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Primo anniversario di San Giustino de Jacobis “Protettore dei lucani nel mondo”

2 Febbraio 2022 - Roma - "San Giustino de Jacobis ha saputo porsi nei confronti di gente di altra cultura, nella totale disponibilità e umiltà. Ha saputo mediare e anticipare gli sforzi su un tema molto dibattuto: “Intercultura, base per una convivenza civile”. Ha saputo facilitare l’interazione, la collaborazione e la convivenza in ambienti multiculturali senza avere piena consapevolezza della grandiosità della sua opera". Queste le parole tratte dal libro "In dialogo con San Giustino de Jacobis" di don Michele Del Cogliano, che  sta portando San Giustino de Jacobis fuori dai confini della Basilicata. Il libro, in occasione del primo anniversario che vede il Santo investito del titolo di “protettore dei lucani nel mondo”, è stato donato a tutti i Vescovi d’Italia. Una iniziativa, questa, in collaborazione con il Comune di San Fele e con l’attenzione del Vescovo di Melfi Rapolla Venosa, mons. Ciro Fanelli il quale ha coronato il tutto con una lettera di presentazione per richiamare l’attenzione su questa figura oggi così attuale. Un anno fa la Conferenza Episcopale della Basilicata, proprio su proposta del Vescovo di Melfi, innalzava San Giustino de Jacobis a “protettore dei lucani sparsi nel mondo”. Inoltre, Mons. Fanelli ha affidato a San Giustino, uomo del dialogo e dell’inclusione, il cammino sinodale diocesano e la formazione degli organi di partecipazione che si stanno svolgendo in tutte le parrocchie così come indicato da Papa Francesco. Il parroco di San Fele, don Michele Del Cogliano, Direttore dell’ufficio missionario della diocesi di Melfi -Rapolla-Venosa, ha inaugurato il cammino sinodale dando inizio a una “Peregrinatio” della reliquia del Santo che ogni domenica viene accolta da una parrocchia della diocesi. Si è già arrivati all’undicesima tappa di questo cammino ed è proprio il parroco di San Fele a recarsi ogni domenica in una parrocchia della diocesi alla quale dona una tela del santo da lasciare alla pubblica venerazione.  

Min. Esteri: nuovo strumento di tutela per gli italiani all’estero

1 Febbraio 2022 -
Roma - Da oggi per gli italiani all’estero, lavoratori e studenti, viaggiatori e cooperanti, residenti o temporanei, la Farnesina offre un nuovo strumento di tutela. Sul sito www.dovesiamonelmondo.it ogni cittadino potrà registrare su una mappa la propria abitazione, per facilitare gli interventi in caso di necessità. “Si tratta – ha sottolineato il Segretario Generale, Amb. Ettore Francesco Sequi – di un nuovo strumento con cui il Ministero degli Esteri conferma la propria volontà di porsi al servizio dei cittadini, sfruttando le opportunità offerte dalla transizione digitale: l’innovazione continua a essere uno degli assi portanti della nostra azione”.
Andando nella sezione per la registrazione dei singoli cittadini si potrà facilmente registrare il proprio indirizzo ed un contatto d’emergenza. L’Unità di Crisi e la rete diplomatica e consolare potranno così reagire con maggiore efficacia caso per caso, utilizzando ogni volta i canali disponibili secondo le possibilità del momento.
Il servizio sarà presto accessibile anche dalla APP “Unità di Crisi”, disponibile per Android e iPhone, che facilita la consultazione del sito www.viaggiaresicuri.it e consente di segnalare la propria posizione con il GPS del telefono in situazioni d’emergenza.

Istat: dal Nord del Paese oltre la metà degli emigrati italiani

1 Febbraio 2022 - Roma - Nell’ultimo decennio si è registrato un significativo aumento delle cancellazioni anagrafiche di cittadini italiani per l’estero (emigrazioni) e un volume di ingressi che non bilancia le uscite (complessivamente 980mila espatri e 400mila rimpatri). Di conseguenza i saldi migratori con l’estero dei cittadini italiani sono negativi, soprattutto a partire dal 2015, con una media di 69mila unità in meno all’anno. Nel 2020 il saldo migratorio con l’estero degli italiani è negativo per 65.190 unità. Lo scrive oggi in una nota l’Istat sottolineando che nonostante la pandemia, nel 2020 il flusso più consistente di cancellazioni per trasferimento della residenza all’estero di cittadini italiani si è registrato nel Nord-ovest (36mila, +10% rispetto al 2019), seguito dal Nord-est (27mila, +2%); in aumento anche le emigrazioni in partenza dal Centro (20mila, +4%), mentre diminuiscono sensibilmente i flussi dal Mezzogiorno (39mila, -13% rispetto al 2019). Rispetto al 2019 la propensione a espatriare dei cittadini italiani residenti nel 2020 è stabile ed è pari a 2,2‰. "I tassi di emigratorietà sono sopra la media nazionale al Nord (2,6 espatri su 1.000 residenti italiani) e sotto la media al Centro e nel Mezzogiorno del Paese (2‰). La distribuzione degli espatri per regione di provenienza è eterogenea. «Il tasso di emigratorietà più elevato - si legge nel Report -  si ha in Valle d’Aosta/Vallée d'Aoste, Trentino-Alto Adige (in una posizione geografica di confine che facilita gli spostamenti con l’estero) e Molise (più di tre italiani per 1.000 residenti). Seguono Marche, Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna (tassi di circa 2,5‰). Le regioni con il tasso di emigratorietà per l’estero più basso sono invece Puglia e Lazio (valori pari a circa 1,5‰). A livello provinciale, i tassi più elevati di emigratorietà degli italiani si rilevano a Bolzano/Bozen (4‰), Mantova, Vicenza e Macerata (tutte 3,6‰), Imperia, Isernia e Treviso (tutte 3,2‰); quelli più bassi si registrano nelle province di Foggia e Barletta-Andria-Trani (1,2‰)".

Istat: la pandemia non ferma la migrazione degli italiani all’estero

1 Febbraio 2022 - Roma - Nel 2020 il volume delle cancellazioni anagrafiche per l’estero è di circa 160mila unità e segna un forte calo (-10,9% sul 2019) soprattutto per la riduzione, di circa un terzo, delle emigrazioni di residenti non italiani. Gli espatri dei cittadini italiani (pari a 120.950) diminuiscono soltanto dello 0,9%. Lo dice oggi l’Istat. L’impatto della pandemia sui flussi in uscita dal Paese – scrive - è “riconducibile tanto all’effetto diretto delle restrizioni alla mobilità internazionale, attuate per contrastare la diffusione del virus, quanto al clima di incertezza e difficoltà che può aver impattato negativamente sui progetti migratori”. Gli effetti congiunturali sono evidenti. Nei primi due mesi del 2020, le cancellazioni anagrafiche verso l’estero mostrano un andamento in linea con le tendenze più recenti: ossia un incremento del 26,3% rispetto allo stesso bimestre del 2019, dovuto soprattutto ai trasferimenti verso i paesi dell’Unione europea (+43,4%) e di America e Oceania (+47%), una decisa diminuzione dei flussi verso l’Africa (-53%) e, in misura minore, verso l’Asia (-7,8%). Durante la prima ondata (marzo-maggio 2020) i flussi di emigrazione per qualunque destinazione diminuiscono drasticamente (-31,7%) e risultano più che dimezzati (-54,2%) quelli diretti verso i paesi africani. Nella fase di transizione (giugno-settembre 2020) si riducono lievemente le uscite rispetto ai livelli medi del 2019 (-4,6%), grazie alla ripresa delle emigrazioni verso i paesi Ue (+7,3%), mentre continuano a diminuire le emigrazioni verso l’Africa (-50%). La seconda ondata (ottobre-dicembre 2020) provoca una nuova contrazione dei flussi in uscita, ma in misura meno marcata (-21,8% rispetto allo stesso periodo del 2019) della prima ondata.

Istat: migrazioni internazionali e interne in forte calo nel 2020

1 Febbraio 2022 - Roma - Nel 2020, iscrizioni e cancellazioni anagrafiche sono state fortemente influenzate dalle limitazioni alla mobilità interna e soprattutto internazionale causate dalla pandemia. Lo dice oggi l'Istat nel report sulle iscrizioni e cancellazioni anagrafiche relative al 2020. Inoltre, non si può escludere un effetto “amministrativo” dovuto - scrive l'istituto di statistica - al rallentamento nella lavorazione delle pratiche di trasferimento di residenza da parte dei Comuni anche per le difficoltà di verifica sul territorio. I primi dati provvisori del periodo gennaio-ottobre 2021 evidenziano un incremento moderato dei flussi migratori interni e più marcato di iscrizione dall’estero (rispettivamente, +7% e +16% rispetto allo stesso periodo del 2020), tuttavia i livelli mensili sono ancora "ben lontani dai valori registrati prima della pandemia; si osserva anche una continua riduzione dei flussi in uscita dal Paese (-21%)".

Tornano le videochiamate dellʼInps per i pensionati che vivono allʼestero

1 Febbraio 2022 -

Milano - L’accertamento dell’esistenza in vita dei pensionati che riscuotono all’estero riveste per l’Inps una particolare importanza. Sono oltre 350.000 i titolari di pensioni della nostra previdenza diversamente localizzati in oltre 160 Paesi. Tuttavia la difficoltà di acquisire notizie aggiornate e tempestive sulle condizioni del titolare (decesso ecc.) espone l’Istituto al continuo rischio di pagare importi di pensione non dovuti.

Riprende pertanto quest’anno la periodica operazione di accertamento dell’esistenza in vita dei pensionati all’estero in carico all’Inps. L’accertamento viene effettuato da Citibank NA, l’istituto di credito vincitore per bando pubblico, incaricato di eseguire i pagamenti al di fuori del territorio nazionale per conto dell’Inps. La vastità dell’operazione obbliga tuttavia Citibank a frazionare le comunicazioni con i pensionati per aree geografiche, e nell’arco di diversi mesi, dovendo tener conto anche delle condizioni climatiche o sociali dei Paesi interessati.

A partire dal 7 febbraio 2022, i primi a ricevere da Citibank il modulo per l’esisten-za in vita sono i pensionati residenti nel Continente americano, nei Paesi scandinavi, negli Stati dell’Europa dell’est, in Asia, Medio ed Estremo Oriente.

I moduli devono essere restituiti alla banca entro il 7 giugno 2022. Qualora l’attestazione non sia prodotta, il pagamento della pensione di luglio 2022 avverrà in contanti presso le Agenzie di Western Union e, in caso di mancata riscossione personale oppure di mancata attestazione entro il 19 luglio 2022, il pagamento della pensione sarà sospeso dalla rata di agosto 2022.

Nella necessità di evitare assembramenti stante l’emergenza sanitaria in corso, l’Istituto ha previsto un periodo di quattro mesi durante i quali attestare l’esistenza in vita. I pensionati, come in passato, potranno recarsi presso gli uffici consolari, i patronati o le autorità locali. In questa occasione l’Inps ha previsto anche, in aggiunta e per maggiore comodità degli interessati, l’opportunità di rapportarsi con gli uffici consolari con una videochiamata attraverso gli applicativi più diffusi, ad esempio Skipe, Zoom, Microsoft Teams, Webex, WhatsApp. Nelle comunicazioni di Citibank sono contenute le modalità di connessione, da osservare a garanzia dell’identità del pensionato e del suo recapito digitale. (Vittorio Spinelli - Avvenire)

Mci: un ricordo di don Eraldo Carpanese

17 Gennaio 2022 -

Roma - “Se il pane può diventare Gesù, io posso diventare Gesù!”: questa intuizione del fanciullo Eraldo alla sua Prima Comunione è la cifra di lettura della vita e dell’opera del sacerdote don Eraldo Carpanese, della cui morte il 29 luglio 2021 in età di 85anni abbiamo saputo soltanto recentemente. Una “intuizione”, quella del fanciullo confermatasi in lui già sacerdote con una riflessione dello scienziato focolarino Piero Pasolini: diventare uni in Cristo è “come l’idrogeno e l’ossigeno, che pur rimanendo idrogeno e ossigeno, unendosi diventano acqua. È il principio fondamentale dell’evoluzione”. La famiglia di provenienza è una famiglia religiosa e numerosa: sei fratelli, due femmine e quattro maschi di cui uno   sacerdote morto dieci anni fa. Ed Eraldo, ultimogenito, diventerà a sua volta sacerdote della diocesi di Bobbio nel maggio 1961. E viene inviato in aiuto al fratello Giovanni parroco. Nel 1965 partecipa alla “Scuola sacerdotale” presso il Movimento dei Focolari fondato da Chiara Lubich.  Fu per lui una rivelazione esistenziale della centralità dell’amore di Dio nella vita dell’uomo: “ero già prete, poi ho incontrato Dio” scriverà. Con questo spirito accetta nel 1966 l’invito del suo Vescovo, mons. Pietro Zuccarino, di partire missionario per gli emigrati italiani in Germania ove gli viene affidata la filiale Muelbacker della Missione Cattolica Italiana di Ludwigsburg nel Baden-Wuettenberg.  Ma già nel 1968 gli viene chiesto di spostarsi a Londra nel pieno delle contestazioni giovanili per sostenere il Centro Giovanile Italiano della locale Missione italiana. Dopo due anni gli viene chiesto un ulteriore spostamento, questa volta in Svezia a Stoccolma, una sede resasi vacante per il rientro in Italia in quell’anno del padre francescano conventuale Giulio Masiero dopo 15 anni di intenso ministero. La Svezia notoriamente avanzata nei servizi sociali e con   una prospera situazione economica è un paese fortemente laico e libertario, ma con un tasso di suicidi dell’11,73 % l’anno su 100mila abitanti e con   la religione preminente, la evangelica, al 56% della popolazione ed una frequenza del 2% e quella minoritaria, la cattolica, era soltanto l’1,6% della popolazione. Tempo atmosferico freddo, sistemazione precaria e strutture pastorali al minimo, dispersione degli italiani, non conoscenza della lingua, comunità cattolica locale di stile rigido. Unica consolazione: un gruppo femminile di focolarine al servizio del Vescovo Taylor.  Dopo otto giorni conclude: “ma qui non si può vivere”.  E tenta Dio facendo testa e croce con una monetina: croce vuol dire restare, testa invece partire. Vien fuori tre volte croce. E resta dopo le non poche perplessità iniziali per ben 18 anni, concludendo: “ho capito che quello che vuole il Signore è veramente la cosa migliore”. A Stoccolma, inserendosi nel servizio della chiesa cattedrale St. Erik, e favorito dal buon lavoro del citato predecessore p. Masiero, esprime la ricchezza e la gioia dei suoi doni di immaginazione, entusiasmo e dedizione impostando la pastorale della città e zona sui giovani e fanciulli, costruendo un clima familiare, aperto, fondato sull’amicizia e lo stare insieme anche con convivenze e nel servizio ai fratelli vicini e lontani sempre con accoglienza cordiale, aperta senza pregiudizi od esclusioni.  Nell’intento anche di coinvolgere la comunità intera. Nei primi due anni lo raggiunge don Pierino Rogliardi da Torino, pure focolarino.  Insieme   organizzano il Gruppo A.G.I.  (Associazione Giovani Italiani) che si articolava in cinque sottogruppi: i giovani (30 membri) per approfondire la fede; coro e bambini (25 giovanissimi) per vivacizzare le feste, le Messe, gli incontri, sport (due squadre di “azzurri”), cultura (genitori ed insegnanti) per corsi di lingua, ripetizione ed altro. Dopo la Messa domenicale il catechismo ai bambini mentre i genitori si trattenevano insieme in una sala adiacente con offerta di colazione.

Il vescovo mons. Brandenburg, che lo stimava molto, ha chiesto ed ottenuto che divenisse “cameriere segreto di S. Santità”, con il titolo di “monsignore”. Nel 1988 viene richiamato in diocesi dal suo Vescovo di Bobbio Mons. Giacomo Barberino per divenire parroco di Rovegno in Val Trabbia (200 abitanti) ove resta fino al 1993. Anno in cui, e fino al 2000, è parroco moderatore di Bardi insieme a due confratelli, don Carlo Tagliaferri e don Dante Concari, con i quali servire 13 parrocchie vivendo in comunità. Nel 2000 viene trasferito nella sua parrocchia di origine, S. Stefano d’Aveto. Un gradito ritorno. Ma un male insidioso, il Parkinson, insorge e lo obbliga a rinunciare nel 2006.  Pittura e musica erano la sua passione. Con dispiacere non riesce più a suonare la chitarra, compone tuttavia ancora inni (“San Sté”, inno a S. Stefano, nel 2008 e nel 2011 un pezzo per corale polifonica “Ti voglio bene”). Riesce invece per più lungo tempo a dipingere. Nel 2013 conclude una tavola di due metri per quattro dedicata a Maria Madre delle Genti che ancora oggi decora la facciata del Santuario di Val di Strà in Val Tidone.  Ha scritto anche sei libri con poesie e riflessioni molto apprezzate. Pittura e musica soprattutto ma anche gli scritti rivelano la sua interiore ricchezza e una fede serena. Arte e malattia il suo ultimo insegnamento.

Bene ha riassunto vita ed opera di don Eraldo il suo vescovo mons. Adriano  Cevolotto celebrandone i funerali  il 31 luglio nella chiesa-santuario della Madonna di Guadalupe di S.Stefano d’Aveto:  “respiro di universalità della Chiesa e  testimonianza evangelica”. Da Stoccolma l’attuale missionario mons. Furio Cesare   ha inviato la commossa e riconoscente partecipazione della comunità italiana che lo ricorda ancora in benedizione. (mons. Silvano Ridolfi)

Corso online su papa Luciani, “figlio di emigrati”

12 Gennaio 2022 -

Roma - “Albino Luciani, Papa Giovanni Paolo I, figlio di emigranti bellunesi” è il titolo di un corso costituito da 10 lezioni gratuite, della durata di circa mezz’ora l’una, fruibili online su www.accademiabm. it . Il progetto, realizzato dalla Fondazione Papa Luciani di Canale d’Agordo Onlus, si propone di avvicinare le persone alle origini di Luciani.

Mci Germania e Scandinavia: avviata la Scuola di Teologia per i laici

11 Gennaio 2022 - Francoforte - Nel mese di dicembre è iniziato il corso di teologia per i laici delle Missioni cattoliche Italiane in Germania e Scandinavia, dedicato quest’anno al tema della Chiesa, in considerazione anche del Cammino sinodale in corso già da due anni in Germania ed al Sinodo universale promosso dallo scorso autunno dal Papa. La prima lezione, in videoconferenza, è stata tenuta dal biblista p. Fernando Armellini, su “La Chiesa delle origini” (da Gesù alla Comunità primitiva, secondo gli Atti degli Apostoli e le Lettere apostoliche). Per rivedere la lezione cliccare qui. Sul sito Internet della Delegazione (www.delegazione-mci.de) è possibile leggere le due dispense distribuite ai partecipanti, come pure vedere tutto il programma della scuola. La prossima lezione sarà sabato 26 febbraio 2022, sempre in videoconferenza e aperta a tutti, al solito orario (9.30-15.30, con pausa di un’ora per il pranzo) e verrà tenuta dal professore di storia della Chiesa don Renato Roux su “La Chiesa del Vaticano II” (i documenti conciliari e la riscoperta del Popolo di Dio). Don Renato è stato missionario a Darmstadt, docente all’Università di Mainz e di Erfurt, e ora è rettore della Facoltà di Teologia di Lugano.