Tag: Italiani nel mondo

Media italiani all’estero: rimandata la stampa del “Corriere d’Italia”

8 Aprile 2020 - Francoforte - Il numero di aprile del “Corriere d’Italia”, il mensile delle Missioni Cattoliche italiane in Germania e Scandinavia avrebbe dovuto andare in stampa  lunedì 30 marzo 2020 ed essere distribuito in questo fine settimana.   Considerando la chiusura di tutti gli uffici ed i locali italiani in Germania (dai consolati ai patronati, ai Centri Italiani, ai Comites,   associazioni, ristoranti, ecc.), comprese le sedi delle Mci, e   vista l’impossibilità di tanti distributori di uscire di casa per la consegna, “abbiamo pensato di fare slittare la stampa di questo numero   a lunedì 20 aprile, nella speranza che la situazione sia migliorata”, spiega la redazione del giornale. La redazione sta aggiornando il sito ed è raggiungibile sia telefonicamente che per posta elettronica mentre il direttore p. Bassanelli è raggiungibile presso la Mci di Gross Gerau.

Mci Monaco: nella laboriosità e nella creatività

8 Aprile 2020 - Monaco - Alla Missione cattolica italiana di Monaco di Baviera le cose procedono “nella laboriosità  e nella creatività”, dice a www.migrantesonline.it sr. Zaira Dovico: “siamo regolarmente in contatto telefonico o telematico con persone di varia età e condizione sociale che ricorrono a noi o rispondono alla nostra offerta di aiuto soprattutto nella linea di un sostegno spirituale o a volte materiale”. A chi impossibilitato per vari motivi non può fare la spesa o andare in farmacia, alcuni membri della comunità prestano personalmente un “lodevole servizio di assistenza che porta frutti di gioia, di sollievo, di forza nell´avversità e di speranza”. Anche i vari incontri di preghiera tramite Skype, primo fra tutti quello della celebrazione della S. Messa domenicale trasmessa via streaming dalla Cappella della Missione, costituiscono un appuntamento “significativo – ci spiega la religiosa - che lascia lievitare la fede cristiana dei singoli come dei gruppi contribuendo a rinsaldare i legami della carità e dell´amicizia”. Per il triduo pasquale e la Domenica di Pasqua è previsto pure  il collegamento attraverso il link creato dalla Missione:  “lo spirito di comunione ecclesiale assicura così l´unità sia pur a debita distanza!”.

R.I.

Mci Germania e Scandinavia: il messaggio del delegato ai fedeli

6 Aprile 2020 - Francoforte – “Alla vigilia della Settimana Santa, penso al grande digiuno di   celebrazioni liturgiche - almeno di quelle tradizionali, con tanta   partecipazione di fedeli – cui quest’anno la pandemia del coronavirus  ci costringe a fare”. E’ quanto scrive il delegato nazionale Migrantes delle Missioni Cattoliche Italiane in Germania e Scandinavia, p. Tobia Bassanelli in un messaggio a tutti i missionari e ai fedeli italiani residenti nei due Paesi. Questo – spiega il religioso - “non ci dispensa dalle responsabilità nei   confronti dei nostri parrocchiani, con cui continuiamo a restare in  contatto attraverso il telefono ed i nuovi media, offrendo messaggi e   celebrazioni online sui siti Internet o in altro modo”.

Interrogativi di un genitore al tempo del Covid-19

5 Aprile 2020 - Roma - Cosa vuol dire vivere al tempo del Covid-19 per le famiglie transnazionali, per noi genitori dei giovani migranti italiani? Ce lo chiediamo ogni giorno, da quando è iniziata la pandemia. Ce lo chiediamo quando la morte ha smesso di essere un numero per diventare un volto. È quanto è accaduto con la tragica morte di Luca di Nicola, il diciannovenne abruzzese colpito dal Covid-19 a Londra, che anche la nostra community ha voluto ricordare con affetto e dolore. Torniamo a riflettere sul nostro modo di vivere nella distanza dai nostri cari e torniamo a chiederci cosa tutto ciò voglia dire - per noi che i nostri figli li abbiamo appoggiati, sostenuti, confortati, spronati. E loro che hanno mostrato che vivere all'estero ne valeva la pena; - per noi che abbiamo detto "fino in capo al mondo", raggiungendo i nostri figli dal Sud Est Asiatico al Canada del Nord; - per noi che della distanza abbiamo fatto un modo di essere nonostante il dolore, la preoccupazione, l'ansia e tanta confusione; - per noi che mai avremmo immaginato di poter partecipare solo in streaming a nascite, matrimoni e lauree; - per noi che abbiamo - a ragione - criticato Spagna, Francia, Gran Bretagna, Germania e Stati Uniti per non avere attivato tempestivamente le misure di contenimento del contagio; - per noi che - come un mantra quotidiano - imploriamo i figli di adottare le nostre misure di protezione, a costo di essere presi in giro da amici e colleghi locali: "stai a casa, se puoi - indossa la mascherina - lavati le mani - fai la spesa on line". - per noi che abbiamo intensificato tutti i modi per essere vicini, i nostri modi, quelli che abbiamo sviluppato con l'esperienza di anni di lontananza (videochiamate, messaggi, pacchi); - per noi che, come sempre a inizio telefonata, chiediamo "ciao come stai?", solo che questa volta non è una domanda di prammatica; - per noi che per una volta, abbiamo poche parole e poche risorse sia per i figli che per noi stessi. Aspettando il giorno in cui avremo trovato le nostre risposte.

Brunella Rallo

fondatrice di www.mammedicervellinfuga.com e

collaboratrice del Rapporto Italiani nel Mondo

       

Mci Amburgo: come si vive “in” e “la” missione in tempo di “coronavirus”

4 Aprile 2020 - Amburgo - Siccome siamo ormai tutti “confinati” in casa possiamo raccontarvi come questa emergenza la viviamo qui “in” missione ed anche come la comunità vive “la” Missione. “Andrà tutto bene”. Una frase che sentiamo spesso nelle ultime settimane, che incornicia un periodo difficile. Ecco allora che si cerca di stare vicino a tutti innanzitutto con la trasmissione via Facebook della Santa Messa domenicale alle 11.30. C’è la Missione, la Chiesa, ci siamo NOI, di tutte le età: piccoli e grandi; ed un grazie va a tutti coloro che con un video con un messaggio o una canzone, una foto, un disegno, una frase, hanno reso ancor più viva la Missione Cattolica Italiana di Amburgo: persone e soprattutto cristiani che non si arrendono. La messa non si può celebrare comunitariamente, è vero, ma la comunità c’è e c’è anche in videochiamata con gli altri, sui social, nella musica, nella preghiera. C’è ed è più viva che mai. Inoltre non si hanno problemi a spiegare alla gente che si può santificare la festa anche pregando in casa. Nessuno si meraviglia, nessuno protesta … e non abbiamo polemiche da sanare neppure all’interno della Chiesa! La limitazione si accetta con serenità e come una cosa che si scosta poco dalla normalità. Per molti la domenica passerà con il pensiero rivolto alla chiesa nel momento in cui sentiranno suonare le campane. Allora, in quel momento, si faranno il segno della croce, (che fanno sempre quando sentono una campana!), pregheranno al modo che loro conoscono (io ho suggerito il rosario) e cercheranno di evitare lavori pesanti di domenica. Come cercano di fare sempre, anche se, il lavoro di ogni giorno non può essere lasciato indietro, perché almeno nel Nord della Germania la cosa più importante non è proprio la spiritualità ma il portafoglio. Ed allora … che succede, qui, al tempo del corona virus? Sembrerebbe che si possa avere più tempo per sé stessi, ma non è proprio così perché se come da noi è stato deciso di sospendere Sante Messe e incontri pastorali almeno fino alla fine di Aprile, ciò non toglie che ci sia bisogno della confessione o della celebrazione di un funerale od altro. Abbiamo anche ricordato che il Signore non è “confinato in Chiesa”! Il Signore è con noi, ovunque ci troviamo. E se, attraverso la preghiera, lo “contattiamo” come un ospite “non infetto”, Lui ci aiuta ad affrontare le difficoltà che stiamo vivendo. Ci aiuta ad uscirne più forti, anche spiritualmente. Ecco quindi che dobbiamo riempire quello che apparentemente può sembrare un calendario vuoto con la fede, la preghiera, le opere buone, relazionandoci anche con gli amici…forse anche con quelli che il ritmo della vita ce li ha messi nel dimenticatoio. La comunità in questo momento è più “social” che mai e si cerca di rimanere uniti in questo modo. Le missioni continuano a dare il proprio servizio al di là se gli uffici sono chiusi, i Missionari proprio perché tali sono sempre al servizio del popolo di Dio loro affidato e qui ad Amburgo anche se chiusi in casa siamo sempre a disposizione per chi ci cerca anche per una semplice parola di conforto.

don Pierluigi Vignola

   

Coronavirus: in Argentina pochi casi, ma l’isolamento è partito subito guardando all’Italian

3 Aprile 2020 - Buenos Aires – Il messaggio girava in tutto il Sud America, su whatsapp, nei giorni immediatamente precedenti tra i tanti discendenti di emigrati italiani: “Martedì 31 marzo in tutta Italia ci saranno le bandiere a mezz’asta in segno di lutto nazionale per le vittime del coronavirus. Anche noi nello stesso giorno collochiamo le bandiere italiane dalle nostre finestre e dai balconi delle nostre case”. E così è avvenuto anche nella città di Cordoba in Argentina. Elena Tori (82 anni) vive con il marito, Hector Hugo Rubiano (79 anni), a trenta minuti dal centro della città. Il figlio più grande abita vicino casa ma, per la situazione legata al coronavirus, si sentono solo per telefono. L’altro figlio vive in Brasile. Le chiediamo di raccontarci come stanno vivendo l’emergenza sanitaria che è arrivata anche da loro: “Ci sono ancora pochi casi. Ma abbiamo iniziato subito a prendere provvedimenti, grazie a Dio!, per decisione del Presidente Alberto Fernández. Ogni giorno c’è una restrizione in più. Hanno chiuso anche le frontiere. Tutto pensando proprio a quello che avviene in Italia. Io e mio marito, come tutti, dal 19 marzo siamo in isolamento a casa e non usciamo. Abbiamo trovato dei negozi che ci portano le verdure, la frutta, il latte, il pane... tutto quello di cui c’è bisogno. I supermercati aprono dalle 8 alle 9 per i pensionati, poi dalle 9 alle 19 per tutti e chi va, nelle code, deve lasciare almeno un metro di distanza dagli altri. Nel nostro quartiere questo è rispettato, ma so che in altri quartieri no e la gente esce, è un peccato!”. Poi aggiunge: “Davanti casa abbiamo un viale che ha uno spazio verde con alberi nel mezzo. Ora quel viale è vuoto, fermano le macchine. Chi esce di casa deve avere un permesso, un foglio di autocertificazione”. In Tv cosa dicono della situazione? “Qui parlano di tutto il mondo. Ma ogni ora l’Italia è presente nei nostri notiziari. Poi io e mio marito guardiamo anche la Rai e quindi sappiamo tutto. Sono tantissimi gli italiani in Argentina e siamo tristissimi. Ci viene da piangere. Poi io sono collegata anche con i parenti che ho in Italia: Brescia, Boario Terme, Montecarlo, Tonfano, Firenze, Lucca”. (Toscana Oggi – In Cammino – Lucca)  

Mci Romania: anche nel tempo del coronavirus non si ferma la “missione”

31 Marzo 2020 - Bucarest - Purtroppo anche qui in Romania la situazione si sta aggravando. Mancano i presidi sanitari e i posti letto nelle varie terapie intensive sono nettamente insufficienti. Il governo, quasi settimanalmente, emana decreti che puntano alla limitazione della circolazione delle persone ricorrendo anche ad ammende davvero alte: il minimo supera già lo stipendio medio mensile. Sono stati coinvolti i militari, sia per limitare la circolazione, che per garantire l'adempimento delle misure prese e anche per montare in diverse città ospedali da campo. Il ritorno di migliaia di romeni dagli altri stati dell'Unione Europea ha complicato ulteriormente la situazione. Infatti vi sono già stati molti casi accertati dove il contagio del virus è stato causato proprio da alcune di queste persone. Alcune compagnie aeree, grazie al lavoro fatto in collaborazione tra la Farnesina, i nostri diplomatici e le autorità locali, con dei voli speciali stanno riportando in Italia molti nostri connazionali che, per vari motivi, si trovavano e/o si trovano ad essere presenti in Romania. La stessa cosa accade per coloro che desiderano dall'Italia tornare in Romania per continuare a gestire le loro attività create sul territorio romeno o per ricongiungersi con i loro famigliari. Sono numerosi gli studenti italiani che frequentano le università romene: le stime parlano di circa 10.000 giovani e molti,  o non sono rientrati in Romania dopo la vacanza post sessione, oppure sono rientrati in Italia con i suddetti voli. Mi permetto di segnalare come un buon numero di essi, soprattutto studenti di medicina, sono voluti rimanere per dare una mano alla sanità rumena e a loro va tutto il nostro plauso. Il plauso va anche a tutti quegli italiani che, sia come ditta che come singole persone, volontariamente, si sono organizzati per venire incontro alle necessità di altri italiani o dei romeni stessi. Per quanto riguarda le missioni cattoliche posso segnalare che, a breve, dovremmo riuscire nuovamente ad inviare tramite posta elettronica il nostro strumento di comunicazione storico Adeste e che comunque, con la dicitura “Adeste Comunità Italiana in Romania”, è diffuso tramite Facebook. Presso la missione cattolica di Iasi, sempre tramite Facebook, è stata creata una parrocchia virtuale chiamata “Parrocchia Cattolica Italiana Virtuale Iasi” che trasmette, tra l'altro, anche l'omelia domenicale scritta dal nostro missionario don Alessandro Lembo. Entrambe le iniziative sono curate, fin dall'inizio, da Pietro Marchettini che, in modo particolare in questo periodo, sta dedicando notevoli energie per curare appunto sia Adeste che la parrocchia Virtuale. Accanto a questo abbiamo dato vita a dei gruppi Whatsapp per poter facilitare i contatti interpersonali e trasmettere, in modo più capillare e immediato, messaggi di natura pastorale e spirituale tra coloro che partecipavano normalmente alle iniziative pastorali nonché alla Santa Messa. Sono nati quindi i gruppi: Comunità Cattolica Alba Iulia; Comunità Cattolica Cluj; Comunità Cattolica Timisoara; Comunità Cattolica Bucarest. I partecipanti a tali gruppi stanno aumentando e raggiungono anche persone che, a causa della distanza oggettiva, non riuscivano a partecipare alle liturgie o alle iniziative organizzate dalle missioni.  A questo proposito, la missione di Iasi, usa come strumento, tramite Facebook, la Parrocchia Virtuale. Un'altra iniziativa è legata alla trasmissione della Messa domenicale delle 11:15 tramite youtube. La prima Messa  è stata celebrata e quindi trasmessa, dalla Cappella del Centro Don Orione di Voluntari, domenica 29 marzo  e si continuerà fino a che i nostri missionari potranno riprendere a celebrare la Messa nelle loro chiese. Si continua, sempre tramite gli strumenti offerti dalla rete, a preparare, bambini, ragazzi e adulti ai sacramenti dell'iniziazione cristiana e agli altri sacramenti. Preghiera, Prudenza, Positività e "Ave Maria e avanti!". (don Valeriano Giacomelli – Delegato Mci Romania)  

A Lugano, ai tempi del Coronavirus

31 Marzo 2020 - Lugano - E ti ritrovi con le spalle al muro. Certo, mura di casa. Ma sempre di muri si tratta. Ti ritrovi con la realtà delle cose. Con ciò che è giusto e quello che non lo è ancora. In una società frenata dalle circostanze. Che esiste, consuma, ma che si sfugge e non progetta nulla. Mi ritrovo a pensare alla vita. Alle occasioni perse. Ai traguardi da raggiungere. Ai sogni che ormai è meglio lasciare dove si trovano. Nelle pochissime occasioni per avvicinare la realtà, trovo un mondo pietrificato. Immobile nelle sue illusioni e nei suoi desideri, nel suo necessario e nel suo superfluo. Cammino in città, tra file di negozi chiusi. Guardo le vetrine. Sorrido alle novità di una primavera che quest’anno non potrò vivere. Quando i commerci riapriranno, tutta questa merce diventerà inutile con l’arrivo della nuova stagione, quale che sia. Perché ho capito che merce è, e merce rimane. Altro che appagante esperienza di acquisto. Potessi anche acquistarla tutta e subito, non saprei cosa farmene. Passo i giorni a rovistare nei cassetti. A scoprire il necessario e il superfluo. Penso a tutte le volte che ho acquistato qualcosa d’inutile e di cui ora non so proprio cosa fare. A domandarmi cosa ho provato quando l’ho comprata, e se una prossima volta ci cascherò ancora. No, lo prometto: la prossima volta non comprerò più senza pensare. Cammino per le strade deserte. La gente si evita. Cerco di abituarmi a una quotidianità costretta alla pura sopravvivenza, bloccata. Si ha un bel dire che questo è il vivere dei giorni nostri. Non è vero, lo so. Allora comincio a immaginare cosa accadrà quando ci diranno che siamo liberi, che si torna come prima. A sognare come sarà il ritorno al futuro. Lo prometto. Non farò gli stessi errori. Acquisterò e vivrò nel modo necessario ai miei bisogni, quelli di cui ho vissuto in queste lunghissime settimane. Sognerò quanto basta, senza ambizioni impossibili. Darò più valore al quotidiano, al dialogo con gli altri. Non dimenticherò quello che ho riscoperto essermi veramente indispensabile. Ho imparato a non affidare alla tecnologia il monopolio della mia conoscenza e del mio destino. Ho imparato che è inutile poter raggiungere il mondo intero se ora non posso incontrare nessuno. Lo capisco oggi, quando la nostra esistenza è a rischio, quando l’isolamento è diventato un valore sociale, ora che siamo tutti invitati a non frequentarci, a parlare attraverso un vetro, e farcelo bastare. Darò più valore al mondo e al modo in cui ho vissuto e vivrò. Darò più valore a incontrare gli altri. A condividerne socialità, esigenze e cultura. La mia nuova disponibilità verso il mondo esterno mi aiuta a dimenticare la solitudine di oggi. Attendo di tornare a vivere come la persona diversa che sto diventando. Allora non mi opprime più il muro domestico che adesso pesa sulle mie spalle e segna il confine della libertà. Mi scosto da questa barriera di pietra fredda e inerte. Apprezzo il valore dei miei pensieri, felice di sapere che tra breve torneranno a guidare il destino della nuova persona che sarò. In quelmomento, veramente, sì: andrà tutto bene. (Andrea De Grandi – Corriere degli Italiani)

Coronavirus: iniziative nella Comunità cattolica italiana in Lussemburgo

27 Marzo 2020 - Lussemburgo - Nonostante a causa del virus Codiv-19 tutte le celebrazioni e i servizi religiosi in lingua italiana siano annullati fino al 30 aprile, la comunità cattolica italiana si organizza. In diretta dalla pagina facebook della Comunità Italiana Cattolica in Lussemburgo, P. Alberto Fabio Ambrosio, a nome di don Giovanni e di padre Zefferino ha dato un appuntamento online per la celebrazione dell'Eucarestia, la domenica in diretta alle ore 11. P. Alberto, che è anche professore di teologia e storia delle religioni alla Luxembourg School of Religion & Society, giornalmente pubblica le sue riflessioni su Avvenire, nella rubrica La messa di tutti. Gli articoli vengono puntualmente rilanciati dalla pagina facebook del mensile PassaParola Mag (anche online su www.passaparola.info). I sacerdoti stanno organizzando, con l’aiuto di alcuni genitori, per il catechismo online. In vista della Santa Pasqua le suore laiche missionarie di Padre Kolbe continuano le loro preghiere e le adorazioni eucaristiche via streaming ed è possibile partecipare collegandosi via skype a Missionaires de l’Immaculèe Pére Kolbe/Mipklux.

Paola Cairo

   

MCI Zimmerberg: l’impatto del Coronavirus

25 Marzo 2020 - Zimmerberg - Il coronavirus, benché portatore di incertezza, ansia e solitudine, ci permette di affrontare nuove e stimolanti sfide, facendoci uscire dalla nostra zona di “comfort”. Come permettere ai fedeli di continuare a seguire, per quanto possibile, le attività offerte dalla Missione Cattolica di Lingua italiana? Le “routines” ci tranquillizzano, per cui sarebbe fondamentale mantenere appuntamenti ricorrenti per garantire l’idea di normalità. È questo il tema che abbiamo affrontato, ed a cui abbiamo risposto utilizzando degli strumenti partecipativi che ci vengono offerti dalla tecnologia: le videoconferenze ed i video caricati su “Youtube”. L’omelia domenicale ed eventualmente altri video verranno caricati su “Youtube”, uno strumento oramai classico (il canale della missione è accessibile al nostro indirizzo http://www.lemissioni.org/zimmerberg). Per ciò che riguarda gli altri incontri, come per esempio le liturgie del periodo Pasquale, le “letture della Bibbia” e l’incontro dei giovani adulti “Agorà”, avverranno tramite videoconferenze. La Mcli ha analizzato i diversi strumenti offerti dal mercato, ed alla fine ha optato per la piattaforma “Zoom”: abbiamo creato una “stanza virtuale”, a cui tutte le persone che lo desiderano hanno accesso per poter partecipare all’incontro. L’indirizzo di questa “stanza” è il medesimo per ogni incontro (https:// zoom.us/j/4251802050), e lo trovate anche nel sito internet della missione (http://www.lemissioni.org/zimmerberg/). Nel caso foste interessati potete esercitarvi, ed accedervi direttamente via telefono cellulare oppure attraverso i programmi di accesso alla rete, come ad esempio “Internet Explorer” o “Google Chrome”. Le videoconferenze già pianificate per i mesi di marzo ed aprile riguarderanno le liturgie del periodo Pasquale, le “Letture della Bibbia” e l’incontro dei giovani adulti “Agorà”: le date e le ore degli incontri sono riassunti nella tabella delle attività della missione, ma vi chiediamo la cortesia di controllare sul sito internet della MCLI per eventuali cambiamenti o nuovi appuntamenti. Le videoconferenze sono uno strumento nuovo per molti di noi, per cui è importante familiarizzare con la “netiquette”, ossia le regole di comportamento della chiamata: • Il moderatore è colui che vi ha invitato e che da inizio e fine alla videoconferenza modera i commenti e riceve le domande. Per motivi tecnici e pratici le videoconferenze hanno una durata di massimo circa 35 minuti. • I partecipanti possono familiarizzare con “Zoom” prima dell’inizio dell’incontro, provando ad accedere alla “stanza virtuale”. • I partecipanti devono essere puntuali ad ogni incontro, se possibile dotarsi di auricolari, mettersi in modalità silenziosa quando gli altri parlano, ed evitare di usare il vivavoce. All’inizio degli incontri che prevedono un’interazione può essere richiesto che si presentino, e nel caso effettuino interventi devono cercare di essere chiari e sintetici. Sarebbe inoltre meglio evitare di distrarsi e moderarsi nei commenti. Nel caso di domande o commenti scritti si può utilizzare l’apposita sezione “chat”. Ci saranno probabilmente degli inconvenienti e dei problemi tecnici che vi aiuteremo a risolvere, ma speriamo di fornirvi un servizio gradito. (Mcli Zimmerberg)