6 Marzo 2023 - Crotone – Erano migliaia le persone che ieri si sono ritrovate sulla spiaggia di Steccato di Cutro per una Via Crucis in ricordo dei 70 migranti morti nel naufragio di domenica scorsa. “Con Cristo tra i migranti dinanzi all’indifferenza dei potenti”, il tema scelto dagli uffici Migrantes e Liturgico della diocesi di Crotone-Santa Severina che nanno promosso l'iniziativa.
Con il legno di quel barcone affondato a pochi metri dalla spiaggia è stata costruita una Croce con gli stessi bulloni e gli stessi chiodi realizzata con l'aiuto di un artista locale e che sarà custodita nella parrocchia di Le Castella, ha spiegato il parroco don Francesco Loprete. A portare quella croce i fedeli della varie parrocchie del circondario di Cutro, nella diocesi di Crotone- Santa Severina. Con loro l’arcivescovo mons. Angelo Panzetta e l’imam della Moschea di Cutro, Mustafa Achik. “Non ci aspettavamo questa grande partecipazione”, dicono dall'Ufficio Migrantes della diocesi crotonese. Al termine del rito, al quale hanno partecipato anche l’arcivescovo di Cosenza-Bisignano e membro della Commissione Migrantes della Cei, mons. Giovanni Checchinato e il vescovo di Lamezia Terme, mons. Serafino Parisi, la recita di un Eterno riposo e la corona di fiori bianchi gettata in mare dall’imam insieme ad un sacerdote. Un’altra “Via Crucis”, all’interno delle comunità parrocchiali, si era svolta venerdì, sempre per le vittime sinora accertare del disastro, cui aggiungere, sottolinea la direttrice di Migrantes suor Loredana Pisani, le altre custodite nel cuore del mare. “Mancano da trenta a cinquanta persone, gran parte bambini”, dice: “la situazione migratoria è difficile da fronteggiare ed è vero che bisogna evitare gli sbarchi, ma non è possibile evitare che i migranti cerchino vie di fuga". Sr. Pisani ricorda che ciascun migrante ha pagato da 8 a 10mila euro per il viaggio poi terminato con il naufragio di Cutro, quindi se ci fossero dei canali legali li seguirebbero volentieri. (R.Iaria)
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Naufragio in Calabria: mons. Panzetta, “non vogliamo un’Europa con il filo spinato” dove “è difficile trovare accoglienza”
6 Marzo 2023 - Crotone - “Non vogliamo un’Europa con il filo spinato e laddove è difficile trovare accoglienza. Le persone che hanno perso la vita in questo mare sono la carne di Gesù”. Lo ha detto ieri mons. Angelo Raffaele Panzetta, arcivescovo di Crotone-Santa Severina, al termine della Via Crucis che si è tenuta sulla spiaggia dello Steccato di Cutro, animata dalle parrocchie del territorio e promossa dall'Ufficio Migrantes della diocesi.
Alla Via Crucis anche mons. Giovanni Checchinato, arcivescovo di Cosenza-Bisignano e membro della Commissione Cei per le Migrazioni, e mons. Serafino Parisi, vescovo di Lamezia Terme. Mons. Panzetta ha evidenziato che “Gesù è il cuore accogliente e ospitale di Dio nei confronti dell’umanità. Se siamo cristiani non possiamo non essere accoglienti, dobbiamo avere il cuore aperto come il Signore” e “sappiamo che Dio, oceano di pace, ha accolto questi fratelli con cuore di Padre”. Per il presule crotonese, “abbiamo la necessità di generare intorno a noi un clima di accoglienza, di fraternità, di amicizia, non permettiamo alla paura di farci diventare comunità dal cuore gelido, atterrito di fronte alle diversità, perché noi vogliamo una convivialità delle differenze”.
Naufragio in Calabria: Migrantes Crotone-Santa Severina, “una tragedia immane rispetto alla quale ognuno deve capire qual è la propria responsabilità”
1 Marzo 2023 -
Migrantes Crotone-Santa Severina: il naufragio dei disperati del terzo millennio sotto gli occhi indifferenti dell’Europa
27 Febbraio 2023 - Crotone - Non ci sono parole sufficienti a descrivere l'orrore e la paura che si sperimenta tentando di leggere negli occhi dei sopravvissuti il dramma accaduto. Sì, accaduto, ancora una volta, tra l'indifferenza di molti, quell'indifferenza non tanto diversa dalle storiche indifferenze che hanno generato i più grandi orrori di disumanità. Mentre sulle spiagge di Steccato di Cutro si procede a raccogliere ciò che resta di uomo, di una donna, di un bambino senza vita, all'ospedale sono stati accolti i superstiti, quelli che nel disastro hanno riportato ferite, anche gravi. Tra queste persone si erge immediatamente la disperazione di una donna, molto provata e ferita, che incessantemente chiama la figlia morta che non ha potuto salvare...Dal reparto di pediatria le urla sono di una piccola bambina, anche lei ferita, anche lei piange e si dispera perchè cerca una mamma che non può più rispondere. Intere famiglie sono morte in quest'orrore, tutte accomunate dal desiderio di una vita migliore. Sì, perchè chi parte, fugge dalla disperazione della guerra, dalle situazioni di grave instabilità politica, dalla povertà, dalla fame, dalle calamità. Nessuno rischia una traversata in mare senza portarsi dietro quel dramma che rende la propria vita impossibile di essere vissuta nella propria terra. Si parte nutrendo una speranza, sempre!
Questa loro speranza stanotte si è infranta dinanzi a chi ha gettato in mare tante persone, perché, scambiando le luci dei pescherecci con le navi motovedette, hanno affrettato "le operazioni di approdo" alleggerendo il peso di una specie di imbarcazione. Il pianto degli innocenti, dei piccoli non li ha commossi: quei pianti ora non suonano all'orecchio di nessuno più, perché non sono più.
La loro speranza ha incontrato anche la contrarietà del mare, della secca nella quale il barcone si è arenato, ripiegato; a quel punto la speranza è rimasta viva ma silente, molto silente solo in quelle persone, poche, che sono riuscite a sopravvivere, ma nessuno è felice, su nessun volto si accenna un sorriso, in tutti le lacrime si fermano negli occhi arrossati e spenti perchè, tormentandosi, si chiedono dove sono gli altri, perchè io sono vivo e gli altri no. Quella flebile speranza è confusa, è silente.
Dinanzi a tutto ciò non si può stare zitti, non si può difendersi nell'oblio del "non poter far nulla". Non esiste una persona che ha dignità e un'altra che non ce l'ha. Non esistono guerre di serie A e guerre di serie B, e quindi, profughi da accogliere ed altri da lasciar morire in mare. Perchè la vera domanda che tutti noi dobbiamo farci è: "come mai in 4 giorni di navigazione nessuno li ha visti?". A tutti noi spetta rispondere. Queste persone, questi piccoli, soprattutto quelli che non sono più, meritano una risposta. Io, tu, dobbiamo dare una risposta! (Sr. Loredana Pisani, direttrice Migrantes Crotone-Santa Severina)
Migrantes Crotone-Santa Severina: sr Pisani, “non basta accogliere, ma bisogna innescare processi di integrazione”
13 Luglio 2022 - Crotone - Il 27 giugno scorso, a Roccella Jonica, sono arrivati 108 migranti. Il 3 luglio sono sbarcati altri 50. Poche ore dopo, sulle coste calabresi sono arrivate altre 150 persone. “Il mare piatto di questi giorni favorisce gli sbarchi, con le rotte che provengono dalla Afghanistan e dalla Turchia, ma anche dalla Siria”, dice al Sir suor Loredana Pisani, direttrice dell’Ufficio Migrantes dell’arcidiocesi di Crotone-Santa Severina. Dall’inizio del 2022 sono stati 34 gli sbarchi in Calabria, per un totale di circa 5mila migranti. E con l’estate ancora nel vivo, non c’è dubbio che il numero degli arrivi per l’anno in corso sarà ben superiore rispetto alle 7mila unità fatte registrare nel 2021.
Roccella, Siderno, Caulonia, Palizzi, Reggio Calabria, le località dove più di tutte si verificano gli sbarchi. Nel Reggino, infatti, gli approdi nel 2022 sono aumentati, come testimonia Cristina Ciccone, presidente della cooperativa Demetra, nata grazie al Progetto Policoro, impegnata nell’accoglienza nella diocesi di Reggio Calabria-Bova. Tra i nodi da risolvere dell’impegno delle associazioni e delle Istituzioni ecclesiali e civili, c’è quello delle carenze strutturali e della necessità di garantire situazioni di accoglienza dignitose a quanti arrivano in Calabria. Anche perché “da febbraio – spiega Ciccone – da un lato abbiamo dovuto provvedere all’accoglienza dei migranti, per i quali vengono utilizzate anche palestre presenti in città, dall’altro vi è stato il fermento dovuto all’arrivo delle famiglie ucraine, per cui non sempre si riesce a dare accoglienza dignitosa”.
Nel Crotonese la situazione non è delle migliori. Il capoluogo pitagorico, grazie al centro di accoglienza “Sant’Anna” di Isola Capo Rizzuto, è quello maggiormente impegnato nell’accoglienza dei migranti che arrivano nell’area dello Jonio calabrese. “Il maggior numero di sbarchi si verifica nei mesi primaverili ed estivi perché la costa jonica è sempre accessibile, di conseguenza diventa un punto strategico”, evidenzia suor Pisani. “L’ultimo sbarco, di pochi giorni fa, con 150 persone in due momenti diversi, tra cui anche dei minori, ha visto approdare sulle nostre coste persone provenienti da Afghanistan, Iraq, Iran e Turchia, che sfuggono dalla povertà e dalla guerra. Un fatto è certo: Crotone è un punto di sbarco, ma chi viene qui lo fa per raggiungere altri luoghi, perché starci non conviene; infatti, la pandemia, la mancanza di lavoro e la carenza delle infrastrutture rendono non appetibile il territorio”. In Calabria i migranti arrivano a migliaia, vengono aiutati dalla Capitaneria di Porto, dalla Protezione Civile e dalla Croce Rossa, secondo le sensibilità dei territori. Gli organismi ecclesiali, da parte loro, offrono ascolto, accoglienza, cura pastorale.
È essenziale, soprattutto da parte delle associazioni impegnate sui territori, dare un sostegno a quanti arrivano. Così come ha inteso fare Medici senza frontiere (Msf), che a Roccella, durante l’estate, fornirà supporto medico e psicologico ai migranti, con particolare attenzione all’individuazione di persone con vulnerabilità mediche a cui garantire la continuità delle cure nelle strutture di prima e seconda accoglienza. “In questi primi giorni abbiamo visto arrivare, dopo viaggi lunghi giorni e spesso a bordo di imbarcazioni fatiscenti, famiglie, minori soli, donne incinte – afferma Giovanni Perna, capo progetto di Msf a Roccella Jonica -. Siamo qui per supportare la città e in generale tutto il territorio della Prefettura di Reggio Calabria, che dall’inizio dell’anno è stata chiamata a gestire uno sbarco in media ogni 3 giorni”. L’altro segnale viene dalla Capitaneria di Porto di Reggio Calabria, che ha messo a regime tre motovedette classe 300 pronte ad intercettare nelle miglia di competenza quanti arrivano via mare.
Gli Uffici diocesani Migrantes e Caritas, unitamente alle parrocchie e alle associazioni legate alla progettualità ecclesiale, sono attenti a quanto accade nei territori. Il 2022 è stata una sorta di palestra, perché arrivi di ucraini e incremento dei migranti hanno chiamato a una nuova responsabilità. Terminata l’esperienza della comunità parrocchiale San Nicola di Roccella Jonica, che per un mese ha accolto 50 giovani profughi sfuggiti dalla guerra, l’impegno nella carità è diffuso a più livelli nelle zone “calde” degli sbarchi: “Il nostro desiderio è quello di offrire assistenza, anche solo una vicinanza di prossimità – chiarisce suor Pisani -. Non basta accogliere, ma bisogna innescare processi di integrazione, imparando a far convivere le diverse culture”. A farle eco Agostino Martino, socio della cooperativa Demetra, responsabile dell’area immigrazione: “Noi non ci occupiamo di prima accoglienza, ma da anni siamo impegnati nel campo dell’immigrazione con diversi progetti di prossimità, una presa in carico olistica per non abbandonare nessuno di quelli che arriva nel Reggino, a partire dalle criticità dell’area di Gioia Tauro, dove si trova la tendopoli di San Ferdinando e, ancora, l’insediamento dei migranti a Taurianova”. Questo perché “la logica dell’assistenza non ha senso: dobbiamo puntare sulla emancipazione”. (Fabio Mandato – Sir)
Migrantes Crotone-Santa Severina: domani una giornata di riflessione
19 Novembre 2021 - Crotone – La Giornata Mondiale dei Poveri (celebrata lo scorso 14 novembre) e la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato (celebrata lo scorso 26 settembre) saranno i temi di una giornata di riflessione promossa agli uffici Migrantes e Caritas della diocesi di Crotone-Santa Severina. Sabato 20 novembre si colloca “in un momento particolare della vita della nostra comunità, ancora segnata le difficoltà della pandemia, ma soprattutto in procinto di inserirsi nel cammino sinodale, che ci invita a mettere in atto le buone pratiche dell’inclusione e dell’integrazione”. La mattina del 20 è previsto il convegno diocesano: “… Soprattutto con gli ultimi … per una società aperta che integra tutti” presso la chiesa dell’Immacolata di Crotone. Interverranno don Rino Le Pera (Direttore Caritas Crotone-Santa Severina), don Serafino Parisi, Biblista; don Marco Pagniello (Responsabile delle Politiche sociali e promozione umana di Caritas Italiana), Pino Fabiano (Direttore regionale Migrantes) e sr. Loredana Pisani (Direttrice Migrantes Crotone-Santa Severina). Nel pomeriggio celebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo di Crotone- Santa Severina, mons. Angelo Raffaele Panzetta presso la Basilica Cattedrale di Crotone.
Migrantes Crotone-Santa Severina: sabato una giornata di riflessione
17 Novembre 2021 - Crotone - La Giornata Mondiale dei Poveri (celebrata lo scorso 14 novembre) e la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato (celebrata lo scorso 26 settembre) saranno i temi di una giornata di riflessione promossa agli uffici Migrantes e Caritas della diocesi di Crotone-Santa Severina. Sabato 20 novembre si colloca “in un momento particolare della vita della nostra comunità, ancora segnata le difficoltà della pandemia, ma soprattutto in procinto di inserirsi nel cammino sinodale, che ci invita a mettere in atto le buone pratiche dell’inclusione e dell’integrazione”. La mattina del 20 è previsto il convegno diocesano: “… Soprattutto con gli ultimi … per una società aperta che integra tutti” presso la chiesa dell'Immacolata di Crotone. Interverranno don Rino Le Pera (Direttore Caritas Crotone-Santa Severina), don Serafino Parisi, Biblista; don Marco Pagniello (Responsabile delle Politiche sociali e promozione umana di Caritas Italiana), Pino Fabiano (Direttore regionale Migrantes) e sr. Loredana Pisani (Direttrice Migrantes Crotone-Santa Severina). Nel pomeriggio celebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo di Crotone- Santa Severina, mons. Angelo Raffaele Panzetta presso la Basilica Cattedrale di Crotone.