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Fondazione Migrantes, si è riunita a Roma la Consulta nazionale per le migrazioni

12 Novembre 2024 - Si è riunita a Roma la Consulta nazionale per le migrazioni. Tra i punti all'ordine del giorno la proposta alla Fondazione Migrantes di costituire un coordinamento ecclesiale sulle questioni relative agli immigrati e ai profughi. La questione è stata presentata da p. Daniele Moschetti, missionario comboniano e responsabile delle attività pastorali e di promozione sociale a Castel Volturno (CE), e poi discussa dall'assemblea. "Mi pare che ci sia un certo consenso sul merito, bisogna intendersi sul metodo - ha commentato S.E. mons. Giancarlo Perego, presidente della Commissione episcopale per le migrazioni (CEMi) e della Fondazione Migrantes - Intanto è importante impegnarsi nella diffusione di quello che già si fa. E poi partire dalla realtà, più che dalle idee, e far circolare nelle nostre comunità cristiane le informazioni che già abbiamo". A seguire l'intervento di mons. Valentino Bulgarelli (direttore dell’Ufficio catechistico nazionale e sottosegretario della Conferenza episcopale italiana) che ha portato la sua esperienza del cammino sinodale. Un'esperienza faticosa ma "straordinaria", in cui Bulgarelli vede in atto la "concretezza del Concilio Vaticano II e della Lumen gentium", dalla corresponsabilità dei laici alla necessità dell'ascolto del loro "prudente consiglio" (LG 37). La questione centrale è che la chiesa recuperi uno stile missionario, con un’attenzione alla prossimità, per essere più vicini al quotidiano delle persone. [caption id="attachment_49948" align="aligncenter" width="1024"] Da sinistra, mons. Valentino Bulgarelli, mons. Pierpaolo Felicolo e S.E. mons. Giancarlo Perego.[/caption] Nel corso dell'assemblea è stata lanciata anche la imminente nuova edizione del Festival della Migrazione in Emilia Romagna e la presentazione, a cura di don Marco Yaroslav Semehen, del catechismo della chiesa greco-cattolica ucraina in lingua italiana, stampato col contributo della Fondazione Migrantes.
La Consulta nazionale per le migrazioni riunisce i delegati regionali della Fondazione Migrantes, un rappresentante dei Delegati nazionali per le comunità italiane nel mondo, un rappresentante dei Coordinatori nazionali delle comunità etniche in Italia, un rappresentante dell’USMI (Unione superiore maggiori d'Italia), un rappresentante della CISM (Conferenza italiana superiori maggiori), un rappresentante della CIIS (Conferenza italiana degli Istituti secolari), due rappresentanti della gente dello spettacolo viaggiante, due rappresentanti dei Rom, Sinti e nomadi, quattro rappresentanti del mondo dell’associazionismo in campo migratorio, nominati dal Presidente.

“Mooving roots”, in un cortometraggio “le radici mobili” di chi migra

12 Novembre 2024 - Moving Roots. Radici in Movimento è un cortometraggio che sposa l’esortazione di papa Francesco nell’enciclica Evangelii Gaudium a riportare la Chiesa alla sua vocazione missionaria e inclusiva. Il video è stato presentato sabato 9 novembre, nella sala multimediale della parrocchia Santissimo Redentore, a Roma. Un progetto sostenuto dalla Fondazione Migrantes della Cei e nato da un’idea di padre Gabriele Beltrami, il parroco. «Ne hanno tante di radici, più di quelle che pensavano di avere», ha sottolineato il sacerdote. «Non parliamo di seconde generazioni, ma di nuove generazioni – ha esortato monsignor Pierpaolo Felicolo, direttore generale della Fondazione Migrantes -. Il termine da usare non è integrazione ma interazione». Il lavoro è stato scritto, studiato e realizzato da tre ragazze, che appartengono alla comunità territoriale del III municipio, con l’aiuto della giornalista Claudia Pollara e della videomaker Serena Cirillo. Letizia è nata a Kinshasa, in Congo, ora ha vent’anni ed è cresciuta nella Città Eterna. Mentre parla, vicino a lei ci sono Danielle e Ria, due giovani ragazze romane di origini filippine. Tre storie diverse, ma accomunate dallo stesso leitmotiv: il sentirsi come delle acrobate in bilico su un filo. Alla continua ricerca della propria identità. Da una parte le radici della propria terra. Dall’altra quelle che stanno crescendo qui in Italia. Innaffiarle entrambe non è impresa facile.

Fonte: Romasette.it

[caption id="" align="aligncenter" width="780"] Un momento della presentazione del cortometraggio "Mooving roots".[/caption]

Migrantes, si riunisce a Roma la Consulta nazionale per le migrazioni

11 Novembre 2024 - Si riunisce domani, 12 novembre 2024, a Roma a partire dalle ore 9.30, la Consulta nazionale per le migrazioni. Dopo il saluto iniziale di S.E. mons. Giancarlo Perego, presidente della Fondazione Migrantes, tra i punti all'ordine del giorno un intervento dal titolo "Cammino sinodale e cammino dei migranti" a cura di mons. Valentino Bulgarelli (direttore dell’Ufficio Catechistico Nazionale e sottosegretario della Conferenza Episcopale Italiana). La Consulta nazionale per le migrazioni è composta dal Presidente, dal Direttore Generale e dal Tesoriere della Fondazione Migrantes, dai delegati regionali, da un rappresentante dei Delegati nazionali per le comunità italiane nel mondo, da un rappresentante dei Coordinatori nazionali delle comunità etniche in Italia, da un rappresentante dell’USMI, da un rappresentante della CISM, da un rappresentante della CIIS, da due rappresentanti della gente dello spettacolo viaggiante, da due rappresentanti dei Rom, Sinti e nomadi, da quattro rappresentanti del mondo dell’associazionismo in campo migratorio, nominati dal Presidente. [caption id="attachment_49853" align="aligncenter" width="500"] (foto: ANSA/SIR)[/caption]

A Taranto il primo Meeting Internazionale sul “Turismo delle Radici Italiane nel Mondo” e presentazione del “Rapporto Italiani nel Mondo”

11 Aprile 2024 - Taranto - In occasione dell' "Anno delle Radici Italiane nel Mondo", designato per il 2024 dal Ministero degli Affari Esteri, il 17 aprile dalle 9:00 alle 20:00 si svolgerà a Taranto il primo Meeting internazionale sul Turismo delle Radici presso il Dipartimento Jonico dell'Università degli Studi di Bari Aldo Moro.  Nel pomeriggio Alle 15:00 sarà presentato il Rapporto Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes, con la curatrice Delfina Licata. A ideare e curare il Meeting, la giornalista Tiziana Grassi presidente dell'Associazione "Turismo delle Radici a Taranto e provincia”. La giornata di studio, di testimonianze e progetti ha l’obiettivo di creare o implementare stabili connessioni culturali e socio-economiche tra le “due Italie”, ovvero tra le comunità italiane dentro e fuori i confini, riconoscendo e valorizzando l'incommensurabile patrimonio affettivo e identitario costituito dalla diffusa presenza dei connazionali nel mondo, giunti oggi sino alla quinta generazione, che hanno coltivato legami profondi con i luoghi di partenza dei loro antenati. Il Meeting sarà aperto dai saluti del Prof. Paolo Pardolesi, Direttore del Dipartimento Universitario Jonico, Loredana Capone Presidente del Consiglio Regionale della Puglia e dai rappresentanti del Comune di Taranto e della Provincia di Taranto, rispettivamente Assessore alla Pubblica Istruzione e Università Desirée Petrosillo e Consigliere Provinciale Goffredo Lo Muzio. Seguiranno gli interventi - tra i partecipanti ai quattro panel tematici che si articoleranno durante la giornata - di Giovanni Maria De Vita, Responsabile Progetto ITALEA del Ministero degli Affari Esteri e Cooperazione Internazionale; Gianfranco Lopane, Assessore al Turismo della Regione Puglia; Aldo Patruno, Direttore Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia; Stella Falzone, Direttrice del Museo Archeologico Nazionale di Taranto; Stefano Vinci, Coordinatore Corsi Giuridici del Dipartimento Jonico; i Consiglieri Regionali Vincenzo Di Gregorio, Presidente Commissione Affari generali Regione Puglia e Michele Mazzarano, Presidente Commissione Ecologia Regione Puglia; Giovanni Battafarano, già Sindaco di Taranto e Parlamentare; Sergio Prete Presidente Autorità di Sistema Portuale del Mar Jonio - Porto di Taranto; Leonardo Giangrande, Presidente Confcommercio Taranto; Marcello De Paola, Presidente provinciale Federalberghi; Fabio Tagarelli Presidente Fondazione Taranto25; Carmelo Fanizza, Fondatore Jonian Dolphin Conservation; Pierpaolo De Padova, Direttore generale Taranto Opera Festival; Nunzia Nigro, già Project Manager Progetto “Europa InCanto”; Enza Tomaselli “ambasciatrice” di Taranto nel mondo, e numerosi rappresentanti dei comparti economico e turistico-culturale del territorio jonico. Con il patrocinio di RAI Puglia e RAI TGR Puglia Media Partner, i panel del Meeting saranno moderati dai giornalisti Salvatore Catapano, Giovanna Chiarilli, Monica Golino, Angelo Di Leo, Michele Tursi.      

Migrantes: il cordoglio per la morte del segretario Cgie, Michele Schiavone

3 Aprile 2024 - Roma - Al termine di una lunga malattia, si è spento, nei giorni scorsi, all’età di 63 anni, nella sua casa di Tägerwilen in Svizzera, Michele Schiavone, Segretario Generale del CGIE, il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero. “Abbiamo appreso la triste notizia della scomparsa del dott. Michele Schiavone, infaticabile Segretario Generale, uomo attento e sensibile con il quale è stato un piacere collaborare in questi lunghi anni in cui la mobilità degli italiani ha ripreso vigore necessitando di sempre maggiori attenzioni e risposte”, si legge in una lettera al Ministro degli Esteri Antonio Tajani firmata dal presidente e dal Direttore generale della Fondazione Migrantes, mons. Gian Carlo Perego e mons. Pierpaolo Felicolo. Michele Schiavone – si legge nella missiva – “da sempre amico della Fondazione Migrantes e vicino al Rapporto Italiani nel Mondo, è stato punto di riferimento per tante comunità all’estero, per le quali si è speso con dedizione e tenacia”. La Fondazione Migrantes esprime il “cordoglio più sincero ed affettuoso a Lei Presidente, ai Consiglieri tutti unitamente al Comitato di Presidenza, alla Segreteria esecutiva e alla Segreteria del CGIE, nonché ai famigliari”: “ci mancherà la sua passione per il mondo della mobilità umana e italiana in particolare, la sua esperienza profonda e lungimirante oltre che la sua amicizia cordiale e fedele”.

Migrantes Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela: oggi la presentazione Rapporto sul Diritto d’Asilo

3 Aprile 2024 - Messina - La rete “Trame migranti”, composta dal Dipartimento Cospecs-UniMe e da associazioni che sul territorio lavorano con le persone coinvolte nella mobilità umana, promuove oggi 3 aprile, alle ore 16.30, presso l'Aula A203 del Dipartimento Cospecs  un Seminario in cui verrà affrontato il tema delle migrazioni forzate a partire dal Report sul diritto d'Asilo della Fondazione Migrantes. Sarà presente Mariacristina Molfetta della Fondazione Migrantes  che illustrerà i dati salienti consegnati dalla settima edizione del volume. Dopo la presentazione del Report interverranno Teresa Consoli, Università di Catania, e Anna Elia, Università della Calabria, che hanno curato per la rivista “Mondi migranti” un lavoro di ricerca dal titolo: “Incursioni. Famiglie con forced migration background: politiche, pratiche e appartenenze”. A seguire, prenderà la parola Valentina Fedele, Università degli Studi Link, sul tema “La paternità nelle migrazioni forzate: riflessioni da una ricerca”. I lavori proseguiranno con la relazione di Roberta Ricucci, Università di Torino, dal titolo “Da volontari a tutori. Opportunità e limiti di una figura in cerca di riconoscimento”. Chiuderanno gli interventi Elena Girasella e Tiziana Tarsia, Università di Messina, che presenteranno i risultati della ricerca sulle “famiglie tutor”. La conduzione dell'incontro sarà affidata a Domenico Pellegrino, referente dell'Area formazione dell'Ufficio diocesano Migrantes.

I porti lontani: docufilm e dibattito a Firenze

3 Aprile 2024 - Firenze - Domani mattina allo Spazio Alfieri di Firenze, in occasione della proiezione del documentario "Un mare di porti lontani" del regista Marco Daffra, si terrà il dibattito dal titolo "Porre fine alla 'politica dei porti lontani'". Ne parleranno Marco Tarquinio, già direttore di Avvenire, mons. Gian Carlo Perego, arcivescovo di Ferrara-Comacchio e presidente della Fondazione Migrantes e Valentina Brinis, portavoce Open Arms. Sarà presente anche Daffra che nel suo docufilm presenta le immagini dei soccorsi e della vita a bordo, insieme a tante testimonianze degli equipaggi.

Berlino: martedì la presentazione del Rapporto Italiani nel Mondo

22 Marzo 2024 - Roma - L’edizione 2023 del Rapporto Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes è dedicata ai temi della mobilità e del ritorno. Attraverso venti diversi saggi sulle altrettante realtà regionali italiane, diversi autori e autrici sono stati chiamati a descrivere quanto e come il tema del ritorno fa parte e si manifesta oggi nella storia e nell’identità delle singole esperienze territoriali. Nel volume si descrive anche il ritorno che si manifesta non come presenza fisica, ma come segni depositati nella quotidianità: innesti linguistici, nuove tradizioni, usi e costumi.  Il volume sarà presentato marted' prossimo a Berlino dalla curatrice Delfina Licata che dialogherà con Edith Pichler. La serata sarà moderata da Anna Bertoglio dell’Ufficio Affari Sociali e Coordinamento Consolare dell’Ambasciata d’Italia in Germania.

Migrantes: ieri a Londra la presentazione del Rapporto Italiani nel Mondo alla presenza di mons. Felicolo

21 Marzo 2024 - Londra - "Londra continua ad essere una città centrale per gli italiani. Oggi abbiamo un numero di iscritti AIRE in crescita costante: siamo passati nell’arco di un anno da 365 mila a 383 mila iscritti, solo nella nostra circoscrizione”. Lo ha detto il console generale d’ Italia a Londra Domenico Bellantone, nel corso della presentazione del Rapporto Italiani nel Mondo 2023 nella sede del Consolato.  Il RIM è tornato nella capitale britannica ieri, 20 marzo, per la prima volta dopo dieci anni, alla presenza del nunzio apostolico in Gran Bretagna Mons. Miguel Maury Buendía e del direttore generale della Fondazione Migrantes mons. Pierpaolo Felicolo: “La nostra missione - ha sottolineato Mons. Felicolo - è farci prossimi, esserci accanto, tessere relazioni. Specie quando, grazie ai dati scientifici, l’Italia scopre che la realtà dell’emigrazione è maggiore di quella dell’immigrazione”. Londra, è emerso nel corso dell’incontro, continua ad essere la prima città italiana fuori dall’Italia, con un ritmo di iscrizioni AIRE di circa 200 al giorno. “Questa città’ e’ un laboratorio essenziale per lo studio dell’Italia di oggi - ha spiegato la coordinatrice del RIM Delfina Licata, che si occupa del Rapporto da diciotto anni: “Se prima della pandemia il termine chiave era meritocrazia, grazie alle possibilità di lavoro e sviluppo personale offerte dal Regno Unito, adesso la parola magica è genitorialità: gli italiani che lasciano la propria casa verso Londra vogliono diventare genitori”. Anche se parte del loro progetto di vita è tornare in Italia. Ecco perché il tema del RIM 2023 è stato quello del Ritorno (i rientri in patria sono stati 6.500). Riuscirà l’Italia a rendersi accogliente per coloro che ritornano?  Al “Turismo delle Radici”, il piano rivolto alle seconde e terze generazioni di Italiani all’estero che visitano il Belpaese, si è incentrato l’intervento del senatore Raffaele Fantetti, coordinatore dell’incontro londinese. D’accordo anche il presidente del Comites Alessandro Gaglione, che ha testimoniato a Londra la presenza  crescente di italiani con doppia cittadinanza, provenienti da Bangladesh, Pakistan, Brasile. Il nostro tricolore sventola anche per studenti (11.320: il numero più alto in assoluto insieme ai francesi), per i lavoratori del Servizio Sanitario Nazionale NHS e per gli Accademici. (Francesca Marchese)   Le foto sono di Salvatore Mancuso Mons. Pierpaolo Felicolo Il Console Generale d’Italia a Londra Domenico Bellantone, il nunzio apostolico in Gran Bretagna Mons. Miguel Maury Buendía, il senatore Raffaele Fantetti, la curatrice del Rapporto Italiani nel Mondo Delfina Licata, il presidente Comites di Londra Alessandro Gaglione e il Direttore Generale della Fondazione Migrantes Mons. Pierpaolo Felicolo. Il Console Generale d’ Italia a Londra Domenico Bellantone, il Direttore Generale della Fondazione Migrantes Mons Pierpaolo Felicolo, il senatore Raffaele Fantetti, la curatrice del Rapporto Italiani nel Mondo Delfina Licata.    

Mons. Felicolo sull’ennesimo naufragio: morti che “generano vergogna”

15 Marzo 2024 -
Roma - "È drammatico sapere che delle persone sono morte di fame e di sete perché rimaste in mare senza essere soccorse". Lo ha detto il direttore generale della Fondazione Migrantes, mons. Pierpaolo Felicolo dopo l'ennesimo naufragio che ha causato la morte di 60 persone migranti: "lo scenario delle migrazioni verso l’Italia e l’Europa - ha detto in una intervista a "Famiglia Cristiana" - crescerà sempre di più, perché molti Paesi sono alle prese con gli effetti della crisi climatica, con l’instabilità politica in Asia, in Medioriente e in Africa, soprattutto nell'area subsahariana. Questo non farà altro che creare ulteriori movimenti di persone disperate che partono sapendo che il dramma del viaggio, per mare, ma anche via terra come sulla cosiddetta rotta balcanica, sono rischiosissimi". L'episodio "indebolisce la tutela dei diritti umani di cui i Paesi devono essere garanti: dal diritto alla vita al diritto di migrare, al diritto di protezione internazionale. Mentre queste morti non possono che generare vergogna, e chiedono a gran voce - spiega mons. Felicolo - un reale impegno europeo per un’operazione Mare nostrum, che metta strettamente in collaborazione le istituzioni europee, i 27 Paesi, con la società civile e le organizzazioni non governative che vanno in mare o sono presenti sulle rotte migratorie per salvare le vite. Questo è il primo passo, il secondo è lavorare sull’accoglienza diffusa nel territori italiani ed europei". Per il direttore generale della Fondazione Migrantes la collaborazione delle istituzioni europee con i Paesi del Nord Africa non può "limitarsi a interessi energetici, sempre e comunque a nostro favore, o al sostegno alla guardia costiera locale per impedire i viaggi della speranza, ma deve portare a un canale umanitario permanente e controllato nel Mediterraneo verso l’Europa per garantire viaggi sicuri ed evitare tragedie. I migranti meritano un’accoglienza degna e non rimbalzati con palline da ping-pong. Le risorse ci sono sia in Europa, che in Italia – ha concluso il direttore di Fondazione Migrantes – e vanno investite nella tutela della vita, nell’accompagnamento delle persone non in muri o campi disumani. La vita e il futuro dell’Europa dipende da come si accolgono, tutelano e integrano le persone in cammino, anche attraverso il lavoro".

Ala: dal Sudan in Italia dove ha trovato una famiglia e una scuola

13 Marzo 2024 - Milano - Ala Adine ha 18 anni e come tanti ragazzi della sua età pensa al futuro. A Torino frequenta un corso di formazione in meccanica industriale che gli darà un lavoro garantito. Il passato lo vuole lasciare alle spalle. Il dolore preferisce non raccontarlo. «La sua strada è ben segnata», si augura Davide Dentico, 57enne, impiegato nel commerciale. Insieme alla moglie Beatrice Zampieri, grafica di 54 anni, e alle figlie Chiara di 28 e Francesca di 23, ha accolto in casa Ala Adine quando di certezze sul futuro non ne aveva affatto. A 17 anni il giovane è andato in affido in questa famiglia grazie a “Pagella in tasca”, un progetto dell'associazione Intersos, realizzato con il sostegno della Conferenza episcopale italiana (nell'ambito della campagna “Liberi di partire - Liberi di restare”), della Fondazione Migrantes, di Acri e della Fondazione Compagnia di San Paolo. Adesso il percorso è a carico del Comune di Torino. Ala Adine e altri 34 minori non accompagnati, scappati dalle persecuzioni in Sudan e rifugiati in un campo in Niger gestito da Unhcr, sono arrivati in Italia attraverso un canale di ingresso regolare con un visto per studio. È il progetto virtuoso dei corridoi umanitari. «L'avvicinamento ad Ala Adine è stato graduale. All'inizio era molto teso, si sentiva un ospite. Più avanti, un ospite gradito. Adesso è parte della famiglia, anche se rimane un ragazzo timido e sulla nostra storia preferisce lasciar parlare noi», spiega Davide Dentico. Quella di Ala Adine e della sua famiglia affidataria è una parabola che mostra un'integrazione possibile , ma non ancora abbastanza praticata. In fuga da quando aveva 14 anni, Ala Adine ha attraversato il deserto fino alla Libia, dove ha lavorato come bracciante. Intercettato dai membri dell'Unhcr, è entrato nel campo per rifugiati di Agadez, in Niger. Grazie alla sua forte motivazione allo studio, qui è stato selezionato per il progetto “Pagella in tasca”. In Italia, in un anno, Ala Adine non ha appreso solo la lingua e il mestiere di meccanico, ma aspetti di sé che prima non avrebbe potuto neppure esprimere . «A casa ho sempre tele, pennelli e colori. Era curioso, così gli ho spiegato un po' di tecniche e l'ho portato a vedere musei e mostre. Si è innamorato di Mirò — ricorda orgogliosa la madre affidataria —. Lo scorso Natale, ha voluto riprodurre i quadri dell'artista per donarli ai nostri amici e parenti. Ha un grande talento artistico». Ora che sono maggiorenni, «i ragazzi possono prolungare l'affido e studiare con un sostegno economico di 550 euro al mese fino ai 21 anni», precisa Elena Rozzi, responsabile del progetto per Intersos. Hanno ottenuto lo status di rifugiati e dopo cinque anni (anziché 10 come per gli altri immigrati residenti) potranno chiedere la cittadinanza. In quanto rifugiati, non dovranno presentare il certificato di nascita né quello penale, difficili da recuperare nel loro Paese. «Per parlare con loro di cittadinanza è ancora presto — aggiunge Rozzi —. Non so cosa decideranno, ma la cittadinanza dà diritti in più che in realtà tutti vogliono». Le ragioni della fuga dal Sudan si capiscono dalle loro storie. C'è per esempio Said (nome di fantasia), nato nel Darfur e cresciuto in un campo per sfollati interni. Da bambino aiutava già un medico in ospedale. Quando aveva 13 anni, le milizie janjaweed (i miliziani filogovernativi impegnati nella guerra civile del Darfur, ndr ) hanno ucciso e torturato alcuni membri della sua famiglia. Said è scappato in Libia, dove è stato detenuto per cinque mesi. Nel 2020, è riuscito a fuggire in Niger. Quando Intersos lo ha intercettato ad Agadez, Said non aveva mai avuto la possibilità di frequentare regolarmente la scuola. In Italia, spera di poter diventare un medico. All'arrivo dei miliziani, Abdoul (un altro nome di fantasia) aveva invece 14 anni. Al villaggio, in cui abitava con la sua famiglia, reclutavano forzatamente i ragazzi. Così è andato in Libia. Ha lavorato per otto mesi in un ristorante, ma se chiedeva una paga veniva picchiato. Prima di avere asilo in Niger, aveva potuto frequentare solo la scuola coranica. Oggi sogna di diventare un informatico. Sono desideri comuni, che adesso possono diventare realtà. Sullo sfondo, un percorso di integrazione che sarebbe auspicabile per tutti quei minori ancora in viaggio, alla ricerca di un posto da chiamare casa. (Elena Campisi - Avvenire)      

Migrantes: oggi a Trieste la presentazione del Rapporto sul Diritto d’Asilo

12 Marzo 2024 -  Roma – Il Rapporto sul Diritto d’Asilo2023 della Fondazione Migrantes sarà presentato oggi a Trieste. Interverranno il vescovo di Trieste, mons. Enrico Trevisi, il direttore generale della Fondazione Migrantes, mons. Pierpaolo Felicolo, Mariacristina Molfetta, curatrice del report per la Fondazione Migrantes, Gianfranco Schiavon autore di un capitolo del volume moderati da p. Luciano Lavriera, direttore del Centro Culturale “Veritas”. Il Report della Migrantes è stato presentato anche ieri a Zugliano.

Mci Annecy: ieri la celebrazione per il primo secolo di storia

11 Marzo 2024 - Annecy - Con una solenne liturgia eucaristica la Missione Cattolica Italiana di Annecy ha celebrato il suo primi secolo di storia. A presiedere, ieri mattina, la liturgia nella parrocchia italiana di San Francesco di Sales il vescovo della diocesi di Annecy, mons. Yves Le Saux  insieme al presidente della Fondazione Migrantes, l'arcivescovo di Ferrara-Comacchio, mons. Gian Carlo Perego e il missionario italiano don Pasquale Avena. Il presule francese ha incoraggiato la Mci di Annecy a continuare questa missione in spirito di vera missionarietà e prossimità in un tempo in cui c’è molto bisogno di dare risposte concrete alle sfide di oggi. Ricordando poi i i cento anni mons. Yves Le Saux ha sottolineato il ruolo che la Missione Cattolica Italiana di Annecy ha avuto aiutando i tanti emigranti italiani arrivati sul territorio dell’Alta-Savoia, spesso spaesati e soli. La comunità cattolica italiana, attraverso i missionari che si sono succeduti, hanno risposto a queste necessità, aprendo loro la porta della Missione. Il vescovo commentando le letture del giorno, ha parlato della gioia e della luce, quella "gioia" e quella "luce" che i migranti hanno ricevuto bussando alla porta della Missione e di questa chiesa dedicata a un Santo, San Francesco di Sales, che qui in Francia si è fatto prossimo annunciando "il Vangelo dell’amore di Dio". La comunità italiana, di fronte alle difficoltà dell'emigrazione, ha sempre trovato conforto, aiuto e sostegno nella Missione Cattolica Italiana e nei Missionari che si sono succeduti in Alta Savoia, ha detto il parroco, don Avena che ha ringraziato la chiesa locale che "con il Vescovo e tutti i suoi preti, mi ha accolto come uno dei suoi preti e mi ha dato la fiducia per aprire me stesso e i miei amici italiani ai problemi dell'emigrazione globale, per eliminare insieme, se possibile, le cause e le realtà dell'emarginazione dell'uomo, creatura amata dell'unico Dio". "Siamo felici e festeggiamo - ha detto il sacerdote italiano - perché "questa chiesa è il nostro Memoriale. Ci ricorda quello che hanno passato i nostri compatrioti prima di noi: hanno chiesto aiuto, hanno pianto, hanno pregato, si sono incontrati, si sono sposati, hanno battezzato i loro figli e nipoti. Non dimentichiamolo! I tempi sono cambiati, ma non dobbiamo dimenticare!". Sabato sera, a presiedere la liturgia con la comunità italiana, è stato mons. Perego che nella sua omelia ha sottolineato che sono stati cento anni di "vita, di gioie e sofferenze, di tristezze e angosce di un popolo, quello italiano, che, dopo il biennio rosso, viveva l’inizio di una dittatura fascista che l’avrebbe portato alla distruzione e anche a una nuova stagione di migrazione soprattutto per motivi politici, che si aggiungeva alla migrazione economica che al cavallo dei due secoli, Ottocento e Novecento, e, in particolare, nel ‘900 porterà migliaia di italiani a cercare e trovare lavoro in questa terra". "Evangelizzazione e promozione umana - ha aggiunto mons. Perego -  hanno sempre camminato insieme nella pastorale dei migranti in questa terra". In cento anni di storia la missione cattolica di Annecy ha visto "passare molte persone, ha vissute ore drammatiche dopo una guerra e durante una guerra europea fratricida, ha visto la ricostruzione, fatta anche dalle mani degli emigranti, le contestazioni, l’abbandono della fede, ma Dio è sempre stato realmente presente, il Signore ha accompagnato nel bene e nel male questi cento anni di storia. Una storia di fede popolare di persone lontane da casa, ma che si sono sentite a casa nella casa del Signore".  (Raffaele Iaria)  

Migrantes: un fumetto sul tema dei rifugiati alla Fiera Internazionale Comics&Games 2023

30 Ottobre 2023 - Roma - “In Fuga. Le persone che scappano non sono tutte uguali”. Questo il titolo di un “romanzo grafico” rivolto ai giovani, utile ad affrontare con semplicità e immediatezza un mondo complesso come quello dei richiedenti asilo e rifugiati. Lo pubblica oggi la Fondazione Migrantes. La Graphic Novel (edita da Tau Editrice) destinata alle scuole medie e superiori, è un lavoro che mira a sensibilizzare gli studenti in merito alle disparità e ingiustizie di trattamento alle quali si devono assoggettare le persone che affrontano quelli che non sono mai viaggi di piacere, ma piuttosto vere e proprie fughe dal paese di origine, tema già trattato da Yagoub Kibeida e Sayed Hasnain nel volume  della Fondazione Migrantes il Diritto d’asilo 2022. Questa Graphic Novel  ha coinvolto nella stesura definitiva diversi autori tra cui Cristina Molfetta, Chiara Marchetti, Duccio Faccini e Manuela Valsecchi. Attraverso la collaborazione con la Tau Editrice, la Fondazione Migrantes ha creato una pubblicazione dal linguaggio visivo e narrativo coinvolgente, grazie ai testi scritti da Emanuele Bissattini e alle illustrazioni di Valerio Chiola. Il risultato del lavoro è uno strumento educativo rivolto al vasto pubblico giovanile, sempre più abituato alla comunicazione per immagini. “In Fuga. Le persone che scappano non sono tutte uguali” verrà presentato il 3 novembre a Lucca nell’ambito della Fiera Internazionale Comics&Games 2023 ospite dell’Arcidiocesi e contestualmente sarà disponibile in tutte le librerie e store online. All’interno della Graphic Novel è presente un codice QR Code che permetterà di accedere a materiali di approfondimento. Attraverso lo stesso QR i ragazzi potranno lasciare i loro commenti e le loro suggestioni. Questo fumetto – si legge nell’introduzione - intende essere “solo il primo di una serie, per cui ogni reazione sarà utile per procedere in una maniera sempre più condivisa e partecipata. Ci teniamo a presentarvelo e speriamo poi che una volta che lo abbiate visto vi venga spontaneo diffonderlo. È uno strumento agile, profondo, ma anche esteticamente molto bello”.      

Mons. Perego: occorre “partire dalla realtà per scelte politiche coerenti e lungimiranti” sulle politiche migratorie

30 Ottobre 2023 - Modena - Il manifesto del Festival della Migrazione – che si è concluso sabato -  propone di “partire dalla realtà per scelte politiche coerenti e lungimiranti. Ad esempio, favorire nel mondo del lavoro l’incontro fra domanda e offerta per combattere l’irregolarità che da sempre i flussi hanno creato, anche oggi con 500.000 lavoratori irregolari. Che si valorizzino poi le scuole professionali, che si curino i ricongiungimenti familiari facilitando l’accesso alla casa, che si riconoscano i titoli universitari con accordi con i Paesi di provenienza, che nella scuola entrino mediatori culturali per agevolare l’inserimento degli alunni stranieri. Che si approvi la nuova legge sulla cittadinanza. In altre parole, che dalla sicurezza si passi alla tutela, alla promozione e all’inclusione. Perché di migranti il nostro Paese ha bisogno per rigenerarsi”. Lo ha detto il presidente della Commissione cei per le Migrazioni e della Fondazione Migrantes, l’arcivescovo mons. Gian Carlo Perego, in una intervista al quotidiano Avvenire. E parlando di accoglienza dei migranti occorre “arrivare a un sistema unico di accoglienza, più simile al Sai, che curi tutela, promozione e inclusione dei richiedenti asilo e dei rifugiati. O per lo meno che a 100.000 posti dei Cas corrispondano sul territorio dei Comuni, in maniera diffusa, 100.000 posti per chi ha un titolo di protezione internazionale”. Per mons. Perego occorre rivedere la legge sulla cittadinanza: “abbiamo bisogno di nuovi cittadini, valorizzando percorsi di nascita e di studi in Italia, favorendo la partecipazione alla vita sociale e politica, riconoscendo titoli di studio e competenze perché siano messe a disposizione in scuole, ospedali, nel mondo imprenditoriale. La cittadinanza radica le persone migranti su un territorio, le appassiona alla vita italiana di cui si sentono parte. Ritardarla di 12 o addirittura di 15-20 anni in alcuni casi, le allontana. Abbiamo bisogno di personale sanitario, eppure in poco tempo il 30% di medici e infermieri stranieri presenti in Italia, molti dei quali hanno studiato qui, di cui il 65% senza cittadinanza, se ne sono andati in altri Paesi o sono rimpatriati”.

Festival della Migrazione: un confrontro per sfatare “miti” sull’immigrazione

30 Ottobre 2023 - Modena - «Cerchiamo di spiegare alcune cose che dovrebbero essere chiare a tutti, almeno se si andassero a vedere in dati con attenzione per sfatare alcuni 'miti' sull'immigrazione". Lo ha detto il sociologo  Maurizio Ambrosini durante uno degli incontri del festival della Migrazione a Modena.  Per esempio, nel nostro Paese c’è l’idea che l’immigrazione sia in aumento drammatico o come alcuni dicono esponenziale. Non è vero. ha sottolineato Ambrosini: l’immigrazione è stabile, è stazionaria da una dozzina d’anni, anzi, è persino diminuita. C’è l’idea che l’Italia sia il campo profughi d’Europa: "Non è vero: in Europa nel 2022 sono arrivate 965 mila domande di asilo, in Italia 77 mila, l’8%. Siamo sotto la media europea per quanto riguarda l’accoglienza dei rifugiati. Ancora, c’è l’idea che gli immigrati arrivino in barca, dal mare. Non è vero: l’immigrazione è per quasi la metà europea, per più della metà femminile e viene prevalentemente da paesi di tradizione culturale cristiana. C’è l’idea che l’Europa sia sotto assedio da parte dei rifugiati. Non è vero: il 75% dei rifugiati sono accolti in paesi in via di sviluppo o intermedi. L’Unione Europea ne accoglieva, fino alla crisi ucraina, intorno al 12%. Adesso sarà il 14 o 15%, comunque pochi rispetto a quello che succede in Turchia, in Iran, in Colombia, in altri Paesi del mondo che veramente accolgono numeri molto più consistenti rifugiati. C’è l’idea che gli immigrati vengano dai paesi più poveri e siano i più poveri dei loro paesi. Non è vero. L’immigrazione viene prevalentemente da paesi intermedi, infatti in Italia, il primo è la Romania, seguito da Albania, Marocco, Cina … Paesi intermedi e gli immigrati non sono i più poveri dei loro paesi, ma perlopiù la classe media, che guadagna non meno di 1000 e non più di 9000 dollari all’anno, soglia sotto la quale non si riesce a partire e sopra la quale non se ne sente l’esigenza». “Miti”, questi e altri, da sfatare attraverso quello che Ambrosini ha chiamato uno «sguardo corretto sulle migrazioni», lo stesso sguardo che don Mattia Ferrari ha raccontato nei volti dei migranti che ha incontrato: «Uno sguardo – ha affermato il sacerdote – che restituisce le sofferenze patite, ma anche una profonda spiritualità, una grandissima ricchezza interiore. Queste persone hanno qualcosa che noi europei, preoccupati di tenerli lontano, spesso non abbiamo più». Don Ferrari ha ricordato la storia della madre e della figlia morte di sete nel deserto tra la Libia e la Tunisia, una storia che ha fatto il giro del mondo «ma il marito e padre è ancora nei lager libici e nessuno che ne abbia potere fa nulla per farlo uscire». Più volte, nel corso della serata, è stato citato papa Francesco e l’impegno della Chiesa in favore dei migranti. Come ha sottolineato, con grande efficacia, don Pierpaolo Felicolo, Direttore Generale di Fondazione Migrantes, nel suo intervento di chiusura.

Migrantes: mercoledì 8 novembre la presentazione del Rapporto Italiani nel Mondo

27 Ottobre 2023 - Roma - Sarà presentato mercoledì 8 novembre, alle ore 10.00, a Roma, presso il centro congressi  del TH Roma – Carpegna Palace Hotel (Via Aurelia, 481), la XVIII edizione del “Rapporto Italiani nel mondo”, della Fondazione Migrantes. Il Rapporto giunge quest’anno alla diciottesima edizione. Vi hanno partecipato autori e autrici che, dall’Italia e dall’estero, hanno lavorato a diversi saggi. Il volume raccoglie le analisi socio-statistiche delle fonti ufficiali, nazionali e internazionali, più accreditate sulla mobilità dall’Italia. La trattazione di questi temi procede a livello statistico, di riflessione teorica e di azione empirica attraverso indagini quali-quantitative. Sarà un momento importante per la Fondazione Migrantes che si augura la più ampia partecipazione.

Festival della Migrazione: “trattare il fenomeno in modo strutturale, andando oltre l’emergenza” 

26 Ottobre 2023 - Modena - Trattare le migrazioni non più come un’emergenza, ma come un fenomeno strutturale. È questo il filo conduttore degli interventi che hanno aperto l’ottava edizione del Festival della Migrazione, la rassegna promossa da Fondazione Migrantes, Porta aperta, UNIMORE e CRID, inaugurata questa mattina presso Fondazione San Carlo. “Liberi di partire, liberi di restare” è il titolo di una manifestazione che anche quest’anno si pone l’intento di sviluppare un confronto andando oltre i luoghi comuni e la propaganda, come ha sottolineato nel suo intervento il Portavoce del Festival Edoardo Patriarca: “Le migrazioni dovrebbero essere accompagnate da narrazioni veritiere e politiche lungimiranti, invece c'è troppa propaganda ed eccezionalità, aspetti che vanno ad offuscarne le cause profonde. Parlare di emergenza, scambiare gli arrivi dal mare con le migrazioni sono approcci comunicativi che divergono nei dati di realtà. Non è giunto il tempo di rivedere una legge vecchia e inadeguata come la Bossi-Fini? Non è il momento di impiantare un sistema di integrazione che vede protagonisti gli enti locali? E l'Unione Europea quando si prenderà carico della gestione di questi processi? Le frontiere e i confini servono per essere attraversati, per passare e tornare. Da qui il titolo che abbiamo scelto: liberi di partire, per realizzare il proprio progetto di vita, liberi di restare, non obbligati a fuggire dalle persecuzioni. Questa è un’edizione allargata su più territori, che va oltre la provincia modenese e può contare su una collaborazione preziosa con il festival di Torino e questo non può che essere motivo di grande soddisfazione”. “Tutte le questioni chiamate in causa sono parte dei temi a cui siamo chiamati a dare risposta insieme, come comunità, come enti e come terzo settore – ha sottolineato nel suo intervento Davide Baruffi, Sottosegretario alla Presidenza della Giunta Regione Emilia-Romagna –. Noi siamo convinti che un'emergenza ci sia, quella delle persone che muoiono tentando di raggiungere il nostro Paese: la capacità di accogliere funziona in proporzione alla modalità in cui viene alimentata e in questo momento non c'è uno sforzo adeguato. L'idea che ogni paese possa proteggersi da sé, è un'idea profondamente sbagliata, serve una chiamata di responsabilità da parte dell’Europa. La Regione Emilia-Romagna non ha firmato l’intesa sulla gestione dello stato di emergenza per quanto riguarda la migrazione non per ragioni ideologiche, ma perché è sbagliata l’idea che il problema possa essere scaricato sulle città, sulle regioni e sui quartieri. Non può passare che le persone possano accedere al nostro Paese solo se hanno un valore aggiunto che apporta beneficio economico. L’Emilia Romagna cercherà di costruire quella politica di governo di cui abbiamo bisogno, a fianco ai territori e alle organizzazioni”. Al via dei lavori era presente anche il Prefetto di Modena Alessandra Camporota, che ha spiegato che “accogliere e integrare significa favorire lo sviluppo dei propri cittadini favorendo l'inserimento di altri. Sottolineo l'enorme sforzo delle Forze dell'Ordine attraverso la Questura per quanto riguarda i permessi di asilo e ringrazio il terzo settore, con cui stiamo affrontando un momento profondamente critico. L'impegno delle istituzioni è favorire la conoscenza delle ragioni per cui si verificano particolari fenomeni e la modalità attraverso cui vengono affrontati, tenendo anche conto del senso di insicurezza crescente e cercando di risanarlo attraverso la conoscenza”. “Quello dei migranti – ha ribadito Carlo Alberto Porro, Rettore dell’Università di Modena e Reggio Emilia – è un tema importante per le sue implicazioni socio-politiche e culturali. Non si tratta solo di passaggi di frontiere, ma di una riflessione che dà la possibilità di confrontarsi con altri. Ringrazio tutti coloro che all'interno della nostra Università, come il CRID, offre un contributo molto significativo nel dibattito culturale di questo fenomeno”. Il Vicesindaco  Gianpietro Cavazza ha posto l’accento sull’importanza delle parole quando si parla del tema migratorio: “Abbiamo parlato degli stranieri come un valore, ma facciamo attenzione perché il passaggio successivo è quello di considerarli una merce: è fondamentale usare le parole giuste per trattare questi temi. Le migrazioni sono un fatto strutturale e per affrontare argomenti come quelli degli stranieri, della salute e dell'istruzione bisogna restare fuori dallo scontro elettoralistico. Si investe sulla cultura e sulle giovani generazioni affinché siano più attrezzate per affrontare questo fenomeno di carattere strutturale. Troppo spesso alla parola straniero viene associata la parola insicurezza: ben venga un festival come questo che riesce a riempire questa narrazione fuorviante, spesso riproposta a fine elettoralistici”. Dopo l’intervento  di Matteo Tiezzi, Presidente di Fondazione di Modena, che ha evidenziato come Fondazione di Modena sostenga tanti progetti sul territorio che esprimono attività su questo tema, “perché  essere liberi di partire ed essere liberi di restare è un obiettivo ambizioso, che deve essere portato nella società come una sfida da raggiungere” la parola è andata a mons. Pierpaolo Felicolo, Direttore generale della  Fondazione Migrantes: “È fondamentale proteggere le persone migranti dal pregiudizio e dalle retoriche strumentali. Le persone migranti non sono soltanto numeri, sono pensieri, emozioni, non solo di chi parte, ma anche di chi resta, volti e storie che ci impegnano con diritti e doveri ad aprirci al futuro. Oggi più che mai è bene soffermarsi non solo sul viaggio, ma anche sui motivi di partenza, sulla forza di ciò che lega al paese di origine ma non impedisce di partire. Non dimentichiamo la libertà di tornare, qualora la forza della propria storia, dei propri desideri lo richiedano. Libertà di un'esistenza dignitosa, la libertà di continuare a vivere, spesso negata dalle guerre e dal cambiamento climatico”. Gianfrancesco Zanetti, direttore di Fondazione San Carlo, ha aggiunto che “il successo del Festival deriva dalla qualità scientifica e dell'impegno civile che lo caratterizza. Le posizioni scientifiche non devono essere unilaterali e con fini elettoralistici, ma nemmeno completamente asettiche, distaccate. Non si dovrebbe assumere posizioni basate sul pregiudizio, che avrebbero un disvalore scientifico e influenzerebbero l'immagine, ma è impossibile ottenere una posizione completamente asettica e neutrale. L'interesse della Fondazione per il Festival è quasi vocazionale e sentiamo un impegno scientifico sintonico con le sue ragioni: temi che hanno un immediato riflesso nell'impegno civile e nella vita dei cittadini”. Mons. Erio Castellucci, Arcivescovo di Modena-Nonantola e Vescovo di Carpi, ha mandato un messaggio video nel quale ha affermato che “il Festival della Migrazione rappresenta ormai un appuntamento noto e atteso. Quando si è costretti a restare al di fuori del proprio paese, o si è costretti a partire, allora si tratta di una libertà fittizia. Non c'è ancora la possibilità di un'accoglienza degna. Speriamo, grazie all'azione di tanti e a tutte le forze coinvolte, di riuscire a invertire la rotta soprattutto dal punto di vista di una cultura che tenga conto anche della dimensione legislativa”. A chiudere la sessione introduttiva ci ha pensato Alberto Caldana, Presidente di Porta aperta e di CSV Terre Estensi: “Il fatto che il Festival si sia allargato ad altri territori significa che c'è voglia di discussione e di approfondimento. Abbiamo bisogno di trattare l'argomento della migrazione non come un'emergenza, ma di costruire percorsi che siano oggi in grado di edificare la comunità e rafforzarla, una comunità che è fatta da persone che vengono da diversi paesi”. Il Festival della Migrazione è promosso da Fondazione Migrantes, da Porta Aperta come capofila di una cinquantina di organizzazioni, dall’Università di Modena e Reggio Emilia e il Centro di Ricerca Interdipartimentale su Discriminazioni e Vulnerabilità, con il patrocinio e il sostegno di Regione Emilia-Romagna, Acri, comuni di Modena, Carpi, Spilamberto, Fiorano, Formigine, Maranello e Soliera, inoltre del patrocinio di Università di Ferrara, Università di Camerino, Università di Perugia, Università Cattolica del Sacro Cuore, Università per gli Stranieri di Siena, gode inoltre del sostegno di Fondazione di Modena, Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, Csv Terre Estensi e di Fondazione Collegio San Carlo e del contributo di Bper Banca e Menù.        

Mons. Felicolo: “incarnare il tema delle migrazioni nelle realtà del territorio”

26 Ottobre 2023 - Modena - "Scorrendo i temi dei lavori delle giornate che ci attendono, si comprende come il servizio pastorale e la ricerca debbano sapersi incarnare nelle realtà del territorio". Lo ha detto questa mattina il direttore generale della Fondazione Migrantes, mons. Pierpaolo Felicolo, in apertura dell'VIII edizione del Festival della Migrazione che vede l'organismo pastorale della Cei tra i promotori. Per mons. Felicolo "le persone migranti non sono soltanto numeri bensì sono 'vissuti, pensieri ed emozioni', tanto in chi parte quanto in chi resta". Sono - ha aggiunto -  “volti e storie, che ci impegnano con diritti e doveri ad aprirci al futuro: su tutti, in termini di cittadinanza, identità, salute, formazione, sviluppo e custodia comune del creato e della pace. Non di meno, si coglie l’importanza della narrazione che del fenomeno della mobilità viene offerta: dalle forme più tradizionali, che richiedono però 'un lessico per l’integrazione' che sia al passo con la realtà in mutamento o già cambiata fino a nuovi strumenti del racconto, come il cinema di migrazione". Ricordando la recente Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato  il direttore generale della Fondazione Migrantes evidenzia, citabdo il titolo "Liberi di scegliere se migrare o restare" che la scelta è insita in questo binomio: "per questo oggi più che mai è importante soffermarsi non soltanto sulle insidie del viaggio o sulle tante reciproche criticità della permanenza ma anche sui motivi delle partenze sulla forza di ciò che lega al Paese di origine, su ciò che spinge comunque a resistere nel Paese di adozione, sui modi di vivere appieno i territori. E poi ancora, non dimentichiamo, la libertà di tornare qualora la propria storia , i propri desideri e le condizioni lo richiedono.  Proprio la libertà, insieme alle persone, è spesso fra le prime vittime delle tante violenze del mondo contemporaneo". Monsignor Felicolo ha anche citato il lavoro di ricerca promosso dalla Fondazione Migrantes per comprendere il fenomeno delle migratorio: tra questi strumenti culturali, "frutto di ricerca", il Rapporto Immigrazione, il Rapporto Italiani nel Mondo e il Rapporto sul Diritto d'Asilo.   Inviato da iPhone

Festival della Migrazione: questa mattina l’avvio a Modena

26 Ottobre 2023 - Modena - L’ottava edizione del Festival della Migrazione si è aperto ieri con il messaggio che ha fatto pervenire papa Francesco nel quale incoraggia a “sviluppare proposte concrete per favorire una migrazione regolare e sicura”.  L'edizione 2023 del Festival si snoderà, da oggi fino al 28 ottobre in diverse iniziative in città dell’Emila Romagna e del Veneto Il Festival della Migrazione è promosso da Fondazione Migrantes, Porta aperta, UNIMORE e CRID, con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna, del Comune di Modena e di Carpi oltre che di numerosi atenei italiani. Le città coinvolte quest’anno sono Modena, Bologna, Ferrara, Rovigo, Fidenza, Carpi, Formigine, Mirandola, Soliera, Rovigo, Fiorano Milanese per promuovere un confronto approfondito e non ideologico su un fenomeno complesso come quello delle migrazioni: l’obiettivo degli organizzatori è infatti quello di rappresentare le diversità, le sfumature e l’esperienza soggettiva della migrazione, andando oltre i luoghi comuni e la retorica che troppo spesso riduce i migranti e il fenomeno stesso a categorie semplicistiche. L’apertura ufficiale questa mattina a Modena con i saluti del portavoce del Festival, Edoardo Patriarca, di Alberto Caldana, Presidente Porta Aperta, di Davide Baruffi, Sottosegretario alla Presidenza della Giunta Regione Emilia-Romagna; di Gianpietro Cavazza, Vicesindaco di Modena; di Alessandra Camporota, Prefetto di Modena, di mons. Erio Castellucci, arcivescovo di Modena-Nonantola e Vescovo di Carpi e vicepresidente della Cei; di Matteo Tiezzi, Presidente Fondazione di Modena; di Carlo Adolfo Porro, Magnifico rettore UniMoRe, di mons. Pierpaolo Felicolo, Direttore generale della Fondazione Migrantes, di Gianfrancesco Zanetti, Direttore Fondazione San Carlo. Seguiranno, sul tema “Le parole dell’integrazione: un lessico per la migrazione” con gli interventi di Luigi Alici, Professore emerito di Filosofia morale all’Università di Macerata; di Ivo Lizzola, Professore ordinario di Pedagogia sociale e di Pedagogia della marginalità e del conflitto e della mediazione presso il Dipartimento di Scienze Umane e Sociali dell’Università di Bergamo; di don Stefano Stimamiglio, Direttore di Famiglia Cristiana, di Paolo Lambruschi, inviato di Avvenire e di Giovanni Rossi, già Presidente FNSI. Nel pomeriggio a Ferrara, invece, spazio all’incontro “Volti, storie, diritti dei minori migranti” a cura dell’Università di Ferrara. Nella mattinata di venerdì 27 ottobre il Festival si fa in due: a Fidenza avrà luogo l’incontro “La salute degli immigrati e dei profughi e richiedenti asilo: aspetti sanitari e aspetti inter-religiosi e inter-culturali”, a cura della Migrantes dell’Emilia Romagna, Caritas regionale, Pastorale della salute regionale e Ausl di Parma, a Modena i convegni a cura del CRID “L’accesso all’istruzione superiore di richiedenti asilo e titolari di protezione”. Il programma della giornata proseguirà a Carpi con un convegno nazionale sulla cooperazione internazionale, a seguire “Custodire il creato costruendo la pace”, nell’ambito della Giornata del dialogo cristiano islamico. Sabato 28 ottobre il Festival della Migrazione farà tappa a Rovigo con l’incontro “Diritto alla scuola e scuola di diritti” promosso da Università di Ferrara e Fondazione Cariparo; a Modena Fondazione Migrantes cura una giornata di seminari su migrazione e pace, con un contributo anche del cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei. L’intero programma su www.festivalmigrazione.it. (Raffaele Iaria)