Tag: Giornata della Memoria
27 gennaio: Shoah e Porrajmos
+ S.E. Mons. Gian Carlo Perego
Arcivescovo di Ferrara-Comacchio
Presidente Cemi e Fondazione Migrantes
Mattarella: “combattere, oggi e nel futuro, ogni germe di razzismo, antisemitismo, discriminazione e intolleranza”
Roma - “La Giornata della Memoria, che si celebra oggi in tutto il mondo, non ci impone solamente di ricordare i milioni di morti, i lutti e le sofferenze di tante vittime innocenti, tra cui molti italiane. Ma ci invita a prevenire e combattere, oggi e nel futuro, ogni germe di razzismo, antisemitismo, discriminazione e intolleranza. A partire dai banchi di scuola. Perché la conoscenza, l’informazione e l’educazione rivestono un ruolo fondamentale nel promuovere una società giusta e solidale. E, come recenti episodi di cronaca attestano, mai deve essere abbassata la guardia”. Lo ha scritto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, e alla presidente dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane, Noemi Di Segni, in occasione delle celebrazioni per la Giornata della Memoria. “Quando le truppe russe entrarono nel campo di Auschwitz – la più imponente e sciagurata macchina di morte mai costruita nella storia dell’umanità – si spalancarono di fronte ai loro occhi le porte dell’Inferno”, ricorda il Capo dello Stato, sottolineando che “nel cuore dell’Europa si era aperta una voragine che aveva inghiottito secoli di civiltà, di diritti, di conquiste, di cultura”. “Una delirante ideologia basata su grottesche teorie di superiorità razziale – evidenzia Mattarella – aveva cancellato, in poco tempo, i valori antichi di solidarietà, convivenza, tolleranza e perfino i più basilari sentimenti umani: quelli della pietà e della compassione”. “La storia aveva subito, in meno di un ventennio, un tragico stravolgimento, tornando a concezioni e pratiche barbare e crudeli, che si pensava fossero retaggio di un passato ormai remoto. Guerra, stermini, eccidi ne furono le tragiche ma inesorabili conseguenze”, prosegue il presidente, sottolineando che “Auschwitz, con i suoi lugubri reticolati, le ciminiere e le camere a gas, è diventato il simbolo dell’orrore nazista, del male assoluto”. Ma è, e deve essere – ammonisce il Capo dello Stato –, la testimonianza costante di quali misfatti sia capace l’uomo quando si abbandona, tradendo la sua stessa umanità, a sentimenti, parole e ideologie di odio e di morte”.
Cei: Giornata della Memoria, “mai più crimini così grandi per l’umanità!”
Ferrara: primo Festival delle memorie
Ferrara - Ebrei, tutsi, rom e poi sinti, curdi, armeni. In occasione della Giornata della memoria, dal 25 al 30 gennaio al Teatro comunale di Ferrara si svolgerà il primo Festival delle memorie, ideato da Moni Ovadia: sei giorni di incontri, approfondimenti, spettacoli e concerti dedicati ai popoli vittime di stermini di massa. Tra gli ospiti la scrittrice Antonia Arslan e la ruandese Yolande Mukagasana, Franco Cardini, i musicisti Gevorg Dabaghyan (virtuoso di duduk armeno) e Aynour Dogan (cantante curda). Il programma si apre il 25 con una conferenza sul genocidio armeno e un concerto di Dabaghyan. Il 26 si parlerà di genocidio curdo. Il giorno seguente di Rom e Sinti. Il 28 verranno messe a tema le stragi in Ruanda. Sabato 29 e domenica 30 gennaio il focus sarà invece sulla Shoah. Ovadia ha sottolineato che «il festival non si fonda su alcuna ideologia, non vuole essere un tribunale, non si erge a giudice.Lo scopo è dare un contributo artistico e culturale per edificare una memoria universale, promuovere la pace e l’incontro fra le genti».
Migrantes ricorda la giornata della memoria
Roma - Oggi, 27 gennaio, si celebra la Giornata della Memoria. È un’occasione - sottolinea la Fondazione Migrantes - per ricordare una pagina buia, se non la più buia e triste della storia recente. Non può certo essere un giorno qualunque perché oggi facciamo memoria dell’eccidio di almeno sei milioni di ebrei. Insieme al popolo ebraico, non dimentichiamo nemmeno i 500 mila, tra rom e sinti, morti nei campi di concentramento nazisti. Un genocidio noto come Porrajmos, che in lingua romanì ha un duro significato: divoramento. Questa tragedia non può essere lasciata nei meandri del passato perché ha coinvolto uomini, donne e bambini che ancora oggi sono discriminati e vivono la loro quotidianità fatta di emarginazione, di rifiuto e di sofferenza dentro le nostre città, dentro la nostra vita indifferente verso chi cerca attenzione. Rom e sinti provocano ancora paura e vergogna nella nostra società concentrata sul benessere e sull’apparire. La domanda di Dio a Caino: “Dov’è tuo fratello?” fu rivolta agli uomini e donne al termine del genocidio nei campi di sterminio. Questa stessa domanda oggi viene rivolta a noi. “Dov’è tuo fratello zingaro che io ti ho posto accanto?”.