26 Settembre 2021 -
È un onore e un piacere rivolgere un messaggio augurale in occasione di questa giornata di riflessioni organizzata dalla Fondazione Migrantes, nell’ambito delle celebrazioni della Giornata mondiale del migrante e del rifugiato. Il tema di oggi sollecita, già nel suo titolo evocativo, una istintiva apertura verso gli altri, un allargamento del nostro sguardo alle esigenze di chi si avvicina a noi, per chiedere protezione e solidarietà.
Nel contesto della pandemia e delle crisi globali che attraversano il Mondo, l’invito a riscoprire la collaborazione tra i popoli e la solidarietà verso gli ultimi si è fatto più forte e impellente.
È lo spirito stesso di questi nostri tempi così impervi a rilanciare, prepotentemente, la sfida della riscoperta dell’Altro e delle sue ragioni e a chiederci di ritrovare il senso dell’Amicizia sociale, secondo la straordinaria espressione usata da Papa Francesco nell’enciclica Fratelli tutti.
La nostra comunità nazionale non è rimasta inerte, e lo testimoniano le tante forme di partecipazione collettiva alle nuove necessità dell’emergenza pandemica, ma anche le innumerevoli spinte solidaristiche di fronte al recente arrivo dei profughi afghani.
L’esperienza della pandemia ha, al tempo stesso, evidenziato e accentuato le difficoltà sociali ed economiche della nostra società, ma ne ha anche attivato gli enzimi più fecondi, sollecitando una straordinaria capacità di reazione comunitaria ad una sfida così epocale.
Ora, in un momento in cui sentiamo ridimensionata la minaccia, occorre che queste energie non si disperdano.
Occorre che questa rinnovata visione sociale della nostra esperienza umana ci aiuti a combattere vecchie e nuove disuguaglianze, che finiscono per logorare il tessuto civile e provocarne un avvilente decadimento.
È con questa rinnovata attenzione all’Altro che siamo chiamati ad occuparci del complesso fenomeno dell’immigrazione e a trovare le risposte più adeguate per governarlo con umanità e sicurezza.
Nessuna coscienza può ritrarsi di fronte alle sofferenze di un essere umano alla disperata ricerca della propria salvezza e, di fronte a questa esigenza di protezione e di accoglienza, il nostro Paese continuerà a interpretare il proprio ruolo con la straordinaria generosità di cui è capace, e di cui la Storia è testimone. (Luciana Lamorgese - Ministro dell'Interno)