Tag: Immigrati e profughi
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Soccorsi e respingimenti in mare
Papa Francesco: il mar Mediterraneo rimane un “grande cimitero”
Buon Natale!
Roma - “Come possiamo non ascoltare il grido disperato di tanti fratelli e sorelle che preferiscono affrontare un mare in tempesta piuttosto che morire lentamente nei campi di detenzione libici, luoghi di tortura e schiavitù ignobile? Come possiamo rimanere indifferenti di fronte agli abusi e alle violenze di cui sono vittime innocenti, lasciandoli alle mercé di trafficanti senza scrupoli? Come possiamo ‘passare oltre’, come il sacerdote e il levita della parabola del Buon Samaritano facendoci così responsabili della loro morte? La nostra ignavia è peccato!”.
Papa Francesco, ieri, ci ha invitato a non essere indifferenti verso tanti uomini, donne e bambini che vivono la loro condizione di migranti avendo occhi aperti verso gli ultimi senza farci troppe domande.
Un invito forte, a pochi giorni dal Natale, quando siamo invitati a contemplare la nascita di Gesù, nato in una mangiatoia “perché non c’era posto per loro nell’albergo”.
Tante famiglie, come quella di Gesù, ci ricordano come il mistero del Natale è nascosto anche dietro una fuga dalla violenza o dalla povertà.
Nel festeggiare il Natale guardiamo alle loro storie, alle loro vicissitudini, alle loro vite nel nostro Paese insieme ai nostri connazionali che in questi anni hanno lasciato l’Italia per altri Paesi del Mondo. Insieme guardiamo anche ai 150.000 rom e sinti che vivono in Italia, agli oltre 60mila operatori del mondo dello spettacolo viaggiante e a tutti coloro che sono in viaggio, in cammino, lontani dalle loro famiglie. “Invitiamoli” a prendere posto, a farne posto nelle celebrazioni natalizie.