3 Ottobre 2022 - Roma - Il 3 ottobre 2013 nel Mediterraneo, a poche decine di metri dall’Isola di Lampedusa, morivano 368 persone. Erano donne, uomini, bambini che scappavano dalla Siria, dalla Somalia ed Eritrea e da altri Paesi, in fuga dalla fame e dalla guerra. Nostri fratelli e sorelle. Da allora altri 24.000 uomini e donne hanno trovato la morte in fondo al Mediterraneo. “Un cimitero”, ha ricordato più volte papa Francesco, che ricorda la nostra incapacità di dare risposte di accoglienza, di giustizia e di pace a tanti nostri fratelli e sorelle.
“Il 3 ottobre è una giornata di preghiera e di riflessione in tutta Italia”, afferma il direttore generale della Fondazione Migrantes, Mons. Pierpaolo Felicolo: “è una giornata in cui risentiamo le parole rivolte a Caino come un monito per tutti noi: ‘Dov’è tuo fratello?’”. Il 3 ottobre “è una giornata in cui si rinnova l’appello all’Europa per un piano condiviso di salvataggio in mare di persone in fuga e che hanno diritto a una protezione internazionale. Ogni morto in mare è un atto di ingiustizia e di inciviltà. Non si possono lasciare sole le Capitanerie di porto e le navi delle Ong nell’azione di salvare in mare chi fugge. Non bastano piani per fermare. Occorrono piani per salvare. La democrazia in Europa è macchiata da ogni ritardo nel presidiare il salvataggio delle persone nel Mediterraneo. Ed ancora: è macchiata da ogni abbandono di azioni diplomatiche di pace e da ogni impegno mancato di cooperazione allo sviluppo”, conclude mons. Felicolo.
La Migrantes è favorevole che questa giornata diventi da nazionale a giornata europea.
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3 ottobre: marcia a Lampedusa in ricordo dei 368 morti naufragio
3 Ottobre 2022 - Lampedusa - Piazza Castello, l'area di Lampedusa che si affaccia su molo Madonnina, è invasa da migliaia di studenti provenienti da tutta Europa. E' partita - riferisce Ansa - la marcia alla presenza del presidente della Camera Roberto Fico, indetta per per non dimenticare i 368 morti accertati e i circa 20 dispersi nel naufragio del 3 ottobre del 2013, che porterà al luogo simbolo della memoria: Porta d'Europa. I sopravvissuti furono 155. "A distanza di 9 anni si continua a morire nel Mediterraneo centrale ed orientale, lungo la rotta atlantica e balcanica, nel canale della Manica e lungo i confini tra Polonia e Biellorussia. Dal 2013, oltre 24 mila persone hanno perso la vita solo nel Mediterraneo. I morti delle migrazioni spesso non hanno nome, non hanno volto, non hanno storia. Corpi sepolti senza identità, vittime senza nome, persone a cui è stato negato il futuro. Il comitato 3 ottobre chiede alle istituzioni europee che il 3 ottobre diventi 'Giornata europea della memoria e dell'accoglienza"', afferma il presidente del comitato Tareke Brhane. "Per noi del comitato, il 3 ottobre resta una data che ci ricorda come il salvataggio di vite umane debba sempre restare la priorità numero uno e come questa responsabilità debba essere una responsabilità condivisa da tutti gli stati membri dell'Unione Europea" , aggiunge Brhane . La proposta di legge per l'istituzione del 3 ottobre quale Giornata europea della memoria e dell'accoglienza è stata sottoscritta tra gli altri dal Comune di Lampedusa e Linosa, da Medici senza frontiere Arsing Africans, Festival divercity, Unire.