2 Settembre 2022 - Cefalù - Si è concluso da pochi giorni il secondo viaggio missionario organizzato dalla Diocesi di Cefalù (PA) nella Diocesi sorella di Obala (Camerun). Una seconda tappa che rafforza il rapporto di fraternità e collaborazione tra la Diocesi siciliana e quella camerunense portato avanti per volontà dei due vescovi negli scorsi anni e iniziato con l'accoglienza presso il Seminario di Cefalù dei seminaristi Gabriel Ewodo Evina Messomo, Wilfried Michel Ebode Atangana e Benjamin Patrick Foteu Ndie.
Il 16 agosto 2022 presso l'Episcopio della Diocesi di Obala si è svolta la cerimonia per la consegna delle divise per i bambini della scuola Saint Jean Baptiste de Mbassila di Obala. Erano presenti il Vescovo di Obala mons. Sosthène Léopold Bayemi Matjei e in collegamento il Vescovo di Cefalù, mons. Giuseppe Marciante, il Vicario Generale della Diocesi di Cefalù, don Giuseppe Licciardi, suor Thérèse Toba Mbili, direttrice delle Scuole cattoliche di Obala, il diacono Gandolfo Sausa, responsabile del Servizio Pastorale Cooperazione Missionaria tra le Chiese e ufficio Migrantes della diocesi siciliana, i missionari Rosaria, Nicola e Maria accompagnati da don Raphaël Awona Minso.
Le divise sono il frutto del lavoro della “Sartoria di Obala” di Caltavuturo che da quasi un anno si impegna per il loro confezionamento e realizzate grazie all’aiuto delle comunità parrocchiali di Scillato, Castellana Sicula, Polizzi Generosa, Campofelice di Roccella e alla collaborazione della “Sartoria solidale”, progetto realizzato con la Fondazione Migrantes, che da lavoro anche a due donne, una iraniana e una afghana, ospiti con le loro famiglie della diocesi siciliana.
Il Vescovo Marciante, in collegamento dalla Sicilia, ha raccontato la sua visita presso la sartoria di Obala di Caltavuturo (PA): "Le sarte hanno lavorato per diversi mesi con tanto amore e gioia pensando che dietro a ogni divisa c’è il sorriso di un bambino". Le 240 divise, maschili e femminili di diverse taglie, sono state consegnate alla direttrice delle scuole della Diocesi di Obala.
Grazie alla generosità della comunità diocesana durante le iniziative di carità di quest'anno, la Chiesa di Cefalù ha offerto le 240 divise per i bambini delle scuole, 83 banchi per la nuova Chiesa di Etaka - alla costruzione della quale sta collaborando anche la diocesi siciliana - e attrezzi agricoli per i campi.
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La Diocesi Cefalù accoglie una famiglia iraniana
1 Dicembre 2021 -
Cefalù - Nella serata di ieri è arrivata a Cefalù una famiglia iraniana che sarà ospitata in una casa nel centro normanno. Era giunta in Italia a Fiumicino ieri mattina insieme ad altri 43 profughi dal campo dell'Isola di Lesbo e da Atene. L'arrivo in Diocesi di questo nucleo familiare, una mamma con due ragazzi, è stato possibile grazie alla collaborazione tra la Comunità di Sant'Egidio che ha promosso i corridoi umanitari, la Caritas diocesana e il Servizio Pastorale Cooperazione Missionaria tra le Chiese e Migrantes. La famiglia ha passato gli ultimi 3 anni in Grecia. Il loro arrivo era stato annunciato dal Vescovo di Cefalù, mons. Giuseppe Marciante, lo scorso settembre, in occasione della 107° Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato. "L'arrivo di questa famiglia nel periodo che ci prepara al Natale invita tutta la comunità diocesana e in particolare quella cefaludese - ha dichiarato Mons. Marciante - a fare spazio autentico all'altro, a chi è nella difficoltà, ad ogni nostro fratello che soffre". L'invito del Vescovo è quello di essere ancora una volta una comunità che accoglie e che si impegna a dare un'opportunità concreta a chi è fuggito dalla propria terra nella speranza di un futuro migliore.
Migrantes: due famiglie afghane ospitate nella diocesi di Cefalù
27 Settembre 2021 - Cefalù - La diocesi di Cefalù, in collaborazione con la Comunità di Sant’Egidio, ospiterà due famiglie afghane in fuga dal proprio Paese dopo che i talebani sono tornati al potere. A dare l’annuncio sono stati il vescovo Giuseppe Marciante, il Servizio pastorale cooperazione tra le Chiese e Migrantes e la Caritas diocesana in occasione della 107ª Giornata mondiale del migrante e del rifugiato che si è celebrata ieri. “Gli ultimi, gli indifesi, i nostri fratelli immigrati non sono un peso, non sono pietre ‘da scartare’, ma parte dell’unica Chiesa che è in Cristo”, ha sottolineato mons. Marciante, aggiungendo che “con loro vogliamo condividere sofferenze e speranze nel segno dell’accoglienza e dell’integrazione”. “Come discepoli del Cristo trasfigurato – ha spiegato – vogliamo dare un gesto concreto a questi nostri fratelli, dare voce alla dignità umana che è in ognuno di noi con il megafono della carità e della solidarietà”.