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Migrantes: la mobilità italiana. Il tempo delle scelte

25 Ottobre 2019 -

Roma - È stata presentata oggi a Roma la XIV edizione del “Rapporto Italiani nel Mondo” della Fondazione Migrantes. Con il contribuito di circa 70 studiosi italiani e non, la mobilità dall’Italia e nell’Italia è analizzata partendo dai dati quantitativi (socio-statistici). L’approfondimento di questa edizione è dedicato alla percezione delle comunità italiane nel mondo: “Quando brutti, sporchi e cattivi erano gli italiani: dai pregiudizi all’amore per il made in Italy”. Il Rapporto Italiani nel Mondo riflette cioè sulla percezione e sulla conseguente creazione di stereotipi e pregiudizi rispetto al migrante italiano. Il fare memoria di sé diventa quindi occasione per meglio comprendere chi siamo oggi e chi vogliamo essere.

Migrantes: domani la presentazione del Rapporto Italiani nel Mondo

24 Ottobre 2019 - Roma - Sarà presentato domani a Roma la XIV edizione del “Rapporto Italiani nel Mondo” della Fondazione Migrantes. Il volume presenta anche quest’anno la realtà della mobilità italiana nel mondo con il contributo di circa 70 studiosi dall’Italia e dal mondo. Si tratta dell’unico Rapporto interamente dedicato all’Italia e alla sua mobilità: dati quantitativi (socio-statistici) con focus regionali e provinciali si completano con informazioni qualitative che derivano da ricerche e indagini. Il tutto perfezionato da approfondimenti di particolare interesse. Il Rapporto Italiani nel Mondo è uno strumento culturale, un ulteriore segno dell'impegno della Chiesa italiana per l'emigrazione. Alla presentazione interverranno Mons. Guerino Di Tora, Presidente della Commissione CEI per le Migrazioni e della Fondazione, Vincenzo Morgante, Direttore di Tv2000 che presenterà il video sull’edizione 2019 del rapporto Italiani nel Mondo;  Delfina Licata, Curatrice dello studio al quale hanno collaborato circa 70 autori; Mons. Stefano Russo, Segretario Generale della Conferenza Episcopale Italiana, Roberto Rossini, Presidente delle ACLI e il Ministro per il Sud e la Coesione Territoriale Giuseppe Provenzano. Le conclusioni saranno affidate a David Maria Sassoli, Presidente del Parlamento Europeo. Modera il giornalista Paolo Pagliaro.

Migrantes: il 25 ottobre la presentazione del Rapporto Italiani nel Mondo

23 Ottobre 2019 - Roma - Sarà presentato a Roma venerdì 25 ottobre (ore 9,30, Auditorium “V. Bachelet” – The Church Palace, via Aurelia, 481) la XIV edizione del “Rapporto Italiani nel Mondo” della Fondazione Migrantes. Il volume presenta anche quest’anno la realtà della mobilità italiana nel mondo con il contributo di circa 70 studiosi dall’Italia e dal mondo. Si tratta dell’unico Rapporto interamente dedicato all’Italia e alla sua mobilità: dati quantitativi (socio-statistici) con focus regionali e provinciali si completano con informazioni qualitative che derivano da ricerche e indagini. Il tutto perfezionato da approfondimenti di particolare interesse. Il Rapporto Italiani nel Mondo è uno strumento culturale, un ulteriore segno dell'impegno della Chiesa italiana per l'emigrazione. Alla presentazione interverranno Mons. Guerino Di Tora, Presidente della Commissione CEI per le Migrazioni e della Fondazione, Vincenzo Morgante, Direttore di Tv2000 che presenterà il video sull’edizione 2019 del rapporto Italiani nel Mondo;  Delfina Licata, Curatrice dello studio al quale hanno collaborato circa 70 autori; Mons. Stefano Russo, Segretario Generale della Conferenza Episcopale Italiana, Roberto Rossini, Presidente delle ACLI e il Ministro per il Sud e la Coesione Territoriale Giuseppe Provenzano. Le conclusioni saranno affidate a David Maria Sassoli, Presidente del Parlamento Europeo. Modera il giornalista Paolo Pagliaro.  

Emigrati sì ma protagonisti in Svizzera

22 Ottobre 2019 -   Zurigo - E’ certo che la Svizzera senza l’Italia non sarebbe la stessa. Ciò vale nel campo civile per l’apporto della manodopera dei nostri emigrati, vedi costruzione di case, autostrade, gallerie, fabbriche, ristorazione ed altro, sia nel campo religioso d ecclesiale. Con l’arrivo degli Italiani (e degli Spagnoli e Portoghesi) la Svizzera prima a maggioranza protestante è diventata a maggioranza cattolica; i nostri hanno portato nuova linfa, ha riempito le chiese, ha messo in evidenza la sua cattolicità cioè universalità con le sue tradizioni popolari, i canti, la liturgia. “Italiani brava gente” è il titolo di un film di Giuseppe De Santis del 1964. La necessità dell’emigrazione, un fenomeno sovente doloroso, ha marcato la storia e il percorso di sviluppo del nostro Paese, contribuendo ad arricchire l’apertura della nostra società e la nostra stessa identità nazionale. Le nostre comunità all’estero sono state i moltiplicatori della nostra civiltà, estendendo e radicando nel mondo la nostra cultura. E tutto questo non è solo storia passata ma è pure il vissuto presente in Svizzera. A questo pensavo sabato 19 ottobre partecipando alla Giornata di incontro promossa dalla Coordinazione delle Missioni Cattoliche di lingua italiana in Svizzera e svoltasi a Schaan (Liechtenstein). L’incontro ha avuto due momenti: al mattino una Messa solenne nella chiesa parrocchiale presieduta dal Coordinatore nazionale, don Carlo de Stasio, e concelebrata da diversi missionari, con moltissimi fedeli provenienti in particolare dalla Svizzera tedesca, che hanno riempito come non mai il sacro tempio; nel pomeriggio lo spettacolo “Senza frontiere” presentato da Scalamusic nella sala comunale, stipata da oltre un migliaio di ospiti. All’omelia don Carlo ha sottolineato l’apporto che i nostri fedeli hanno dato alla Chiesa in Svizzera. I nostri connazionali sono veri moltiplicatori di fede e della nostra cultura cattolica. Un eccezionale capitale umano, che rappresenta una realtà unica di capacità delle nostre comunità, di promozione del nostro Paese e testimonianza della fede delle nostre parrocchie e delle nostre belle tradizioni popolari. Con il conseguente impegno per oggi a tenere vive le nostre comunità e alta la fiaccola della nostra identità, attraverso la vitalità delle MCLI inserite nel tessuto delle singole Chiese locali. Nel pomeriggio lo spettacolo di Scalamusic, l’Associazione che raccoglie i talenti musicali presenti nell’ambiente scalabriniano e promuove la creatività attraverso una produzione musicale qualificata sui temi della mobilità umana. Attraverso un mosaico di immagini, musica, canzoni, teatro e coreografie, lo spettacolo “Senza frontiere” ha presentato alcune storie di emigrazione molto diverse tra loro ma tutte accumulate dall’esperienza di “frontiera”, di limite, di discriminazione, di mancanza di alternative, di disperazione. Un viaggio immaginario tra le drammatiche vicende di uomini e donne che, per ragioni diverse, hanno lasciato la loro patria alla ricerca di un futuro migliore: le onde del Mediterraneo raccontano la tragedia di una vittima delle “carrette del mare”; dalle dune del Sahara ci arriva il lamento di una profuga eritrea; tra Rosario e Madrid moglie e marito argentini, divisi dall’emigrazione, vivono come possono la loro storia d’amore; una ragazza moldava racconta la sua storia di inganni e di prostituzione, ma anche di riscatto e di perdono; una  donna honduregna implora pietà a un poliziotto che l’ha catturata sul confine tra Stati Uniti e Messico. Frontiere geografiche, frontiere politiche, frontiere psicologiche, sempre di frontiere si tratta. E Frank, il poliziotto di turno, si lascia coinvolgere e commuovere dalle storie dei migranti e finisce per aprire la porta, la porta del suo cuore. Come spesso invita a fare Papa Francesco: “Occorre abbattere i muri e costruire ponti”. Per la edificazione di una nuova umanità alla quale i nostri emigrati sono chiamati a contribuire. Siamo noi infatti, che abbiamo sperimentato sulla nostra pelle i drammi dell’emigrazione, i primi testimoni delle nuove frontiere. A volte, raggiunta la meta e un po’ di benessere, oggi siamo tentati di dimenticare il nostro passato, le nostre radici. Che guaio la memoria corta! La Parola di Dio è chiara: “Tratterete lo straniero che abita fra voi come chi è nato fra voi”. Alla Messa è stato letto il brano biblico: “Non molesterai il forestiero né lo opprimerai, perché anche voi siete stati forestieri nel paese d’Egitto”. Siamo tutti stranieri su questa terra. Alcuni tra noi, stranieri come noi, sono più deboli, provati dai colpi durissimi della vita. Sta a noi accoglierli. E’ un invito urgente e necessario in questo tempo storico. La nostra identità di cristiani e di migranti ci spinge a rispondere alla “cultura dello scarto” con generosità e solidarietà; all’odio urlato sui media, con il dialogo e il confronto; all’indifferenza e diffidenza con incontri di prossimità e di condivisione fraterna. Per andare in questa direzione la Giornata delle Missioni trascorsa a Schaan, con i tanti messaggi lanciati e lo spettacolo di Scalamusic, certamente ha lasciato il segno. (Egidio Todeschini)

Lo sguardo alle periferie

17 Ottobre 2019 - Roma - Padre Sandro Pizzi, missionario della diocesi di Crema, è morto il 5 ottobre 2009 nella missione di Opit-Parish, nel nord Uganda, al confine con il sud del Sudan. A ucciderlo una gazzella: l'animale l'ha colpito a una gamba e ha reciso l'arteria femorale, mentre il missionario cercava di proteggere dei bambini. Nel Paese africano padre Pizzi ha lavorato per trentacinque anni, impegnandosi a contrastare la difficilissima situazione socio-sanitaria, aggravata dalla guerriglia, accudendo con amore sia i malati sia i bambini sfruttati come soldati. La notizia della sua morte, riportata sul settimanale diocesano di Crema e su altre testate cattoliche, non ha trovato spazio nei grandi circuiti. E il pensiero corre a padre Maccalli, padre Dall’Oglio, Silvia Romano… Il mese di ottobre, tradizionalmente dedicato alla riflessione sulla missione e quest’anno in modo particolare per volere di Papa Francesco, può essere occasione per un esame di coscienza sulle logiche dominanti nel fare informazione. Con l’impegno a guardare maggiormente alle periferie del mondo e a raccontare la vita quotidiana di quanti hanno “lasciato tutto” per aiutare i più poveri, i più soli, i più fragili. Ne nascerebbe uno sguardo che dai territori si alza oltreconfine per ritornare qui. Una comunicazione che si fa abbraccio e condivisione. (Vincenzo Corrado)  

MCI di Limburg: lascia don Vito, arriva don Gregorio

16 Ottobre 2019 - Francoforte - Non è stato un congedo facile quello di don Vito Lupo alla sua ultima messa da parroco domenica 29 settembre a Limburg, due giorni dopo la festa per l’80° compleanno e dopo 47 anni di ininterrotta presenza alla guida della Missione Cattolica Italiana di Limburg/Wetzlar. La guida della MCI è passata dal primo ottobre al nuovo missionario, don Gregorio Milone, che domenica 29 settembre si è congedato dalla sua Comunità di Esslingen/Wernau, domenica 6 ottobre ha tenuto la sua prima messa a Limburg, dove è stato ufficialmente introdotto dalla Diocesi domenica 13 ottobre. Anche la sede della Missione Cattolica Italiana sta cambiando: dallo storico stabile al Mühlberg 12, dietro il duomo, viene trasferita vicino alla Curia diocesana, dove sarà pienamente operativa verso la fine del mese. A don Lupo un “grande grazie” da parte della delegazione delle MCI in Germania , oltre che per il lavoro pastorale, anche per la sua voluminosa opera di dottorato, la storia delle Missioni Cattoliche Italiane in tedesco, punto di riferimento per ogni ulteriore ricerca. A don Gregorio, che oltre alle MCI di Esslingen/Wernau (al momento rette dal decano), ha lasciato anche la carica di Coordinatore della Zona Sud, “i migliori auguri per questa nuova sfida pastorale”, sottolinea il delegato nazionale p. Tobia Bassanelli.  

MCI: concluso il Convegno Nazionale in Germania

15 Ottobre 2019 - Francoforte - Sono stati una quarantina gli operatori pastorali delle Comunità di lingua italiana in Germania e Belgio che hanno partecipato al Convegno Nazionale del 2019, tenuto a Bergisch Gladbach (Kardinal Schulte Haus) nei giorni 16-19 settembre, sul tema “Sale della terra”. Il relatore Mario Guzzi ha saputo analizzare con acutezza la grave crisi antropologica in atto nel mondo di oggi, da lui vista come una crisi di crescita. Per cui ha saputo proporre con altrettanta convinzione come questa situazione di crisi a tutti i livelli deve essere affrontata dal cristiano, senza lasciarsi prendere da uno sterile scoraggiamento. Occorre reagire con estrema fiducia e speranza, in modo da dare pienamente spazio al mondo nuovo seminato da Gesù nel credente. Sotto la guida di p. Adam, il pomeriggio del mercoledì è stato dedicato alla visita a Colonia, chiuso in serata con la cena nella nuova sede provvisoria della Missione e con la successiva serata di fraternità, a cura di Tonino Caponegro e di sr. Nancy. La relazione del Delegato, dei Coordinatori di Zona, dei lavori di gruppo ed il dibattito conclusivo hanno fatto emergere alcune linee operative concrete che uno specifico successivo documento proporrà alle Comunità. (p.Tobia Bassanelli)  

Passaparola: 15 anni per il mensile italiano in Lussemburgo

15 Ottobre 2019 - Lussemburgo – 5400 giorni con voi. Questo il titolo, sul numero di ottobre della rivista in lingua italiana in Lussemburgo e Francia, “PassaParolaMagazine” che compie quindici anni di vita. La testata è stata fondata, infatti, nel 2004 da  Maria Grazia Galati e Paola Cairo, autrici tra l’altro della guida  in lingua italiana “Lussemburgo da Vivere”. La rivista, aderente anche alla federazione Italiana settimanali Cattolici (Fisc) realizza, anche, dal 2008, il format radiofonico VoicesbyPassaParola, in onda sulle frequenze nazionali di Radio Ara. “Non l'avremmo di certo mai immaginato. Sognato, quello sì. Sperato, pure. Immaginato: mai! In quel lontano autunno del 2004, quando ci siamo trovate fra le mani il numero 0 di PassaParola Magazine, mai avremmo immaginato di poter raggiungere quota 15 anni”, scrivono le due fondatrice nell’editoriale che apre il giornale. “La chiamiamo ‘tappa’, certo, non traguardo. Perché dalle ‘tappe’ si riparte con due punti a favore: il grande bagaglio di esperienze, soddisfazioni, fatiche, delusioni, successi, incontri, progressi (e ci fermiamo qui) e la grande voglia di non fermarci, fare meglio, con entusiasmo, ottimismo e coraggio”, aggiungendo anche, al coraggio, “un pizzico di follia”: “è senza dubbio l'elisir magico che ci ha permesso di festeggiare oggi i nostri primi 180 mesi di vita. Abbiamo deciso di festeggiare questo compleanno facendo, però, un passo indietro, lontane da amarcord e auto-celebrazioni. E lasciando la parola a chi ci conosce da sempre, ci segue con fedeltà, ci stima e ci sostiene: collaboratori, colleghi, abbonati, amici e sponsor”. Per questo nel numero anche alcuni messaggi di auguri di persone che vivono all’estero e di alcuni collaboratori storici. Auguri alla testata e a tutta la redazione anche da “Migrantesonline” (R.Iaria)  

Corriere d’Italia: il nuovo console di Francoforte incontra la redazione

15 Ottobre 2019 - Francoforte - Il nuovo Console Generale d’Italia di Francoforte, Andrea Estaban Samà ha partecipato, nei giorni scorsi, alla riunione redazionale del mensile delle Missioni cattoliche Italiane in Germania e Scandinavia “Corriere d’Italia”. Il console ha quindi potuto da subito conoscere come nasce la testata, i membri della redazione, i nodi maggiori che sarà chiamato a risolvere nella Circoscrizione consolare. “E’ per me un grande onore poter lavorare a servizio della comunità italiana in un Paese come la Germania e in una città importante e dinamica come Francoforte”, ha detto in una intervista al giornale: “i legami fra cittadini italiani e tedeschi sono di un’intensità straordinaria e trovano le loro radici in rapporti umani, culturali ed economici estremamente ricchi e risalenti nel tempo. Mi impegnerò a fondo per intensificare questi rapporti all’interno della mia circoscrizione consolare e per offrire ai connazionali servizi sempre migliori”. La comunità italiana nella circoscrizione consolare di Francoforte è “molto dinamica e ricca di iniziative e di talenti, in campo civile, culturale, economico, scolastico, ecc. Penso – ha quindi spiegato - che un Console “debba essere disponibile a incontrare e dialogare con tutti e pronto ad accompagnare le tante iniziative e progetti dei nostri concittadini. A livello dei servizi consolari, vorrei semplificare il più possibile le procedure, anche se molto è stato già fatto in passato, e far conoscere sempre di più le possibilità e gli strumenti a disposizione per richiedere i servizi a distanza, in quei casi in cui questo sia possibile. Per molti servizi consolari, infatti, non è necessario che il connazionale si rechi di persona in Consolato”. Da qui l’invito a consultare il sito internet del Consolato e la “Guida pratica ai servizi consolari”, pubblicata sul sito alla voce “Quaderni francofortesi”: “farò il possibile, infine, per aiutare chi risiede nelle zone più lontane dal Consolato ad accedere ai principali servizi consolari con maggiore facilità”.  

Migrantes: il 25 ottobre la presentazione del Rapporto Italiani nel Mondo

15 Ottobre 2019 - Roma - Sarà presentato a Roma il prossimo 25 ottobre (ore 9,30, Auditorium “V. Bachelet” – The Church Palace, via Aurelia, 481) la XIV edizione del “Rapporto Italiani nel Mondo” della Fondazione Migrantes. Il volume presenta anche quest’anno la realtà della mobilità italiana nel mondo con il contributo di circa 70 studiosi dall’Italia e dal mondo. Si tratta dell’unico Rapporto interamente dedicato all’Italia e alla sua mobilità: dati quantitativi (socio-statistici) con focus regionali e provinciali si completano con informazioni qualitative che derivano da ricerche e indagini. Il tutto perfezionato da approfondimenti di particolare interesse. Il Rapporto Italiani nel Mondo è uno strumento culturale, un ulteriore segno dell'impegno della Chiesa italiana per l'emigrazione. Sono circa 400 i sacerdoti italiani al fianco dei nostri connazionali che vivono all'estero insieme alle religiose, ai religiosi e ai laici impegnati, perché evangelizzazione e promozione umana continuino a essere binomio inscindibile anche nell’operare per la mobilità italiana. Un servizio che si fa concreto e di vicinanza in un particolare momento di crisi – nazionale ed europea – che coinvolge anche i nostri connazionali storicamente residenti all’estero o di recente trasferimento. Una realtà che continua a crescere e che, annualmente, presenta caratteristiche diverse.