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Pandemia da Covid-19: danno o opportunità? Una riflessione dalla MCI di Wohlen-Lenzburg

11 Novembre 2020 - Wohlen-Lenzburg - Con i progressivi allentamenti delle norme di distanziamento per la difesa della pandemia da Covid-19, stiamo assistendo ad una ripresa lenta e cauta delle quotidiane attività sociali e religiose. Anche la nostra M.C.L.I. di Wohlen-Lenzburg, costretta dal lockdown a rigide chiusure, sta già da qualche tempo riprendendo le attività. Cosa è successo nei mesi scorsi, o forse dovremmo dire cosa non è successo, cosa non è stato possibile fare dal mese di marzo, quando la Confederazione elvetica, rispondendo alla preoccupazione di molti, ha iniziato a prendere le dovute precauzioni dichiarando lo stato di emergenza? Molte attività sono state repentinamente sospese: le attività pastorali di incontri con i gruppi bambini, ragazzi e giovani; sono saltati pellegrinaggi già programmati, il viaggio culturale programmato per la Polonia. A livello celebrativo e liturgico sono state sospese le Celebrazioni Eucaristiche in presenza del Popolo di Dio, e l’amministrazione dei sacramenti in particolare dei Battesimi e dei Matrimoni. Le esequie, sono state possibili soltanto con l’esiguo numero dei familiari più stretti. Abbiamo dovuto interrompere la preghiera settimanale della Via Crucis, itinerante nei luoghi della nostra Missione, ed il Corso di Cresima per adulti e il Corso di preparazione al matrimonio sono stati annullati. Cos’altro poteva capitarci? Chiusi ed impauriti… Questo è stato il danno! Saremmo potuti rimanere lontani e distanti, ad aspettare che la tempesta passasse; trascorrere le giornate con il timore di contagiarci a vicenda… ma per quanto tempo? La parola di Dio, ci veniva incontro “La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: "Pace a voi!". (Gv 20,19)”. Le porte chiuse non potranno bloccarci… L’amore ha vinto la morte! “Venne all'improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso…” (At 2,2). Il timore si disperde al soffio dello Spirito … Depositario della Buona Novella, il cristiano sa che il timore non deve fermarlo… il cristiano sa che in Dio, ogni cosa ha un senso e ciò che sembra “danno” può e deve diventare un’opportunità di testimonianza, d’amore condiviso, di comunione… Così in Missione non siamo rimasti chiusi ed impauriti, ma forti nella speranza, con le possibilità che avevamo, nel pieno rispetto di ogni normativa vigente, custodi della salute nostra ed altrui, direi con appena “cinque pani e due pesci” (cosa è questo poco per tanta gente?), ci siamo messi in gioco, certi che quei cinque pani, donati a Cristo, avrebbero riempito ceste e scacciato la paura ed il timore… E così, gli uffici della Missione sono rimasti sempre aperti, alternandoci nel rispetto delle distanze, la nostra luce è rimasta accesa per quanti hanno bussato alla porta. Telefonicamente e quotidianamente abbiamo raggiunto i fedeli, gli ammalati, i sani, i tristi, e gli impauriti, con una voce, una parola di conforto e di incoraggiamento, con la vicinanza che da cuore a cuore supera anche l’impossibilità di un contatto fisico. Le Celebrazioni eucaristiche sono state trasmesse in streaming, e lo sono ancora, dalla Parrocchia di Lenzburg ogni settimana, ed abbiamo vissuto insieme, uniti e commossi da uno schermo, anche i riti della Settimana Santa. Quanti lontani si sono riavvicinati grazie a queste liturgie che ci hanno rafforzato nella comunione spirituale? Per tutto il mese di maggio abbiamo recitato la preghiera del Rosario in diretta, trasmessa via web, (potenza delle telecomunicazioni!) ogni giorno, noi suore dalla cappellina di casa ci siamo inventate registe, a volte con il semplice cellulare, in comunione di preghiera così intensa e vera. Maria, Madre della Speranza, Madre di Dio e Madre nostra, è stata invocata e presente nelle nostre case portando serenità. Tramite WhatsApp, don Luigi Talarico, il responsabile della Missione, ha inviato video messaggi di incoraggiamento e preghiera, raggiungendo il cuore di molti impauriti e sgomenti, e come se non bastasse, anche un video con la preghiera della Via Crucis. Oggi, lentamente e con cautela, la situazione si va aprendo. Sono riprese le Celebrazioni in presenza del Popolo, nel rispetto dei numeri consentiti e delle norme sanitarie, adesso è possibile guardarsi negli occhi, condividere sorrisi, e soprattutto vivere insieme i Sacramenti, consumare il Corpo e sangue di Cristo, Quel Corpo-Pane donato vivo vero e presente, nell’Eucaristia. Sono riprese le Celebrazioni dei Battesimi, già numerosi ad oggi, e dei Matrimoni. I gruppi pastorali rianimano le sale, ed i bambini e i ragazzi con i loro giochi e sorrisi cancellano la paura per tutto quello che temevamo di perdere. Sono certa che il tempo ci darà ragione, che i sacrifici di oggi, tenere la mascherina, mantenere le distanze, ancora non potersi abbracciare, con il tempo e la pazienza daranno i loro frutti di buona salute. Ed è tempo di cogliere l’opportunità della fede e della pastorale, non trascurando tutte le persone che sono state raggiunte, che forse per timore hanno riaperto il loro cuore a Dio, tutte quelle che hanno rafforzato la loro fede: nessuno deve essere più perso per strada. È tempo di confermare in noi ed apprendere la grande lezione dell’Amore di Dio: “le grandi acque non possono spegnere l’Amore né i fiumi travolgerlo (Ct 8,7)”, se noi, in Cristo, ci facciamo suoi testimoni, anche quando il “danno” sembra sovrastarci. (Suor Cristina Compagno)