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Naufragio in Calabria: Mons. Aloise, “i cuori di chi è morto in questo mare non devono smettere di battere”

13 Marzo 2023 - Pietrapaola - “La cultura della vita deve prevalere su quella della morte. Sempre. Non possono essere gli interessi economici a guidare le sorti dell’umanità. I cuori di chi è morto in questo mare, soprattutto i cuori di tutti quei bambini non devono smettere di battere, il loro battito è il nostro battito ogni volta che sceglieremo la via della vita”. Sono un inno a preservare, custodire e accogliere la vita le parole pronunciate dall’arcivescovo di Rossano-Cariati, mons. Maurizio Aloise, a Pietrapaola, per il momento di preghiera e di riflessione per le vittime del naufragio di Cutro. Parole rivolte principalmente ai tanti bambini che hanno affollato la Chiesa di Santa Maria delle Grazie, veri protagonisti di un momento che ha voluto rendere omaggio alle vite che sono state spezzate sulla spiaggia di Cutro, ma anche ai sogni e alle speranze che ognuno di quei cuori custodiva. L’appuntamento è stato organizzato e promosso dall’Ufficio diocesano per l’Apostolato del Mare diretto da don Giuseppe Ruffo, in sinergia con l’ufficio Migrantes diretto da Giovanni Fortino, che hanno accolto con entusiasmo il sincero moto di partecipazione emotiva degli studenti dell’istituto comprensivo di Mandatoriccio, plesso di Pietrapaola, diretto da Mirella Pacifico raccolto dal parroco di Santa Maria delle Grazie di Pietrapaola, don Umberto Sapia e fatto proprio dagli uffici diocesani. Presenti i parroci e numerosi sindaci del territorio con in testa il primo cittadino di Pietrapaola Manuela Labonia. Toccante il momento conclusivo. Dal lancio dei palloncini bianchi degli studenti delle scuole dell’infanzia, fino al corteo sulla 106 e l’arrivo sulla spiaggia dove vi è stato un momenti di preghiera e il lancio in mare di una corona di fiori.

Naufragio in Calabria: una giornata di preghiera e riflessione venerdì 10 marzo

6 Marzo 2023 - Rossano - "La tragedia di Cutro non può e non deve lasciarci indifferenti. Le vite spezzate in un mare in tempesta interrogano ognuno di noi dal profondo. In questo triste e tragico momento di dolore irrompe con urgenza la necessità di fermarsi a riflettere e pregare". Così una nota della diocesi di Rossano Cariati invita tutte le comunità cristiane a manifestare con la preghiera e la solidarietà "una concreta vicinanza alle vittime". Un momento di preghiera e di riflessione si svolgerà venerdì prossimo, 10 marzo, a Pietrapaola su iniziativa dell’Ufficio diocesano per l’Apostolato del Mare diretto da don Giuseppe Ruffo, dall'Ufficio Migrantes  diretto da Giovanni Fortino, dalla parrocchia di Santa Maria delle Grazie di Pietrapaola guidata da don Umberto Sapia e dall'Istituto comprensivo di Mandatoriccio diretto dalla dirigente scolastica Mirella Pacifico. L’appuntamento prevede due momenti. Prima il momento di preghiera nella parrocchia di S. Maria delle Grazie che sarà presieduto dall'arcivescovo mons. Maurizio Aloise. Saranno proprio gli alunni dell'istituto comprensivo di Mandatoriccio (plesso di Pietrapaola) ad animarlo con poesie, cartelloni e riflessioni suscitate nei loro cuori dalle terribili immagini della spiaggia di Steccato di Cutro. A conclusione del momento di raccoglimento si andrà verso la spiaggia dove verrà lanciata nel mare una corona di fiori in ricordo delle vittime del naufragio. (R.Iaria)  

Corigliano Rossano: ieri Santa Messa al Circo Orfei

27 Giugno 2022 - Corigliano-Rossano - All’interno dello chapiteau del Circo Greca Orfei, della famiglia Mavilla, con tappa nella Città di Corigliano- Rossano, nell’area urbana di Rossano, ieri si è celebrata una Santa Messa. Una iniziativa voluta dalla famiglia circense con la collaborazione dell'Ufficio Migrantes della diocesi di Rossano-Cariati, della Parrocchia Sacro Cuore, delle Pro Loco di Corigliano e Rossano coordinati da Giuseppe Calarota. La Santa Eucaristia è stata officiata dal parroco della Parrocchia Sacro Cuore, don Umberto Sapia e concelebrata da don Giuseppe Pisani, Vice Direttore dell’Ufficio Diocesano della Pastorale Migrantes. Un’esperienza “unica” quella vissuta nella Città del Codex, perché mai, fino ad ora  era stata celebrata una messa all’interno di un circo. Discreta la partecipazione dei fedeli anche a causa del caldo torrido e per l’ora (11) della celebrazione. Ma, per i presenti, l’entusiasmo è stato indescrivibile. Il Circo, essendo una comunità viaggiante, ha voluto, oltre il divertimento con gli spettacoli, dare testimonianza di quei valori essenziali che oggi stiamo perdendo: famiglia, tradizione, storia, cultura, fede. Toccanti, inoltre, la preghiera dei fedeli letta dal Direttore dell’Ufficio Diocesano Pastorale Migrantes Giovanni Fortino e la preghiera finale per i circensi proclamata da un componente della famiglia Mavilla, Ilaria Amico, estrapolate dal libretto “In preghiera, Circhi e Luna Park – comunità che camminano” edito dalla Fondazione Migrantes. L’animazione liturgica dei canti a cura di Giuseppe Calarota e di alcuni membri del coro parrocchiale. La famiglia Mavilla si è distinta anche per una “Serata di Solidarietà”, nei giorni scorsi, offerta ai bambini bisognosi ed i ragazzi diversamente abili della Città di Corigliano-Rossano. Questi, per l'occasione, hanno vissuto una serata all'insegna dell'inclusione e del divertimento. Lo spettacolo della solidarietà è stato reso possibile grazie alla collaborazione con l’Ufficio Migrantes della diocei e le Pro Loco sia di Rossano che di Corigliano. (G. C.)

Ucraina: la diocesi di Rossano-Cariati apre le La Arcidiocesi di Rossano-Cariati apre le braccia ai profughi ucraini tra accoglienza e preghiera

14 Marzo 2022 - Corigliano Rossano - Dopo il lancio del progetto “Rifugiato a Casa Mia”, promosso dalla diocesi di Rossano-Cariati, in collaborazione con la Caritas Diocesana e l’Ufficio Migrantes, non sono tardati ad arrivare i primi confortanti riscontri. Sono più di 100 le famiglie che hanno già risposto all’appello di solidarietà, aprendo le porte della propria casa ai rifugiati o mettendo a disposizione le seconde case. Ufficialmente sono poco più di 50 i profughi giunti che hanno trovato accoglienza in diocesi, molti altri stanno per arrivare, mentre già in precedenza in tanti erano stati accolti nelle case di parenti e amici. Per questi ultimi è attivo il servizio di sostegno della Caritas per la distribuzione di beni, dal vestiario, all’alimentare, compreso l’igiene della persona, biancheria e coperte. Il linea con le intenzioni Papa è stata organizzata per giovedì 17 marzo una Veglia di Preghiera a carattere diocesano che sarà celebrata singolarmente nelle parrocchie seguendo orari ed esigenze della comunità parrocchiale. Si annuncia, inoltre, anche la “Quaresima di carità” di quest’anno (20 Marzo 2022) che sarà dedicata all’emergenza Ucraina e, nello specifico, la raccolta effettuata sarà utilizzata per i bisogni degli ucraini che "ci apprestiamo ad accogliere sul nostro territorio", sottolina una nota. Le offerte saranno raccolte durante la messa crismale che sarà celebrata in Cattedrale il 13 aprile.

Migrantes Rossano-Cariati: una preghiera contro la tratta degli esseri umani

14 Febbraio 2022 - Rossano - Si è tenuta ieri, domenica 13 febbraio,  nella Parrocchia di Cristo Re a Cariati la giornata Mondiale di preghiera e riflessione contro tutte forme di schiavitù  meglio conosciuta come giornata contro la tratta degli esseri umani. Il bellissimo momento di preghiera accolto dal parroco don George Veiee è stato presieduto dall'arcivescovo di Rossano-Cariati mons. Maurizio Aloise ed organizzata dalla commissione Migrantes della diocesi. Durante la preghiera coordinata da sr. Antonia Dal Mas, Missionaria dell’Immacolata del PIME e dalla dottoressa Carmelina Sciarrotta entrambe componenti della commissione Migrantes della diocesi, ha visto la presenza di numerosi fedeli sensibili alla tematica. Durante l’iniziativa, nella quale è stata introdotta la vita di santa Giuseppina Bakita, c’è stata la partecipazione di alcune ragazze vittime di tratta. “Come arcidiocesi di Rossano-Cariati siamo da sempre impegnati ad abbattere ogni forma di ingiustizia e sfruttamento, in particolare per quanto riguarda la tratta degli esseri umani presente nelle nostre zone, sotto l’evidente forma della prostituzione e dello sfruttamento lavorativo” ha dichiarato Giovanni Fortino direttore della pastorale Migrantes diocesana, “ come non ricordare, ha proseguito, l’iniziativa della fiaccolata vissuta qualche anno fa che fece scalpore per le tante forze politiche assenti e contrarie a tale iniziativa, ma noi come diocesi volevamo andare oltre l’opinione pubblica e la politica perchè ritenevamo opportuno arrivare ai cuori dei cittadini onesti per sensibilizzarli contro questo fenomeno che affligge ancora oggi la nostra terra, richiamando la necessità del sostegno di tutti affinché venga rispettata la dignità dell’essere umano contro ogni forma di sfruttamento grazie anche alla volontà dell’allora vescovo mons. Santo Marcianò”. L’iniziativa,  inserita in un più ampio movimento di preghiera voluto da Papa Francesco di portata mondiale con il tema 2022 “La Forza della Cura” trova la sua massima espressione ed intensità nella giornata dedicata alla memoria liturgica di Santa Bakita che si celebra l’8 febbraio. Santa Bakita suora canossiana che venne ridotta in schiavitù in africa e arrivata in italia divenne libera e suora patendo con il suo corpo  le tante  punizioni corporali che gli venivano inflitte dai suoi carnefici tanto che ad un certo punto arrivo a dimenticare persino il suo nome di origine. Un brutta storia di traffico di esseri umani che nel caso di Santa Bakita, salita agli Onori degli altari della Chiesa Cattolica ha avuto dei risvolti positivi di libertà. La bellissima e significativa omelia di Mons. Maurizio Aloise ha concluso il momento di preghiera rifacendosi al tema e alle parole di Papa Francesco richiamando il passo del Vangelo del buon Samaritano e chiedendosi “ Chi è il mio prossimo? : il tuo prossimo non è colui che tu fai entrare nell’orizzonte delle tue attenzioni, ma prossimo sei tu quando ti prendi cura di un uomo; non tu chi ami, ma tu quando ami. (Migrantes Rossano-Cariati)    

Migrantes Rossano-Cariati: le iniziative per la Giornata contro la Tratta di persone

4 Febbraio 2021 - Rossano - Crisi umanitarie, condizioni climatiche avverse, povertà, violenza familiare, emarginazione, mancanza di istruzione, conflitti, condizionano le persone costringendole ad abbandonare i luoghi di origine per poter vivere. Questi nostri fratelli, che sono milioni, finiscono nelle mani dei trafficanti che li privano dei loro più elementari diritti e vengono ridotti in schiavitù. Tra questi, donne e bambini rappresentano quelli più vulnerabili ed esposti allo sfruttamento. Anche la diocesi  di Rossano-Cariati celebra, nei giorni 7 e 8 febbraio 2021, la Giornata mondiale di preghiera e riflessione contro la tratta di persone, istituita nella memoria liturgica di santa Giuseppina Bakhita, suora canossiana di origine sudanese, divenuta simbolo universale dell’impegno della Chiesa contro la tratta degli esseri umani e promossa dalla rete internazionale Talithà kum, istituita da Papa Francesco nel 2015. Domenica 7 febbraio, nella parrocchia di santa Teresa Gesù Bambino, area urbana Rossano, oltre a vivere la preghiera prevista per la Giornata, verrà esposta la reliquia ex ossibus della santa Bakhita, arrivata dal santuario di Schio dove è deposta Santa Giuseppina Bakhita. Nell’occasione verranno ricordate alcune vittime di tratta che hanno perso la vita nella nostra Diocesi. Il tema scelto quest’anno è “Economia senza tratta di persone, con riferimento agli ultimi appelli per un'economia giusta lanciati da Papa Francesco”. Nel manifesto della Giornata viene raffigurata “La tratta di persone che è parte integrante di “questa economia”: le persone vittime della tratta come “merci” sono inserite negli ingranaggi di una globalizzazione governata dalla speculazione finanziaria e dalla concorrenza “sottocosto””. «Serve quindi una visione “strutturale e globale” della tratta per scardinare tutti queimeccanismi perversi che alimentano l’offerta e la domanda di “persone da sfruttare”, perché è il cuore dell’intera economia ad essere malato». Se queste sono le condizioni, ben venga il grande movimento di giovani economisti, imprenditori che, da tutto il mondo, chiamati da Papa Francesco, vogliono condividere idee e progettare iniziative per la promozione dello sviluppo umano integrale e sostenibile nello spirito di Francesco. «Dobbiamo ancora lavorare tanto e trasmettere alle nuove generazioni che una società migliore, diversa è possibile”, ha detto  Giovanni Fortino, Direttore dell’ufficio Migrantes della Diocesi. (Migrantes Rossano-Cariati)

GMMR: mons. Satriano, “in una rinnovata e profonda visione della vita ritroveremo uno sguardo umano e attento

26 Settembre 2020 - Rossano - Domenica 27 settembre la Chiesa celebra la 106a Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato. Il titolo scelto da Papa Francesco è “Come Gesù Cristo, costretti a fuggire. Accogliere, proteggere, promuovere e integrare gli sfollati interni”. Il messaggio del Pontefice si concentra sulla pastorale degli sfollati interni, entro i confini del proprio Paese, che oggi nel mondo sono oltre 50 milioni. Sono fra le persone più vulnerabili al mondo, hanno abbandonato la propria casa per ragioni simili a quelle dei rifugiati, ma restano sotto la protezione del loro governo, anche quando proprio quel governo è la causa delle situazioni che li hanno costretti alla fuga. "L’aspetto più grave è che la maggior parte degli sfollati interni non riceve protezione internazionale", scdive in una nota la diocesi di Rossano-Cariati. “Chiediamoci perché tutta queste persone - sottolinea  Giovanni Fortino, direttore della Migrantes di Rossano-Cariati - si mette in cammino per migliaia di chilometri, senza sostegni, umiliati, maltrattati, ridotti in schiavitù e di questo sono vittime anche i bambini e le donne addirittura violentate. Siamo ancora nel numero di quanti credono di avere il diritto di proibire loro un futuro decente? Possiamo continuare a non fare nulla per loro? Il desiderio di una vita migliore è diritto di ogni persona”. L’arcivescovo, mons. Giuseppe Satriano, dal canto suo sottolinea che è "solo in una rinnovata e profonda visione della vita, capace di non lasciarci scivolare sulla superficie delle cose, che ritroveremo uno sguardo umano e attento, capace di rilanciare legami e relazioni che sappiano ridare il gusto di essere parte della comunità degli uomini”.

Migrantes Rossano-Cariati: restituire alle parole il loro peso

17 Dicembre 2019 - Rossano – “Le parole pesano... pesiamo le parole. Per una cultura della legalità e dell’accoglienza” è il titolo della campagna di sensibilizzazione proposta agli studenti degli istituti superiori dalla diocesi di Rossano-Cariati tramite l’ufficio Migrantes diocesano. L’idea, supportata dall’arcivescovo, mons. Giuseppe Satriano –“nasce dall’esigenza di offrire un’alternativa rispetto all’uso distorto di alcune parole che, nell’immaginario collettivo, appartengono a temi come la migrazione o la disabilità e che i fabbricanti d’odio utilizzano per denigrare la reputazione di un gruppo sociale”. Il progetto comprende una mostra per gli istituti superiori: 21 pannelli fotografici con due immagini differenti di artisti locali legate dalla stessa parola, che assume un significato diverso a seconda della realtà di chi la vive. L’iniziativa è inserita nel progetto “Accogliere. Integrare. Proteggere. Promuovere” approvato dalla Fondazione Migrantes tramite fondi dell’8xmille.

Migrantes Rossano-Cariati in campo contro le parole d’odio

27 Novembre 2019 - Rossano Corigliano - “Le parole pesano… pesiamo le parole - Per una cultura della legalità e dell’accoglienza” è il titolo della nuova campagna di sensibilizzazione rivolta agli studenti degli Istituti superiori, realizzata dalla diocesi di Rossano-Cariati attraverso l’ufficio Migrantes diocesano coordinato da Giovanni Fortino. L’idea, supportata dall’ arcivescovo mons Giuseppe Satriano, nasce dall’esigenza di offrire un’alternativa, una visione differente rispetto all’uso distorto di alcune parole che, nell’immaginario collettivo, appartengono a temi come la migrazione o la disabilità e che i “fabbricanti d’odio” utilizzano per “denigrare la reputazione di un gruppo sociale, evidenziando negativamente alcune caratteristiche nazionali, razziali e religiose. Queste parole – si legge in una nota - sono accompagnate troppo spesso dall’incitamento all’odio, alla violenza e alla discriminazione, creando problematiche di emarginazione sociale che possono sfociare in azioni violente. Il resto della “società civile”, è troppo spesso ignara dei danni psicologici che si arrecano ai soggetti colpiti da questa forma di violenza subdola” Diverse sono state le ricerche svolte in questi anni su questo abominevole fenomeno delle parole d’odio; sono stati difatti analizzati vari dati, reperibili su testate giornalistiche, siti web, social network in riferimento al tema, che hanno fatto emergere una realtà assolutamente sconfortante. Da qui la progettualità che comprende la mostra che verrà ospitata negli Istituti superiori: 21 pannelli fotografici ritraenti due immagini differenti legate dalla stessa parola che assume un significato differente secondo la realtà ci chi la vive. L’iniziativa che prenderà il via il 29 novembre 2019 con la prima tappa nell’Istituto “Luigi Palma” di Corigliano, è inserita nell’ambito del progetto “Accogliere. Integrare. Proteggere. Promuovere” proposto dalla Diocesi di Rossano-Cariati – Ufficio Pastorale Migrantes e approvato dalla Fondazione Migrantes tramite i fondi dell’otto per mille della Chiesa Cattolica. La mostra si pone l’obiettivo di sensibilizzare e di offrire ai ragazzi uno spunto di riflessione sull’importanza che le parole ed il linguaggio hanno nella vita di tutti noi. “Le parole pesano… pesiamo le parole – per una cultura della legalità e dell’accoglienza”, come detto, è il titolo che racchiude anche il significato stesso della mostra fotografica, realizzata con la collaborazione di artisti e fotografi locali che hanno voluto offrire ai ragazzi uno spunto critico sulle contrapposizioni che troppo spesso si hanno tra le immagini imposte dai media, quelle della vita reale e le parole che spesso le accompagnano nonché dal modo in cui vengono usate o proposte acquistando un significato piuttosto che un altro. Il risultato del gioco di immagini e parole è stato realizzato grazie al lavoro di Anna Minnicelli che ha curato la realizzazione dell’intera mostra. Alcune delle foto che formano il “gioco” di contrapposizioni sono state realizzate dell’Associazione fotografica “Luce” di Corigliano Rossano e si riferiscono agli sbarchi avvenuti nel territorio di questa Diocesi nell’anno 2017. Immagini, quelle immortalate dai fotografi dell’Associazione, forti, uniche e profonde che racchiudono tutti i sentimenti che hanno accompagnato il viaggio di speranza dei nostri fratelli migranti senza nascondere la sofferenza che lo stesso ha comportato. Dal contrasto delle immagini e nell’uso della parola viene fuori un paradosso la cui interpretazione viene affidata alla curiosità del visitatore. Un ringraziamento particolare alla Fraternità Giovanni Paolo II, Associazione di volontariato da sempre vicina ai fratelli migranti ed in difficoltà. (Ufficio Pastorale Migrantes diocesi Rossano-Cariati)