7 Gennaio 2021 - Roma - Celebrazioni Eucaristiche e momenti all’insegna dell’essenzialità ieri in tante diocesi italiane per la Festa dei Popoli. Occasioni che annualmente – quest’anno in modo molto limitato a causa della pandemia - richiamano non solo gli stranieri presenti ma anche molti fedeli italiani. Anche ieri da Nord a Sud ci si è ritrovati per pregare insieme. In questi giorni su
www.migransonline.it abbiamo dato alcuni appuntamenti. In questo pezzo oggi raccontiamo qualche celebrazione come a Vicenza dove il vescovo, mons. Beniamino Pizziol, ha celebrato in Cattedrale evidenziando che si è trattato di «una celebrazione meno solenne ma non meno intensa, perché i nostri cuori sono uniti». Alla celebrazione, promossa dall’ufficio diocesano Migrantes, un centinaio di migranti residenti in città a causa della pandemia che hanno animato la liturgia con canti e preghiere nelle varie lingue con una particolare attenzione agli ammalati di Covid e agli operatori sanitari, alle famiglie, al Papa, ai giovani. «Voi – ha detto il presule - arricchite la Chiesa con la vostra presenza, la vostra cultura e le vostre tradizioni». Con il vescovo hanno celebrato p. Domenico Colossi, direttore dell’ufficio Migrantes e i cappellani che seguono le singole comunità cattoliche di nazionalità straniera, circa 15 di fede cattolica che risiedono nel territorio diocesano.
«Voi fratelli immigrati portate il dono della vostra fede, che è cresciuta con voi e che ora si manifesta in questa città che vi accoglie, conservando la vostra fede con generosità ed evitando che i vari Erodi possano metterla in discussione o scalfirla», ha detto il card. Crescenzio Sepe, amministratore apostolico della diocesi di Napoli, nella celebrazione in cattedrale. Alla celebrazione, organizzata dall’Ufficio diocesano Migrantes, diretto da don Pasquale Langella, erano presenti alcuni gruppi etnici che vivono a Napoli. Nella tradizione della festa della Befana, poi, ai figli degli immigrati, sono stati donati giocattoli offerti dal Movimento Cristiano Lavoratori e dall’Ordine di Malta.
Festa dei Popoli anche nella cattedrale di Torino su iniziava dell’ufficio Migrantes diocesano diretto da Sergio Durando e che ha visto, pur con tutte le limitazioni dovute alle normative vigenti, la presenza di diverse comunità etniche. «La Chiesa ha sempre visto il pellegrinaggio dei Magi sotto il segno di quell’anelito di tutta l’umanità verso Cristo Signore perché ogni uomo è stato creato per Cristo e il desiderio più forte, che ha in sé stesso, è trovarlo e riconoscerlo come suo Creatore e Signore» ha detto l’arcivescovo, mons. Cesare Nosiglia, nell’omelia della liturgia. Il presule, che anche amministratore apostolico di Susa, ha celebrato anche qui una liturgia per le comunità migranti.
A Rimini celebrazione con il vescovo, mons. Francesco Lambioasi in varie lingue mentre la festa è stata rinviata a domenica 26 settembre, in occasione della Giornata mondiale del migrante e del rifugiato. Alla celebrazione hanno partecipato sacerdoti stranieri che prestano servizio in diocesi per sottolineare «l’universalità del Vangelo e della Chiesa dove ognuno si deve sentire accolto, desiderato e amato», ha detto il direttore Migrantes, Cesare Giorgetti. Per mons. Lambiasi la festa dell’Epifania è «manifestazione di Cristo ai pagani, è la festa della fede, offerta a tutto il mondo». (Raffaele Iaria)