26 Maggio 2022 - Roma - Portare gioia e prossimità a tutti e in vari contesti: ospedali, carceri, scuole, piazze, parrocchie. È questo lo scopo, tanto semplice quanto grandioso, della clownterapia e nello specifico del "Circo Allegro Francesclaun" dei Francescani nel mondo, l' associazione di promozione sociale nata nel 2016, come ulteriore e tangibile segno dell' Anno della Misericordia. Ma per portare anche così pace e bene a tutti, servono persone debitamente preparate, ovvero animatori volontari che non sappiano solo «far ridere per forza, perché - come spiega Maria Grazia Di Tullio, presidente dei Francescani nel mondo - il clown nel sociale deve saper "ascoltare" le persone che incontra, capirne le esigenze, i bisogni e i desideri senza doverlo chiedere, utilizzare le capacità e i saperi acquisiti per aiutarle a trovare beneficio, a stare meglio. Può essere con la risata, ma anche con l' accoglienza del dolore o della rabbia, con la complicità o con la risorsa che formazione ed esperienza consiglieranno in ogni specifico caso». Ecco dunque che l' associazione ha varato un corso (per contatti e info: pagina Facebook ass.francescaninelmondo; francescaninelmondo@gmail.com; 375-6216850) proprio per accompagnare al meglio la formazione di animatori volontari.
«Il corso - riprende Di Tullio - si rivolge a quanti desiderano mettere in gioco disponibilità e dono di sé, sia giovani che anziani. I volontari spesso provengono da esperienze di fede di parrocchie e gruppi, ma non in modo esclusivo. Da quest' anno Francescani nel mondo ha firmato un accordo quadro con l' Università di Roma Tor Vergata, tramite la Caris-Commissione dell' Ateneo per l' inclusione di studenti con disabilità, per lo sviluppo di progetti di solidarietà e di attenzione alle marginalità. Il referente è il professore e diacono Piergianni Medaglia e preziosa è la collaborazione con la cappellania universitaria e don Angel. Il corso è pertanto aperto anche agli universitari e ai ragazzi con bisogni speciali, come ulteriore arricchimento della bellezza di questo percorso. Ci accompagnano nella formazione tutor professionisti come il clown Carciofo, Diego Romagnoli e Maria Cristina Maio e altri esperti in campo educativo e delle arti espressive come Angela Fossa Valenti. Il nostro assistente spirituale è don Denis Kibangu Malonda, terziario francescano, parroco di Villalba di Guidona, direttore dell' Ufficio Migrantes e missionario della diocesi di Tivoli e Palestrina. Attualmente l' associazione è convenzionata con il Policlinico Gemelli di Roma, dove opera in seno alla cappellania universitaria con i frati francescani e le altre realtà spirituali, e con la Residenza sanitaria assistita (Rsa) Villa Lucia di Centocelle, e anima le festività per i bambini dei detenuti del carcere di Regina Coeli, anche qui unitamente alla cappellania dei frati francescani conventuali. Sta lavorando per ampliare il tutto ed è in fase di convenzionamento con il Policlinico di Tor Vergata, l' ospedale Sant' Andrea, il Fatebenefratelli e ad altre opportunità che verranno».
Come detto all' inizio, c' è molto di francescano anche nel Circo Allegro: «Tra gli strumenti del nostro servizio - sottolinea la presidente dell' associazione - il Circo Allegro porta la sua carovana di fantasia, giocoleria, le performance di strada, le bolle, le narrazioni teatrali, con una attenzione anche ai contenuti educativi che vengono comunicati: pillole di spiritualità francescana e tematiche socialmente rilevanti quali bene comune, accoglienza, fragilità, cura del creato, pace, servizio, mondo, preghiera. Perché per noi essere francescani nel mondo vuol dire favorire l' inclusione sociale nelle situazioni fragili e povere; camminare sul passo degli ultimi; trasformare la misericordia di Dio in concreti segni d' amore a servizio dell' umanità; promuovere la solidarietà, l' incontro, il bene comune e la fraternità universale; promuovere un' ecologia integrale per la cura della casa comune. E, come ricorda Papa Francesco, al cui magistero il nostro servizio vuole dare una piccola e semplice collaborazione, "il santo è capace di vivere con gioia e senso dell' umorismo. Senza perdere il realismo, illumina gli altri con uno spirito positivo e ricco di speranza. Ordinariamente la gioia cristiana è accompagnata dal senso dell' umorismo, così evidente, ad esempio, in san Tommaso Moro, in san Vincenzo de' Paoli o in san Filippo Neri. Il malumore non è un segno di santità. Dio ci vuole positivi, grati e non troppo complicati". Noi ci proviamo. Pace e bene a tutti!"». (Igor Traboni - OR)