Tag: Italiani nel mondo

I 90 anni di mons. Toso

3 Agosto 2021 - Treviso - Ha compiuto novant’anni mons. Canuto Toso, fondatore dell’Associazione “Trevisani nel Mondo” e direttori, per tanti anni, dell’Ufficio Migrantes diocesano. “È stata come una stella che, spuntando dal niente, ha cominciato a brillare nel firmamento dell'emigrazione trevisana, ponendosi subito al fianco dei conterranei all'estero per un aiuto di formazione e di diritti civili e umani”, ha scritto il mensile dei Trevisani nel Mondo che dedica a mons. Canuto la copertina del numero di luglio-agosto questo numero e una lunga intervista. “Ringrazio tutti i Trevisani nel Mondo, che mi hanno inviato auguri di riconoscenza e di vita lunga, a Dio piacendo”. Nei primi anni del sacerdozio don Canuto ha visitato alcuni parenti a Guelph nell’Ontario: “qui sono rimasto per quarantacinque giorni, incontrando italiani-veneti-trevisani, visitando le città dell’Ontario, in particolare Toronto, e ascoltandoli ho capito che sentivano il bisogno di relazioni con la loro terra di origine. Incontrando il vescovo di Hamilton, gli ho raccontato l’esperienza dei miei incontri con gli italiani ed Egli mi ha fatto richiesta di rimanere in Canada per fare il missionario fra gli emigrati. Io ero d’accordo, ma dovevo avere il permesso del vescovo di Treviso. Mistrorigo dopo averlo negato, rilanciò affidandomi il compito di seguire gli emigrati trevisani attraverso l’Ufficio della Pastorale del Lavoro di Casa Toniolo. Fu così che si giunse nel 1973 alla fondazione dell’Associazione Internazionale Trevisani nel Mondo”. A don Toso gli auguri della Fondazione Migrantes.  

Italiani nel mondo: è morto p. Montanari, per anni missionario con gli italiani in Belgio ed Australia

27 Luglio 2021 - Roma – Apprendiamo da un post sui social della scomparsa, ieri, di p. Aldo Montanari. Il religioso scalabriniano è morto ieri, all’età di 91 ani, nella Casa “Maria Assunta” di Arco. Per tanti anni aveva seguito gli italiani che vivono in Belgio Australia. Originario della diocesi di Piacenza. dopo aver completato gli studi nei vari seminari scalabriniani d’Italia, fu ordinato sacerdote a Piacenza. Svolse il primo ministero sacerdotale tra gli emigrati italiani del Belgio. Dopo circa un anno gli fu chiesto di lavorare al porto di Genova, da dove moltissimi italiani partivano per emigrare. Oltre ad assisterli alla partenza, ebbe modo di accompagnarli più̀ di una volta anche durante il lungo viaggio di mare. Uno di questi viaggi lo portò anche in Australia, scriveva qualche anno fa il mensile “Rintocchi”. Australia che divenne la sua terra di missione nel 1960. Nel 2014 fece ritorno in Italia nella casa dei missionari scalabriniani di Arco di Trento, dove si è spento ieri. Ai familiari e all’intera famiglia scalabriniana la vicinanza della Fondazione Migrantes.  

Veneti nel Mondo: il card. Parolin alla festa dell’emigrante a Lusiana

27 Luglio 2021 - Lusiana – Si è pregato per gli emigrati vicentini e veneti nel mondo domenica nella chiesa di Velo di Lusiana in occasione della festa dell’emigrante. Si è pregato anche per tanti che a causa del Covid non hanno potuto rientrare nei paesi di origine. A presiedere la celebrazione il Segretario di Stato della Santa Sede, il card. Pietro Parolin che ha ricordato come la terra veneta è ancora oggi terra di emigrazione. Prendendo spunto dal Vangelo di Giovanni e il miracolo del pane e dei pesci, il Segretario di Stato Vaticano – riferisce il Giornale di Vicenza - ha indicato come “il Signore ha risposto con generosità alla generosità. Dai pochi pani e pesci donati da alcuni presenti, tutti sono stati sfamati quindi è con la stessa generosità ricevuta dai nostri emigranti che dobbiamo accogliere i disperati che arrivano nel nostro Paese”. Essere cristiani significa “assumere un atteggiamento di accoglienza, di protezione e di integrazione. Che non significa che chi arriva debba abbandonare la propria identità; è nella pluralità dei popoli che si trova l’unità in Cristo”. Al termine della celebrazione eucaristica, il card. Parolin ha ricevuto una targa d'oro in quanto illustre vicentino nel mondo. Attualmente nel mondo vivono, secondo il Rapporto Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes, circa 460mila cittadini veneti. (R. Iaria)  

MCI Hanau: una celebrazione multietnica

26 Luglio 2021 - Hanau – Ieri mattina si è celebrata la Santa Messa nella chiesa parrocchiale dove risiede la comunità cattolica italiana di Hanau. La celebrazione è stata presieduta dall’amministratore parrocchiale Patrick Prähler che ha salutato la sua comunità perché la diocesi lo ha trasferito presso una delle chiese parrocchiali più belle della diocesi di Fulda, il duomo di Fritzlar. Quest‘anno pastorale per lui non è stato un anno facile per due motivi: è subentrato con l’obbedienza, al parroco che a causa di un incidente, infermo e convalescente non ha potuto più animare quella comunità, e poi per il periodo storico difficile che è quello della pandemia. A quella Santa messa sono affezionato in maniera particolare perché è costituita da un‘assemblea internazionale: africani, vietnamiti, polacchi, russi, spagnoli. portoghesi, sud americani e nel periodo estivo anche gli italiani. La Santa Messa è stata animata dall’organista del duomo di Fritzlar che con l’ausilio di una solista di origine polacca ha elevato lo spirito e l‘animo dell’assemblea intera. L’amministratore parrocchiale che conosco dal 2019 mi ha sempre trasmesso, mentre celebra la fedeltà all’appartenenza del Signore, Gesù Cristo per il bene della comunità. È bello constatare che ci sono preti innamorati della propria vocazione e della spiritualità! Con questa celebrazione ho subito pensato alle bellissime celebrazioni comunitarie tenute nella chiesa parrocchiale di Sant‘Antonio in Foggia con la mia prima fraternità! Ringrazio Dio per quella fraternità perché non sarei stato fedele e quello che sono ora lo devo anche a loro! Grazie Padre Paolino Castrillo e Padre Anto. Pregate per tutti i sacerdoti e noi garantiamo la nostra preghiera. Ringrazio anche i frati della mia attuale fraternità del convento di Fulda che per me sono una forza per poter proseguire nel percorso missionario intrapreso con gli italiani in Germania. (p. Antonio Gelsomino)  

MCI Germania e Scandinavia: vicinanza e preghiera per le persone colpite dalle alluvioni

20 Luglio 2021 -

Bruxelles - In questi giorni, diverse città in Germania e in Belgio sono state colpite da devastanti alluvioni, che hanno causato molti morti, mentre sono centinaia i dispersi. Molto attive in questi giorni le Missioni cattoliche Italiane che sono state protagoniste di atti di solidarietà a fianco delle persone colpite o rimaste senza casa.  A tutte le persone colpite la “vicinanza” e la “nostra preghiera”, si legge sul sito delle delegazioni delle MCI in Germania e Scandinava www.delegazione-mci.de. Interi paesi ancora oggi sono senza corrente elettrica e senza acqua potabile e la conta delle vittime non è ancora finita: ieri, 19 luglio erano 160 in Germania e le vittime accertate, 110 nel distretto Ahrweiler, Renania Palatinato, e 46 nel Nordreno Vestfalia. Molti le persone ancora disperse. Una grande catena di solidarietà si è attivata, uomini e donne si recano nei paesi colpiti portando la forza delle loro braccia, cibo, vivande, acqua, evidenziano le Missioni Cattoliche Italiane ricordando che la Caritas locale oltre a fornire aiuto immediato alle popolazioni colpite sta raccogliendo fondi.

Belgio: case salesiane danneggiate e comunità mobilitate per aiutare gli sfollati

20 Luglio 2021 - Liegi - Remouchamps, Verviers, Liegi, Farnières (Vielsalm), Huy: il territorio belga è stato colpito da drammatiche inondazioni, che hanno provocato morti e dispersi nelle province di Liegi e Namur, città dove le opere e le case salesiane sono numerose. A fare la stima dei danni è Ans, l’agenzia di informazione salesiana. A Remouchamps, che si trova proprio accanto al fiume Amblève, l’istituto “St. Joseph – St. Raphael” ha subito gravi danni, soprattutto nel laboratorio di saldatura con un danno stimato in oltre 100.000 euro. Meno colpito il laboratorio di falegnameria, nel quale è entrata soltanto un po’ d’acqua. Anche il palazzetto dello sport, la sala, il refettorio e la cucina sono stati allagati. Anche la scuola Don Bosco di Verviers è rimasta gravemente danneggiata. Tutti i macchinari delle officine, infatti, sono andati persi. È stato dunque lanciato un appello per i volontari, per aiutare a liberare l’area e pulire. Al centro spirituale di Farnières, invece, il maltempo non ha avuto alcun impatto sulla casa. Così, la comunità si è subito mobilitata per preparare pasti per le vittime di queste gravi inondazioni e per ospitare, all’interno dei locali, le famiglie che hanno perso tutto. Anche la casa delle suore salesiane, a Notre-Dame-au-Bois, ha subito danni considerevoli, con la sala giochi e il deposito totalmente allagati. Infine, a Liegi, nessun danno è stato riportato in tutta la casa, che si trova nella parte più alta della città. Giovedì sera, poi, la comunità ha accolto una persona che non ha potuto fare ritorno a casa, a causa dell’innalzamento delle acque. Oggi a Liegi sarà celebrata una messa, alla quale parteciperanno i Salesiani, per commemorare coloro che sono morti nelle inondazioni.

Alluvioni in Belgio: una testimonianza dalla Missione Cattolica Italiana di Liegi

20 Luglio 2021 - Liegi - Le forti piogge dei giorni scorsi hanno causato gravi disastri nella provincia di Liegi e in diverse zone del Belgio. Grandi e violente le inondazioni a causa dell’innalzamento dei livelli dei fiumi Vesdra e Ourthe fino ai comuni di Chênée e Angleur dove confluiscono nella Mosa. Diversi i comuni colpiti e messi in ginocchio dalla catastrofe: oltre a Liegi, Eupen, Limbourg, Verviers, Trooz, Chaudfontaine, Spa, Theux, Wanze (Mehaigne) Hamoir, Comblain-au-Pont, Esneux e Tilf. Anche il centro stesso di Liegi ha rischiato per un giorno e una notte di essere gravemente sommerso dalle acque della Mosa in piena. Intere famiglie si sono ritrovate isolate ai primi piani delle loro case, mentre le loro cantine e i pian terreni venivano sommersi da acqua e fango; tanti sono riusciti ad evacuare, trovando accoglienza dei centri di crisi e nelle abitazioni di vicini, familiari e amici. L’emergenza ha richiesto tanto coraggio ai soccorritori (forze dell’ordine, pompieri, militari, volontari) che hanno lottato contro la violenza dei fiumi in piena per poter mettere in protezione le persone più a rischio. La mancanza di elettricità e di cibo ha reso ancora più difficile l’attesa della fine del pericolo per quanti non hanno potuto abbandonare la loro dimora. Le immagini del disastro sono impressionanti. Irriconoscibili gli scorci di vita quotidiana. Tutto è tragicamente trasformato. Mentre l’acqua si ritira, ciò che rimane è tanta desolazione, distruzione, accumulo di detriti, macchine e oggetti di ogni tipo, elettrodomestici, mobili, trascinati per metri nelle strade trasformate in fiumi. Tanto fango. Case devastate e anche alcune chiese gravemente colpite dall’acqua che non ha risparmiato niente là dove è arrivata. Il suo passaggio ha devastato il sogno e il risparmio di una vita: quanto è rimasto è da buttare. Alle terribili inondazioni è seguito un coraggio grande delle famiglie, anche italiane, che, tra lacrime e forte emozione, hanno iniziato a liberare le loro case dai detriti e a depositare sulla strada i mobili e tutto ciò che era ormai irrecuperabile.  Ai piani bassi tutto è da buttare, tutto da sanificare, tutto da restaurare. La tristezza è grande: tra la distruzione tanti souvenirs e ricordi che vanno via per sempre. Ma il coraggio non manca! Appena è stato possibile avvicinarsi alle zone disastrate, schiere di volontari, amici e familiari hanno manifestato tutta la loro solidarietà e aiuto alle famiglie colpite. Mentre i primi raggi di sole sbaragliano le nubi nel cielo, tanti con stivali e attrezzatura si sono adoperati per spalare fango e ripulire le abitazioni dai detriti.  Una grande catena di generosità ha garantito pasti caldi, vestiti, viveri e materiale di prima necessità. I diversi centri di emergenza hanno visto la presenza di tanti che con forza hanno e stanno prestando servizio e aiuto senza stancarsi. Se per le famiglie colpite la prova è grande, la sensazione è che essa sia meno dolorosa grazie al fiume di solidarietà che si è e che si sta visibilmente adoperando per favorire il ritorno alla normalità il più presto possibile. Certamente ci vorrà tempo per la ricostruzione, la messa in sicurezza delle infrastrutture e il restauro delle abitazioni, settimane e forse anche mesi, ma constatare la grande generosità e la solidarietà delle intere comunità in questo momento di crisi da una forza di speranza nello sguardo verso il futuro. Anche l’appello al sostegno economico è lanciato. Sarà importante continuare a garantire i pasti caldi alle famiglie impossibilitate a causa anche della mancanza di cucine e di elettricità e gas. Occorrerà procurare e garantire nuovi alloggi e sostenere le spese di affitto in attesa di risistemare le case danneggiate. E bisognerà pensare soprattutto ai più poveri e a quanti hanno meno possibilità di ripresa, avendo perso quel poco che garantiva loro una qualche sicurezza. Oggi in tutta la diocesi di Liegi, la più colpita del paese, si celebreranno le messe per i defunti e in sostegno spirituale per le famiglie colpite dalle inondazioni. A mezzogiorno suoneranno a lutto tutte le campane del paese per invitare tutti a un minuto di silenzio. Una giornata di lutto nazionale per piangere le vittime delle inondazioni e sostenere con un forte grande abbraccio solidale tutte le famiglie messe duramente alla prova da questa grande catastrofe che ha colpito il nostro paese. (don Alessio Secci – Responsabile MCI Liegi)  

Turismo delle radici: presentato il secondo volume dedicato ai discendenti degli italiani all’estero

20 Luglio 2021 - Roma – Nei giorni scorsi è stato presentato, sul canale YouTube del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, il secondo volume della “Guida alle radici italiane. Un viaggio sulle tracce dei tuoi antenati” dell'associazione Raiz Italiana realizzata grazie al sostegno della Direzione generale per gli italiani all’estero e le Politiche migratorie della Farnesina con la collaborazione di Enit. La Guida nel vol. 1 includeva le regioni Puglia, Basilicata, Abruzzo, Emilia Romagna, mentre nel vol. 2 protagoniste sono le regioni Sicilia, Calabria, Molise e Lombardia. Il progetto editoriale si pone l'obiettivo di stimolare la conoscenza dei luoghi di origine da parte delle nuove generazioni di italiani all'estero e degli italo-discendenti attraverso una serie di elementi che permettono di ricostruire la memoria migrante e collettiva ma anche attraverso i luoghi e gli appuntamenti più significativi dei diversi territori. La Guida intende raggiungere i quasi ottanta milioni di oriundi Italiani all’estero e di italo discendenti interessati a mantenere vivo un legame con l'Italia, e che rappresentano un potenziale straordinario per stimolare questo segmento del turismo, con possibili ricadute positive sulle economie dei luoghi interessati e sul rafforzamento dei rapporti delle comunità italiane all’estero con il nostro Paese.  

Alluvioni in Belgio: domani lutto nazionale

19 Luglio 2021 -
Roma - Domani  a mezzogiorno, nella giornata di lutto nazionale per le vittime del maltempo, tutto il Belgio si fermerà e rispetterà un minuto di silenzio. Allo stesso tempo, il vescovo di Liegi, città devastata dalle inondazioni, ha invitato i parroci a suonare le campane a morto in tutte le chiese del territorio in memoria delle persone che hanno perso la vita. Sono almeno 31 le vittime del maltempo in Belgio, secondo l’ultimo bilancio ufficiale diffuso ieri sera, e altre 163 persone risultano disperse, contro le 103 contate sabato. Le autorità hanno comunque annunciato la fine delle grandi operazioni di soccorso, anche se le ricerche dei dispersi proseguono a livello locale. In un messaggio rivolto ai parroci della diocesi di Liegi, il vescovo Jean-Pierre Delville ha suggerito di celebrare martedì una messa per coloro che sono morti nell’alluvione e per tutti coloro che sono stati impegnati nel soccorso. Il vescovo presiederà una messa nella cattedrale di Liegi alle 9. Mons. Delville ha ringraziato “tutti per l’impegno profuso in questa tragedia e in particolare i parroci e gli operatori pastorali delle zone più gravemente colpite da questa alluvione per la loro instancabile dedizione”.

Alluvioni in Germania: la solidarietà degli italiani

19 Luglio 2021 - Roma - L’allarme che risuona in piena notte, il buio «improvviso che avvolge ogni cosa perché manca l’energia elettrica», le sirene incessanti dei mezzi di soccorso e l’appello a restare a casa e a salire ai piani superiori lanciato attraverso altoparlanti. A raccontarlo è Flavia Vezzaro, collaboratrice pastorale della Missione Cattolica Italiana di Wuppertal, parlando delle forti piogge che nelle ultime ore hanno provocato gravi inondazioni e causato danni e morti. Gli uffici e la chiesa della MCI della città – dove vivono circa 14mila italiani - allagata completamente con danni soprattutto nelle cantine. «Sono in Germania da oltre 50 anni e non ho mai visto una cosa del genere» dice una italiana che vive a Wuppertal alzando lo sguardo al cielo: «da dove è arrivata tutta quest’ acqua?». «È una situazione catastrofica come non abbiamo mai avuto qui prima», è il commento di molti connazionali che vivono in Germania e che in queste ore si stanno dando da fare per aiutare chi ha subito danni. Una rete di solidarietà che non manca mai come dice il responsabile della Missione di Wuppertal, don Angelo Ragosta raccontandoci di molte famiglie italiane che in queste ore «stanno accogliendo nelle proprie case cittadini tedeschi che da un momento all’altro si sono trovati senza nulla». Una situazione dura da dimenticare che ha fatto alzare un’altra onda: quella della solidarietà e di una «umanità che sa esserci quando tutto sembra perduto!», dice Vezzaro. Molti italiani sabato mattina erano in strada a riempire di sabbia centinaia e centinaia di sacchi per posizionarli là dove servivano oltre che a rimuovere detriti e rifiuti. «Italiani che hanno scelto di non voltarsi dall’altra parte, che non hanno detto ‘Non mi riguarda’, e, certo, questo sicuramente non mitiga il dolore e la disperazione di chi non possiede più nulla, né, tanto meno, di chi ha perso una persona cara, ma fa bene a tutti noi, fa bene a me, riconoscere che sappiamo essere fratelli quando davvero serve!». Italiani e non solo che, dice don Ragosta, «accanto al ricordo della furia del fiume vogliono anche ricordarsi di un volto bello di una umanità che risplende tra le macerie”. Don Angelo e Flavia ci raccontano anche di tanti rifugiati siriani in strada ad aiutare: «Abbiamo sperimentato sulla nostra pelle, nella nostra carne, il dolore e la paura! Sappiamo cosa significa ritrovarsi circondati dalle macerie, perdere in un solo attimo chi si ama e tutto ciò che si ha, conosciamo la fragilità e la paura…e sappiamo, sappiamo realmente, quanto è importante, in momenti così difficili, poter stringere una mano...per questo noi ci siamo!». (Raffaele Iaria)