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MCI Londra: la pastorale “corre veloce” sulle piattaforme digitali

11 Novembre 2020 - Londra – A Londra la situazione dei contagi e delle terapie intensive affollate ha indotto il Governo a decretare per la Metropoli un secondo lockdown che, come ci dice p. Andrea Fulco della Missione Cattolica Italiana a St. Peter Italian Church a Londra, non è percepito come restrizione severa come nel primo. “La paura e la stanchezza dei londinesi è evidente. Non c'è paura ma credo stanchezza e la città è divisa da chi prende seriamente il problema della diffusione del virus e cerca di difendersi: le chiese cristiane hanno osservato tutte le norme e non ci sono prove di contagi come ha ribadito il cardinale Nichols alle autorità competenti nell'immediato lockdown imposto anche ai luoghi di culto”. La comunità italiana vive “come se fosse in Italia e quindi si ritira in casa e molti lavorano da casa. La pastorale ha la sua forza nello streaming delle Messe: raggiungiamo non solo i parrocchiani ma chiunque. I media possono esercitare una forza non indifferente anche se ci spogliano della relazione e dei contatti umani”. IL sacerdote svolge regolarmente le catechesi in preparazioni al matrimonio attraverso le piattaforme e anche i catechisti della prima comunione hanno coinvolto non solo i ragazzi ma anche i genitori nel compito educativo di insegnare la dottrina ai figli seguiti on line dagli stessi catechisti. I sacerdoti della comunità stanno anche portando avanti delle catechesi e delle lectio divine con i giovani ogni tre settimane e sono molto frequentate e inoltre “abbiamo iniziato un cammino spirituale on line” con Chiara Amirante della comunità “Nuovi Orizzonti”.  In questo mese di novembre saranno ospiti dei vari incontri, sempre sulle piattaforme digitali, mons. Frisina e il teologo Curtaz. “Una pastorale – aggiunge p. Fulco - che scorre sul web grazie alle piattaforme dove però non manca la vicinanza affettiva di coloro che sebbene a distanza e con mascherina ci regalano il loro sguardo bussando alle nostre porte e i poveri che chiedono la carità anche a distanza. Questo è il duro lavoro che tento di fare superando l'isolamento imposto da questa situazione e accorciando le distanze”. Importanti sono anche i momenti della recita del Rosario on line che permette a tanti di unirsi in preghiera: “la Chiesa in questo modo non è mai chiusa. Oltre ad essere aperta solo per il culto individuale rimane aperta sulle varie ‘onde’”. Una pastorale che procede a fianco degli italiani a Londra “a passo veloce anche se distanziato sperando di poter ripristinare dopo questa urgenza il linguaggio fisico delle strette di mano e degli abbracci che spannano il vetro opaco degli screen computerizzati e ci permettono di unirci di persona a tutti. E' vero il distanziamento non è allontanamento ma precauzione tuttavia può diventare pericoloso”. (R.I.)