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Mci Romania: il settimanale “Adeste” compie 10 anni

Ok21 Febbraio 2022 - Bucarest - 522 numeri in dieci anni di vita per il settimanale delle Missioni Cattoliche Italiane in Romania.

In questi anni più di una volta mi sono sentito fare questa domanda: “ma come è nata la nostra rivista?”. Ho sempre dato la stessa risposta, spontanea: “è nata per poter avere uno strumento di collegamento e di informazione per gli italiani che sono lontani dalle nostre Missioni, ma anche per gli italiani che le frequentano”. Eravamo alla fine del 2011, anno in cui si era appena aperta la quinta delle Missioni Cattoliche di lingua italiana in Romania, quella di Cluj. Ora, con Oradea, sono sei. Immediatamente dopo la rivoluzione si era potuto riprendere a celebrare la Messa in lingua italiana presso quella che, fin dal 1916, veniva comunemente chiamata “la Chiesa Italiana di Bucarest” dove le comunicazioni liturgiche si erano potute riprendere normalmente solo dall’inizio del 1990. Nel 2004, con l’arrivo del mio confratello orionino, don Belisario Lazzarin, la suddetta Chiesa, intitolata al Redentore, che nel frattempo, era divenuta parrocchia, venne eretta a “Rettoria Italiana”. La delicatezza del vescovo, mons. Ioan Robu, fece sì che, proprio dal 1990, come primo parroco venisse nominato un etnico italiano, don Luigi Vittorio Blasutti, nato a Buzau da genitori italiani immigrati dal Friuli, nel periodo interbellico. Il nostro fondatore, San Luigi Orione, fin dagli inizi della fondazione della Congregazione, chiamata “Piccola Opera della Divina Provvidenza”, aveva inviato i suoi sacerdoti, affinché si prendessero cura dei connazionali italiani, sia in Albania che in alcuni stati dell’America Latina. Questo per dire che la cura pastorale degli italiani emigrati all’estero fa parte del nostro carisma. Prima di me molti altri confratelli, sia in Europa che in altre nazioni del mondo, si sono occupati della cura pastorale e umana degli emigrati italiani come orionini, ma anche come sacerdoti della Fondazione Migrantes. Ecco che, anche in Romania, non poteva essere altrimenti. Infatti, per la cura pastorale degli italiani presenti, accanto a don Belisario, si affiancarono altri miei confratelli e con loro, grazie al benestare dei vescovi locali, si è potuto dare vita alle Missioni di cui accennavo prima: Bucarest; Iasi; Timisoara; Alba Iulia; Cluj e, da quasi un anno, si è aggiunta Oradea. Nel 2011 vi erano già cinque Missioni e ci si era resi conto molto chiaramente che molti italiani, pur desiderandolo, per via delle distanze geografiche, non riuscivano a frequentare le Missioni. All’ora nacque l’idea di fondare "Adeste". Fin dall’inizio apparve sia in forma cartacea che in forma telematica. Si è scelta anche quest’ultima modalità proprio per garantirne a tutti la fruizione (in Romania la rete internet è notoriamente buona e abbastanza diffusa sul territorio). Ma perché "Adeste?" Semplice, si era a Iasi nel periodo natalizio e al signor Pietro Marchettini, cofondatore e caporedattore, e a me, venne spontaneo dare al nostro settimanale il nome di uno dei più noti canti natalizi, inoltre, il nome stesso sottolinea l’invito alla partecipazione alla vita della comunità. L’abbiamo definito un settimanale di informazione e cura pastorale. Questo ha fatto sì che i contenuti principali trattati fossero di informazioni legate alla vita degli italiani, sia etnici che di recente immigrazione; notizie legate alla vita della Chiesa, in primis del Papa; alle notizie di pubblica utilità riprendendo anche quelle diffuse dalla nostra Ambasciata Italiana, ad esempio: ultimamente abbiamo dato ampia eco alla elezione del Comites; alle notizie provenienti dalle Missioni e, non da ultimo, alle letture della Messa domenicale sempre accompagnate da un breve commento. Da qualche anno siamo inoltre entrati a far parte della Federazione Italiana dei Settimanali Cattolici (FISC) nella sezione Estero. Certamente 10 anni ci fanno sentire ancora “piccoli” e ci rendiamo conto che abbiamo “molta strada da fare” riguardo al far sì che, anche grazie a questa nostra rivista, gli italiani presenti in Romania riescano ad essere più coesi e a “far Comunità”. Accennavo prima che uno dei contenuti sempre presenti nel nostro settimanale è la Parola di Dio domenicale con lo scopo di favorire la preparazione per quello che dovrebbe essere per tutti un appuntamento stabile e cioè la partecipazione fisica alla Messa. Soprattutto all’estero c’è bisogno di essere accompagnati in quella che è l’integrazione nel tessuto ecclesiale e sociale del territorio in cui si vive. A questo riguardo riteniamo importante sostenere i nostri connazionali tramite un passaggio graduale. Mi sento di dire che le nostre tradizioni, a livello di usi, costumi e sentimenti religiosi, sono molto profonde ed anche apprezzate. Siamo convinti che la partecipazione alla Messa in lingua italiana di ogni domenica, proprio perché a scadenza fissa e ravvicinata, sia per noi, che viviamo all’estero, la modalità più importante ed efficace di “fare comunità”, comunità attorno alla Parola di Dio, all’Eucaristia e tra di noi, ma anche con coloro che ci ospitano e che, per motivi di famiglia o di amicizia/lavoro, si sentono in comunione con noi. (p. Valeriano Giacomelli)  

Fisc: una intervista al sottosegretario all’Editoria

20 Ottobre 2021 - Roma – “Continuerò ad impegnarmi con tutte le mie forze affinché anche l’editoria locale continui ad avere non ristori, ma sostegni. Perché una democrazia liberale compiuta non può fare a meno di una stampa locale, libera, indipendente e professionale”. La promessa è di Giuseppe Moles, Sottosegretario all’Editoria, enunciata dal Salone del Libro di Torino, luogo simbolo in questi giorni della rinascita culturale del Paese. Sottosegretario il 17° rapporto sulla Comunicazione del Censis segnala che nell’ultimo anno si è accentuata la crisi della carta stampata, in particolare per i quotidiani. I vari studi però non prendono mai in considerazione la stampa locale. Che cosa rileva dal suo osservatorio? La crisi è uguale per tutti? Fin dall’inizio ho cercato di avere un quadro il più possibile chiaro delle situazioni. L’intero comparto editoriale è talmente diversificato e legato a delle eccellenze dei territori che va analizzato compiutamente e con molta attenzione perché, a prescindere dalla crisi generale, ci sono delle diversificazioni enormi. Per questo motivo ho incontrato tutti gli stakeholder del settore, e l’ho fatto singolarmente perché ognuno ha caratteristiche, potenzialità e difficoltà diverse. Solo sulla base di una analisi generale si può individuare dove e come sostenere, dove e come incrementare. Dopo un sostegno inziale del governo per la crisi dovuta al Covid, e ritengo di aver fatto più di quanto possibile da questo punto di vista, con un aumento di risorse e di strumenti come i crediti diretti e indiretti, ora si deve ragionare a medio termine sul futuro del sistema, con i fondi del Pnrr, ma anche e soprattutto con altri strumenti. Un esempio: le edicole. Ritengo che si debbano considerare come un punto nuovo, non solo vendita diretta di prodotti editoriali, ma anche di offerta di servizi al cittadino. Una recente indagine condotta dall’Ucsi e dalla Facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università Salesiana ha rilevato che i giovani  si informano prevalentemente sui social network, i telegiornali e il web, perché li considerano accessibili e aggiornati in tempo reale. E questo nonostante considerino più affidabili la stampa quotidiana e periodica. Cosa ritiene utile per avvicinarli alla carta stampata? Io non considero l’online il nemico della carta. Credo che i due mondi possano e debbano convivere. L’uno può essere utile all’altro. Dipende da come si utilizzano questi strumenti. Ad esempio ho rinnovato il bonus per gli abbonamenti, per quotidiani e periodici nelle scuole, ma con un budget raddoppiato; inoltre ho previsto che il bando non fosse realizzato a settembre ma dal 1° al 31 ottobre, per dare alle scuole il tempo di scegliere come utilizzarlo. Ho grande fiducia nei ragazzi e nelle loro capacità di apprendimento e discernimento; nello stesso tempo le famiglie e la scuola devono svolgere al meglio il loro compito, anche insegnando ai giovani ad essere iper-critici. Lotta alle fake news, difesa del copyright sono temi su cui si è impegnato in prima persona in questi mesi… Sono molto fiducioso, per il copyright ho previsto non l’obbligo di concludere il contratto, ma l’obbligo di negoziare e di farlo in buona fede. Ogni editore, di qualsiasi tipo, potrà negoziare quello che ritiene essere il giusto compenso del suo prodotto.  Ovviamente ciascuno potrà decidere di non sedersi al tavolo, per chiedere un equo compenso, magari decidendo di cedere gratuitamente ai grandi del web il suo prodotto. Le false notizie sono un altro enorme problema. Il mio dipartimento aveva in passato già istituito una commissione sulla disinformazione ma dato che è un tema a cui tengo molto ho intenzione di far ripartire questo comitato. Dato, però, che spesso lo sviluppo tecnologico è più veloce di qualsiasi norma, io continuo ad avere fiducia nelle persone e, per arginare il fenomeno delle fake news ci vuole soprattutto tanta professionalità di tutti gli addetti ai lavori. Infine farò una campagna di sensibilizzazione per un utilizzo sano e consapevole di tutti i nuovi strumenti digitali. Nei giorni scorsi l’amministratore delegato della Rai, Carlo Fuortes, ha proposto di non stornare più il 10% del canone Rai al Fondo per il pluralismo. Lei cosa ne pensa? Quando l’ho incontrato non mi ha parlato di questa idea, ma ovviamente non posso che tutelare il Fondo per il pluralismo. E’ fondamentale non solo il mantenimento ma l’accrescimento del budget del fondo. Se Fuortes si è reso conto che il suo compito è quello di ricercare risorse e riorganizzare l’azienda, l’importante è che non lo si faccia a danno di altri comparti. (Chiara Genisio)        

“Uomo a mare… autori di nuovi pezzi sul Mediterraneo”: a Mazara del Vallo il seminario Fisc

14 Settembre 2021 - Mazara del Vallo – Da giovedì 16 settembre a sabato 18 si terrà a Mazara del Vallo il seminario di formazione “Monsignor Alfio Inserra”, organizzato dal giornale diocesano “Condividere”, dalla Fisc (Federazione italiana settimanali cattolici) e dalla Uila. Tema dell’edizione di quest’anno è “Uomo a mare! Autori di nuovi pezzi sul Mediterraneo”: «L’incipit è la frase di rito che viene pronunciata quando ci si trova nella peggiore emergenza d’affrontare e, cioè, quando qualcuno cade in mare mentre si naviga – spiega il direttore di “Condividere” Max Firreri – in un contesto più allargato, come tema del seminario, quella frase d’allarme vuole rappresentare una situazione grave che si registra nel Mediterraneo: non solo migranti ma anche l’ambito dei pescatori dei quali si parla solamente quando succedono fatti di cronaca. Ma c’è di più: l’allarme per lo stato di salute del Mediterraneo, la questione ecologica e mondo della pesca (al quale Mazara del Vallo è legato da un filo inossidabile), fatto di uomini e di economia». Il seminario, oltre che della Diocesi e del Comune di Mazara del Vallo, è patrocinato dal Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale. «L’idea del tema di questa nuova edizione, la prima in presenza dopo il periodo di pandemia, ruota attorno al Mediterraneo, visto da prospettive diverse e non solo da quella più dibattuta/comune delle migrazioni – spiega il vescovo, mons. Domenico Mogavero – da qui la sfida che lancia il seminario ai giornalisti: diventare autori di nuovi pezzi su questo mare. Spiegarlo attraverso i racconti e i volti degli uomini».

Fisc: “grande preoccupazione” per chiusura del settimanale “La Cittadella” di Mantova

6 Luglio 2020 - Roma - “Grande preoccupazione” per la preannunciata cessazione della pubblicazione del settimanale “La Cittadella” di Mantova dal 1 gennaio 2021, testata con una lunga storia alle spalle ed edita da tre anni come supplemento domenicale di “Avvenire”. È quella espressa da Mauro Ungaro, presidente della Fisc (Federazione italiana dei settimanali cattolici), che richiama anche la sospensione delle pubblicazioni del settimanale della diocesi di Trieste “Vita Nuova”. Ungaro ricorda che “con sempre maggiore frequenza la vita delle testate diocesane viene decisa sulla base di mere valutazioni di carattere economico, dimenticando che esse rappresentano un’espressione di carità culturale a servizio di tutta la comunità ecclesiale ed un elemento fondamentale per preservare la democrazia nel nostro Paese”. “Quando un settimanale diocesano è costretto a chiudere - prosegue il presidente della Fisc -, viene spezzato per sempre quel filo di storie che come ha ricordato Papa Francesco costituisce la fondamentale memoria della comunità civile ed ecclesiale”. La Fisc ribadisce la disponibilità “per un confronto con gli organismi diocesani per individuare eventuali strade alternative da percorrere alla ricerca di soluzioni che permettano di mantenere in vita una testata capace, da sempre, di offrire un contributo insostituibile alla Chiesa ed alla società mantovane”.

Fisc su Dpcm Fase 2: “soluzioni che salvaguardino la prevenzione sanitaria ma tutelino il diritto alla fede”

27 Aprile 2020 -  Roma - "Abbiamo preso atto con preoccupazione della proroga del 'no' del Governo alla ripresa delle liturgie nelle chiese con la partecipazione dei fedeli. Condividiamo pienamente e facciamo nostra la posizione espressa ieri sera dalla Conferenza episcopale italiana". Lo dichiara Mauro Ungaro, presidente della Fisc (Federazione italiana settimanali cattolici): "Guardiamo con attesa all’apertura prospettata nella nottata dal Presidente del Consiglio e confidiamo che il confronto possa portare in breve tempo a soluzioni che salvaguardino la necessaria prevenzione sanitaria ma tutelino parimenti il diritto costituzionale dei cittadini italiani a vivere la dimensione sacramentale della propria fede".

Media Cei: stasera il Rosario per l’Italia dal Santuario di Pompei

15 Aprile 2020 -

Roma - Avvenire, Tv2000, InBluradio, Sir e Federazione dei settimanali cattolici e Corallo, d’intesa con la Segreteria generale della Cei, invitano i fedeli, le famiglie e le comunità religiose a ritrovarsi questa sera,  alle 21, per recitare insieme il Rosario che verrà trasmesso da TV2000 (canale 28 e 157 Sky) e InBluradio oltre che in diretta Facebook sulla pagina ufficiale della Cei. Questa volta andrà in onda dal Santuario della Beata Vergine del Santo Rosario di Pompei. A guidarlo sarà l’arcivescovo prelato e delegato pontificio, mons. Tommaso Caputo, e si concluderà con la Supplica alla Vergine del Santo Rosario di Pompei.

“Il santuario di Pompei aprirà le sue braccia e il suo cuore a tutti i nostri connazionali perché la casa di Maria è anche la dimora degli uomini e delle donne del nostro Paese, che sta vivendo la sofferenza e la paura di una prova misteriosa e inattesa”, afferma mons. Caputo, ricordando che “la preghiera dà conforto e speranza e, oggi, la Chiesa italiana invita tutti a unirsi nella recita del santo rosario, che il fondatore del santuario, il beato Bartolo Longo, nella celebre supplica alla Beata Vergine, definì ‘catena dolce che ci rannodi a Dio, vincolo di amore che ci unisci agli Angeli, torre di salvezza negli assalti dell’inferno, porto sicuro nel comune naufragio’”.
 

Media Cei: domani sera il Rosario da Pompei

14 Aprile 2020 - Roma - Avvenire, Tv2000, InBluradio, Sir e Federazione dei settimanali cattolici e Corallo, d’intesa con la segreteria generale della Cei, invitano i fedeli, le famiglie e le comunità religiose a ritrovarsi domani alle 21, per recitare insieme il Rosario che verrà trasmesso da Tv2000 e InBluradio oltre che in diretta Facebook. Questa volta andrà in onda dal Santuario della Beata Vergine del Santo Rosario di Pompei. A guidarlo sarà l’arcivescovo prelato e delegato pontificio, mons, Tommaso Caputo, e si concluderà con la Supplica alla Vergine del Santo Rosario di Pompei.

Media italiani all’estero: rimandata la stampa del “Corriere d’Italia”

8 Aprile 2020 - Francoforte - Il numero di aprile del “Corriere d’Italia”, il mensile delle Missioni Cattoliche italiane in Germania e Scandinavia avrebbe dovuto andare in stampa  lunedì 30 marzo 2020 ed essere distribuito in questo fine settimana.   Considerando la chiusura di tutti gli uffici ed i locali italiani in Germania (dai consolati ai patronati, ai Centri Italiani, ai Comites,   associazioni, ristoranti, ecc.), comprese le sedi delle Mci, e   vista l’impossibilità di tanti distributori di uscire di casa per la consegna, “abbiamo pensato di fare slittare la stampa di questo numero   a lunedì 20 aprile, nella speranza che la situazione sia migliorata”, spiega la redazione del giornale. La redazione sta aggiornando il sito ed è raggiungibile sia telefonicamente che per posta elettronica mentre il direttore p. Bassanelli è raggiungibile presso la Mci di Gross Gerau.

Il valore della stampa locale nella grande emergenza: intervista al sottosegretario Martella

24 Marzo 2020 - Roma - In questi giorni difficili anche per il settore dell’editoria e dell’informazione locale e nazionale, dove prevale con facilità il rifugio all’informazione fragile e talvolta liquida dei social, la Fisc attraverso la vice presidente Chiara Genisio ha raggiunto il sottosegretario Andrea Martella. Sottosegretario Andrea Martella, a fine 2019, come titolare della delega governativa all’Editoria, ha partecipato a Roma al congresso dei settimanali cattolici italiani (Fisc), in quell’occasione li ha definiti "una realtà significativa" che "rappresentano o sono la testimonianza di un’editoria di prossimità". Vale ancora oggi questo giudizio? Ricordo perfettamente e, oggi più che mai, vedo conferme della straordinaria funzione di testimonianza dei giornali cattolici. In questa emergenza sta emergendo con forza una domanda di buona informazione da parte dei cittadini e la vostra realtà costituisce un segmento prezioso di quella rete informativa che sta accompagnando gli italiani in questi giorni difficili con il valore della prossimità e la ricchezza del pluralismo. Voci importanti che fanno sentire tante persone meno sole. L’emergenza ha invaso anche le redazioni dei settimanali diocesani, l’impegno è massimo per garantire un servizio puntuale, sia con i giornali di carta che con le edizioni online e via social.  Ma per arrivare ai lettori e agli abbonati serve che la filiera dalla tipografia, alle edicole e alla consegna postale possa funzionare.  Si riuscirà a mantenere attivo tutto questo? È stato un impegno assunto dal governo con convinzione, fin dall’inizio dell’emergenza. In tutti i Dpcm che si sono susseguiti, le attività della filiera dell'informazione sono state preservate dalle restrizioni. La stampa è sempre un bene pubblico essenziale, a maggior ragione in circostanze emergenziali. Mentre per necessità si restringono gli spazi di movimento dei cittadini, è la stampa ad offrire margini di vera libertà. Numerose testate diocesane stanno offrendo gratuitamente l’edizione digitale, come valuta questa scelta? Sono scelte molto apprezzabili che denotano attenzione verso i cittadini, proprio per le ragioni prima richiamate. Vedo che tantissime testate stanno adottando iniziative per avvicinare i lettori, anche con politiche di forte scontistica. È cresciuta la domanda di informazione ed è bene che i prodotti editoriali rispondano con professionalità e qualità a questa sfida. Noto con piacere che questo sta accadendo ed è un aspetto importante anche per il contrasto alle fake news. L’informazione oggi più che mai  e un bene pubblico, lo ha  ribadito più volte. Che cosa sta mettendo in campo il governo per salvaguardare questo <bene>? Ci sono interventi diretti per la stampa locale come i settimanali diocesani? Prima di questa emergenza, con la legge di bilancio abbiamo messo in sicurezza il settore fino al 2022, sterilizzando i tagli previsti in passato; abbiamo stanziato 20 mln di euro per la promozione della lettura nelle scuole di ogni ordine e grado, comprese le paritarie; abbiamo prorogato le agevolazioni postali per la spedizione dei giornali; abbiamo dato sostegno alle edicole. Anche con il DL Cura Italia abbiamo dato un segnale di attenzione al settore con il raddoppio del credito di imposta per le edicole e l’estensione del beneficio anche ai distributori che raggiungono i piccoli comuni. Stiamo lavorando per migliorare ulteriormente le misure a sostegno dell’intera filiera. Prima del coronavirus lei era impegnato in una riforma completa del settore informativo, una riforma 5.0 L’esperienza che stiamo vivendo in questo periodo cambierà i programmi di rinnovamento del settore? Non vi è dubbio che questa emergenza provocherà dei cambiamenti. Lo sta già facendo. Però le ragioni di una riforma che io ho chiamato Editoria 5.0 rimangono tutte e nonostante l’oggettivo rallentamento imposto dall’emergenza stiamo continuando lavorarci. Quando questa emergenza finirà dovremo farci trovare pronti a rilanciare questo settore che è strategico per la qualità stessa della nostra democrazia. Da tanti viene ribadito il ruolo indispensabile dei giornalisti delle grandi testate, si parla meno del lavoro prezioso di chi opera nelle realtà locali. Lo rileva anche lei? Come si può intervenire? Il lavoro della e nella informazione è preziosissimo ovunque. Io vedo che il professionista dell’informazione anche a livello locale esprime un valore aggiunto ed è punto di riferimento per i lettori e le comunità a cui si rivolge con il proprio lavoro. Il recupero della autorevolezza della stampa che sta accompagnando questa emergenza sarà indubbiamente utile anche per valorizzare questo segmento della filiera ad emergenza finita.

Fisc: Mauro Ungaro nuovo presidente. Il contributo dei giornali italiani all’Estero

9 Gennaio 2020 - Roma- Dopo l’assemblea elettiva di novembre la Fisc, il Consiglio Nazionale della Federazione Italiana dei settimanali cattolici - in rappresentanza di 186 testate, 6 in lingua italiana ma editi all’estero o prevalentemente diffusi fuori dai confini del nostro Paese -  ha eletto questa mattina il nuovo presidente e l’esecutivo.  Mauro Ungaro, direttore del settimanale diocesano di Gorizia “Voce Isontina”, è stato chiamato alla presidenza. Vice presidente vicario don Oronzo Marraffa, del settimanale “Adesso” di Castellaneta, mentre il vice presidente  è Chiara Genisio, direttrice di Agd di Torino. A completare l’esecutivo, il segretario generale, don Enzo Gabrieli, di “Parola di vita” della diocesi di Cosenza - Bisignano e il tesoriere, Simone Incicco, de “L’Ancora online” di San Benedetto del Tronto. La durata del mandato del nuovo esecutivo è di quattro anni. Un consiglio - dice il delegato dei giornali in lingua italiana al servizio dei connazionali residenti all’estero, Raffaele Iaria Del mensile “MigrantiPress - che ha espresso un nuovo esecutivo dopo l’assemblea elettiva di novembre e che dovrà oggi “lavorare, insieme al Consiglio Nazionale, per una Federazione unitaria per dare un volto nuovo ai giornali di ispirazione cattolica che rappresenta avendo al centro il lettore che ha bisogno di una informazione obiettiva ed onesta”. Iaria, nel suo intervento in Consiglio nazionale, ha sottolineato il ruolo dei giornali italiani all’estero che hanno bisogno oggi di  “una maggiore collaborazione con i giornali aderenti alla Fisc in termini di articoli  ma anche di sostegno per non essere marginali visto il ruolo che ricoprono: sono giornali che raccontano la vita di un ‘territorio’ che è quello dove vivono avendo in tasca un documento che attesta la cittadinanza italiana”. Giornali che “sono disponibili anche a raccontare la vita di questi nostri concittadini in territorio estero e il loro positivo contributo nei Paesi e nelle città dove hanno deciso di vivere”. “Questo mandato inizierà da due parole: camminare insieme – spiega il neo presidente Ungaro -. L’obiettivo primario è quello di essere fedeli nella tradizione guardando però all’innovazione, al nostro essere giornali di Chiesa e giornali del territorio, ricordando che per noi il territorio non è solo un luogo geografico ma un luogo teologico dove siamo chiamati a portare quotidianamente le testimonianze delle nostre Chiese”. Dal presidente un’indicazione anche sulle strategie per contrastare la crisi dell’editoria: “Fare sinergia, lavorare insieme, camminando assieme alle nostre Chiese e nelle nostre Chiese”. “Sentire vicino le nostre comunità ecclesiali ci potrà aiutare ad affrontare la crisi, ricordando che l’essere federazione è fare attenzione gli uni agli altri”. Infine, i temi al centro dell’impegno per i prossimi quattro anni, uno di questi l’innovazione tecnologica. “Oggi è necessaria la multimedialità”. E poi, “i rapporti con le nostre Chiese, con la Conferenza episcopale, il fare attenzione a quelle realtà dove il volontariato è molto importante e presente”. Al nuovo presidente e all’intero esecutivo gli auguri di un proficuo lavoro.

Fisc: eletto il nuovo Consiglio Nazionale

25 Novembre 2019 - Roma - Si è conclusa con l’elezione del Consiglio Nazionale e del comitato tecnico consultivo l’assemblea elettiva della Federazione italiana settimanali cattolici (Fisc), riunitasi a Roma dal 21 novembre fino sabato 23. Sono stati eletti per il prossimo quadriennio per la circoscrizione Nord-Ovest: Marco Gervino (Il Letimbro – Savona), Walter Lamberti (La fedeltà – Fossano), Maria Grazia Olivero (Gazzetta d’Alba – Alba). Per la circoscrizione Nord-Est: Mauro Ungaro (Voce Isontina – Gorizia) Giulio Donati (Il Piccolo – Faenza-Modigliana), Edoardo Tincanni (La Libertà – Reggio Emilia-Guastalla). Per la circoscrizione Centro: Beatrice Testadiferro (Voce della Vallesina – Jesi), don Alessandro Paone (Millestrade – Albano e LazioSette). Per la circoscrizione Sud: don Davide Imeneo (L’avvenire di Calabria – Reggio Calabria), Marilisa Della Monica (L’amico del Popolo – Agrigento). Eletti oltre le circoscrizioni: Mariangela Parisi (In dialogo – Nola), Ezio Bernardi (La Guida – Cuneo),  Sabrina Penteriani (Sant’Alessandro.org – Bergamo), Lauro Paoletto (La Voce dei Berici – Vicenza), Riccardo Losappio (In comunione – Trani) e  Jurij Palik (Novi Glas – Gorizia) Nel Consiglio nazionale, oltre agli eletti, siederanno anche i delegati regionali già votati nelle proprie delegazini: Chiara Genisio (Piemonte), don Giorgio Zucchelli (Lombardia), don Alessio Magoga (Triveneto), don Davide Maloberti (Emilia Romagna), Domenico Mugnaini (Toscana), Simone Incicco (Marche), Mario Manini (Umbria), don Claudio Tracanna (Abruzzo e Molise), Angelo Zema (Lazio), don Oronzo Marraffa (Puglia), don Enzo Gabrieli (Calabria), don Doriano Vincenzo De Luca (Campania), Giuseppe Vecchio (Sicilia), Giampaolo Atzei (Sardegna), Raffaele Iaria (delegazione Estera). Del Comitato tecnico consultivo per il quadriennio 2020/2023 faranno invece parte Luciano D’Amato, Sergio Criveller e Roberto Giuglard.

Mons. Russo: i giornali cattolici “portatori di una ricchezza propria”

21 Novembre 2019 - Roma - “Presidi non contrapposti ai media nazionali, ma portatori di una ricchezza propria che qualifica e impreziosisce l’informazione di tutto ciò che, purtroppo, il più delle volte rimane ai margini”. Questo i sono oggi i settimanali cattolici secondo il segretario generale della Cei, mons. Stefano Russo che ha portato il suo saluto ai partecipanti alla XIX assemblea elettiva della Federazione dei Settimanali Cattolici a Roma oggi pomeriggio sul tema “Libertà di stampa e presidi di libertà”. Per mons. Russo anche il giornalismo, come ripete Papa Francesco, contribuisce alla “cultura dello scarto”. Quanto è “prezioso contro queste logiche dominanti il contributo di quella stampa che, a torto, viene considerata minore! Nella ricchezza di significati del termine ‘presidio’ – ha quindi spiegato - c’è proprio quello di ausilio in una terapia o nell’assistenza di un paziente. Piace pensare che la vostra informazione – la nostra informazione – possa contribuire a curare le ‘malattie’, spesso infettive, che alle volte privano di quei tratti indispensabili di libertà. È questione di democrazia!”. Gli “approfondimenti tematici, l’attenzione alle periferie geografiche ed esistenziali, la professionalità, la qualità dell’informazione, la vicinanza alla gente, sono gli ingredienti che rendono ciascuna testata unica, perché portatrice di una originalità propria”, ha evidenziato mons. Russo sottolineando che Non si tratta “di semplici fogli o bollettini, ma di giornali veri e propri, chiamati a integrare alla funzione informativa anche quella formativa. Queste testate hanno una prospettiva propria e originale attraverso cui assolvere la missione di organo informativo. Ciò non significa che, in quanto strumento di comunicazione, non abbiano obiettivi comuni e caratteristiche analoghe a tutti gli altri media; vuol dire piuttosto che si distinguono da essi per lo «spirito» che le anima”. Mons. Russo ha quindi parlato dei problemi e delle difficoltà che oggi vivono queste testate: “a rischio c’è la sopravvivenza dell’esperienza come per altre realtà editoriali; inutile negare una certa fatica nel trovare ricette utili. E, d’altronde, questi presidi territoriali stanno diminuendo sempre più. Non si tratta di un dato ascrivibile alle sole nostre realtà. C’è un elemento, però, che non va trascurato: l’informazione è innovazione. I settimanali, in sé e per sé, sono innovazione. E la storia ne è testimone. Ma non bisogna fermarsi al passato. Avremo futuro se saremo innovativi dentro! Anche nell’ambiente comunicativo vale il principio educativo: il soggetto è colui che dev’essere formato e insieme il più grande formatore di se stesso. La storia insegna e apre vie al futuro. La vita, anche per i media cattolici, è fatta di stagioni che sono unite dal filo rosso della speranza. Alcune si sono chiuse, altre si stanno aprendo. E certamente, nonostante le difficoltà del momento presente, non si può rinunciare alle caratteristiche essenziali del vostro essere: passione, perseveranza, professionalità, qualità”. La passione, per “continuare a ricomporre in unità ciò che è diverso, riconoscendo ad ogni diversità un suo valore che non va annullato”; la “perseveranza, perché c’è ancora un compito da svolgere e non dovranno essere le difficoltà, anche ‘interne’, a spegnere entusiasmi, idee, progetti e iniziative”; la professionalità, “patrimonio prezioso che i giornali cattolici hanno seminato, in oltre un secolo, accogliendo migliaia di giovani, preti e laici, e facendone dei giornalisti e la qualità, “per proporre un contributo serio e specifico alla completezza dell’informazione. La strada della qualità è stata da sempre segnalata da due indicazioni principali: essenzialità e fondatezza di ciò che si scrive. Quella della qualità non è una pagina già scritta, ma un impegno che continua quotidianamente!”. Verso queste testate l’attenzione della Cei è stata “costante”, “portata avanti anche nel dialogo con le Istituzioni. I Vescovi italiani non possono non sostenere e supportare la voce di coloro che, con la FISC, chiedono che venga mantenuto il sostegno a favore di questi presidi. È in gioco il pluralismo dell’informazione!”. Mons. Russo ha quindi sottolineato che l’obiettivo, come ricordava ieri il Presidente Matterella ricevendo al Quirinale il Consiglio nazionale della Federazione, è “contribuire a mantenere la formazione di coscienze libere e consapevoli di cittadini che abbiano spirito critico e capacità di valutazione, offrendo loro fatti e parametri per interpretarli in maniera tale che siano consapevolmente partecipi della vita democratica. Questo è il vero presidio della democrazia, questo è il fondamento e l’obiettivo dell’art. 21”. Parole queste che – ha detto il segretario generale della cei “non possiamo non fare nostre” e “rilanciarle con fermezza”. Da qui l’invito a “continuare a lavorare insieme per la comunità, raccontando il bene, valorizzando le opportunità offerte da questo nostro tempo, in condivisione di valori e di esperienze” non e l’esortazione ad “andare avanti con fiducia con il passo di una Chiesa in uscita che testimonia la sua bellezza e la sua passione per l’umanità”. (Raffaele Iaria)

Fisc: valorizzare la delegazione dei giornali in lingua italiana editi all’estero

21 Novembre 2019 - Roma - “Cruciale” per la Fisc è “valorizzare la delegazione estera”. Lo scrivono oggi alcuni componenti del Consiglio Nazionale della Federazione sul quotidiano “Avvenire”. I giornali italiani radicati in altri Paesi, per lo più in Europa – si legge nel giorno in cui la Fisc apre la XIX assemblea elettiva a Roma - sono “la frontiera, non solo geografica, della Federazione. Garantiscono la possibilità di sperimentare forme comunicative diocesane in contesti in cui il grado di secolarizzazione è più avanzato rispetto a quello italiano. Va dato un orizzonte europeo e a tal proposito è fondamentale che la Fisc inizi a partecipare ai bandi di euro-progettazione”. Alla Federazione aderiscono sette periodici: tra questi due settimanali editi  in Svizzera e Romania, un mensile in Germania-Scandinavia e uno in Lussemburgo,  un giornale online,  un trimestrale che copre l’area Francia-Belgio-Lussemburgo  e il mensile della Fondazione Migrantes.  Anche questi sono “presidi di libertà”  a servizio dell’Italia che vive all’estero, dice il loro delegato nella Federazione Raffaele Iaria:  un impegno questo che sarà ribadito in Assemblea a per sottolineare che anche quest giornali , insieme a tutte i 183 che aderiscono alla Federazione, "raccontano la vita di tanti italiani che per varie ragioni risiedono fuori dai nostri confini nazionali". Lo scorso anno hanno registrato la loro residenza fuori dei confini nazionali per espatrio 128.583 italiani, ha detto lo scorso mese di ottobre la Fondazione Migrantes nel Rapporto Italiani nel Mondo.

Fisc: il ruolo dei giornali italiani all’estero nella federazione

19 Novembre 2019 - Roma - La Federazione Italiana Settimanali Cattolici si ritroverà a Roma, da giovedì a sabato prossimo, per la XIX Assemblea elettiva con al centro il tema “Libertà di stampa e presidi di libertà”. Della federazione oggi fanno parte 183 testate giornalistiche con una presenza capillare sul territorio italiano e…non solo. Alla federazione, infatti, aderiscono anche alcune testate in lingua italiana edite all’estero e di ispirazione cattolica e che raccontano la vita di tanti italiani che per varie ragioni risiedono fuori dai nostri confini nazionali. Anche loro rappresentano “il territorio” italiano anche se spesso ci si dimentica. Si tratta di due settimanali editi  in Svizzera e Romania, di un mensile in Germania-Scandinavia e di uno in Lussemburgo, di un giornale online, di un trimestrale che copre l’area Francia-Belgio-Lussemburgo  e del mensile della Fondazione Migrantes.  Anche questi rappresentano  “presidi di libertà”  a servizio dell’Italia. Un impegno che sarà ribadito in Assemblea. (Raffaele Iaria)  

“Libertà di stampa e presidi di libertà; da giovedì l’Assemblea FISC

18 Novembre 2019 - Roma -  “Libertà di stampa e presidi di libertà” sarà il tema del XIX appuntamento assembleare elettivo che la Federazione italiana dei settimanali cattolici (Fisc) si appresta a vivere dal 21 al 23 novembre. Il 20 novembre il Consiglio nazionale incontrerà il Capo della Stato al Quirinale. “Al presidente Mattarella – si legge in una nota della Fisc – ribadiremo ancora una volta l’impegno delle nostre testate ad essere ‘presidi di libertà’ sul territorio nazionale”. Interverranno all’apertura dei lavori assembleari, il pomeriggio del 21 novembre, mons. Stefano Russo, segretario generale della Cei, e Andrea Martella, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’Editoria. A seguire, una tavola rotonda sul tema “Libertà di stampa e presidi di libertà” con una relazione di Giovanni Maria Flick (presidente emerito della Corte costituzionale). Interverranno: Giuseppe Giulietti (presidente della Fnsi), Carlo Verna (presidente dell’Ordine dei giornalisti), Maurizio Di Schino (segretario generale dell’Ucsi), don Adriano Bianchi (presidente della Fisc). Modererà Chiara Genisio (vice presidente vicario della Federazione). “Nel corso di questa prima giornata assembleare – come evidenziato in un comunicato Fisc - ci sarà anche l’occasione per esprimere un segno di ringraziamento ai direttori che hanno lasciato la guida delle proprie testate nel triennio 2016-2019 riprendendo una tradizione delle trascorse Assemblee”. La mattina del 22 novembre è prevista una concelebrazione eucaristica presieduta dal card. Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza Episcopale Italiana. Dopo i saluti di Vincenzo Corrado (direttore dell’Ufficio Comunicazioni sociali della conferenza Episcopale italiana) e gli interventi di monsignor Luigi Poli (direttore dell’ufficio per l’Obolo di San Pietro) e Matteo Calabresi (responsabile dell’ufficio CEI per la Promozione e il Sostegno alla Chiesa cattolica), la relazione sul triennio appena trascorso del presidente uscente don Adriano Bianchi, a cui seguiranno i dibattiti assembleari e le operazioni di voto per l’elezione del consiglio nazionale e del comitato tecnico consultivo. La mattina del 23 novembre è dedicata alla partecipazione ad uno dei due momenti culturali che l’Esecutivo ha pensato di proporre: la visita alla Necropoli Vaticana sotto la basilica di San Pietro o il suggestivo itinerario al seguito del clavigero che all’alba apre le varie sale dei Musei Vaticani. Nei giorni immediatamente precedenti l’Assemblea, il presidente don Adriano Bianchi e il vice presidente Chiara Genisio saranno ospiti il 19 novembre, alle 15.15, negli studi di Tv2000 della trasmissione “Siamo Noi”, per “raccontare la storia passata e le sfide attuali che impegnano la Federazione”. Alla Federazione aderiscono oggi sette testate cattoliche in lingua italiana edite all'estero.    

Fisc: il Consiglio nazionale ricorda P. Lombardo

17 Ottobre 2019 - Roma - E’ iniziato, questa mattina, con una celebrazione liturgica, l’ultima sessione del Consiglio Nazionale della Fisc, la Federazione Italiana Settimanali Cattolici, prima dell’Assemblea elettiva del mese di novembre. Durante la celebrazione, presieduta dal presidente della Fisc, don Adriano Bianchi, è stata ricordata la figura di padre Giuseppe Lombardo, membro del Consiglio Nazionale morto, all’età di 75 anni, nelle settimane scorse. Padre Lombardi guidava, come direttore, il settimanale cattolico “Cammino” ed era  consulente Ecclesiastico dell’Unione Cattolica Stampa Italiana di Siracusa.  

Fisc Europa: Iaria confermato delegato al Consiglio Nazionale Fisc

30 Settembre 2019 - Roma – Nei giorni scorsi si è riunita la delegazione della Fisc “Giornali Italiani in Europa, convocata dal delegato uscente e alla presenza (via Skipe) di padre Tobia Bassanelli (WebGiornale – Gross Geraj), Licia Linardi (Corriere d’Italia - Francoforte), Franco Narducci (Corriere degli Italiani - Zurigo) e da Roma Raffaele Iaria (MigrantiPress). Per la Fisc era presente il vicepresidente don Enzo Gabrieli. Attualmente la delegazione è composta da cinque testate. In queste settimane ha presentato domanda di adesione alla Fisc “Adeste”, settimanale delle Missioni cattoliche Italiane in Romania. Dall’incontro è emersa la necessità di relazioni più strette con la Delegazione. Per questo ci si è impegnati anche ad un incontro da programmare, nel primo trimestre del 2020, in una delle sede dei giornali. Inoltre è stato evidenziato il supporto ricevuto e per l'aiuto significativo attraverso i canali dei progetti di rilancio e la pubblicità. Al termine si è provveduto alla nomina del Delegato nel Consiglio Nazionale. A questa carica è stato riconfermato all'unanimità Raffaele Iaria.

8X1000 Cei: progetti in Armenia

24 Settembre 2019 - Roma -  “Quello che fa qui, in Armenia, la Chiesa italiana purtroppo non è conosciuto affatto in Italia a partire dagli stessi italiani. Eppure viaggiando in questi luoghi, ci rendiamo conto che è una presenza costante e importantissima che cambia e migliora la vita di tante persone”. Matteo Calabresi è il responsabile del Servizio Promozione per il sostengo economico alla Chiesa grazie ai fondi dell’8xmille. Fa parte di una delegazione di giornalisti legati alla Fisc (la Federazione italiana dei settimanali cattolici), in viaggio per l’Armenia per raccontare le “buone notizie” dei progetti realizzati grazie appunto all’8xmille. Si tratta di un impegno capillare in tutta l’Armenia a favore soprattutto delle due fasce di popolazione più vulnerabili, gli anziani e i bambini, in un Paese in cui la mancanza cronica di occupazione spinge la popolazione più giovane a lasciare il Paese. Un esodo che sta  svuotando interi villaggi. Grazie ai fondi 8xmille gli operatori della Caritas sono riusciti a realizzare ad Artashat un progetto di assistenza domiciliare per gli anziani e il centro “Piccolo Principe”, per la protezione e sostegno ai bambini e alle loro famiglie. A Gyumri invece opera il centro diurno di Accoglienza sempre per anziani e il progetto “Caldo inverno” per il riscaldamento delle loro case. A Ashotsk invece l’Ospedale Redemptions Mater grazie ai camilliani serve in un territorio isolato e abbandonato 13mila persone garantendo l’assistenza e la cura sanitaria. Calabresi, cosa l’ha colpita di più di questa terra? Ho conosciuto una povertà molto simile ai paesi meno sviluppati. Una realtà che non mi aspettavo. Quello che mi ha colpito di più, è la solitudine in cui vivono qui le persone e in particolare gli anziani. In Africa o in Sud America siamo sicuramente di fronte a povertà estreme ma c’è sempre una famiglia allargata che rimane vicina. Qui invece abbiamo visto una solitudine assoluta. Ma abbiamo anche conosciuto persone estremamente dignitose. C’è un orgoglio nazionale molto radicato e il cristianesimo fa parte dell’identità di questo popolo. Mi sembra che ci sia una grande speranza in questa Chiesa e per questo Paese. Come si scelgono i progetti da finanziare? Con i soldi che noi eroghiamo ogni anno per gli interventi caritativa al Terzo Mondo pari ad un costo di 40 milioni di Euro, si riescono a fare molte cose. La procedura è chiara. Le ong, appoggiandosi alla Chiesa locale, formulano una domanda di progetti all’ufficio Cei per gli interventi caritativi al terzo mondo. La domanda viene valutata da un Comitato e se approvata, con una procedura trasparente e di rendiconto, si inviano tranche per tranche i soldi per il progetto. Potremmo fare di più? Certo. Si può sempre fare di più. Per la carità i bisogni sono infiniti. Però quello che si fa, è un segno importante. Gli interventi della chiesa italiana sono tra i più importanti al mondo. Sono 10 anni che faccio questo lavoro. Ho visitato tantissimi progetti in tantissimi paesi e vedo che gli italiani con la chiesa italiana sono presenti  nei punti più poveri del mondo. Dal Madagascar al Brasile. Di fronti ai mali del mondo, questi progetti, seppur importanti, sembrano una goccia nell’oceano. Si sente scoraggiato? Perché scoraggiato? Quando si avviano progetti così belli, torno al contrario, con grande speranza. Questi progetti sono poco conosciuti. Sembra quasi che ci sia un disagio in Italia a parlare di 8xmille. Come pensate di superarlo? È una domanda che ci stiamo chiedendo da anni. Sembra quasi una famiglia in cui i bambini non sanno nulla del modo in cui vengono spesi i soldi. Non siamo però bambini e credo che tutti dobbiamo chiederci come la Chiesa realizza i progetti che vediamo o come vengono finanziati gli oratori dove mandiamo i nostri figli. Nessuno si chiede come si pagano queste spese. Quindi cosa state facendo? Noi, per esempio, stiamo incentivando dei corsi di formazione in tutte le parrocchie. Le ricerche ci dicono che da una parte i fedeli per pudore non chiedono e dall’altra i sacerdoti stentano a parlare perché hanno paura di toccare un argomento scomodo. Quando invece, grazie agli incaricati diocesani, si fanno questi corsi di formazione, i riscontri sono tutti positivi. Si scopre che non c’è nulla da nascondere, che non c’è nessun scheletro nell’armadio e che è possibile ritrovarsi in un rapporto di fiducia nuovo. (M.C.Biagioni – Sir)

Fisc: A Faenza e Forlì il convegno “Colori d’Europa, le sfide del terzo millennio”

7 Maggio 2019 - Roma - Sarà “Colori d’Europa, le sfide del terzo millennio” il tema del convegno nazionale della Fisc (Federazione italiana settimanali cattolici) in programma il 17 e il 18 maggio tra Fognano, Faenza e Forlì. L’iniziativa è promossa da Il Piccolo e Il Momento, settimanali diocesani rispettivamente di Faenza e di Forlì, per celebrare i 120 anni del primo e i 100 anni del secondo. “Il convegno – spiegano gli organizzatori – vuole essere un contributo alle riflessioni per costruire la cittadinanza europea e favorire il processo democratico di scelta dei propri rappresentanti”. Il convegno si aprirà alle 9.30 del 17 maggio nei saloni del Mic, Museo delle ceramiche di Faenza. La mattinata sarà dedicata al tema “Tra cittadinanza e globalità: comunicare l’Europa”, con un intervento incentrato sulla deontologia di Alessandro Rondoni, responsabile dell’Ufficio comunicazioni sociali dei vescovi dell’Emilia Romagna; quello su “Europa e spiritualità” di suor Andrey Pascale della Fraternità monastica di Gerusalemme; con l’esperienza di Paola Cairo, direttrice di Passa Parola (mensile italiano in Lussemburgo); dell’assessore faentina Simona Sangiorgi e di Samuele Marchi della redazione del Piccolo. La mattinata si chiuderà con una tavola rotonda a partire dalle esperienze concrete di alcuni giovani che hanno conosciuto l’Europa attraverso esperienze di volontariato o di Erasmus. Nel pomeriggio l’appuntamento è alla chiesa di S. Maria dell’Angelo per parlare di “Come costruire l’Europa; comunicare valori e linee di sviluppo”. Ai saluti iniziali dei vescovi mons. Toso (Faenza) e mons. Ghirelli (Imola), seguiranno gli interventi del vescovo di Piacenza, mons. Gianni Ambrosio, dei giornalisti Alessandro Di Maio e Anatolij Guljaev (Bielorussia); di Marco Venturelli, segretario nazionale di ConfCooperative, e di Marco Granelli, imprenditore, vice presidente nazionale di Confartigianato. Sabato 18 maggio, nella sala don Bosco di Forlì, interverranno Giuliana Laschi e Marco Borraccetti, docenti dell’Università di Bologna, e i giornalisti Gianni Borsa (Sir) e Roberta Brunazzi (Il Momento). Al convegno saranno affiancanti alcuni eventi culturali, come l’istallazione che sarà inaugurata mercoledì 15 maggio: la porta principale del duomo di Faenza sarà rivestita delle coperte termiche dorate con le quali vengono soccorsi i migranti nel Mar Mediterraneo, un’installazione di Giovanni De Gara già ospitata da diverse città e che potrà essere ammirata fino al 26 maggio sul sagrato del duomo.