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A Zelarino (VE) un incontro su “Valore e prospettive delle comunità degli immigrati”. Con Maurizio Ambrosini
(aggiornata il 15 novembre)
[caption id="attachment_50068" align="aligncenter" width="600"] Un momento dei lavori di gruppo (foto: Ufficio Migrantes Verona)[/caption]Decreto flussi, Migrantes ascoltata dalla Commissione Affari Costituzionali della Camera
Nuovo art. 18-ter depotenzia l’art. 18 del Testo Unico sull’Immigrazione
Tra le osservazioni sottoposte all’attenzione della Commissione dal direttore generale della Fondazione Migrantes, mons. Pierpaolo Felicolo, il primo appunto riguarda la prevenzione e il contrasto allo sfruttamento lavorativo dei lavoratori migranti, per cui già esistono norme ad hoc, in particolare il permesso di soggiorno per motivi di protezione sociale ex art. 18 del Testo Unico sull’Immigrazione (D. Lgs. n. 286/1998), che andrebbero innanzi tutto applicate. È stato scelto invece di inserire un nuovo articolo 18-ter, che “pone il lavoratore sfruttato davanti alla scelta di dover contribuire utilmente all’emersione del fatto e all’individuazione dei responsabili” come ulteriore condizione per ottenere il permesso. Il rischio è l’inapplicabilità di fatto delle tutele previste dall’articolo 18.Nessuna figura di garanzia rispetto al controllo dei “dispositivi e supporti elettronici”
La possibilità da parte delle Forze dell’Ordine di controllare i cellulari dei migranti (“dispositivi e supporti elettronici”) a scopo d’identificazione appare una “misura che lede la privacy e la libertà personale”. Tra il ruolo da “passacarte” cui sarebbe relegato il Giudice di Pace e la presenza di un mediatore culturale in luogo di un interprete, nell’insieme si nota l’assenza di una figura di garanzia.Vincoli alle ONG impediscono salvataggi e controlli
La stretta sulle misure di sicurezza per i mezzi di soccorso delle ONG si tradurrà in minori possibilità di soccorso in mare dei migranti, ma anche nell’impossibilità di controllo da parte della società civile, soprattutto sulle attività della Guardia costiera libica e tunisina.Gli altri rilievi e le proposte della Fondazione Migrantes
Tra gli altri rilievi, si segnala l’assenza di previsioni sul tema degli alloggi per i lavoratori stranieri e di misure fiscali che agevolino datori di lavoro ed enti locali nella ristrutturazione di abitazioni o di edifici pubblici abbandonati per i lavoratori. Manca anche del tutto una parola sulle criticità che affrontano i richiedenti asilo che lavorano. Viene infine avanzata la proposta di valutare l’inserimento di un titolo di soggiorno per la formazione professionale, per candidati già presenti sul territorio italiano.Il testo integrale dell'intervento di fronte alla Commissione.
Papa Francesco: i migranti, “lavorando, contribuiscono allo sviluppo economico e sociale del Paese che li accoglie e di quello da cui provengono”
Migrantes Messina-Lipari-Santa lucia del Mela: per la giunta regionale “governare l’immigrazione è uno spreco”
Una decisione che è arrivata nella stessa giornata in cui la dott.ssa Nuccia Albano, assessora alla Famiglia, alle Politiche sociali e al Lavoro, da cui dipende l’Ufficio, con un comunicato stampa aveva annunciato la pubblicazione dell’elenco dei “mediatori culturali”, con la gestione e l’aggiornamento affidato proprio all’Ufficio Speciale Immigrazione (che poche ore più tardi si decide di sopprimere).
Se governare l’immigrazione è ritenuto uno spreco vuole dire privilegiare una visione emergenziale del fenomeno, una narrazione politica che, spesso, si basa su elementi propagandistici e in parte strumentale. Noi riteniamo che lo spreco sarebbe quello di perdere quanto di buono è stato portato avanti dall’Ufficio Speciale Immigrazione nella ricerca, nel confronto, nell’ascolto del territorio, nella progettazione e nella costruzione di una rete tra tutti gli attori coinvolti dal fenomeno della mobilità
umana. (Santino Tornesi - Direttore Migrantes Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela)
Protocollo intesa per piena integrazione nel tessuto sociale ed economico dei cittadini stranieri vulnerabili
Media e immigrazione: domani la consegna del premio “Giuseppe De Carli”
Migrantes Brescia: oggi la presentazione del XXX Rapporto Immigrazione Caritas-Migrantes
I migranti e i muri d’Europa: oggi uno speciale di Avvenire
Cefalù: diocesi firma con Cooperativa Sant’Antonio nel segno della integrazione
Cefalù – Nei giorni scorsi la diocesi di Cefalù e la Cooperativa sociale Sant'Antonio di Geraci Siculo hanno sottoscritto una convenzione che nel solco dell'integrazione. La firma rientra nel progetto di inclusione "Ci sono anch'Io" sostenuto dal vescovo di Cefalù, mons. Giuseppe Marciante come segno di speranza per tutto il territorio diocesano.
Durante l'incontro mons. Marciante ha apprezzato il lavoro svolto dalla Cooperativa sociale Sant'Antonio e ha sottolineato come la scelta della realtà geracese premia il suo impegno per l'accoglienza e l'integrazione nel tessuto sociale di Geraci e della comunità madonita dei giovani immigrati affidati ai suoi operatori, segno di inclusione e solidarietà.
Grazie al lavoro sul territorio la cooperativa è riuscita infatti a creare un legame forte tra i giovani e la comunità che è diventata per loro una nuova famiglia. Con la firma della convenzione, che segue quella analoga siglata il 23 maggio scorso con la Cooperativa Verbumcaudo, si darà un'opportunità di lavoro a tre giovani.
Appello delle Ong all’Ue per l’accoglienza dei rifugiati
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Acli: Festa della Repubblica sia festa di tutti, anche di chi non ha ancora la cittadinanza italiana
Roma - In occasione della Festa della Repubblica che si celebra oggi, le Acli hanno lanciato lo slogan “Cittadino italiano è anche chi sogna di esserlo”, con un esplicito richiamo al Parlamento affinché riprenda la discussione sulla riforma della cittadinanza che, complice anche la crisi dovuta alla pandemia, è rimasta su "un binario morto".
Sono ormai quasi 30 anni dalla legge 91 del 1992 ed è "chiaro - si legge in una nota - a tutti che la mobilità delle persone durante questi decenni si è profondamente trasformata e ha cambiato anche il volto del nostro paese". Le Acli chiedono con "forza che la norma che regola il diritto di cittadinanza, ancora legata allo ius sanguinis, vale a dire ad un impianto legislativo che risale addirittura al 1912, venga modificata e si arrivi presto ad uno ius soli".