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Sr. Dias: i movimenti migratori in sé “tendono verso il rinnovamento della società

6 Luglio 2021 - Roma - “Come i percorsi riportati dalla Bibbia, anche i movimenti migratori odierni nascono da un profondo desiderio di cambiare il mondo. I migranti bramano per un mondo più giusto e più umano, per il diritto di acquistare il suo pane quotidiano degnamente”. Lo ha detto ieri sera sr. Elizangela Chaves Dias, intervenendo al corso di formazione di pastorale migratoria promosso dalla Fondazione Migrantes e in corso a Roma fino a venerdì. I movimenti migratori in sé “tendono verso il rinnovamento della società, al superamento delle differenze etniche, alla conformazione di un nuovo cielo e una nuova terra, tramite la cultura dell’incontro, della pace e della libertà. I movimenti umani, volontari o forzati, promuovono – ha detto la religiosa - il concepimento di una società basata sulla fratellanza universale, aprendo strada ad una maggiore giustizia sociale e allo sviluppo in favore della persona”. Il fenomeno delle migrazioni – ha quindi aggiunto spiegando il tema del “forestiero nella Sacra Scrittura” – “non è una novità in sé, anzi è insito nella logica propria della vita”. Oltrepassando le frontiere i migranti arrivano, ormai, alle “nostre porte” e “fanno sentire la gravità della loro vulnerabilità, risvegliando con il loro ‘grido di dolore’ l’impegno etico-sociale e religioso-morale nei confronti della vita minacciata, stimolando i credenti a cercare fondamento o ispirazione per una risposta socio-pastorale, in favore dei migranti, nella Parola di Dio”. Per sr. Dias dal principio alla fine il lettore della Bibbia si confronta con l’universo dei migranti e delle migrazioni nelle sue più diverse espressioni e prospettive, attraverso le voci dei narratori, dei legislatori, dei saggi, degli oranti, dei profeti, dei re, degli evangelisti, degli apostoli e del proprio Dio, migrante con i migranti, pellegrino sulla terra”.