23 Settembre 2022 - Verona - Il 25 settembre si celebra la 108ª Giornata mondiale del migrante e del rifugiato. Comunque la si guardi, la storia di questi decenni si intreccia in maniera forte con la realtà dell' immigrazione. E se vogliamo accogliere anche i segnali che ci arrivano dal mondo intero, questa realtà segnerà pure la storia futura.
L' abbiamo affermato più volte in altri interventi: le migrazioni ci possono trovare aperti, interessati e curiosi perché ci permettono di incontrare nel nostro piccolo pezzetti di mondo, pezzetti della ricchezza di culture e religioni diverse; oppure ci possono trovare impauriti perche sentiamo il nostro mondo crollare con l' arrivo di persone con caratteristiche così diverse da quelle "tradizionali". Al di là di queste reazioni che direi naturali e comprensibili, dobbiamo però chiederci cosa desideriamo realizzare "assieme" perché questo è il nodo che riguarda tutti noi, compresi i cittadini immigrati.
Purtroppo su questo punto dobbiamo riconoscere che non riusciamo ad avviare una riflessione e un dialogo significativo. Rimaniamo sempre presi da un dibattito di corto respiro legato a visioni emergenziali, caritative e securitarie. Un confronto tra cittadini che riguardi l' incontro di culture e religioni diverse non sembra appartenere al dibattere culturale e politico del nostro Paese. Il dibattitto pubblico facilmente si accende quando ci sono delle emergenze e poco più, senza mettere sul tavolo un dialogo costruttivo circa il futuro del nostro vivere assieme.
Poco diciamo di come la scuola dovrebbe operare per costruire accoglienza e integrazione, pur riconoscendo che di fatto è la realtà che più lavora per questo in collaborazione con tante realtà del Terzo settore.
E il mondo dell' imprenditoria e del lavoro cosa dice circa la costruzione di una società inclusiva, anche se è evidente che sarà lì che andrà a pescare i suoi lavoratori?
Non possiamo tacere poi della cultura che non sembra vedere che serve riflessione, tanta, e dialogo, tanto, che coinvolga i cittadini autoctoni come quelli immigrati per far leggere le diversità e le consonanze e soprattutto far emergere le possibili vie di comprensione reciproca.
Questo è vero anche a livello ecclesiale: dentro le nostre comunità cristiane guai a parlare di immigrazione perché è tema troppo divisivo, al massimo possiamo parlare del come rendere più efficace il Centro di ascolto (cosa comunque lodevole). Eppure c' è in gioco il come vogliamo accogliere nella comunità cristiana quanti condividono la fede con noi e che non possiamo liquidare semplicemente con il "si adattino alla nostra realtà". Atteggiamento superficiale e irrispettoso. Basti andare a vedere come si rapportano le comunità di italiani all' estero su questo aspetto che non accettano facili proposte di assimilazione!
E il fatto che Gesù è il salvatore, la Luce delle genti non sembra dirci niente sulla strada dell' incontro con chi ha altre prospettive religiose! Non tanto per spirito di proselitismo ma per un dialogo rispettoso che riconosce le diversità e le ricchezze di ognuno. Accogliamo allora questa giornata per approfondire questa realtà e per chiedere lo Spirito del Signore per viverla in maniera evangelica per il bene della nostra comunità e della società tutta. (don Giuseppe Mirandola - Direttore Migrantes Verona)
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Migrantes Verona: domenica la XXX edizione della Festa dei popoli.
21 Maggio 2021 - Verona - Spegne 30 candeline la festa dei Popoli a Verona. Un traguardo che sarà festeggiato domenica 23 maggio con una diretta streaming da Villa Buri di San Michele Extra (VR). La festa infatti non sarà in presenza a causa della pandemia . Fratelli tutti sarà il titolo della manifestazione di quest'anno, che riprende l'ultima enciclica di Papa Francesco sulla fraternità e l'amicizia sociale. Il programma prevede alle 9,30 la Santa Messa e nel pomeriggio, dalle 15.30 alle 17.30, spettacolo di musiche e danze e saluti dai vari popoli.
Migrantes Verona: mensilmente una preghiera dei fedeli accompagnata da un articolo sulla realtà dell’immigrazione
1 Ottobre 2020 - Verona - In un romanzo letto di recente (Il colibrì di Sandro Veronesi) si afferma che "non esistono sguardi più importanti e meno importanti: nel momento in cui vengono scoccati, tutti gli sguardi sono un immischiarsi". L'autore fa riferimento al fatto che quotidianamente noi lanciamo sguardi che vanno a colpire le persone che incontriamo e che sembrano innocui ma così non è. Allargando questo pensiero noi quotidianamente lanciamo anche sguardi su notizie, fatti e avvenimenti che a prima vista sembrano irrilevanti, neutri ma di fatto in qualche modo ci coinvolgiamo in una maniera o nell'altra. Penso che questo sia profondamente vero anche per l'immigrazione: il nostro sguardo non è mai neutro. La psicologia ci insegna che il nostro sguardo, anche quando non ce ne accorgiamo, è selettivo e porta comunque con sé una scelta e una valutazione.
La sguardo che gettiamo su fatti o persone collegate al mondo dell'immigrazione riflette chi siamo noi dentro, nel cuore e nella mente. Dobbiamo anche aggiungere che purtroppo questi sguardi a volte sono "corrotti" da comunicazioni mediatiche distorte e certamente non evangeliche. Ecco allora che come Centro pastorale immigrati (Migrantes) proponiamo alcune iniziative per aiutare il nostro sguardo a diventare evangelico. A partire da ottobre, invieremo una volta al mese, tramite la mail settimanale ai preti, una preghiera dei fedeli accompagnata da un articolo sulla realtà dell'immigrazione per tener viva l'attenzione e la sensibilità su questa realtà. Il Centro pastorale immigrati - Migrantes diocesana è disponibile tutto l'anno a organizzare incontri con adulti e adolescenti/giovani sulla realtà dell'immigrazione. Tali attività possono andare dall'ascolto di testimonianze a riflessioni bibliche, da considerazioni di carattere giuridico a esperienze concrete di accoglienza e comunione. Certamente anche momenti di preghiera condivisa con i fratelli e le sorelle immigrati. (Don Giuseppe Mirandola - Direttore Migrantes Verona)
Migrantes Verona: festa dei popoli in diretta facebook
19 Maggio 2020 - Verona – Era prevista per il 24 maggio prossimo la Festa dei Popoli promossa dall’Ufficio Migrantes della diocesi di Verona. “Purtroppo, come sapete, non si potrà realizzare”, dice il direttore dell’Ufficio Migrantes, don Giuseppe Mirandola. Ma l’ufficio ha pensato ugualmente di essere presente organizzando due momenti per “ricordare e in qualche modo vivere anche quest'anno la Festa”.
Sono previste due dirette via Facebook, il 24 maggio, dal prato di Villa Buri:
alle ore 10.00 celebrazione della Messa presieduta da don Giuseppe Mirandola con alcuni cappellani delle comunità cattoliche di immigrati e alle
15.30 un momento di festa con testimonianze in diretta intervallate dal contributo di alcuni Musicisti e dalla messa in onda di videomessaggi assieme a video e foto delle passate edizioni della Festa.
Lo slogan è “Tutti uguali, tutti diversi”.