delle rotte dei Balcani o dei deserti africani si devono affidare ai trafficanti (“di carne umana”, come affermava Scalabrini), esponendosi a un rischio molto alto di abusi e di sfruttamento, consegne alle forze dell’ordine e rimpatri forzati.

Papa Francesco insiste: «il futuro comincia oggi e comincia da ciascuno di noi. Non possiamo lasciare alle prossime generazioni la responsabilità di decisioni che è necessario prendere adesso, perché il progetto di Dio sul mondo possa realizzarsi e venga il suo Regno di giustizia, di fraternità e di pace». Mario Draghi a Firenze nel febbraio scorso, ricordava che «la stabilità e la pace si organizzano nelle istituzioni, ma si costruiscono nelle città perché è lì il contrasto quotidiano alle diseguaglianze, all’odio e all’ignoranza ». Anche la nostra realtà di Chiesa locale può costruire un mondo con i migranti coniugando il locale con il globale, superando una egemonia mono-culturale per arrivare alla condivisione di una fede multiculturale e interculturale. Ogni realtà può contribuire, in questo senso, affinchè i migranti possano ‘custodire le proprie radici senza restarne prigionieri’, ad ‘aprirsi al nuovo e accoglierne tutte le ricchezze’.

I migranti, infine, possono, se noi glielo ‘permettiamo’, essere “soggetti” attivi nelle nostre comunità ogni qualvolta sono chiamati ad essere parte specifica e attiva dei progetti nei vari ambiti portando una nota inter-culturale, non “per loro” ma, finalmente, ‘con loro’. (Sergio Durigon - Direttore Migrantes Vicenza)

Migrantes Vicenza: un documento che fa il punto di solidarietà e accoglienza

12 Aprile 2022 - Vicenza - "Verso un NOI sempre più grande. Reti in corso d'opera e Buone Pratiche da migliorare", è una pubblicazione dell'Ufficio Migrantes di Vicenza, disponibile gratuitamente, diretta in particolare agli educatori e agli operatori delle comunità. E' uno strumento aperto, che sollecita ulteriori precisazioni e proposte che arriveranno camin facendo in una prospettiva di percorso educativo, spiegano alla Migrantes di Vicenza sottolineando che il documento intende segnalare almeno alcune tra le molte Reti di solidarietà e Buone Pratiche già in atto nelle "nostre 'comunità educanti, ma che verificate e migliorate alla luce del nuovo tessuto sociale post-Covid e del nuovo drammatico contesto internazionale, possono stimolare i tanti operatori della società civile a trarre frutto dalle esperienze anteriori e a consolidare le interrelazioni, eliminando le dispersioni e favorendo una maggiore coordinazione e sinergia tra le istituzioni pubbliche e private presenti nel territorio di Vicenza.

Migrantes Vicenza: festa dei popoli con mons. Pizziol

4 Gennaio 2022 -
Vicenza - Giovedì 6 gennaio alle 10.30, in occasione della festa solenne dell’Epifania, la chiesa Cattedrale di Vicenza tornerà ad animarsi di colori, suoni e canti di ogni parte del mondo grazie alla Festa dei popoli organizzata dall’Ufficio diocesano Migrantes. La Messa presieduta dal vescovo Beniamino Pizziol sarà partecipata in particolare dai migranti cattolici residenti nel territorio della diocesi, che animeranno la celebrazione con canti e preghiere propri dei diversi Paesi di origine. L’invito in Cattedrale alla Messa dell’Epifania è rivolto non solo ai fedeli migranti, ma a tutti coloro che sono disposti ad “accorciare le distanze” e superare i pregiudizi, dicono alla Migrantes diocesana. “La Festa dei Popoli di quest’anno – spiega padre Sérgio Durigon, responsabile Migrantes Vicenza – assume significati particolari. L’Epifania celebra i magi che incontrano Gesù e ricorda i migranti cattolici che fanno parte della chiesa vicentina e contribuiscono a renderla più bella e universale. I centri per i migranti, accompagnati dai loro cappellani sono una testimonianza delle tante buone pratiche di reale accoglienza che il nostro territorio continua a vivere”. Nella Diocesi di Vicenza, sono 16 i Centri pastorali per migranti di fede cattolica: 7 a Vicenza (per filippini, ghanesi, nigeriani, romeni, srilankesi, latino americani e ucraini), 2 a Bassano del Grappa (per filippini, ghanesi, latino americani e ucraini), 2 a Schio (per ghanesi, nigeriani e romeni), 2 a Valdagno (ghanesi e ucraini) e poi uno a Tezze d’Arzignano (per ghanesi), uno a Creazzo (per africani francofoni) e uno a Chiampo (per ucraini). “La pandemia – continua padre Durigon – ha accentuato le difficoltà nelle famiglie dei migranti, ha fatto emergere situazioni di criticità. Molti migranti hanno perso il lavoro, sono rientrati nel paese di origine oppure hanno cercato uno sbocco in altri Paesi. Come ha sottolineato papa Francesco: «abbiamo capito che le grandi questioni vanno affrontate insieme, perché al mondo d’oggi le soluzioni frammentate sono inadeguate. La solidarietà sembra declinata solo in chiave difensiva ed escludente, come mostra la più recente proposta di Patto europeo su immigrazione e asilo". "Ascoltiamo - aggiunge ancora Migrantes -  notizie che ci parlano di migranti infreddoliti nei recinti della rotta balcanica o fra campi minati e miliziani che picchiano al confine tra Bielorussia, Polonia e Lituania; sono nei campi dell’isola di Lesbo, nei centri di detenzione in Libia o in mano a trafficanti; sono bersaglio dei fucili spianati a Ceuta e Melilla o nelle ‘giungle’ di Calais. Noi crediamo che nell’incontro con la diversità degli stranieri, dei migranti, dei rifugiati, e nel dialogo interculturale che ne può scaturire ci è data l’opportunità di crescere come Chiesa, di arricchirci mutuamente. In effetti, dovunque si trovi, ogni battezzato è a pieno diritto membro della comunità ecclesiale locale, membro dell’unica Chiesa, abitante nell’unica casa, componente dell’unica famiglia. La nostra preghiera oggi si fa comunione con i migranti che sono esposti a pericoli gravissimi, e quanti perdono la vita alle nostre frontiere, a quanti hanno tentato di attraversare il Mediterraneo cercando una terra di benessere e trovandovi, invece, una tomba”.
 

Migrantes Vicenza: un incontro sui diritti umani

10 Dicembre 2021 - Vicenza - In occasione del 73° anniversario della Dichiarazione universale dei Diritti Umani, Migrantes Vicenza (in collaborazione con diverse realtà associative che sul territorio si occupano di migranti, accoglienza e diritti umani) organizza un incontro-dibattito in programma oggi, 10 dicembre, alle ore 18 presso il Centro Culturale San Paolo (Viale Ferrarin 30, Vicenza). Interverranno Mario Faggionato (presidente Giuristi Democratici), Giorgio Brizio (autore di “non siamo tutti sulla stessa barca”), Stefano Canestrini (Centro Astalli), Franco Balzi (sindaco di Santorso), Francesco Zanni, Martina Corbetti e Beppe Caccia. Modera il dibattito Beatrice Peruffo. “Il Papa a Cipro, a Lesbo e ad Atene, con parole accorate, ha richiamato lʼattenzione del mondo sui tanti muri innalzati da paesi ricchi contro chi è più povero, contro chi è diverso, contro chi viene indicato come nemico, contro i migranti”, spiega Luciano Carpo, vice delegato Migrantes Vicenza: “Sparsi nei vari continenti, si contano ben 63 muri", ricorda Carpo: il più famoso quello al confine USA-Mexico, ma ce ne sono  molti in Asia, in Israele, in Grecia-Turchia, nel Nord Africa a Ceuta Melilla, lungo i Balcani, tra Polonia e Bielorussia. "Addirittura ben 12 paesi europei hanno chiesto finanziamenti europei per costruire muri, senza contare il Mediterraneo usato come muro ‘controʼ e diventato ormai ‘un freddo cimitero senza lapidiʼ – come lo ha definito il Papa – che segnano le disuguaglianze tra Nord e Sud del mondo, disuguaglianze aggravate dagli interessi economici geopolitici-militari, dalla scarsa vaccinazione contro il Covid e dai disastri naturali dovuti ai cambi climatici.”  Dallʼincontro – che potrà essere anche seguito online in diretta sul Canale YouTube Diocesi di Vicenza – scaturirà anche un video che sarà successivamente messo a disposizione delle scuole e degli studenti per riprendere e amplificare la discussione.  

Festa dei Popoli: ieri celebrazioni in tante diocesi italiane

7 Gennaio 2021 - Roma - Celebrazioni Eucaristiche e momenti all’insegna dell’essenzialità ieri in tante diocesi italiane per la Festa dei Popoli. Occasioni che annualmente – quest’anno in modo molto limitato a causa della pandemia - richiamano non solo gli stranieri presenti ma anche molti fedeli italiani. Anche ieri da Nord a Sud ci si è ritrovati per pregare insieme. In questi giorni su www.migransonline.it abbiamo dato alcuni appuntamenti. In questo pezzo oggi raccontiamo qualche celebrazione come a Vicenza dove il vescovo, mons. Beniamino Pizziol, ha celebrato in Cattedrale evidenziando che si è trattato di «una celebrazione meno solenne ma non meno intensa, perché i nostri cuori sono uniti». Alla celebrazione, promossa dall’ufficio diocesano Migrantes, un centinaio di migranti residenti in città a causa della pandemia che hanno animato la liturgia con canti e preghiere nelle varie lingue con una particolare attenzione agli ammalati di Covid e agli operatori sanitari, alle famiglie, al Papa, ai giovani. «Voi – ha detto il presule - arricchite la Chiesa con la vostra presenza, la vostra cultura e le vostre tradizioni». Con il vescovo hanno celebrato p. Domenico Colossi, direttore dell’ufficio Migrantes e i cappellani che seguono le singole comunità cattoliche di nazionalità straniera, circa 15 di fede cattolica che risiedono nel territorio diocesano. «Voi fratelli immigrati portate il dono della vostra fede, che è cresciuta con voi e che ora si manifesta in questa città che vi accoglie, conservando la vostra fede con generosità ed evitando che i vari Erodi possano metterla in discussione o scalfirla», ha detto il card. Crescenzio Sepe, amministratore apostolico della diocesi di Napoli, nella celebrazione in cattedrale.  Alla celebrazione, organizzata dall’Ufficio diocesano Migrantes, diretto da don Pasquale Langella, erano presenti alcuni gruppi etnici che vivono a Napoli. Nella tradizione della festa della Befana, poi, ai figli degli immigrati, sono stati donati giocattoli offerti dal Movimento Cristiano Lavoratori e dall’Ordine di Malta. Festa dei Popoli anche nella cattedrale di Torino su iniziava dell’ufficio Migrantes diocesano diretto da Sergio Durando e che ha visto, pur con tutte le limitazioni dovute alle normative vigenti, la presenza di diverse comunità etniche. «La Chiesa ha sempre visto il pellegrinaggio dei Magi sotto il segno di quell’anelito di tutta l’umanità verso Cristo Signore perché ogni uomo è stato creato per Cristo e il desiderio più forte, che ha in sé stesso, è trovarlo e riconoscerlo come suo Creatore e Signore» ha detto l’arcivescovo, mons. Cesare Nosiglia, nell’omelia della liturgia. Il presule, che anche amministratore apostolico di Susa, ha celebrato anche qui una liturgia per le comunità migranti. A Rimini celebrazione con il vescovo, mons. Francesco Lambioasi in varie lingue mentre la festa è stata rinviata a domenica 26 settembre, in occasione della Giornata mondiale del migrante e del rifugiato. Alla celebrazione hanno partecipato sacerdoti stranieri che prestano servizio in diocesi per sottolineare «l’universalità del Vangelo e della Chiesa dove ognuno si deve sentire accolto, desiderato e amato», ha detto il direttore Migrantes, Cesare Giorgetti. Per mons. Lambiasi la festa dell’Epifania è «manifestazione di Cristo ai pagani, è la festa della fede, offerta a tutto il mondo». (Raffaele Iaria)      

Migrantes Vicenza: domani la Festa dei Popoli

5 Gennaio 2021 - Vicenza – Domani, Solennità dell'Epifania, alle ore 10.30 nella Cattedrale di Vicenza, nella Cattedrale di Vicenza. il vescovo, mons. Beniamino Pizziol, presiederà la Santa Messa Solenne con una rappresentanza di fedeli cattolici immigrati da altri paesi, quale segno di accoglienza e integrazione. La celebrazione sarà trasmessa in diretta da Radio Oreb, sul Canale Youtube della diocesi di Vicenza e da Tele Chiara. Pur con le limitazioni imposte dal Covid, le famiglie di cittadini italiani e quelle dei cittadini immigrati “saremo uno nel manifestare la fede comune durante questa S. Messa presieduta dal nostro Vescovo Beniamino, in un momento molto significativo di incontro e di comunione, convinti che occorre rendere ‘epifanica’ la nostra fede e il nostro impegno concreto per l’accoglienza cristiana in sintonia con l’insegnamento e i continui appelli di Papa Francesco articolati nel suo ultimo messaggio attorno a quattro verbi fondati sui principi della dottrina della Chiesa: accogliere, proteggere, promuovere e integrare”, spiga l’Ufficio Migrantes diocesano che ha promosso l’iniziativa. Alla messa parteciperà una piccola rappresentanza dei migranti cattolici residenti nel territorio della diocesi, che animeranno la celebrazione con canti e preghiere e presenteranno doni propri dei diversi Paesi di origine. A Vicenza sono 16 i Centri pastorali per migranti di fede cattolica Nella diocesi di Vicenza, ricorda una nota, sono 16 i Centri pastorali per migranti di fede cattolica: 7 a Vicenza (per filippini, ghanesi, nigeriani, romeni, srilankesi, latinoamericani e ucraini), 3 a Bassano del Grappa (per filippini, ghanesi, nigeriani, latinoamericani e ucraini), 2 a Schio (per ghanesi, nigeriani e romeni) e poi uno ad Arzignano (per ghanesi), uno a Creazzo (per africani francofoni), uno a Chiampo (per ucraini) e uno a Valdagno (per ucraini).

Migrantes Vicenza: iniziative per la Giornata Mondiale del Rifugiato

18 Giugno 2020 - Vicenza - In occasione della Giornata mondiale del rifugiato 2020, a Vicenza due eventi specifici sul tema per ricordare coloro che hanno perso la vita cercando di raggiungere l’Europa e per continuare a “confrontarci e ad approfondire le situazioni legate ai flussi migratori” promossi da diverse associazioni e movimenti. Tra queste l’Ufficio Migrantes della diocesi. Nel pomeriggio di sabato 20 giugno video-presentazione del libro “Strade rotte. Settemila chilometri in ciabatte dall’Africa occidentale all’Italia”, edito da Infinito. A dialogare sul libro saranno l’autrice vicentina Cristiana Venturi e Igor Brunello. Il volume percorre, rielaborandole narrativamente, le tappe reali di viaggio di due ragazzi sedicenni partiti dal Gambia e giunti in Italia quasi due anni dopo. Gli incontri, i drammi, il valore della parola “abarakà - grazie”, le violenze subite e l’intensità di un sogno, la forza dell’ospitalità”. Mercoledì 24 giugno  la veglia ecumenica di preghiera "Morire di speranza”, in una formula nuova nel rispetto delle disposizioni sanitarie legate alla pandemia. Si intitola “Ricorda, accendi, prega”, e seguendo questi verbi ciascuno avrà la possibilità di vivere un momento di preghiera libero e personale, guidato dalla Parola di Dio e da un gesto simbolico. Ciascuno si recherà liberamente nella chiesa di Santa Bertilla (via Ozanam 1, Vicenza) all’orario che preferisce tra le 18.00 e le 20.00, sostando in preghiera per il tempo che desidera. Le iniziative siono promossedall’Ufficio Migranes di Vicenza, Centro Astalli Vicenza, Associazione Presenza Donna, Caritas diocesana vicentina, Chiesa evangelica metodista di Vicenza, ACLI Vicenza, Unità pastorale Porta Ovest in Vicenza, Cooperativa Pari Passo, Non Dalla Guerra, e con la partecipazione di Comunità di Sant'Egidio, La Voce dei Berici, Centro Culturale San Paolo.

Migrantes Vicenza: la festa dei popoli animata dalle danze srilankesi

8 Gennaio 2020 - Vicenza «Cattolica significa universale. La Messa di oggi è quella che più esprime il significato di "cattolica", grazie ai vostri colori, alle vostre tradizioni, ai vostri canti. Ed è per questo che è la Messa più bella dell'anno». Con queste parole il vescovo di Vicenza Beniamino Pizziol ha concluso la celebrazione del 6 gennaio, in Cattedrale. La solennità dell'Epifania, da anni per la diocesi veneta è la "Festa dei popoli", perché vi partecipano i membri delle varie comunità etniche cattoliche. Fedeli, che vivono e lavorano nel territorio, ma provenienti dall'Africa, dall'America Latina, dalle Filippine, dallo Sri Lanka, dalle più vicine Ucraina e Romania, si danno appuntamento per leggere, pregare e cantare insieme. Ciascuno arricchendo la celebrazione con i propri canti, la propria lingua e quest' anno per la prima volta anche la propria danza, espressione della comunità sri- lankese. «Ogni cultura è giusto che esprima la propria fede come vuole, e il compito della comunità italiana è accogliere le diversità con rispetto - ha spiegato lo scalabriniano padre Domenico Colossi, direttore dell'Ufficio Migrantes diocesano -. Quando si sradica una pianta, e la si vuole trapiantare, deve rimanere sempre del terreno intorno. Lo stesso vale per le persone; se manca l'identità, è impossibile inserirsi in una comunità». Il vescovo Pizzol nell'omelia, con riferimento ai Magi, ha sottolineato come spesso avvenga che chi è più lontano, è più disponibile, e si mette in viaggio. «Chi invece è più vicino, come la comunità di Gerusalemme, a volte è disturbato dalla novità, in questo caso la presenza di questo nuovo "re". Sono vicini geograficamente - Gerusalemme dista da Betlemme pochi chilometri -, ma sono lontanissimi nel cuore. Quando vado in visita pastorale, vedo invece tante donne venute da lontano per accudire i nostri anziani. Spero - ha detto che voi qui troviate persone che vi accolgono, non che vi respingono». Infine, rifacendosi alla prima lettura, tratta dal libro del profeta Isaia, là dove dice "La nebbia ricopre la terra, nebbia fitta avvolge i popoli", Pizziol ha auspicato che «questa nebbia che avvolge il nostro mondo venga dissolta, con l'aiuto della nostra preghiera della nostra fede». Dopo la benedizione speciale per i bambini, veri protagonisti del Natale, il vescovo ha concluso: «Auguro a chi ha in mano le sorti del mondo che come i Magi decidano di cambiare strada, e si mettano alla luce della stella della pace». (Romina Gobbo - Avvenire)

Migrantes Vicenza: Festa dei popoli con il vescovo mons. Beniamino Pizziol 

3 Gennaio 2020 - Vicenza - Sarà il vescovo di Vicenza, mons. Beniamino Pizziol a presiedere la celebrazione eucaristica in occasione della Festa dei Popoli che si svolgerà, su iniziativa dell’Ufficio Migrantes, a Vicenza . La celebrazione della Santa Messa  dell’ Epifania nella Cattedrale, oltre a ricordarci  di come ogni comunità cristiana è la realizzazione particolare dell’ unica Chiesa santa, cattolica ed apostolica, è “un momento privilegiato” per ascoltare quale cammino di fede le “nostre parrocchie, ormai di diverse lingue e nazioni, siano chiamate ad intraprendere”, si legge in una nota. «Ogni cultura è giusto che esprima la propria fede come vuole e il compito della comunità italiana è di accogliere le diversità con rispetto”, dice al settimanale diocesano “La Voce dei Berici” p. Domenico Colossi, nuovo direttore dell’ufficio Migrantes diocesano: “come all’interno di una famiglia ci si accoglie pur essendoci generazioni e quindi culture diverse, allo stesso modo bisogna camminare insieme all’interno della famiglia della fede cattolica””. P. Colossi, nel suo ministero sacerdotale, ha lavorato anche in Canada, a Vancouver e Toronto dove ha potuto “sperimentare che solo quando le diversità vengono davvero accolte si crea un senso di identità. Pensiamo ad esempio a un italiano migrato in Canada e all’uso dell’espressione ‘italo-canadese’: un nome composto per indicare identità culturale e provenienza nazionale. Qui in Italia abbiamo mai sentito parlare di afro-italiani? Ucraino-italiani?”. “Quando si sradica una pianta – aggiunge - e la si vuole trapiantare, deve rimanere sempre del terreno attorno. Lo stesso vale per le persone, se manca l’identità è impossibile inserirsi in una comunità”. (R.I.)