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“Come Gesù Cristo costretti a fuggire”: la riflessione del direttore Migrantes di Torino

27 Settembre 2020 - Torino -Quest’anno la Fondazione Migrantes, l’organismo pastorale e della Conferenza Episcopale Italiana  ha scelto le diocesi del Piemonte e della Valle d’Aosta come sede principale per la 106ª Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, che viene celebrata oggi. In Duomo, in diretta su Raiuno, alle ore 11, l’arcivescovo Cesare Nosiglia presiederà la celebrazione eucaristica della Giornata ricordando il messaggio di Papa Francesco dal titolo «Come Gesù Cristo costretti a fuggire», del 13 maggio scorso. Il coordinamento regionale Migrantes ha organizzato in preparazione alla Giornata un fitto calendario di eventi, in territori diversi, diventando così occasione di confronto, scambio, formazione su temi legati alla mobilità umana. Su quanto lo spostamento di milioni di persone ogni anno nel mondo provoca: sulla vita di coloro che devono o scelgono di partire e sulle società di approdo. Una convivenza che in alcuni contesti testimonia comunità attente e aperte, altrove registra maggiori difficoltà. Una realtà che nella nostra regione presenta ancora alcuni tratti emergenziali, come ad esempio il tempo della raccolta della frutta a Saluzzo o la diocesi di Susa in prima linea nell’accoglienza di coloro che rischiano la vita per varcare il confine francese o, ancora, il difficile periodo dell’emergenza Covid che ha visto le diocesi impegnate nel dare aiuto alle fasce più deboli della popolazione, tra cui gli immigrati. Il messaggio di Papa Francesco per la Giornata evidenzia un’attenzione verso tutti gli uomini e le donne che nel nostro paese e nel mondo si trovano costretti a partire o in generale, “spiazzati” spaesati” da eventi improvvisi. Richiama gli stranieri... Richiama i rifugiati che nell’immaginario sono coloro che sbarcano e invadono l’Italia. Eppure sappiamo che se i numeri di migranti nel mondo crescono ogni anno, in Italia sono diminuiti e non sono tali da compensare un’emorragia di italiani che ormai è risaputa, ma di cui non si parla per evitare di far emergere le cause che spingono giovani, famiglie, pensionati, professionisti, laureati, ricercatori ad andarsene altrove perché questo paese non offre le condizioni per starci. Nel 2019, l’afflusso di nuovi immigrati (misurato in base ai trasferimenti di residenza) è calato dell’8,6%. Intanto, ha continuato ad aumentare il deflusso di cittadini italiani (182mila, +8,1% rispetto al 2018). Ma è cresciuto ancora di più l’esodo di immigrati regolari: 56.000 cancellazioni per l’estero, pari a un +39,2%. Non dobbiamo inoltre dimenticarci dei 5 milioni di migranti cosiddetti “regolari” e “integrati”. Persone che fino a ieri si consideravano “arrivate” e invece oggi si trovano senza più alcuna certezza circa il proprio impiego, il proprio reddito e il proprio futuro e stanno valutando se rimanere o tornare indietro o provare a ripartire. Servono politiche serie per il lavoro, per la casa, per i giovani, per i quartieri periferici. Per tutti. Per gli immigrati di ieri, di oggi, per i giovani e non solo. Diminuiscono le forme di protezione sociale il welfare è sempre più esiguo e inegualitario. Anche la Chiesa fatica a immaginare una società sempre più interculturale dove la mobilità umana non è più un tema da addetti ai lavori, una pastorale da affidare a qualche prete straniero, ma una condizione strutturale delle nostre comunità. Una visione che superi l’emergenza, l’assistenza al migrante “povero” ma invece si accorga di presenze da conoscere, ascoltare, valorizzare. La fatica di parlare altre lingue, il pensare allo straniero come il povero da accogliere, e non come risorsa per le nostre città e le nostre chiese, fa sì che realmente si faccia fatica a trovare spazi condivisi di costruzione di una comunità nuova. Chissà se da Torino, la città dei santi sociali, la città laboratorio sociale, la città che ha saputo inserire migliaia di uomini e donne provenienti da altre regioni saprà disegnare un futuro che fa delle persone una risorsa, della comunità un processo e non si siede sui problemi. Torino, con il contributo di tutti, ce la può fare.  (Sergio Durando - Direttore Ufficio Migrantes Torino)

GMMR: 40mila fedeli in piazza San Pietro

29 Settembre 2019 - Città del Vaticano – Erano 40mila, secondo la Gendarmeria Vaticana, i fedeli presenti oggi in Piazza San Pietro per la messa di papa Francesco e la recita dell’Angelus in occasione della 105/a Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato. Il dato è stato fornito dalla Sala stampa della Santa Sede.

Papa Francesco: una scultura in piazza San Pietro per ricordare a tutti la sfida evangelica dell’accoglienza

29 Settembre 2019 - Città del Vaticano - Con la celebrazione della liturgia eucaristica di questa mattina in Piazza San Pietro “abbiamo rinnovato l’attenzione della Chiesa per le diverse categorie di persone vulnerabili in movimento. In unione con i fedeli di tutte le Diocesi del mondo abbiamo celebrato la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, per riaffermare la necessità che nessuno rimanga escluso dalla società, che sia un cittadino residente da molto tempo o un nuovo arrivato”. Lo ha detto Papa Francesco durante la preghiera mariana dell’Angelus al termine della messa alla quale hanno partecipato italiani e stranieri su iniziativa della Conferenza Episcopale Italiana. Il papa per sottolineare “tale impegno”, inaugurerà tra poco la scultura che ha come tema queste parole della Lettera agli Ebrei: «Non dimenticate l’ospitalità; alcuni, praticandola, senza saperlo hanno accolto degli angeli» (13,2). “Tale scultura, in bronzo e argilla – ha spiegato - , raffigura un gruppo di migranti di varie culture e diversi periodi storici. Ho voluto questa opera artistica qui in Piazza San Pietro, affinché ricordi a tutti la sfida evangelica dell’accoglienza”. Papa Francesco ha anche ricordato che domani, lunedì 30 settembre, si aprirà in Camerun un incontro di dialogo nazionale per la ricerca di una soluzione alla “difficile crisi che da anni affligge il Paese. Sentendomi vicino alle sofferenze e alle speranze dell’amato popolo camerunese, invito tutti a pregare perché tale dialogo possa essere fruttuoso e condurre a soluzioni di pace giuste e durature, a beneficio di tutti”. (R.Iaria)

GMMR: un coro multietnico per la liturgia presieduta da Papa Francesco

29 Settembre 2019 - Città del Vaticano – A animare la liturgia eucaristica di questa mattina in Piazza San Pietro, presieduta da Papa Francesco per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, sarà un coro multietnico composto da circa 150 membri. Ognuno dei componenti ha accettato questo impegno “nonostante il poco tempo a disposizione per i motivi più disparati: tutti lavorano, la maggior parte di loro ha famiglia e poi i tempi di percorrenza per raggiungere i diversi luoghi dove hanno provato”, ci dice la coordinatrice Antonella Mattei. Alcuni di loro vivono fuori Roma. In occasione della messa il coro indosserà delle polo di colori differenti. Cinque i colori scelti: blu, verde, rosso, giallo e bianco), i cinque colori del rosario missionario, che rappresentano i cinque continenti. Il colore delle maglie è stato assegnato casualmente a ciascuno “proprio perché è un po’ come essere tutti ‘cittadini del mondo’”. Le polo avranno anche delle scritte: “Non si tratta solo di migranti”, che riprende il messaggio di Papa Francesco per questa 105esima Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato e il nome del componente per ricordare che ogni essere umano è “una persona, con un nome, un volto e una dignità che vanno rispettate” e e il paese d’origine “perché ciascuno non deve mai dimenticare le proprie radici; ciascuno ha il compito di far scoprire all’altro quanto possono arricchirci le differenze di cultura e tradizioni”, aggiunge Mattei. (R.Iaria)

GMMR: alle 10,30 la celebrazione presieduta da Papa Francesco

29 Settembre 2019 - Città del Vaticano - E’ tutto pronto in piazza San Pietro per la celebrazione presieduta da Papa Francesco in occasione della Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato. Con il papa concelebreranno il card. Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, il card. Angelo De Donatis, Vicario del Pap per la Diocesi di Roma; il card. Peter Kodwo Appia Turkson, Prefetto del Dicastero per lo Sviluppo Umano ed Integrale e il presidente della Commissione Cei per le Migrazioni e dell’Assemblea Fondazione Migrantes, mons. Guerino Di Tora. La mitra e la croce pastorale utilizzata dal papa durante la celebrazione   E realizzata in legno ed è un dono ricevuto durante la sua visita a Palermo. Durante la celebrazione sarà usato l’incenso offerto dalla comunità etiopica. (R.I.)    

Migrantes Genova: Messa con il card. Bagnasco per la GMMR

29 Settembre 2019 - Genova - Santa Messa in Cattedrale San Lorenzo a Genova oggi pomeriggio alle 16,20 presieduta dal cardinale  Angelo Bagnasco in occasione della Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato che si celebra oggi.  Il tema del messaggio di Papa Francesco per quest'anno è: "non si tratta solo di migranti" . Il Papa, alla luce del Vangelo , ci ricorda che si tratta anzitutto delle nostre paure, della nostra capacità di accogliere, nel nostro saper trovare e aiutare l'ultimo nella nostra vita, dell'imparare a servire gli ultimi, del non fare differenza tra persone per il loro stato sociale o economico. “È vero non si tratta solo di migranti Ma in questi giorni e si sono l'emblema degli ultimi e dei poveri della terra”, sottolinea una novità dell’Ufficio Migrantes di Genova presieduto da mons. Giacomo Martino: “il Papa ci indica come negli ultimi e verso gli ultimi noi siamo capaci di dare il meglio di noi stessi. Sono gli ultimi che ci danno la chiave di interpretazione della nostra vita e ci fanno capire che le fortune che abbiamo vanno condivise con l'intera umanità sofferente”. Alla celebrazione parteciperanno tutti i residenti di Genova rappresentanti dei popoli della terra con i loro vestiti tradizionali e le bandiere delle loro Nazioni per “esaltare la bellezza della diversità che non è differenza”. Inoltre saranno presenti le massime autorità della città.

GMMR: le iniziative nella diocesi di Anagni-Alatri

28 Settembre 2019 - Anagni - Si celebrerà domani, domenica 29 settembre, la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, indetta da Papa Francesco per “esprimere la vicinanza ai migranti e rifugiati del mondo intero”. Come ogni anni, dal 1986, la Giornata è stata preceduta dalla diffusione del messaggio del Papa, il cui tema, per il 2019, abbraccia la complessità di ogni fenomeno di esclusione sociale che mina lo sviluppo integrale di tutta la famiglia umana. “Non si tratta solo di migranti” è il titolo scelto da Francesco per indicare come, “interessandoci e prendendoci cura di loro, ci interessiamo e cresciamo anche tutti noi”. Per celebrare questa Giornata, la Diocesi di Anagni-Alatri ha deciso di aprire le porte della Cattedrale a tutte le comunità “migranti” presenti sul territorio diocesano, al fine di dare un segnale concreto di accoglienza e permettere a tutti di conoscere un monumento così significativo del patrimonio culturale locale e nazionale. Le visite (gratuite) si svolgeranno per tutta la giornata di domenica 29, anche con una guida in lingua inglese o francese. Oggi e domani, invece, durante l’annuale Convegno diocesano che si terrà presso il Centro Pastorale di Fiuggi, sarà possibile incontrare l’Ufficio Migrantes, presente con uno stand dove poter reperire informazioni su attività e progetti. Infine, durante le celebrazioni eucaristiche di domenica 29, sarà possibile contribuire alla raccolta fondi in sostegno dei progetti socio-pastorali promossi dalla Fondazione Migrantes e dalla Conferenza Episcopale Italiana, nell’ambito del rafforzamento dei processi di accoglienza e integrazione nei territori diocesani. Le donazioni verranno raccolte in ogni Chiesa della diocesi. Per ulteriori info e contatti: migrantes@diocesianagnialatri.it, 0775728374

Mons. Di Tora: le migrazioni non solo la fine del mondo”

26 Settembre 2019 - Roma -  “Quante volte oggi definiamo gli altri solo per categorie: disagiati, senza casa, usurati, immigrati, malati di gioco, dipendenti da telefonino; quasi fossero solo dei numeri e non delle persone”. A denunciarlo, sulla scorta del Messaggio del Papa di quest’anno – dal titolo “Non si tratta solo di migranti” – è stato mons. Guerino Di Tora, presidente della Fondazione Migrantes e della Commissione episcopale per le migrazioni della Cei, che durante la conferenza stampa a chiusura del Consiglio permanente dei vescovi italiani ha ricordato l’imminente appuntamento della Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, che si celebra domenica prossima, 29 settembre, e in occasione della quale il Papa presiederà una messa alle 10,30 in piazza San Pietro. “Il futuro è nelle nostre mani”, ha detto Di Tora: “l’altro, il povero, il rifugiato non è solo un problema, ma un essere umano, da accogliere per costruire una società mondiale più giusta. Le migrazioni non sono la fine del mondo, ma l’inizio di un mondo nuovo. Costruendo la città dell’uomo con un impegno integrale per ognuno e per tutti, realizziamo la città di Dio, luogo di incontro e di convivialità dell’umanità intera”. ​

Migrantes Catania: veglia di preghiera, quadrangolare di calcio e messa in cattedrale per la GMMR

24 Settembre 2019 - Catania - Domenica 29 settembre si celebrerà la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato 2019. L’Ufficio Migrantes della diocesi di Catania, diretto dal diacono Giuseppe Cannizzo, propone una settimana di preghiera e appuntamenti che aiutino nella riflessione sul tema scelto quest'anno da Papa Francesco: “Non si tratta solo di migranti”. Domani, mercoledì 25 settembre, alle ore 20,00 nella chiesa Santa Maria Ogninella (pressi di Piazza Università), sarà celebrata la veglia di preghiera in memoria delle vittime del mare dei viaggi verso l’Europa. Appuntamento tradizionale che ogni anno rafforza il rapporto di fede e solidarietà con le comunità multietniche della città, in particolare con quelle cristiane di rito cattolico. La veglia, presieduta da mons. Salvatore Genchi, Vicario Generale, sarà animata anche dagli stessi migranti: srilankesi di lingua cingalesi e tamil, mauriziani, africani e polacchi uniti in un solo credo. Durante la veglia saranno letti brani estratti dal messaggio che Papa Francesco ogni anno dedica alla giornata: una riflessione che esprime la missione della Chiesa verso tutti gli abitanti delle periferie esistenziali, che devono essere accolti, protetti, promossi e integrati. Sabato 28 settembre, alle ore 18,00 al campo sportivo “XXXI Maggio”, finale di calcio del quadrangolare tra migranti e richiedenti asilo di Mauritius e  Gambia. Domenica 29 settembre, culmine della Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, alle ore 17.15, in piazza Università, il raduno delle comunità multietniche in costume tradizionale e l’inizio della processione verso la Basilica Cattedrale, dove alle ore 18,00 sarà celebrata la messa presieduta da mons. Salvatore Gristina, arcivescovo di Catania e presidente della Conferenza Episcopale Siciliana. In serata, infine, alle ore 20,00 è previsto un momento di fraternità presso l’oratorio  San Filippo Neri.

Ventimiglia: le suore scalabriniane avviano il Servizio itinerante per i migranti

24 Settembre 2019 -
Ventimiglia - Tre mesi a Ventimiglia, al confine tra Francia e Italia, a sostenere i migranti. E’ questa la nuova sfida che oggi ha portato lì il Servizio itinerante delle suore missionarie scalabriniane. Fino al prossimo 20 dicembre, infatti, un gruppo di tre sorelle (una italiana, una filippina e una brasiliana) interverranno sul posto a sostegno dei progetti di aiuto e sostegno della Chiesa. L’iniziativa è nata in collaborazione con le diocesi di Ventimiglia-Sanremo e di Imperia, nella speciale coincidenza con la prossima Giornata mondiale del migrante e del rifugiato.
Il progetto rientra nell’ambito delle attività già messe in campo dalla Congregazione delle suore missionarie di San Carlo Borromeo (Scalabriniane), che sin dalla loro fondazione di fine Ottocento si occupano di assistenza ai migranti. Le sorelle, con il Servizio Itinerante, un gruppo di pronto intervento, intendono essere presenti nelle frontiere più ‘calde’ del mondo per fornire aiuto ai rifugiati o a chi, più in generale, si trova costretto a emigrare.
“E’ una sfida accompagnare, farsi compagne di viaggio con chi si trova in difficoltà – spiega suor Neusa de Fatima Mariano, superiora generale –.  Ci rendiamo conto della grande quantità di frontiere che sono luoghi di emergenza per i migranti. Abbiamo scelto di realizzare questo nuovo progetto per aiutare i migranti che, dopo la traversata dell’Africa e del Mediterraneo, chiedono di andare in Francia. I confini sono sempre muri: vanno abbattuti perché la speranza di un mondo migliore non si può tradurre in un documento, in un bollo, in un certificato. La volontà di costruire la città di Dio e dell'uomo, come dice papa Francesco, si alimenta con ponti di dialogo, e con la speranza in un futuro più bello e sereno, che è un diritto universale dell’uomo”.

GMMR: a Ragusa incontri e testimonianza del parroco di Aleppo

24 Settembre 2019 - Ragusa - Incontri con persone che vivono nei paesi di provenienza degli immigrati a Ragusa, in occasione della Giornata mondiale del migrante e rifugiato, che ricorre domenica 29 settembre. Il primo appuntamento, il 27 settembre, alle 18.45, nella parrocchia San Giuseppe Artigiano di Ragusa, su “Aleppo. Nelle Macerie la vita riparte”. A raccontarla sarà padre Ibrahim Alsabagh, parroco della parrocchia di san Francesco ad Aleppo, in collegamento dalla città siriana. L’iniziativa è organizzata dagli Uffici diocesani Migrantes, Caritas e Missionario, disponibili anche a incontrare le comunità parrocchiali, le scuole e chi sia interessato, per affrontare questa realtà in tutti i suoi aspetti. La colletta che sarà raccolta durante la Giornata mondiale del migrante e rifugiato servirà per il cofinanziamento di progetti pastorali e sociali specifici della Fondazione Migrantes per rafforzare l’accoglienza e l’integrazione nelle varie diocesi.

Mons. Meini: “non arrendersi alla cultura” del “prima noi e poi gli altri”

23 Settembre 2019 - Roma - Ricordare la dignità che rende “intangibile” ogni vita umana significa anche “non arrendersi alla cultura” del “prima noi e poi gli altri”. Lo ha detto oggi pomeriggio  il  vicepresidente della Conferenza Episcopale Italiana, mons. Mario Meini, vescovo di Fiesole, aprendo i lavori della sessione autunnale del Consiglio Permanente della Cei.  Per il presule quando l’altro è “persona bisognosa, priva di ogni opportunità, le nostre chiusure consolidano ingiustizie ed egoismi”. Mons. Meini ha quindi parlato della prossima Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, che si celebrerà domenica 29 settembre e che costituisce, come ha scritto Papa Francesco nel suo messaggio, “un invito a recuperare alcune dimensioni essenziali della nostra esistenza umana” e, più in generale, dell’umanità di tutti. Questo – ha aggouto il vice presidente della Cei, “ci mette in guardia dalla scorciatoia che vorrebbe ricondurre al fenomeno migratorio le paure e le insicurezze di un malessere civile, che in realtà muove da cause ben più profonde”. Anche l’incontro del prossimo febbraio a Bari punta a “costruire del Mediterraneo una diversa narrazione; lo faremo – ha spiegato mons. Meini -  a partire dalla disponibilità a metterci in ascolto delle diverse esperienze, sensibilità e prospettive che animano le Chiese, che si affacciano sul bacino del Mare Nostrum”.

GMMR: diversità culturale… ricchezza per la società

23 Settembre 2019 -

Roma - Una società matura fa della diversità culturale un punto di forza, una risorsa da sfruttare in tutte le sue sfaccettature, una sorgente da cui abbeverarsi. Comprendere e accettare il diverso apre la mente e l’orizzonte verso il futuro. Si può essere cittadini del mondo anche rimanendo all’interno delle proprie mura domestiche. Non si deve essere dei viaggiatori seriali per conoscere le tante culture. La globalizzazione oggi porta nelle nostre case, nelle nostre scuole, nelle nostre strade usanze e conoscenze diverse. La diversità è una risorsa da sfruttare positivamente per allargare gli orizzonti culturali. Purtroppo nel linguaggio mediatico non sempre la parola ‘diverso’ assume questa accezione. Anzi, non di rado, diventa un demone da distruggere, un problema da fronteggiare, una paura da sopire. E la sintesi di tutto questo diventa la discriminazione e il rifiuto di chi non si conosce. L’immigrazione ha vissuto l’esplosione dei numeri, dei flussi, degli arrivi; anche questa una rivoluzione sociale e che ha trasformato un fenomeno limitato in un esodo di proporzioni bibliche. E l’incrocio tra media e immigrazione si presenta cruciale nella definizione dei tempi che stiamo vivendo. Non è certo una grande rivelazione affermare che, per chi opera nei media, l’immigrazione è un tema impellente, stringente, urticante e, naturalmente, molto delicato.

È un tema sensibile proprio perché da molto tempo le notizie collegate ai migranti sono uscite dal mero campo della cronaca per entrare nell’ambito politico con tutto ciò che comporta nelle scelte che i governi in questi anni hanno voluto-dovuto fare. E dobbiamo necessariamente constatare che la forte connotazione politica assunta dall’informazione sull’immigrazione non facilita chi svolge il mestiere di comunicatore: un giornalista preferirebbe parlare di vittime di naufragi o di problemi dell’integrazione avendo presenti principalmente gli aspetti umani, sociali e cronachistici, mentre è praticamente impossibile, adesso, non tenere presente della contrapposizione ideologica esplosa in Italia e in Europa ma anche in tantissimi confini del mondo come quello tra Messico e Stati Uniti. Un lembo del pianeta in cui ha risuonato il rumore delle ruspe mentre ergono un muro. Il piano del dibattito politico ha assunto toni e temi grotteschi sovrastando il grido di dolore di tante famiglie perbene in cerca di un legittimo futuro migliore. 

Oggi la comunicazione si esprime prevalentemente per titoli, per slogan, per aforismi, e questo moltiplica la radicalizzazione delle opposte visioni, impoverendo un dibattito già in partenza forzato negli scarni schemi di ‘pro e contro’ l’immigrazione oppure nel contrasto irrimediabile fra chi sostiene che l’immigrazione è un arricchimento sociale, economico e culturale e chi sostiene che essa porti principalmente problemi di criminalità e di affollamento sul mercato del lavoro. Nel tema scelto da Papa Francesco per la 105esima edizione della Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato che si celebra il 29 settembre ‘Non si tratta solo di migranti’ si comprende come il fenomeno dell’immigrazione abbracci realtà molto diverse tra loro ma accomunate da un unico desiderio: vivere una vita più dignitosa. E questa dignità non può essere, come si dice in gergo giornalistico, ‘in esclusiva’ per alcuni ma deve essere comune per tutti gli esseri umani. Purtroppo la trattazione mediatica delle notizie riguardanti l’immigrazione è divenuta oggi altamente problematica. Nonostante ciò, in questa gran confusione che ormai si è creata, ritengo irrinunciabile sia la prosecuzione di una copertura giornalistica vasta e articolata sia il mantenimento di una serenità e neutralità connaturate all’attività giornalistica. Per questo forme d’informazione che mirano alla pancia, all’emotività spicciola, al clamore dovrebbero essere deontologicamente e umanamente respinte con forza. Queste modalità di spettacolarizzazione sono piuttosto diffuse e costituiscono tentazioni da cui occorrerebbe rifuggire con la massima determinazione. Lo sguardo dei bambini sbarcati sulle nostre coste dopo giorni di navigazione senza cibo e acqua, la sofferenza delle madri che portano in grembo la speranza di un futuro migliore per i propri figli, la disperazione degli uomini in cerca di un lavoro per mantenere la famiglia sono immagini indelebili che non si possono cancellare e trasformare in una campagna politica. Certamente tra le migliaia di migranti ci sarà qualcuno che coscientemente intende delinquere ma la maggioranza di questa gente spesso tende la mano all’Italia e all’Europa. Per questo noi operatori della comunicazione, soprattutto televisiva, abbiamo l’obbligo di mostrare la realtà senza filtri ideologici, dando voce agli ultimi, agli indifesi senza categorie o stereotipi. Solo così, contrastando la ”globalizzazione dell’indifferenza”, il diverso diventa vicino. Solo così la diversità culturale diventa ricchezza per la società (Vincenzo Morgante -direttore di Tv2000)

Migrantes Aversa: veglia diocesana di Preghiera per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato

23 Settembre 2019 - Aversa - In preparazione alla 105a Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, che sarà celebrata in tutto il mondo domenica 29 settembre, gli uffici Migrantes e Caritas della diocesi di Aversa organizzano la veglia di preghiera “Si tratta di noi - Testimonianze, preghiere e riflessioni per un mondo votato all’inclusione e alla solidarietà”. L’appuntamento è fissato per mercoledì 25 settembre 2019, alle ore 19.30, presso la Caritas Diocesana di Aversa (Vicolo S. Agostino, 4). “Questa giornata assume un senso ancora più profondo nei difficili tempi che viviamo al giorno d’oggi”, osserva don Evaristo Rutino, direttore dell’Ufficio diocesano Migrantes: “lo stesso Papa Francesco ha rivolto accorati e ripetuti appelli a favore dei migranti, dei rifugiati, degli sfollati e delle vittime della tratta; appelli che devono essere compresi alla luce di una profonda preoccupazione per tutti gli abitanti delle periferie esistenziali. Accoglienza e inclusione, dunque, rientrano nel disegno di Dio”. “Non si tratta solo di migranti”, questo il tema del messaggio che che accompagna quest’anno la Giornata Mondiale: difatti, come sottolinea Papa Francesco nel suo messaggio, ad essere in gioco non è solo la causa dei migranti, ma tutti noi, il presente e il futuro della famiglia umana. I migranti “ci aiutano a leggere i segni dei tempi, (…) a liberarci dagli esclusivismi, dall’indifferenza e dalla cultura dello scarto. Attraverso di loro il Signore ci invita a riappropriarci della nostra vita cristiana nella sua interezza e a contribuire, ciascuno secondo la propria vocazione, alla costruzione di un mondo sempre più rispondente al progetto di Dio”. Pregnante e accurata, dunque, appare la scelta del brano evangelico che costituisce il cuore della veglia di preghiera: la pagina del Vangelo di Matteo (14,22-33) che racconta il turbamento e la paura dei discepoli alla vista del loro Maestro che cammina sulle acque. “Il Signore è venuto a liberarci dalla schiavitù delle nostre paure, in particolare del timore verso gli “altri”, gli sconosciuti, gli emarginati, i forestieri”, aggiunge don Carmine Schiavone, direttore della Caritas diocesana. “Non dimentichiamo la lezione del Sommo Pontefice, che definì perfino legittimo questo timore a causa della mancanza della giusta preparazione a questo incontro con l’altro che, però, è anche incontro con Cristo”. L’affamato, l’assetato, il forestiero, l’ignudo, il malato e il carcerato che bussa oggi alla nostra porta è Gesù stesso che chiede di essere incontrato e assistito. “La parola del figlio di Dio - conclude don Evaristo Rutino - non lascia spazio a dubbi di sorta quando afferma ‘tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me’ (Mt 25,40)”.

Papa Francesco: l’invito alla celebrazione di domenica prossima per la GMMR

23 Settembre 2019 - Città del Vaticano - Domenica prossima, 29 settembre, si celebrerà la 105ma Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato. Per  Per l’occasione Papa Francesco presiederà una solenne celebrazione eucaristica in Piazza San Pietro. Lo ha annunciato lui stesso ieri al termine della preghiera mariana dell'Angelus invitando "a partecipare a questa celebrazione per esprimere anche con la preghiera la nostra vicinanza ai migranti e rifugiati del mondo intero". (R.I.)

GMMR: il 29 settembre celebrazione con Papa Francesco in piazza San Pietro

19 Settembre 2019 - Roma -  “Non si tratta solo di migranti”: questo il tema scelto da papa Francesco, per la prossima Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato che si celebrerà domenica 29 settembre 2019. I migranti, e specialmente quelli più vulnerabili, ci aiutano a leggere i “segni dei tempi”: “attraverso di loro il Signore ci chiama a una conversione, a liberarci dagli esclusivismi, dall’indifferenza e dalla cultura dello scarto. Attraverso di loro il Signore ci invita a riappropriarci della nostra vita cristiana nella sua interezza e a contribuire, ciascuno secondo la propria vocazione, alla costruzione di un mondo sempre più rispondente al progetto di Dio”, scrive il pontefice nel messaggio per questa giornata.”: “attraverso di loro il Signore ci chiama a una conversione, a liberarci dagli esclusivismi, dall’indifferenza e dalla cultura dello scarto. Attraverso di loro il Signore ci invita a riappropriarci della nostra vita cristiana nella sua interezza e a contribuire, ciascuno secondo la propria vocazione, alla costruzione di un mondo sempre più rispondente al progetto di Dio”, scrive il pontefice nel messaggio per questa giornata. Quest’anno la celebrazione principale della Chiesa Italiana sarà presieduta da Papa Francesco in Piazza San Pietro alle ore 10.30. La Chiesa Italiana chiama a raccolta in Piazza san Pietro tutti i fedeli. In vista della giornata il card. Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, ha inviato una lettera a tutti i vescovi italiani. “Sappiamo bene – scrive – quanto questo tema oggi sia spesso affrontato in maniera divisiva, persino nelle nostre comunità. Il fenomeno migratorio rischia di essere il capro espiatorio di paure e insicurezze, di un malessere sociale che ha cause ben diverse”. La Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato “riveste una valenza importante per tutti” scrive il porporato invitando i vescovi a partecipare alla messa che il papa Francesco celebrerà in piazza San Pietro. “Un’occasione per stringerci a lui ed esprimergli la nostra gratitudine per il suo coraggioso magistero. Concretamente, se ognuna delle nostre Chiese inviasse a Roma un gruppo, contribuiremmo a offrire un segno di comunione attorno al successore di Pietro”. Per informazioni e biglietti per la S. Messa in Piazza San Pietro si prega di rivolgersi alla Fondazione Migrantes: segreteria.direzione@migrantes.it