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La Catalogna raccontata agli italiani

22 Luglio 2020 - Roma - In questo periodo successivo all’emergenza Covid 19 la Delegazione in Italia della Generalitat della Catalogna ha individuato nuove strade per promuovere la cultura, le tradizioni e le peculiarità catalane con il progetto “La Catalogna raccontata agli italiani”. Si tratta di brevi videoclip pubblicate sul canale Youtube e sui propri social con cui personaggi italiani e catalani in pochi minuti illustrano un aspetto specifico della letteratura, del teatro, delle istituzioni, della storia catalani.  

Che Francia sarebbe senza gli italiani?

22 Luglio 2020 -

Milano - Una ricognizione trae forza dal proprio nucleo tematico, e nel caso del libro di Alberto Toscano ( Gli italiani che hanno fatto la Francia. Da Leonardo a Pierre Cardin, Baldini + Castoldi, pagine 331, euro 19,00) il nucleo è la convinzione dell’autore circa la fecondità dello scambio tra italiani e francesi. Uscito prima in Francia nel 2019 e ora in Italia, è un libro utile a chi voglia conoscere i tratti di storia comune di questi due popoli “cugini”. Qui le tensioni e le polemiche che nel corso dei secoli hanno visto talvolta i due Paesi fronteggiarsi in senso ostile cedono il passo al racconto di una piuttosto armoniosa osmosi. Travaso, più che osmosi: perché nella sua ricognizione Toscano si sofferma sulla rotta di emigrazione dall’Italia verso il Paese transalpino. «La Francia non sarebbe la stessa senza i suoi immigrati. L’Italia non sarebbe la stessa senza la storia dei suoi figli che hanno dovuto andarsene».

La massiccia presenza italiana in Francia è considerata in senso ampio ed europeista. Giornalista e scrittore radicato oltralpe, nella sua ricognizione Toscano mescola passato e presente con disinvoltura talvolta un po’ eccessiva. Descrive l’ibrido vitale e incandescente di cui si compone non solo Parigi, anche l’intera Francia. Un Paese affollato di italiani, altrettanto che di usanze italiane più e meno palesi e dichiarate. Così ecco dapprima certi usi gastronomici vettori di “italianità” (dal gelato al tartufo d’Alba) seguiti da una lunga lista di personaggi cardine, simboli di eccellenza e non sempre omaggiati abbastanza. La vicenda di Leonardo Da Vinci e dei suoi errabondaggi in Francia; ma anche la storia delle maschere della Commedia dell’Arte – Arlecchino, Pulcinella, Scaramuccia –, il loro andare e tornare di qua e di là delle Alpi in una diaspora capace di lasciare «tracce fertili e profonde». Dietro Scaramuccia, in particolare, c’era Tiberio Fiorilli, napoletano poi divenuto amico di Molière. Toscano ricorda lo straordinario successo della Commedia dell’arte (George Sand scrisse che senza di essa Molière mai avrebbe potuto creare la Comédie française). Spaziando altrove, rievoca come anche la storia musicale sia un firmamento di astri italiani: Rossini, Giovanni Battista Lulli poi ribattezzato Lully, molto più tardi Dalida e il suo amore con Luigi Tenco, o “ l’italien”Serge Reggiani. Giù, giù, sino a ulteriori eccellenze e talenti rappresentativi di altre arti e discipline, De Nittis, Gino Bartali, Renzo Piano… Dove la ricognizione si svincola dal rischio della mera tassonomia per assumere un valore storiografico di maggior rilievo è nel racconto della storia politica e di quella dell’emigrazione. Importante e poco nota la vicenda della presenza italiana nella Resistenza francese (in primo piano la figura di Silvio Trentin, che acquistò a Tolosa una libreria, divenuta importante luogo di ritrovo di tanti esuli in fuga dalla repressione franchista). Sul versante dell’emigrazione, il dramma di Aigues-Mortes, località nel sud della Francia dove i lavoratori emigrati dall’Italia furono oggetto di intolleranza, accusati di «rubare il pane dei francesi» e di accettare condizioni salariali troppo sfavorevoli danneggiando così la manodopera locale. Prodromi di intolleranza e razzismo che ben conosciamo. Ne risulta l’affresco di un popolo migratore, quello italiano, eccezionale nel sapersi integrare lavorando, faticando e ancora faticando. E così contribuendo a “fare” un Paese – che vuol dire amarlo, abitarlo, averlo compreso e contribuire al suo prosperare. «I veri italiani che hanno “fatto la Francia” – scrive Toscano – sono quei milioni di donne e di uomini che hanno sempre pensato al lavoro. Perché lavoro fa rima con futuro». Parole amaramente contemporanee, messo a parte il rischio di una lieve retorica. (Lisa Ginzburg - Avvenire)

Istat: stabili gli iscritti in anagrafe dall’estero

13 Luglio 2020 - Roma - Le iscrizioni dall’estero nel 2019 ammontano a 333.799, solamente lo 0,4% in più rispetto al 2018. Aumenta invece il numero delle persone che si trasferiscono all’estero: nel 2019 i cancellati per l’estero sono stati 182.154, il 16,1% in più rispetto all’anno precedente. Il saldo migratorio con l’estero si è quindi ridotto a 152 mila unità nel 2019. Gli iscritti in anagrafe provenienti da un Paese estero sono soprattutto cittadini stranieri (78,2%); aumenta, tuttavia, il numero di italiani che rientra dopo un periodo di emigrazione all’estero (sono 73 mila nel 2019, 26 mila unità in più rispetto al 2018). Il dato è stato fornito oggi dall’Istat nel report del Bilancio demografico nazionale 2019. Le persone che lo scorso anno hanno lasciato il nostro Paese per trasferirsi all’estero sono 182 mila, con un aumento di 25 mila unità rispetto al 2018. Tra questi, la componente dovuta ai cittadini stranieri è cresciuta del 39,2% rispetto all’anno precedente e ammonta a 56 mila cancellazioni. Prosegue, inoltre, l’aumento dell’emigrazione di cittadini italiani: si sono trasferiti all’estero in 126 mila con un incremento dell’8,1% rispetto al 2018. Va considerato che, tra gli italiani che trasferiscono all’estero la loro residenza, una quota è da imputare ai cittadini in precedenza stranieri che, una volta acquisita la cittadinanza italiana, decidono di emigrare in Paesi terzi o di fare ritorno nel luogo di origine. Una tendenza che negli ultimi anni sta acquistando sempre più consistenza: nel 2018, le emigrazioni di questi "nuovi" italiani ammontavano a circa 35 mila (30% degli espatri, +6% rispetto al 2017).

La Farnesina a sostegno del “Turismo delle Radici”

10 Luglio 2020 -
Roma  - Il “Turismo delle Radici” interessa potenzialmente un bacino stimato tra i 60 e 80 milioni di discendenti degli emigrati italiani nel mondo, che risiedono soprattutto nelle Americhe, in Sud Africa, in Australia e nei Paesi europei. Non si tratta di semplici viaggiatori: il turista delle radici è soprattutto un investitore e un "ambasciatore" dei territori che custodisce nella sua storia familiare. Nel 2018, l’ENIT ha inserito in questa categoria 10 milioni di viaggiatori, che hanno generato un flusso economico in entrata di circa 4 miliardi di euro, ben il 7,5% in più rispetto all’anno precedente.
Il "Turismo delle Radici" è quindi una parte significativa di un settore strategico dell’economia italiana, quello turistico, al quale il Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale  guarda "con particolare interesse ed impegno in un’operazione di sistema che mira a rafforzare l’immagine dell’Italia quale destinazione turistica". L’obiettivo - spiega una nota del Maeci -  è intercettare una quota sempre maggiore di flussi turistici dall’estero da orientare verso le piccole e medie città d’arte, e verso itinerari turistici regionali". Molte sono le iniziative della Farnesina per valorizzare tale filone, a cominciare dalla pubblicazione della collana Guida alle Radici Italiane. Un viaggio sulle tracce dei tuoi antenati, una serie di guide turistiche (tradotte in inglese, spagnolo e portoghese) il cui primo volume, uscito nel 2019, è dedicato a Puglia, Basilicata, Abruzzo, Emilia-Romagna, Calabria, Sicilia, Molise, Lazio e Lombardia.

Mci Olanda: è morto p. Tommaso De Jong. Mercoledì i funerali

6 Luglio 2020 - Roma – Si svolgeranno mercoledì 8 luglio, alle ore 11,00 nella Pauluskerk di Amsterdam, i funerali di p. Tommaso De Jong, responsabile della Missione Cattolica Italiana in Olanda. A causa delle norme per il Covid  i funerali, fanno sapere alla Missione Cattolica,  si svolgeranno in modo privato e familiare. Alla celebrazione sarà presente un membro del Consiglio Pastorale in rappresentanza di tutta la comunità italiana. “Il buon Dio ha scelto come termine della tua vita terrena un giorno particolare, quello della memoria della Beata Vergine Maria delle Grazie. La madre nella quale ogni Sacerdote si affida durante la sua vita terrena, fiducioso che ogni nostra richiesta presentata al Divin Figlio sia esaudita”, scrive don Marcello Panarella. “Noi della Missione Cattolica Italiana in Olanda inaspettatamente abbiamo ricevuto questa triste notizia della tua dipartita. Siamo addolorati ma grati al Signore che ci ha donato la gioia di averTI per circa un trentennio come reggente della Missione Cattolica Italiana in Olanda”, aggiunge il sacerdote. P. Tommaso, nato ad Amsterdam 21 settembre 1932, è stato ordinato sacerdote il 16 luglio del 1961. Ha prestato il suo servizio pastorale in Italia a Roma (Tor de Cenci) e a Padova. Nel 1983 è ritornato in Olanda e ha ricevuto il mandato per la cura pastorale delle comunità italiane ivi residenti: prima in quella di Amsterdam e poi, nel 1991, di tutte e tre le comunità cristiane che fanno da punto di riferimento per gli italiani: L'Aia, Leida e Amsterdam. “Tanti momenti hanno arricchito la sua vita – aggiunge don Marcello - durante gli anni di presenza nella MCIO, ma allo stesso tempo hanno arricchito anche noi che abbiamo condiviso parte del cammino”. La Fondazione Migrantes è vicina alla famiglia e alla comunità italiana in Olanda.

Asmara: primo passo delle Farnesina per impedire la chiusura della scuola italiana

29 Giugno 2020 - Roma - Primo incontro ufficiale al Ministero degli Esteri per scongiurare la chiusura della scuola italiana all’Asmara da parte del governo eritreo. La viceministra degli Esteri Marina Sereni ha ricevuto l’Ambasciatore dell’Eritrea Fessahazion Pietros Menghistu e gli ha consegnato copia di una sua lettera indirizzata nei giorni scorsi al ministro degli Esteri eritreo. Sereni ha ribadito la sorpresa e la preoccupazione del Governo Italiano per gli inattesi provvedimenti, sottolineando come la scuola, le cui attività sono regolate da uno specifico Accordo stipulato tra Roma e Asmara nel 2012, sia una componente centrale della cooperazione bilaterale tra i due Paesi. La scuola statale italiana è infatti un’importante istituzione culturale del Paese fondata nel 1903 e frequentata al 95% da studenti di nazionalità eritrea, che in seguito ai provvedimenti governativi non hanno sinora potuto svolgere l’esame di maturità. Vi si forma dal dopoguerra la classe dirigente del piccolo paese del Corno d’Africa. Sereni ha ribadito all’Ambasciatore la richiesta di chiarimenti che consentano di programmare la ripresa delle attività, soprattutto in vista dell’inizio del nuovo anno scolastico a settembre.    

Benedizione a famiglie migranti

26 Giugno 2020 -

Londra - La messa è finita. La folta comunità della chiesa di Brixton Road dei padri Scalabriniani, al canto finale, si separa in due e lascia passare il nostro piccolo plotone: uomini e bambine in costumi tradizionali portoghesi rosso-fuoco, bandiere dello stesso colore, orchestrina e... il missionario benedicente. Per noi, tutto comincia adesso. E sarà una battaglia campale fino a notte: si parte per la “visita dello Spirito Santo” (in questo modo, la chiamano da secoli) alle famiglie dei nostri migranti portoghesi.

Così, ogni domenica da Pasqua a Pentecoste per la nostra assemblea eucaristica di migranti si ripete questo gesto di invio in missione. Questa, però, non è altro se non l’immensa città di tutte le razze: Londra dei nostri giorni, città multiculturale per eccellenza. Inedito impegno paolino, stressante e confortante allo stesso tempo!

Sorpresa, meraviglia e curiosità ci attendono presso tutti i vicini di casa. Forse, anche un po’ di quello che non manca mai nel nostro sguardo: una punta di invidia. Gli inglesi si domandano, infatti, il perchè di questo arrivo musicale, inaspettato e quasi danzante: meravigliosa invasione mai vista! Incanto ed emozione, invece, nelle famiglie dei nostri emigranti. Lo si nota subito, entrando, quando baciano le bandiere su cui vi è la colomba dello Spirito, asciugandosi gli occhi con queste... La visita dello Spirito Santo in tempo pasquale colma l’attesa di un anno. E ripete all’estero una tradizione vissuta da secoli nella loro terra, Madeira.

Le tre bambine, ognuna con un cesto pieno di petali di rosa, intonano un’antica, dolce cantilena di preghiera: è per la famiglia che accoglie, per un malato, una ragazza da sposare, un bambino appena nato... Il missionario fa la sua calma benedizione tra una nuvola di petali lanciata su tutti i presenti, che in ogni casa tra parenti, vicini e invitati sono già un piccolo popolo. Uno del nostro drappello impugna alto il crocifisso, che tiene in mano tutta la giornata. La chitarra di un altro e la vecchia fisarmonica riprendono voce, mentre Filiberto, pizzicando il suo mandolino, si abbandona a un canto struggente: “Migrante suo, chora Linda…”(sono migrante, piangi Linda)

Sì, è la loro stessa vita che canta, mentre un nodo alla gola ti afferra di emozione e il messaggio tra pareti domestiche si fa nella sua verità ancora più autentico. Perfino, toccante.

La vita dispersa  e tormentata di ogni migrante è presentata oggi come su un piatto d’argento: la musica gonfia la commozione, la parole si fanno universali. Mai abbastanza si capirà la tessitura umana del cammino degli Abramo di oggi, dove speranza, illusioni, audacia, scoraggiamento e nostalgia si intrecciano insieme, a volte drammaticamente. In fondo, è lo Spirito di Dio che spinge questi uomini e queste donne a cercare una vita degna di essere vissuta…  Lo comprendi, qui e ora.

In ogni casa che si visita è una boccata potente di ossigeno di fede, del senso delle origini e del comune destino. “Sono nato per nascere!” scriveva Pablo Neruda. Sì, a una vita di dignità. Come per incanto, ognuno coglie in questi momenti il senso del suo stesso avventuroso cammino... fatto insieme con Dio. Ed è allora che viene scoperta una lunga tavolata: come per miracolo vi appare ogni ben di dio, con specialità tradizionali e dolci fatti in casa. È l’inizio della festa! Ma per noi c’è appena il tempo di prendere al volo qualcosa e via, cantando... altre case di migranti ci aspettano in questa metropoli. E le emozioni ricominciano...

Fattasi notte, infine, il nostro drappello di uomini e di bambini si trascina fino alla nostra chiesa, per un ultimo momento di preghiera e di ricordo. Sì, in una galoppata simile tra appartamenti, casette e condomini di una Londra smisurata solo i volti ora vi resteranno impressi. Volti di migranti. Con i loro occhi aperti sul mondo di domani, forse più solidale e più fraterno. Grazie anche a loro.

Renato Zilio

Eritrea: appello per salvare la scuola italiana

23 Giugno 2020 - Roma - "La chiusura della Scuola statale italiana ad Asmara è un pericolo da scongiurare a ogni costo; per decenni questo istituto ha preparato geometri, ingegneri, la classe dirigente del Paese": è l'appello che arriva, all'agenzia Dire, da p. Vitale Vitali, 45 anni di missioni nel Corno d'Africa, su una revoca della licenza comunicata dal governo eritreo. "Quella della Scuola è un'esperienza fondamentale" sottolinea il religioso appartenente alla Congregazione dei Pavoniani, una congregazione che opera in Eritrea dal 1969 e resta oggi custode nella capitale di una biblioteca di riferimento, con decine di migliaia testi di antropologia, linguistica, storia e memoria giornalistica. "Con le sue elementari, le medie e le superiori, l'istituto ha preparato, emancipato e sostenuto generazioni di eritrei, compresi futuri dirigenti e figli di ministri" sottolinea padre Vitali: "bisogna fare grande attenzione e intervenire subito anche perché ad Asmara a volte si fanno annunci per valutare le reazioni che producono". Difficile per ora capire le ragioni dietro la comunicazione di revoca. La decisione si affiancherebbe al ritiro di Asmara da un accordo tecnico bilaterale che prevede l'istituzione di un organismo di gestione congiunta, composto da rappresentanti italiani ed eritrei. La revoca della licenza, un permesso necessario perchè la Scuola possa continuare l'attività educativa e culturale avviata nel 1935, in periodo coloniale, ha suscitato l'allarme anche di insegnanti e formatori. Secondo l'associazione professionale e sindacale Anief, la decisione colpisce "una tessera fondamentale delle relazioni diplomatico-culturali" tra Italia ed Eritrea.  

Italiani nel Mondo: gli emiliano romagnoli raccontano la pandemia

19 Giugno 2020 - Bologna - La Consulta Regionale degli Emiliano Ronagnoli nel Mondo inaugura una nuova rubrica dedicata alle testimonianze dei corregionali  nel mondo durante l'emergenza Covid-19. I materiali raccolti daranno vita ad una mostra fotografica e documentale sul museo virtuale MIGRER, che racconterà l'emergenza sanitaria globale attraverso i contributi delle varie  comunità all'estero. Nel mondo - spiega la Consulta - la pandemia si è mossa con tempi e modalità diverse e i paesi hanno messo in campo strumenti e misure molto differenti: ecco perché "vogliamo avviare un dialogo con le comunità di emiliano-romagnoli nel mondo finalizzato, a sapere come stanno vivendo questo difficile momento storico e conoscere la situazione attuale nei Paesi in cui risiedono i nostri corregionali". Il tutto verrà fatto attraverso  testimonianze, interviste e fotografie che saranno raccolte nella nuova rubrica “Speciale Covid-19: parola agli emiliano-romagnoli nel mondo”.

Acli: “Commissione parlamentare italiani all’estero deve rispondere a nuove esigenze”

17 Giugno 2020 -
Roma - “Oggi cambiano i contesti economici e sociali e cambiano anche i bisogni dei nostri expat che non cercano solo un luogo dove poter realizzare i propri diritti sociali, ma dei veri e propri luoghi di integrazione dove trovare risposta rispetto al tema della casa e del lavoro – ha dichiarato il Presidente nazionale delle Acli e della Federazione Acli Internazionali, Roberto Rossini, commentando l’audizione delle Acli presso la Commissione Esteri sull’istituzione di una Commissione parlamentare per le questioni degli italiani all’estero – ed è a questi nuovi  bisogni che il nostro sistema paese, insieme alle reti associative e di servizio, deve trovare delle risposte”. “Il dibattito sulla commissione è anche un’ottima occasione per riflettere sui sistemi di rappresentanza degli italiani all’estero. – ha dichiarato durante l’audizione il Vicepresidente Federazione Acli Internazionali, Matteo Bracciali – Comites, CGIE e rappresentanza parlamentare devono integrarsi, ognuno per le proprie competenze, in modo da garantire risorse e risposte efficaci e tempestive alle nostre comunità all’estero perché è da questo fattore e dagli investimenti nell’informazione che rafforza la partecipazione alla vita sociale e politica degli expat. Il taglio dei parlamentari all’estero proposto nella riforma costituzionale – ha concluso Bracciali –  va nella direzione opposta rispetto a questo assunto e la riteniamo una scelta profondamente sbagliata ed ingiusta”.