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Migrantes Andria: un rifugio ospitale anche per la notte

10 Giugno 2020 - Andria - Durante l’emergenza sanitaria per contenere il contagio l’Ufficio Migrantes della Diocesi di Andria ha allestito un rifugio per dare sostegno concreto alle situazioni di maggiore fragilità sociale ed economica. La Casa di Accoglienza “Santa Maria Goretti”, spiega il direttore Migrantes, don Geremia Acri, ha assicurato sinora servizi diurni e non vi sono sul territorio luoghi per un’accoglienza notturna di persone che vivono per strada. Offrire un posto accogliente per la notte è l’ennesima risposta della Chiesa, un segno di attenzione nei confronti di tutte quelle persone che nel momento del bisogno non trovano soluzioni in grado di rispondere a esigenze materiali immediate. Il tempo vacillante di questa stagione ci mette di fronte al bisogno sempre più impellente di aiutare quelli della 'prima volta': quelli che la ripresa del lavoro è dura; quelli che hanno contratto mutui, affitti onerosi per le loro attività commerciali e artigianali che stentano a decollare nuovamente; quelli che il peso delle troppe incognite hanno reso fragili dal punto di vista psicologico; e quelli che hanno bisogno di trovare una nuova strada per sostenere la propria vita e quella dei propri cari. Ora chi è rimasto senza un tetto sa di non essere dimenticato. Grazie ai volontari che prestano il loro servizio presso la Casa di Accoglienza. (Sabina Leonetti -  Avvenire)

Pandemia e stato sociale

13 Maggio 2020 - Andria - Nell’ultimo decennio e soprattutto negli anni più vicini a noi, lo “stato sociale” delle nostre Città è stato ridotto a “modello di sopravvivenza” ed oggi è imploso del tutto. Senza che siano diminuite le povertà tradizionali arginate con forme di assistenzialismo, (bonus alimentare, utenze, fitto casa ecc...) oggi sono emerse nuove povertà che riguardano coppie di giovani senza futuro, piccoli imprenditori, commercianti indebitati e lavoratori a nero, diversi costretti pur di portare il pane in tavola, non tutelati. Dobbiamo arginare la crisi sociale, economica, relazionale, lavorativa provocata dall’emergenza corona virus. Certamente non basterà. Una crisi che potrebbe durare anni. Questa emergenza ci costringerà a modificare la nostra società, ma anche l’attuale sistema economico, che genera precarietà, fragilità e nuove e antiche emarginazioni. È una sfida. Non possiamo permettere che in tanti debbano accontentarsi delle briciole, del pacco viveri o bussare continuamente alla porta della solidarietà e carità. Dobbiamo in primis ridare dignità a tutti, dobbiamo, oltre a sconfiggere il virus, debellare le ingiustizie e gli squilibri. In tanti forse non riusciranno a beneficiare degli sperati aiuti e sostegni: lavoratori con scarse tutele; famiglie numerose; famiglie giovani, con bimbi piccoli; senza fissa dimora; lavoratori stagionali. Aver deciso di tenere aperto il Centro di Ascolto della Casa Accoglienza “S. M. Goretti” della diocesi di Andria ha dato una possibilità di non lasciare isolati chi è solo ed è più fragile in queste ore non del tutto luminose. Infatti con l’inasprirsi della crisi economica e sociale da Covid 19, il Centro di Ascolto ha visto un forte aumento di nuove presenze, quelli della “prima volta”, in situazioni di impoverimento o dalla necessità di far fronte ad emergenze economiche di ogni genere. Un allargamento e una diversificazione della povertà che complicano e preoccupano il presente e il futuro di tanti Comuni Italiani. Tale situazione, non solo può accrescere il divario tra inclusi ed esclusi ma può anche allargare aree di conflitto sociale, generando odio e disprezzo nei confronti dell’altro e delle Istituzioni compresa la Chiesa. Ecco perché oggi lo “stato sociale” delle nostre comunità cittadine deve dare risposte concrete a tutti quei cittadini caduti in povertà. È necessario individuare linee strategiche di indirizzo comunale, come hanno fatto diversi Comuni, attraverso la partecipazione attiva di organizzazioni sociali, imprenditori, enti no profit ecc ... e ripensare una visione cittadina, che tenga insieme salvaguardia di diritti, di legalità, di ambiente, di salute e di impresa. Il coinvolgimento della base sociale sarà vitale per il post emergenza, altrimenti si rischia di nebulizzare risorse, competenze e attività e accentuare per di più il fenomeno delle diseguaglianze economiche e sociali della Polis.   Don Geremia Acri – direttore Migrantes Andria - e i volontari

Don Acri: l’opera meravigliosa del servizio alla carità

7 Maggio 2020 - Andria - La liturgia, l'Eucarestia i sacramenti non possono essere rinchiusi in un luogo perché la liturgia è mistero di passione morte resurrezione è vita e oggi, in questo tempo di preoccupazione e tristezza, è celebrata e vissuta nei tanti ospedali sparsi sul nostro territorio come anche in tutti quei luoghi di carità e solidarietà. Il Corpo di Cristo, custodito nei tabernacoli delle nostre cattedrali delle nostre chiese, oggi più che mai è presente in tanti uomini e donne: tabernacoli viventi, presenza viva di un Dio amante della vita che è in mezzo a noi e con noi e continua a fasciare le nostre ferite con olio di consolazione e vino di speranza. In tutta questa tristezza e apprensione c'è un motivo di bellezza e gioia: i volontari della carità non hanno abbandonato. Continuano l'opera meravigliosa del servizio. Tutti i luoghi della Carità sono diventati luoghi di liturgia, di chiesa viva che, nonostante il fermo delle celebrazioni con la presenza del popolo di Dio, continua a celebrare. Infatti con i volontari e gli ospiti in questi giorni sto riscoprendo una rinnovata bellezza e una nuova modalità di essere prete, con loro e per loro.  In questo luogo della carità si celebra la grande liturgia: le mani alzate per offrire il pane quotidiano, frutto della terra e del lavoro dell’uomo, il pane spezzato sulla tavola della mensa e condiviso, il corpo di Cristo dato per il nostro nutrimento, l’acqua che bagna corpo e piedi, l’unzione che rinfranca e ridona vita, la voce dei volontari, sacramento dell’accoglienza e dell’amore di Cristo che si china per lavarci i piedi. La speranza è virtù che ci conduce a scoprire un senso al vivere, che ci permette di rialzarci, comunque e nonostante tutto e anche quando pare smarrita va cercata, scoperta e alimentata perché germogli. La speranza ci dà la possibilità di accettare il morire di qualcosa e cambiare perché altro sia possibile. “Siate sempre pronti a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi. Ma questo sia fatto con dolcezza, rispetto e retta coscienza” (dalla prima Lettera di S. Pietro Apostolo 3,15-17).

Don Geremia Acri

Direttore Migrantes Andria

 

Migrantes: 3000 mascherine per i più fragili grazie alla sartoria sociale “La Teranga”

2 Aprile 2020

Roma  - "La comunità andriese ci ha sempre sostenuti, ci ha sempre aiutati, ed è il momento che noi migranti, operatori e volontari della Casa Accoglienza “S. Maria Goretti” e dell’Ufficio Migrantes della Diocesi di Andria, facciamo qualcosa per il bene di tutti". Questo mi hanno condiviso, in primis, i giovani migranti e gli altri ospiti, quelli che la società, a volte, li considera esuberi.

Un messaggio forte di solidarietà che parte, in questi giorni concitati e preoccupanti per l’epidemia del coronavirus, dalla sartoria sociale “La Téranga”: progetto sostenuto dall’8xmille della Chiesa Cattolica per il tramite della Fondazione Migrantes della Conferenza Episcopale Italiana.

Sono state momentaneamente messe da parte tovaglie, teli, asciugamani, runner… e si è deciso che da qui in avanti, finché si potrà, si cuciranno solo mascherine, di cotone, lavabili ogni giorno con sanificanti e igienizzanti.

Le mascherine cucite dalla sartoria sociale “La Teranga” oltre ad essere state distribuite agli ospiti che usufruiscono dei vari servizi che la Casa Accoglienza, (servizi assicurati ora più che mai, dato il momento storico di forte preoccupazione e apprensione), vengono ripartite anche ai cittadini andriesi che fanno fatica a trovare sul territorio le mascherine e a cui «noi stiamo rispondendo prontamente per senso di responsabilità e dovere».

Inoltre le mascherine della sartoria sociale "La Teranga" sono state donate ai medici e volontari di una Associazione della Città di Andria che quotidianamente si recano nelle case dei malati, in particolare dei pazienti oncologici.

La sartoria sociale “La Teranga”, gestita dalla Comunità “Migrantesliberi e che fa riferimento alla Casa di Accoglienza e Ufficio Migrantes, ha poi pensato bene di cucire mascherine che su richiesta del Direttore Generale della Fondazione Migrantes, don Gianni De Robertis,  saranno destinate ai senza fissa dimora sparsi sul territorio nazionale.

Altre mascherine sono state inviate alla Fondazione Migrantes che ha provveduto a distribuirle in zone ad alto rischio contagio, dove vivono persone tra cui bambini senza fissa dimora, in alloggi di fortuna.

La solidarietà in questi giorni di emergenza ed urgenza dettata dal covid-19 non si ferma e talvolta si raddoppia. Con questo gesto che arriva da coloro che, in primis, hanno sperimentato la bellezza del dono, possiamo rendere un servizio, seppur minimo, ad altri che stanno combattendo altre battaglie per la vita.

In tutta questa tristezza e apprensione c'è un motivo di bellezza e gioia: i volontari non hanno abbandonato continuano l'opera meravigliosa del servizio. La casa di accoglienza è diventata luogo di liturgia, chiesa viva che, nonostante il fermo delle celebrazioni con la presenza del popolo di Dio, continua a celebrare.

Nei luoghi della carità si celebra la grande liturgia: le mani alzate per offrire il pane quotidiano, frutto della terra e del lavoro dell’uomo, il pane spezzato sulla tavola della mensa e condiviso, il corpo di Cristo dato per il nostro nutrimento, l’acqua che bagna corpo e piedi, l’unzione che rinfranca e ridona vita, la voce dei volontari, sacramento dell’accoglienza e dell’amore di Cristo che si china per lavarci i piedi.

La liturgia, l'Eucarestia i sacramenti non possono essere rinchiusi in luogo perché la liturgia è mistero di passione morte resurrezione è vita e oggi, in questo tempo di preoccupazione e tristezza, è celebrata e vissuta nei tanti ospedali sparsi sul nostro territorio come anche in tutti quei luoghi di carità e solidarietà.

Il Corpo di Cristo, custodito nei tabernacoli delle nostre cattedrali e delle nostre chiese, oggi più che mai è presente in tanti uomini e donne: tabernacoli viventi, presenza viva di un Dio amante della vita che è in mezzo a noi e con noi e continua a fasciare le nostre ferite con olio di consolazione e vino di speranza.

Geremia Acri - Direttore Migrantes Andria

Migrantes Andria: la sartoria sociale “La Teranga” cuce mascherine

19 Marzo 2020 - Andria -  “La comunità andriese ci ha sempre sostenuti, ci ha sempre aiutati, ed è il momento che noi migranti, operatori e volontari della Casa Accoglienza ‘S. Maria Goretti’ della diocesi di Andria, facciamo qualcosa per il bene di tutti”. Un messaggio forte di solidarietà che parte, in questi giorni concitati e preoccupanti per l’epidemia del coronavirus, dalla sartoria sociale “La Téranga”, gestita dalla Comunità “Migrantesliberi”, progetto sostenuto con i fondi dell’8xmille della Chiesa Cattolica dalla Fondazione Migrantes. Sono state momentaneamente messe da parte tovaglie, teli, asciugamani, runner… e si è deciso che da qui in avanti, finché si potrà, si cuciranno solo mascherine, di cotone, lavabili ogni giorno con sanificanti e igienizzanti, dice il direttore diocesano Migrantes, don Geremia Acri. Le mascherine cucite dalla sartoria sociale “La Teranga” oltre ad essere state distribuite agli ospiti che usufruiscono dei vari servizi che la Casa Accoglienza, (servizi assicurati ora più che mai, dato il momento storico di forte preoccupazione e apprensione), vengono ripartite anche ai cittadini andriesi che fanno fatica a trovare sul territorio le mascherine e a cui “…noi stiamo rispondendo prontamente per senso di responsabilità e dovere”. Le offerte che si ricevono, del lavoro che in questi giorni stiamo svolgendo, sono utilizzate per sostenere i vari servizi che Casa Accoglienza sta garantendo: Mensa della Carità: dal lunedì al sabato dalle ore 17:00 alle ore 18:00; Servizio Docce: dal lunedì al sabato dalle ore 09:00 alle ore 10:30; Servizio Neonati: il martedì dalle 09:30 alle ore 11:00. Per info 0883 592369.  

Migrantes Andria: due iniziative contro la Tratta di persone

5 Febbraio 2020 - Andria - Sabato 8 febbraio si celebrerà la VI Giornata Mondiale contro la tratta di persone. La scelta della data non è casuale: è il giorno in cui ricorre la memoria liturgica di san Bakhita, la schiava nera divenuta santa, ricorda il direttore Migrantes della diocesi di Andria, don Geremia Acri: suora canossiana di origine sudanese, divenuta simbolo universale dell’impegno della Chiesa contro la tratta, esempio di vita la cui storia è un inno alla speranza che consola. Santa Giuseppina Bakhita, nata nel 1868, in Darfur, ha vissuto i primi anni della sua esistenza in schiavitù: tra il 1877 e il 1882 passò da un padrone all'altro, subendo atroci sofferenze.  Portò per tutta la sua vita 144 cicatrici, provocate dopo stata rapita e fatta schiava all’età di appena 9 anni. “Il clima sociale e politico che in Italia e nel mondo stiamo vivendo non è dei migliori: inarrestabile la deriva culturale e valoriale a cui assistiamo inermi. È necessario arruolare le nostre coscienze al rispetto delle diversità e delle debolezze che caratterizzano l’altro. L’altro – scrive in una nota il sacerdote - ha un volto, è una persona in carne ed ossa che non possiamo ignorare, qualunque sia la sua situazione. È un viso che rivela la nostra umanità, tante volte sofferente e trascurata”. Celebrare la memoria delle vittime dei “tanti martiri non basta se poi non si comprende appieno il messaggio e l’insegnamento che queste commemorazioni vogliono diffondere”. In occasione della Giornata di preghiera per le vittime di Tratta ad Andria due iniziative. La prima sabato 8 febbraio alle ore 18:00, presso la chiesa parrocchiale Gesù Crocifisso con una celebrazione dell’Eucarestia in ricordo delle vittime di Tratta mentre domenica 9 febbraio alle ore 19:30, presso l’auditorium Mater Gratiae: Sciara progetti teatro presenta “Malanova” con Ture Magro – spettacolo inserito nella mini rassegna teatrale “Visioni dei conflitti, dei diritti” promossa dalla comunità “Migrantesliberi” e dall’Ufficio Migrantes della Diocesi di Andria. Cosa è una malanova? È “una cattiva notizia. Qualcosa che avresti voluto non sapere”. Chi è Malanova? “Una ragazzina. La sua storia ce la racconta un giovane uomo, Salvatore, che ricorda di averle voluto bene, di averla desiderata e di averla ritrovata dentro ad una storia di violenza sconvolgente. Salvatore attraversa a piedi piazze e i vicoli stretti, ascolta le donne parlare di matrimoni, battesimi e funerali, partecipa alle feste ed ai riti di sempre, e si interroga sulle cose viste e sentite, sul rispetto, sull'onore”.

Andria: un murales per ricordare le vittime del naufragio a Lampedusa

3 Ottobre 2019 - Andria - Sono stati Daniele Geniale e Roberta Fucci a realizzare sul muro perimetrale della Casa Accoglienza “S. M. Goretti” ad Andria il murales “Si prese cura…”, voluto in occasione della Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione, che si celebra oggi. Era il  3 ottobre 2016, quando nei pressi delle coste di Lampedusa persero la vita in un drammatico naufragio 368 persone, altri 20 risultarono disperse, 155 furono i superstiti, di cui 41 bambini. “Per la Casa accoglienza “S. Maria Goretti” e per l’Ufficio Migrantes della diocesi di Andria rappresentare un’opera di street art su quei muri che trasudano di umanità significa lasciare un segno evocativo della parabola del buon samaritano – commenta don Geremia Acri -. Infatti, il titolo dell’opera “Si prese cura…” non è casuale, riprende l’intestazione della lettera pastorale del nostro vescovo Mons. Luigi Mansi”. “La cura nella tradizione cristiana – spiega don Acri – è custodire ed espandere i confini del proprio sé, e la capacità di sentire insieme all’altro, il disagio e la gioia, la sofferenza e la felicità, che implica il riconoscimento della comune umanità a cui tutti apparteniamo. La cura è una postura dell’anima che supera quel senso caritatevole e altruistico della pietà, è un impegno a fare bene per se stessi e per gli altri. La cura è un’attitudine donativo, che si fonda sulla consapevolezza dei propri limiti e sulla nostra condizione di vulnerabilità reciproca con l’Altro. La cura è la leva che apre i nostri cuori perché sottolinea la dimensione affettiva della relazione con le persone e l’ambiente che ci circonda. E oggi è quanto mai urgente ampliare il concetto di cura, e la comunità ecclesiale ha una grande responsabilità, soprattutto quella parte di laici cattolici impegnati nei ruoli pubblici, come la politica e le istituzioni statali”. Il murales sarà inaugurato domani sera, alle 18.30. “Quello che ho fatto – spiega l’artista Daniele Geniale – è stato narrare la parabola per esprimere la mia idea sull’universalità dei valori intrinseci nei testi evangelici. Il mio approccio è stato quello di attualizzare il breve racconto della parabola, usando gli archetipi contemporanei, che sostituiti alle figure del sacerdote e del levita, hanno la stessa funzione di questi ultimi per l’economia del racconto”.  

Migrantes Andria: le iniziative per la Giornata Mondiale del Rifugiato

18 Giugno 2019 - Andria - Il 20 giugno prossimo si celebrerà in tutto il mondo la Giornata Mondiale del Rifugiato, occasione chiesta dall’ONU, con l’obbiettivo di far conoscere la condizione di milioni di rifugiati e richiedenti asilo, costretti a fuggire dalle loro terre per fame, miseria, guerra, calamità naturali e tanti altri drammi e persecuzioni. La “Comunità Migrantesliberi” in collaborazione con l’Ufficio Migrantes della Diocesi di Andria nell’ambito del progetto SPRAR/SIPROIMI (Sistema di protezione per titolari di protezione internazionale e per minori stranieri non accompagnati) come ogni anno organizzerà diversi momenti di condivisione. “In troppi in questo tempo – scrive don Geremia Acri - riconoscono nello straniero, giunto sui barconi, vestendo pezze e sfidando la tempesta del mare, come un possibile terrorista oppure delinquente. La Giornata Mondiale del Rifugiato è l’occasione propizia per ricordare a noi cittadini, l’impegno della civiltà. La civitas latina nei secoli si contraddistingueva dalla rusticitas. Difatti nell’uso comune il termine civiltà è spesso sinonimo di progresso, in opposizione a barbarie. Ed è in questo rapporto di resistenza, che la civiltà deve perseguire il suo obiettivo per la costruzione di una comunità umana e democratica, che difende le persone deboli e vulnerabili. Non c’è cosa più bella al mondo che il saper con-dividere, con-gioire, con-soffrire, chi non è capace di tutto questo è malato e non sa cosa significhi emozionarsi, vivere le emozioni e la compassione”. Per servire l’altro/a, il prossimo è necessario “farsi minuscoli, umili, fino a sapersi inginocchiare davanti all’altro, mettersi ai suoi piedi, farsi ministri”, si legge nella nota: “non è facile, perché il mio, il nostro io è duro a morire; ma in questo atto di sacrificio non c'è mestizia o infelicità”. La faccia di qualsiasi persona vivente, esprime “una verità unica, irripetibile e originale. La faccia di una persona è una piccola tessera, che compone il puzzle meraviglioso dell’umanità. La faccia disarma ogni tipo di distanza. La faccia è il luogo dove l’umanità si incontra per la costruzione di legami relazionali, fondando una interpretazione della realtà antropocentrica anziché indifferente, consumistica, anonima e sconosciuta”. Il 20 ngiugno ale ore 16.00 presso “Casa Santa Croce – Rosario Livatino”, sita in Via Lagnone S. Croce Andria, bene confiscato alla criminalità organizzata, con i beneficiari e i volontari dell’associazione Three Place si procederà alla pulizia degli spazi pubblici circostanti per sensibilizzare il rispetto dell’ambiente e la tutela del bene pubblico. Alle 17:30 presentazione dei lavori organizzati dalla Comunità “Migrantesliberi” in collaborazione con il progetto SPRAR/SIPROIMI mentre alle 18:00 Open House accoglienza da parte di don Geremia Acri e i saluti di mons. Luigi Mansi - Vescovo di Andria; Gaetano Tufariello - Commissario straordinario, Andria; Rachele Grandolfo – Sub Commissario straordinario, Andria e Ottavia Matera - Dirigente settore Socio Sanitario comune di Andria. Alle 20 momento di convivialità e scambio dove si consumeranno dolci e tè della tradizione africana seguito da concerto organizzato dall’associazione culturale Andriaground. Il giorno successivo presso Casa Accoglienza “S. Maria Goretti” presentazione del murales “San Matteo rivolto verso l'umanità” degli artisti Daniele Geniale e Roberta Fucci mentre alle 21cena multietnica e interculturale: progetto di ristorazione sociale curato dai volontari e ospiti della comunità “Migrantesliberi”, il cui obiettivo è quello di promuovere la conoscenza e l’integrazione socio-culturale di richiedenti asilo politico e presone che vivono situazioni di disagio e marginalità, in una cornice conviviale che unisce sapori e profumi provenienti da diversi parti del mondo.