21 Settembre 2020 - Gaeta - Da anni ormai il nostro Paese vede arrivare migliaia di uomini e donne che si mettono in viaggio in cerca di una migliore qualità della vita.
Tra le realtà riguardanti i migranti è giusto che un particolare interesse ricada su chi è più fragile e prezioso: i minori. «Mi sta a cuore richiamare l’attenzione sulla realtà dei migranti minorenni, specialmente quelli soli, sollecitando tutti a prendersi cura dei fanciulli che sono tre volte indifesi perché minori, perché stranieri e perché inermi costituiscono il gruppo più vulnerabile perché, mentre si affacciano alla vita, sono invisibili e senza voce». Così papa Francesco nel Messaggio per
la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato nel 2017. Eppure, in un articolo di Andrea Carli sul Sole24Ore dell’8 novembre 2019, i dati riportati sono preoccupanti: «Tra il 2014 e il 2018, sono stati oltre 70 mila i minori stranieri non accompagnati arrivati in Italia via mare. A giugno 2019 oltre 7 mila minori stranieri non accompagnati sono arrivati in Italia, non solo: a quella data 4.700 di loro risultavano irreperibili sul territorio nazionale». La situazione per la sua drammaticità non richiederebbe ulteriori spiegazioni per essere portata all’attenzione di tutti, ma se non bastasse la consistenza preoccupante di questi dati si vanno ad aggiungere a tutti i rischi e difficoltà cui queste giovani vite vanno incontro. Lo sfruttamento lavorativo con retribuzioni misere, il reclutamento in associazioni volte a delinquere, il caporalato subito nei campi e non ultimo per importanza, anzi forse il pericolo più triste da cui portarli via, la prostituzione minorile. Una realtà questa balzata alle cronache ultimamente che ci tocca da vicino e che vede il coinvolgimento di giovani della comunità bulgara che purtroppo figura anche tra le minoranze sfruttate lavorativamente.
L’Ufficio Migrantes e la Pastorale giovanile dell’arcidiocesi di Gaeta propongono un primo incontro per iniziare a toccare con mano, più da vicino, tali problematiche, per capire, con l’aiuto di esperti, quale può essere il nostro ruolo e la nostra responsabilità al fine di evitare brutalità di questa sorta. Appuntamento alla Tenda di Gianola è per venerdì 25 settembre alle 19. Interverrà il giornalista Toni Mira della redazione romana di Avvenire. L’evento potrà essere seguito anche in streaming sulla pagina Facebook dell’arcidiocesi di Gaeta e sulla pagina Instagram “incredibile_possibile”. (Benedetto Persico)