Tag: Italiani nel mondo

Mci Gran Bretagna: il covid e le comunità italiane

26 Novembre 2020 - Londra - Anche se potrebbe sembrare un controsenso, questo periodo in cui la pandemia invita tutti ad isolarsi è il tempo favorevole in cui la Chiesa è sollecitata più che mai ad uscire, a recuperare la dimensione che le è propria, la missionarietà. E’ un tempo molto simile a quello in cui il profeta Ezechiele si trovava ad infondere speranza al suo popolo esiliato in Babilonia. La Missione Cattolica Italiana di Londra, così come tutte le altre realtà ecclesiali e non, in questo tempo hanno subito un grande contraccolpo e tanti un po’ per l’età, un po’ per paura, un po’ perché confusi o altri perché si trovavano già da prima in uno stato di tiepidezza spirituale, hanno abbandonato la Chiesa e la frequenza alla celebrazione della Santa Messa domenicale. Nonostante le Chiese siano oggi tra i posti più sicuri rispetto alle procedure di sicurezza per combattere il Covid-19, la frequenza dopo il primo lockdown primaverile è calata ai minimi storici. Nella maggior parte delle Parrocchie, almeno di un terzo. Alla Missione Italiana la ripresa della celebrazione delle Sante messe, nonostante le limitazioni circa il numero dei partecipanti, presentava numeri incoraggianti. Non solo numeri. E’ come se il Coronavirus avesse deciso di fare una selezione simile a quella raccontata da Gesù nel Vangelo tra pecore e capri. Era evidente che le persone che stavano partecipando alla santa Messa fossero persone altamente motivate dalla fede e ardentemente desiderose dell' Eucaristia. Ora il nuovo lockdown voluto dal Governo di Boris Johnson sino al due di dicembre ha imposto anche la chiusura delle chiese. Un altro contraccolpo a quanto di più essenziale nella vita della Chiesa: la vita comunitaria. Per compensare la mancanza di interazione e di presenza fisica, come tanti ci siamo dovuti organizzare diversamente, avvalendoci degli strumenti a disposizione. La santa messa viene trasmessa ogni domenica alle ore 10 (11 italiane) da una delle comunità su una delle piattaforme usata dalle parrocchie della Gran Bretagna: https://www.churchservices.tv/enfield . Durante il primo lockdown ho attrezzato un piccolo studio di registrazione e tramite Whatsapp ho inviato a circa un migliaio di persone l’audio delle letture del giorno e una breve riflessione. In questo secondo lockdown, con l’aiuto dei catechisti abbiamo ripreso la catechesi per i bambini in video conferenza sulla piattaforma Zoom. Ogni venerdì tengo un video-incontro di lectio divina nella quale si leggono, spiegano e attualizzano le letture della domenica successiva e al quale partecipa un nutrito gruppo di membri della comunità oltre a persone anche dall’Italia. Tanto del mio tempo come missionario è trascorso a celebrare i funerali nelle diverse comunità che distano tra loro anche venti chilometri. Tramite video conferenza, grazie alla collaborazione dei volontari, abbiamo animato la comunità organizzando degli incontri formativi. Grazie alla buona volontà di alcuni dei nostri volontari stiamo avviando sessioni di ginnastica per anziani, quiz e delle piazze virtuali in cui incontrarci. Ho la certezza che questo tempo di grande prova e sofferenza per tutti continuerà ad essere tempo di grazia in cui il Signore non farà mancare la sua Provvidenza per permetterci di continuare il nostro cammino di vita con più entusiasmo di prima. (don Antonio Serra)      

“E subito riprende il viaggio”: da oggi il Festival della Migrazione

26 Novembre 2020 - Modena - “E subito riprende il viaggio. Giovani generazioni, nuove energie per superare la fragilità”: questo il titolo della V edizione del Festival della Migrazione di Modena, che mette al centro l’inclusione e l’integrazione soprattutto dei ragazzi. Sia di coloro che arrivano in Italia, sia i nostri connazionali che si spostano in altri Paesi. Per tre giorni, da giovedì 26 a sabato 28 novembre 2020, la città della Ghirlandina ospiterà – rigorosamente via web per via delle restrizioni dovute all’emergenza Covid19 – incontri, seminari, spettacoli, mostre, film e libri per entrare nel vivo del tema migrazione, approfondirlo grazie alla partecipazione di relatori internazionali e dare voce ai protagonisti e alle loro storie. Un percorso che si svilupperà lungo tappe di carattere giuridico, giornalistico, culturale e, soprattutto, umano. Nel corso del Festival, che prevede approfondimenti e tavoli tematici su cooperazione, economia e lavoro, sarà presentato in anteprima il “Rim Junior” della Fondazione Migrantes, il Rapporto Italiani nel Mondo. L’evento è promosso da Fondazione Migrantes con le diocesi del territorio emiliano, il Terzo settore (con Porta Aperta come capofila di una cinquantina di organizzazioni), l’Università di Modena e Reggio Emilia e il Centro di Ricerca Interdipartimentale su Discriminazioni e Vulnerabilità, con il patrocinio e il sostegno, tra gli altri, della Regione Emilia-Romagna e del Comune di Modena. L'edizione 2020  potrà essere seguito in diretta dalla pagina Facebook del Festival.

MCI Canton Lucerna: il coronavirus e gli italiani

25 Novembre 2020 - Lucerna - Le Missioni Cattoliche di Lingua Italiana rappresentano un pezzo di patria per gli italiani all’estero. Esse continuano ad offrire soprattutto in questo periodo di pandemia la possibilità di coltivare ed esprimere la propria Fede secondo le loro tradizioni e origini. Il nostro compito come Comunità di Lingua italiana è quello di continuare a seguire pastoralmente (ma non solo) gli italiani per dare loro un sostegno e aiuto spirituale e non lasciarli soli in questo momento di difficoltà.  Questo tempo del Covid-19 sta incidendo in modo essenziale non solo nella nostra vita quotidiana, ma anche nel nostro modo di vivere. La sfida delle MCLI consiste nel trovare nuove forme e/o alternative che faccino riscoprire il valore del nostro essere e dell’essere Comunità in questo tempo, dove i bisogni fondamentali degli esseri umani sono stati catapultati: il bisogno di sicurezza e protezione, di appartenenza, di affetto e d’identificazione, di successo, il bisogno di realizzazione di sé.  Abbiamo perso il controllo della nostra vita e a questa cosa non eravamo pronti.  Questo lo si nota ancora di più in Svizzera, paese ricco e di grandi opportunità. Trovare nuove forme, che possano dare in questo tempo di lontananza fisica lo stesso un messaggio di speranza, di vicinanza umana e nello stesso tempo non perdere il coraggio di credere in un futuro migliore, è una grande sfida anche per noi che abitiamo in Svizzera. Abbiamo cercato e cerchiamo di accogliere questa sfida come dono, come un’opportunità di apprendimento. In questi mesi c’è stato un continuo bisogno di sapersi adattare alle nuove circostanze, essere flessibili e aperti per le nuove situazioni, disposizioni della Diocesi di Basilea che cambiano, misure di sicurezza del Consiglio Federale di Berna che vengono emanate quasi quotidianamente.  Questa situazione ci ha fatto capire, che non siamo preparati a superare delle possibili crisi che ci riportano all’essenzialità. “Siamo tutti nella stessa barca”: le paure, le insicurezze, le mancanze d’affetto dei familiari, la mancanza di prospettive, rende l’intera umanità fragile ed inerme. Per chi ha famigliari in Italia, il non poter più partire spontaneamente come lo faceva prima, il non poter dare un abbraccio di conforto ai propri cari e il non sapere quando ci sarà la prossima possibilità per incontrarsi, aggiunge una amarezza profonda a tutta questa situazione. La capacità di resistere a queste tensioni non è del tutto facile. Riscontriamo  nelle persone un forte bisogno di ascolto, di raccontarsi, di comunicare per poter elaborare questi sentimenti. Avere in un paese straniero un punto di riferimento, dove le tradizioni, la cultura, il modo di pensare e di vivere viene capito e condiviso, in una comunità dove ci si conosce a vicenda, dove si possono creare rapporti di fiducia, amicizia e fratellanza reciproca più profonda, rappresenta di per sé già un grande sostegno morale. La cosa che riteniamo più importante in questo tempo è proprio il concedersi nell’ascolto, il telefonarsi a vicenda, avere un’attenzione particolare per il nostro prossimo bisognoso, condividere quello che ci opprime. Fare delle segnalazioni delle persone o famiglie che vivono un disagio, in modo da poter essere contattate direttamente dal nostro sacerdote italiano. Questi sono degli obiettivi importante che continuiamo a perseguire con un’attenzione particolare. Il Covid 19 sta insegnando a tutti noi come le tecnologie mediatiche, accompagnate con della creatività, possono essere una grande opportunità per aiutare a raggiungere questa sfida ed essere vicini nella lontananza in tempo reale. Ecco in sintesi alcune attività di accompagnamento che attualmente stiamo ugualmente portando avanti anche se si deve rispettare il piano di protezione Covid e non sarà possibile superare il nr di 50 presenze (sia per le Messe che per gli incontri di Comunità ). Festa degli anniversari di Matrimonio: sono state annullate le attività in presenza durante le celebrazioni. Le coppie verranno pubblicate sul nostro prossimo bollettino parrocchiale e riceveranno un presente con una preghiera da pregare in famiglia. Durante la celebrazione della Festa del Cristo Re si leggerà una Preghiera dei fedeli con un’attenzione particolare a tutte le coppie di sposi che durante quest’anno hanno celebrato un giubileo di Matrimonio. Ritiro Spirituale di Avvento nel 1° sabato di Avvento con la presenza di don Gabriele Diener della Diocesi di Lugano sulla tematica “Il Natale: annuncio e prefigurazione della Pasqua”. Purtroppo la limitazione del nr di presenti (max 50 persone) ci obbligherà a trasmetterlo via streaming. Natale dei Pensionati: verrà eliminato il pranzo. Si festeggerà martedì 8.12.2020, festa dell’Immacolata, con la celebrazione della Santa Messa e con una tombolata (seguendo il concetto di protezione Covid); alla fine verranno consegnati dei panettoni da portare a casa ma non sarà possibile nessun aperitivo comunitario. Natale dei bambini: Verranno annullati i festeggiamenti con tutta la Comunità: ci saranno dei semplici festeggiamenti durante l’Oratorio del Mercoledì con la presenza di San Nicolao e una donazione di un panettone a tutti i bambini da portare a casa. Veglia di Natale e Festa di Natale: Verranno celebrate diverse funzioni in diversi orari e zone pastorali del Cantone di Lucerna. Abbiamo pensato di celebrare altre Sante Messe visto che il nr. massimo consentito di fedeli rimane sempre 50 persone. 10° anniversario del nostro Centro Papa Giovanni e festa della Missione: Domenica 31.1.2021 si svolgerà la celebrazione della Santa Messa con la presenza del vescovo ausiliare della Diocesi di Basilea Mons. Denis Theurriat e con l’invito ai futuri sposi e alle loro famiglie. Era previsto anche di invitare tutti gli operai (più di 100) che gratuitamente 10 anni fa si sono spesi per la realizzazione del nostro Centro Papa Giovanni in Emmenbrücke ma sarà tutto rinviato. Non sappiamo ancora comunque come potremo celebrare questo importante giubileo della nostra Comunità di Missione visto le restrizioni che attualmente abbiamo. Per quest’anno faremo qualche cosa di semplice. Vangelo-in-casa “online” formazione cristiana con i collaboratori “online” (Silvana Pisaturo, Presidente del Consiglio Pastorale della Missione Cattolica di Lingua Italiana nel Canton Lucerna  

Migrantes: il 27 novembre la presentazione del Rim Junior

25 Novembre 2020 -

Venerdì 27 novembre, alle ore 10.30 sarà presentato il Rim Junior 2020. Il racconto delle migrazioni italiane nel mondo della Fondazione Migrantes in diretta streaming sul sito del Festival della Migrazione (www.festivalmigrazione.it). La presentazione, infatti, si inserisce nella sesta edizione del Festival, che si svolgerà dal 26 al 28 novembre, promosso da Fondazione Migrantes con le diocesi del territorio emiliano, il Terzo settore (con Porta Aperta come capofila di una cinquantina di organizzazioni), l’Università di Modena e Reggio Emilia e il Centro di Ricerca Interdipartimentale su Discriminazioni e Vulnerabilità, con il patrocinio e il sostegno di Regione Emilia-Romagna, Comune di Modena e altri Enti Locali.

Il Rim Junior nasce con l’obiettivo di raccontare ai ragazzi, con un linguaggio semplice e accattivante, la mobilità italiana nel mondo. Il volume di quest’anno porterà il lettore a compiere “un giro giro intorno al mondo per sfatare gli stereotipi” con storie a volte allegre o romantiche, spesso decisamente tristi o persino drammatiche.

Sono previsti interventi di don Giovanni De Robertis, Direttore generale Migrantes; Vincenzo Amendola, Ministro per gli Affari europei (in attesa di conferma); Elly Schlein, vicepresidente Regione Emilia Romagna; Paolo Pagliaro, Direttore 9colonne; Amir Issaa, musicista; Daniela Maniscalco, autrice Rim Junior; Mirko Notarangelo, Direttore artistico del Rapporto e Delfina Licata, Coordinatrice scientifica del Rim Junior che modererà la presentazione.

Mci Mosca: oggi raccolta generi alimentari per i poveri

14 Novembre 2020 -

Mosca - Anche quest’anno, prima dell’inizio dell’Avvento 2020 che inizierà domenica 29 novembre, la Missione Cattolica Italiana di Mosca organizza  "un’opera concreta di misericordia in favore dei nostri fratelli più bisognosi". Oggi, Giornata Mondiale dei Poveri "come azione concreta promuoviamo una raccolta di generi alimentari a lunga conservazione", dice il responsabile della Mci don Giampiero Caruso. La raccolta si svolgerà anche domenica 22 novembre.

Semi, Fiori, frutti

15 Novembre 2020 - I talenti sono segni. Qualcuno dice della grazia; qualcuno dice della natura: buon carattere, buona intelligenza, buon fisico,...; qualcun altro li paragona alle 'occasioni' che ci si presentano nella vita: quella del matrimonio, quella di avere un figlio, quella di incontrare una determinata persona ,...,ed altre ancora. Se le sappiamo sfruttare, utilizziamo i talenti che in esse sono nascosti. Ed è la nostra vita che si nutre di 'intuizione' e di 'talento'. Nella parabola di oggi che Gesù ci racconta, vediamo i primi due servi che hanno ricevuto un capitale, uno splendido dono, sarebbero i talenti, e attraverso di essi vedono il mondo, la natura, gli uomini, come un giardino che ha bisogno di essere seminato per fiorire. Il terzo ha ricevuto anche lui il dono, ma ha paura e si astiene. Lo chiude in una buca. Chiude la sua intelligenza, il suo cuore è malato, incapace di produrre, non semina e fa marcire. Il suo desiderio non sente più lo stimolo della vita. Quali servi siamo? Anche a noi è richiesto di moltiplicare i nostri 'talenti', così come la natura moltiplica ogni seme. In questa moltiplicazione c'è il senso della nostra storia e la nostra vita si riempie di gioia e tutto il nostro essere scaturisce energia. Come la natura anche la nostra vita si nutre di un cuore che vuole crescere e di entusiasmo per un progetto di libertà, ma di una libertà che sia generativa, quindi nella responsabilità. E come la natura si ammala se perde il suo equilibrio, così è per ciascuno di noi quando perdiamo il nostro equilibrio e il desiderio perde la speranza, come vediamo ai nostri giorni. Il mondo è il luogo dove siamo immersi nella vita. Siamo semi, fiori, frutti nello spazio di questo mondo e in questo nostro tempo che ci è dato da vivere. Il Padrone della parabola non chiede di produrre per lui, né chiede di produrre per sé stessi, in fondo chiede di partecipare alla vita della creazione, in armonia. Il terzo servo ha reso impossibile ogni progresso, ha nascosto a sé  e agli altri il bene, ha reso inutile il dono. Infatti, la nostra vita è una continua ricerca di felicità, e abbiamo  anche noi doti, doni, 'talenti', per poter camminare verso la vita piena, verso la gioia. Oggi siamo messi alla prova a causa della pandemia. Ma il segreto sta nel trovare in quel poco di immediato che ci è dato, il segno, l'incoraggiamento, l'invito a procedere. Il segreto sta nel non spaventarci quando la gioia immediata non arriva e non si riesce a sperimentarla. Abbiamo bisogno di uno sguardo aperto che ci porti oltre le nostre paure, i nostri disagi e, traendo insegnamento dai disagi che stiamo vivendo in cui scopriamo i nostri veri bisogni, rinsaldiamo il nostro desiderio dell'incontro. Perché la vita è questo incontro d'amore.

don Pasquale Avena

Mci Annecy

     

Italiani nel mondo: aiuti nel tempo di pandemia

13 Novembre 2020 -

Roma - Sussidi ai non residenti, aiuti alle piccole e micro imprese, sostegno all’apprendimento, progetti di riqualificazione professionale, convenzioni con enti assistenziali locali, un bonus per chi sceglie il rimpatrio definitivo in Italia. In risposta all’aggravarsi ed al prolungarsi della pandemia da Coronavirus, il Governo italiano, informa il sito del Ministero degli Esteri, ha messo a disposizione sei milioni di euro per interventi di assistenza a favore dei connazionali all’estero in condizioni di indigenza o necessità. La Direzione Generale per gli Italiani all’Estero del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale si è subito attivata per ampliare la casistica dell’assistenza offerta dalle Sedi diplomatico-consolari nel mondo.​

Germania: le nuove restrizioni nella vita sociale e pubblica per tutto il mese di novembre

13 Novembre 2020 - “Non sarà un mese facile, per nessuno di noi, e poi è novembre, un mese triste, la poca luce predispone alla malinconia”. “Dovremo stare più in casa e allora armiamoci di pazienza, ascoltiamo musica, leggiamo un buon libro, meditiamo, preghiamo, guardiamo un buon film, riscopriamo i giochi di società in famiglia, manteniamo i contatti con amici e parenti, soprattutto con quelli più soli, facciamo passeggiate con un amico, un’amica, cuciniamo. Ordiniamo qualche volta da mangiare al nostro ristorante preferito per ricordar loro che li sosteniamo come possiamo. Siamo tutti chiamati ad avere responsabilità collettiva, solidarietà, fiducia e tenacia”. Così scrive il mensile delle Missioni Cattoliche Italiane in Germania e Scandinavia, “Corriere d’Italia” commentando il lockdown in vigore, fino alla fine del mese in Germania”. Le misure anti coronavirus, annunciate il 28 ottobre dalla Cancelliera Merkel in concerto con i ministri presidenti dei Bundesländer e che varranno per tutto il mese di novembre, servono a evitare il diffondersi incontrollato del virus che aveva visto un andamento esponenziale dei contagiati. L’andamento dell’epidemia era già allarmante dall’inizio di ottobre e le misure restrittive entrate in vigore il 2 novembre sono “un tentativo di evitare il collasso degli ospedali”, scrive il giornale.

Pandemia da Covid-19: danno o opportunità? Una riflessione dalla MCI di Wohlen-Lenzburg

11 Novembre 2020 - Wohlen-Lenzburg - Con i progressivi allentamenti delle norme di distanziamento per la difesa della pandemia da Covid-19, stiamo assistendo ad una ripresa lenta e cauta delle quotidiane attività sociali e religiose. Anche la nostra M.C.L.I. di Wohlen-Lenzburg, costretta dal lockdown a rigide chiusure, sta già da qualche tempo riprendendo le attività. Cosa è successo nei mesi scorsi, o forse dovremmo dire cosa non è successo, cosa non è stato possibile fare dal mese di marzo, quando la Confederazione elvetica, rispondendo alla preoccupazione di molti, ha iniziato a prendere le dovute precauzioni dichiarando lo stato di emergenza? Molte attività sono state repentinamente sospese: le attività pastorali di incontri con i gruppi bambini, ragazzi e giovani; sono saltati pellegrinaggi già programmati, il viaggio culturale programmato per la Polonia. A livello celebrativo e liturgico sono state sospese le Celebrazioni Eucaristiche in presenza del Popolo di Dio, e l’amministrazione dei sacramenti in particolare dei Battesimi e dei Matrimoni. Le esequie, sono state possibili soltanto con l’esiguo numero dei familiari più stretti. Abbiamo dovuto interrompere la preghiera settimanale della Via Crucis, itinerante nei luoghi della nostra Missione, ed il Corso di Cresima per adulti e il Corso di preparazione al matrimonio sono stati annullati. Cos’altro poteva capitarci? Chiusi ed impauriti… Questo è stato il danno! Saremmo potuti rimanere lontani e distanti, ad aspettare che la tempesta passasse; trascorrere le giornate con il timore di contagiarci a vicenda… ma per quanto tempo? La parola di Dio, ci veniva incontro “La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: "Pace a voi!". (Gv 20,19)”. Le porte chiuse non potranno bloccarci… L’amore ha vinto la morte! “Venne all'improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso…” (At 2,2). Il timore si disperde al soffio dello Spirito … Depositario della Buona Novella, il cristiano sa che il timore non deve fermarlo… il cristiano sa che in Dio, ogni cosa ha un senso e ciò che sembra “danno” può e deve diventare un’opportunità di testimonianza, d’amore condiviso, di comunione… Così in Missione non siamo rimasti chiusi ed impauriti, ma forti nella speranza, con le possibilità che avevamo, nel pieno rispetto di ogni normativa vigente, custodi della salute nostra ed altrui, direi con appena “cinque pani e due pesci” (cosa è questo poco per tanta gente?), ci siamo messi in gioco, certi che quei cinque pani, donati a Cristo, avrebbero riempito ceste e scacciato la paura ed il timore… E così, gli uffici della Missione sono rimasti sempre aperti, alternandoci nel rispetto delle distanze, la nostra luce è rimasta accesa per quanti hanno bussato alla porta. Telefonicamente e quotidianamente abbiamo raggiunto i fedeli, gli ammalati, i sani, i tristi, e gli impauriti, con una voce, una parola di conforto e di incoraggiamento, con la vicinanza che da cuore a cuore supera anche l’impossibilità di un contatto fisico. Le Celebrazioni eucaristiche sono state trasmesse in streaming, e lo sono ancora, dalla Parrocchia di Lenzburg ogni settimana, ed abbiamo vissuto insieme, uniti e commossi da uno schermo, anche i riti della Settimana Santa. Quanti lontani si sono riavvicinati grazie a queste liturgie che ci hanno rafforzato nella comunione spirituale? Per tutto il mese di maggio abbiamo recitato la preghiera del Rosario in diretta, trasmessa via web, (potenza delle telecomunicazioni!) ogni giorno, noi suore dalla cappellina di casa ci siamo inventate registe, a volte con il semplice cellulare, in comunione di preghiera così intensa e vera. Maria, Madre della Speranza, Madre di Dio e Madre nostra, è stata invocata e presente nelle nostre case portando serenità. Tramite WhatsApp, don Luigi Talarico, il responsabile della Missione, ha inviato video messaggi di incoraggiamento e preghiera, raggiungendo il cuore di molti impauriti e sgomenti, e come se non bastasse, anche un video con la preghiera della Via Crucis. Oggi, lentamente e con cautela, la situazione si va aprendo. Sono riprese le Celebrazioni in presenza del Popolo, nel rispetto dei numeri consentiti e delle norme sanitarie, adesso è possibile guardarsi negli occhi, condividere sorrisi, e soprattutto vivere insieme i Sacramenti, consumare il Corpo e sangue di Cristo, Quel Corpo-Pane donato vivo vero e presente, nell’Eucaristia. Sono riprese le Celebrazioni dei Battesimi, già numerosi ad oggi, e dei Matrimoni. I gruppi pastorali rianimano le sale, ed i bambini e i ragazzi con i loro giochi e sorrisi cancellano la paura per tutto quello che temevamo di perdere. Sono certa che il tempo ci darà ragione, che i sacrifici di oggi, tenere la mascherina, mantenere le distanze, ancora non potersi abbracciare, con il tempo e la pazienza daranno i loro frutti di buona salute. Ed è tempo di cogliere l’opportunità della fede e della pastorale, non trascurando tutte le persone che sono state raggiunte, che forse per timore hanno riaperto il loro cuore a Dio, tutte quelle che hanno rafforzato la loro fede: nessuno deve essere più perso per strada. È tempo di confermare in noi ed apprendere la grande lezione dell’Amore di Dio: “le grandi acque non possono spegnere l’Amore né i fiumi travolgerlo (Ct 8,7)”, se noi, in Cristo, ci facciamo suoi testimoni, anche quando il “danno” sembra sovrastarci. (Suor Cristina Compagno)  

MCI Londra: la pastorale “corre veloce” sulle piattaforme digitali

11 Novembre 2020 - Londra – A Londra la situazione dei contagi e delle terapie intensive affollate ha indotto il Governo a decretare per la Metropoli un secondo lockdown che, come ci dice p. Andrea Fulco della Missione Cattolica Italiana a St. Peter Italian Church a Londra, non è percepito come restrizione severa come nel primo. “La paura e la stanchezza dei londinesi è evidente. Non c'è paura ma credo stanchezza e la città è divisa da chi prende seriamente il problema della diffusione del virus e cerca di difendersi: le chiese cristiane hanno osservato tutte le norme e non ci sono prove di contagi come ha ribadito il cardinale Nichols alle autorità competenti nell'immediato lockdown imposto anche ai luoghi di culto”. La comunità italiana vive “come se fosse in Italia e quindi si ritira in casa e molti lavorano da casa. La pastorale ha la sua forza nello streaming delle Messe: raggiungiamo non solo i parrocchiani ma chiunque. I media possono esercitare una forza non indifferente anche se ci spogliano della relazione e dei contatti umani”. IL sacerdote svolge regolarmente le catechesi in preparazioni al matrimonio attraverso le piattaforme e anche i catechisti della prima comunione hanno coinvolto non solo i ragazzi ma anche i genitori nel compito educativo di insegnare la dottrina ai figli seguiti on line dagli stessi catechisti. I sacerdoti della comunità stanno anche portando avanti delle catechesi e delle lectio divine con i giovani ogni tre settimane e sono molto frequentate e inoltre “abbiamo iniziato un cammino spirituale on line” con Chiara Amirante della comunità “Nuovi Orizzonti”.  In questo mese di novembre saranno ospiti dei vari incontri, sempre sulle piattaforme digitali, mons. Frisina e il teologo Curtaz. “Una pastorale – aggiunge p. Fulco - che scorre sul web grazie alle piattaforme dove però non manca la vicinanza affettiva di coloro che sebbene a distanza e con mascherina ci regalano il loro sguardo bussando alle nostre porte e i poveri che chiedono la carità anche a distanza. Questo è il duro lavoro che tento di fare superando l'isolamento imposto da questa situazione e accorciando le distanze”. Importanti sono anche i momenti della recita del Rosario on line che permette a tanti di unirsi in preghiera: “la Chiesa in questo modo non è mai chiusa. Oltre ad essere aperta solo per il culto individuale rimane aperta sulle varie ‘onde’”. Una pastorale che procede a fianco degli italiani a Londra “a passo veloce anche se distanziato sperando di poter ripristinare dopo questa urgenza il linguaggio fisico delle strette di mano e degli abbracci che spannano il vetro opaco degli screen computerizzati e ci permettono di unirci di persona a tutti. E' vero il distanziamento non è allontanamento ma precauzione tuttavia può diventare pericoloso”. (R.I.)