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Migrantes Torino: Festival dell’accoglienza, venerdì sera in Duomo … testimonianze, letture e musica

27 Settembre 2022 - Torino - Venerdì 30 settembre il programma del Festival dell’accoglienza, l’iniziativa curata dall’Ufficio Migrantes di Torino, propone alle ore 20.45, nella cattedrale di San Giovanni Battista (piazza San Giovanni), l’appuntamento con “Beati coloro che indicano una strada”. Una serata con testimonianze rivelatrici di cammini che si intrecciano con la preghiera, accompagnate da letture tratte da testi sacri buddhisti, cristiani, induisti, mussulmani e narrate sulle note del “violino del mare”, uno strumento musicale con una storia molto particolare. Il legno con cui è stato fabbricato viene dall’Africa e, dopo essere stato per anni gozzo di pescatori, era diventato uno quei barconi che, carichi di migranti, facevano la spola tra le coste africane e la Sicilia. Poi, dopo il sequestro, grazie un’iniziativa della fondazione Casa dello Spirito e con il lavoro svolto da detenuti nel laboratorio di falegnameria e liuteria del carcere milanese di Opera, dal fasciame di quell’imbarcazione è nato il “violino del mare”. Accoglienza, coordinamento e letture a cura di Laura Curino in collaborazione con il Comitato Interfedi di Torino e Torino spiritualità, le testimonianze su vite di preghiera in terra straniera sono portate dall’insegnante Rasheed Gil e dall’operatrice sanitaria Therese Monte Manyombe, Arnoldo Mosca Mondadori (presidente della fondazione Casa dello Spirito) racconta il progetto “orchestra del mare” e al violino è Estefany Maria Mezza Caputti. Per partecipare è necessario iscriversi via web, al link https://www.upmtorino.it/festival-dellaccoglienza/il-programma/  Cliccando sulla sezione FEDE e poi sul titolo dell’appuntamento, compare il modulo d'iscrizione.  Una volta compilato e inviato, si riceve la conferma via mail.

Migrantes Torino, Festival dell’accoglienza, “Le guerre dimenticate” questa sera all’Auditorium Reale Group

21 Settembre 2022 - Torino - Nell'ambito del "Festival dell'accoglienza" organizzato dall'Ufficio Migrantes della diocesi di Torino questa sera -ore 17.30, Auditorium Reale Group (via Bertola 48/c) - l’incontro sul tema “Le guerre dimenticate”. Nel mondo si contano a tutt’oggi una sessantina di guerre che, ogni giorno, sono causa di fame, sofferenza e morte per le popolazioni di quei Paesi teatro dei conflitti. Sono le tante tragedie umanitarie che spesso passano inosservate e di cui si sente parlare poco perché tormentano luoghi del pianeta geograficamente lontani, non destano forti interessi economici e politici e poche volte compaiono sulle prime pagine dei giornali. Sul tema  parleranno e si confronteranno il giornalista Domenico Quirico e il politico Pietro Marcenaro e porteranno la loro testimonianza la giornalista afghana Krishma Khaliq e l’operatore sociale sudanese Alhadi Ali Mohammad.

Migrantes Torino: in cammino con il Festival dell’Accoglienza

19 Settembre 2022 - Torino - Con venerdì 9 settembre ha preso avvio il Festival dell’Accoglienza. Si tratta di un progetto culturale condiviso, in particolare con la Fondazione Migrantes, l’Ufficio Missionario della Diocesi di Torino e l’Opera Barolo, patrocinato dal Comune di Torino e sostenuto dalle fondazioni Compagnia di San Paolo e CRT. Si tratta di uno tra gli eventi di settembre che ha come focus l’accoglienza nelle sue varie declinazioni. Il progetto è nato per fare in modo che la GMMR (Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato del 25 settembre, che quest’anno giunge alla 108esima giornata) non sia solo una giornata, ma diventi l’occasione per confrontarsi, formarsi, sensibilizzare ciascuno di noi, le nostre comunità e gruppi di appartenenza su un tema così importante. L’Accoglienza non è l’attività di un gruppo che ha dato la disponibilità a occuparsi della gestione di un alloggio per senza fissa dimora o per rifugiati, ma è, o dovrebbe essere, lo stile e il biglietto da visita delle relazioni nei nostri ambienti. L’Accoglienza è un cammino e non è facile. Accogliere chi la pensa in modo diverso, chi per qualche ragione non ci va a genio, chi esprime culture molto diverse dalla nostra o è l’immagine di pregiudizi che con il tempo si sono sedimentati dentro di noi, sappiamo tutti che non è semplice. Spesso le reazioni sono di indifferenza, disinteresse, chiusura, rimozione, allontanamento. Per altro, è un bisogno che ciascuno di noi ha e che alcune volte si trasforma in paura e ansia. Il primo giorno di scuola, cambiando istituto, per i nostri figli è un giorno molto faticoso. I ragazzi sono nervosi. La domanda è: chi incontrerò? Come mi troverò? Sarò accolto? Gli altri mi accoglieranno per quello che sono e per come sono? O dovrò mettermi qualche maschera, nascondermi, ritoccarmi per poter essere accettato dal gruppo? In ogni azione pastorale l’accoglienza è l’inizio di una relazione che apre alla possibilità di costruire in seguito occasioni e confronti su contenuti, che riconosce l’altro nelle sue potenzialità e lo rende protagonista. Per quanto il Festival dell’Accoglienza sia promosso dall’Ufficio Migrantes, come ci dice il titolo “E mi avete accolto”, il richiamo è immediato al capitolo 25 del Vangelo di Matteo, dove si legge certamente “Ero straniero e mi avete accolto”, ma anche “Avevo fame e sete e mi avete dato da mangiare e da bere, ero nudo e mi avete vestito, ero malato e mi avete visitato, in carcere siete venuti a trovarmi”. Questo per dire che il Festival dell’Accoglienza non è il festival dell’immigrazione, che a Torino è organizzato da altri gruppi (anche in collaborazione con UPM-Migrantes) e si terrà dal 27 settembre al 2 ottobre, ma è un festival per parlare dell’accoglienza della vita nelle sue diverse stagioni e in qualsiasi ambito e latitudine della Terra. L’ospitalità dello straniero è per noi un tema fondamentale, ma anche la visita del malato e del carcerato, dare da mangiare all’affamato, vestire l’ignudo, far spazio ai giovani, non accantonare gli anziani e in generale l’attenzione ai vulnerabili per noi è il segno di una società che è attenta a tutti, nessuno escluso. Il messaggio per la GMMR del 2022 di Papa Francesco ha per tema “Costruire il futuro con i migranti e i rifugiati”. Papa Francesco ci dice che la costruzione del Regno di Dio, del futuro dell’Umanità è con tutti, compresi i migranti, i rifugiati, gli sfollati, le vittime di tratta. La costruzione del Regno è con loro perché senza di loro non sarebbe il Regno che Dio vuole. Il tema di questa edizione del festival è dunque il cammino. Il costruire CON di Papa Francesco è chiaramente un percorso, un processo, un cammino che bisogna intraprendere. Per arrivare alla meta bisogna camminare in questa direzione. Ma non solo il messaggio del Papa ci ha richiamato al tema del cammino, ma anche i 50 anni, celebrati da poco, della Lettera pastorale “Camminare insieme” del Cardinal Pellegrino e la stagione sinodale che, come Chiesa universale, stiamo vivendo. Il cammino è anche una metafora del pellegrinaggio terreno che, come credenti, viviamo. E’ un cammino fatto di tappe, salite, di incontri, di compagni di viaggio, di gioie, di dolori, di emozioni, di ricordi, di cambiamenti. Camminare non è solo andare, ma è anche la ricerca di una direzione da scegliere e intraprendere. Camminare è cambiamento, è disponibilità a lasciarsi mettere in discussione, ad accogliere altri punti di vista. Camminare è approfondire le situazioni, senza cadere nel rischio di superficialità, di strumentalizzazioni, chiusure o ideologismi. L’invito di Papa Francesco non è di camminare da soli. Un cammino percorso insieme costruisce senso comune e produce bene comune. Anche la costruzione del programma del Festival si è rivelata un esercizio intrapreso di cammino insieme. E’ un programma ricco e articolato che è stato possibile grazie alle tante organizzazioni che ne hanno condiviso i presupposti, la necessità, l’urgenza: investire tempo e risorse per riflettere su un tema che non è di nicchia, ma è la risposta profonda ad un desiderio dell’uomo, e si traduce in qualità dei servizi e qualità delle relazioni, in incontri reali e non virtuali e nel saper guardare negli occhi, prendere per mano, accarezzare, ascoltare in silenzio, stare accanto nella quotidianità e nelle diverse situazioni in cui ciascuno di noi è immerso. La capacità di accogliere e di rendere un contesto accogliente è la capacità di umanizzare, di mettere al centro l’altro. Non è la perfezione delle attività, ma è la capacità di rendere i nostri ambienti casa, punto di riferimento, porto sicuro, porta aperta. Il festival valorizza quattro giornate per fare in modo che non passino sottotraccia o in silenzio nelle nostre comunità. Abbiamo già parlato della 108esima GMMR. Una seconda ricorrenza è la Giornata della Memoria e dell’Accoglienza istituita nel 2016 dopo il tragico episodio delle morti nel Mediterraneo del 2013 a Lampedusa; una terza è la Giornata europea contro la Tratta di Esseri umani del 18 ottobre, istituita nel 2006 dalla Commissione europea; e poi la Giornata Missionaria Mondiale del 23 ottobre con il tema quest’anno “Di me sarete testimoni”. Le sei sezioni del Festival (Percorsi di fede, Cinema, Eventi, Libri, Narrazioni di ordinaria accoglienza, Giovani) saranno animate da 150 ospiti, relatori, testimoni, che porteranno il loro contributo nei 50 appuntamenti in programma che si terranno in 25 sedi diverse tra Torino, Chieri e Susa. Lungo il Festival dell’Accoglienza si camminerà insieme, si condividerà il cibo, ci si confronterà su molti temi; guarderemo alla situazione mondiale, alle guerre dimenticate, alle sfide della mobilità umana; racconteremo la fatica dell’accoglienza nei nostri territori, le condizioni di marginalità, il crescere di fatto come italiani ma senza cittadinanza; affronteremo la situazione di uomini e di donne vittime di tratta, ascolteremo storie di vita di giovani studenti internazionali, di migranti italiani all’estero, di operatori  e volontari in prima linea, di rifugiati e di famiglie e comunità accoglienti. Daremo voce a cammini positivi: a racconti di accoglienza, alla voglia di protagonismo e di mettersi in gioco di cittadine/i e di tanti giovani, ai diversi linguaggi artistici dell’accoglienza, al progetto delle Guide del Distretto Barolo e a persone che sono state accolte e che ora accolgono a loro volta. L’invito è quello di “utilizzare”, ciascuno secondo la sua disponibilità di tempo, questi 50 appuntamenti per tessere relazioni, ritessere legami, per confrontarsi sulla capacità delle nostre scuole, della sanità, del mondo del lavoro, di essere inclusivi per condividere una storia fatta di speranza e di umanità di tante famiglie e comunità accoglienti, ma anche per confrontarsi sui problemi che sperimentano i nostri territori, sulla insicurezza, sulla paura crescente, con l’obiettivo di costruire comunità coese. I problemi ci sono: non basta una giornata di memoria per ricordare le vittime dell’immigrazione. Sappiamo che ogni giorno persone muoiono nel tentativo di raggiungere terre sicure o migliori condizioni di vita, che in tutto il Mondo crescono i muri, le recinzioni di filo spinato e le restrizioni per l’accesso alla permanenza delle persone con cittadinanza altra; sappiamo che la tratta di esseri umani, uomini e donne, continua a crescere, che i Crocifissi della storia ma anche dell’oggi sono tanti, che le guerre nel mondo crescono, che la disperazione dei bambini è visibile nei loro occhi e che molti anziani concludono gli ultimi anni di vita nella completa solitudine. Calvino scriveva: “Il camminare presuppone che a ogni passo il mondo cambi in qualche suo aspetto e che qualcosa cambi in noi”. E allora non rimane che augurare a tutti buon Festival dell’Accoglienza, ma soprattutto buon cammino, perché di accoglienza si parli tutto l’anno e perché questo sia lo stile dei nostri uffici, parrocchie, gruppi, territori, ospedali, scuole. Camminiamo! Non fermiamoci! Ma, soprattutto, non torniamo indietro. (Sergio Durando - Direttore Migrantes Torino)

Migrantes Torino: da venerdì la seconda edizione del Festival dell’Accoglienza

5 Settembre 2022 - Torino - L’Ufficio Pastorale Migrantes di Torino il 9 settembre presenterà in conferenza stampa la seconda edizione del "Festival dell'Accoglienza" . Interverranno il Sindaco di Torino, l’arcivescovo mons. Roberto Repole, il presidente della Fondazione Crt Giovanni Quaglia e Marzia Sica della Compagnia di San Paolo, il direttore dell’Ufficio Migrantes Sergio Durando. Il Festival organizzato in collaborazione con l’Ufficio Missionario della diocesi  si terrà dal 9 settembre al 27 ottobre sui temi legati all’incontro, al confronto e all’integrazione dei migranti che vengono a vivere nelle nostre città, per costruire insieme una nuova comunità. Sono previsti 49 appuntamenti in 25 sedi sulle questioni sociali, etiche, legali e culturali; spettacoli teatrali e musicali, una rassegna cinematografica, presentazioni di libri, iniziative particolari per i giovani e quattro incontri dedicati ai temi della Fede. Porteranno il loro contributo 151 relatori (di questi 46% donne e 25% di origine straniera), fra cui: l’arcivescovo Repole, il Vescovo di Asti e delegato regionale Migrantes, mons. Marco Prastaro,  i giornalisti Domenico Quirico e Nello Scavo, il parlamentare Andrea Giorgis, lo scrittore Paolo Rumiz e il monaco Enzo Bianchi, i registi Laura Curino e Gabriele Vacis, il presidente della Fondazione Migrantes mons. Gian Carlo Perego. Il Festival dell'Accoglienza vuole offrire una occasione alle istituzioni, al mondo del terzo settore e alla cittadinanza di "soffermarsi per riflettere sui significati profondi del verbo accogliere, per costruire relazioni e alleanze, per riconoscere i nostri limiti e le nostre fragilità ma anche per valorizzare l’impegno di chi quotidianamente opera a favore di coloro che giungono nel nostro Paese: Istituzioni religiose e laiche, pubbliche e private, famiglie e tante singole persone. Tema conduttore di questa edizione della manifestazione sarà il 'cammino'". Anche quest’anno si viaggerà dentro i molteplici significati del verbo «accogliere» grazie ai contributi di operatori sociali, artisti, scrittori, filosofi, teologi, docenti, volontarie e volontari, ma soprattutto alle testimonianze di coloro che hanno vissuto e/o vivono «l’accoglienza» offerta loro dall’Italia. Diversi appuntamenti (con il titolo «Narr-Azioni di ordinaria accoglienza») cercheranno di documentare come l’accoglienza sia già presente nel sistema della Sanità (in collaborazione con Medici senza Frontiere e Camminare Insieme), nella Società, nel mondo del Lavoro e della Scuola. È anche prevista una escursione a piedi sul percorso montano dei migranti che dal Piemonte cercano di raggiungere la Francia e un altro sulla Collina torinese. Il Festival sarà organizzato in collaborazione con la Fondazione Migrantes della CEI, l’Opera Barolo, Torino Spiritualità, il Festival delle Migrazioni, il Museo del Risorgimento, il Circolo dei lettori, il Torino Film Festival, il Museo del Cinema, l’ASGI, il Comitato Interfedi, Reale Foundation e altre istituzioni torinesi.

Migrantes Torino: dialogo sull’accoglienza

20 Ottobre 2021 - Torino - All'interno del Festival dell'Accoglienza "E mi avete accolto", in corso a Torio su iniziativa dell’Ufficio Migrantes, lunedì 25 ottobre alle ore 18 una occasione per riflettere sul significato del verbo accogliere: Monsignor Gian Carlo Perego, Presidente della Commissione per le Migrazioni della Conferenza Episcopale Italiana e Presidente della Fondazione Migrantes dialogherà con Gustavo Zagrebelsky, Presidente emerito della Corte Costituzionale. A moderare sarà Angela La Rotella, responsabile dell'Area Cultura e Comunicazione del Politecnico di Torino. L'incontro si svolgerà presso il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano (Piazza Carlo Alberto, 8).  

Migrantes Torino: le iniziativa per la Giornata della Memoria e dell’Accoglienza per costruire un futuro più inclusivo

1 Ottobre 2021 -
Torino - Domenica 3 ottobre la Migrantes di Torino, nell'ambito dell'iniziativa "E mi avete accolto - Festival dell'Accoglienza" propone una giornata ricca di eventi per celebrare insieme la #𝗚𝗶𝗼𝗿𝗻𝗮𝘁𝗮𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮𝗠𝗲𝗺𝗼𝗿𝗶𝗮𝗲𝗱𝗲𝗹𝗹𝗔𝗰𝗰𝗼𝗴𝗹𝗶𝗲𝗻𝘇𝗮, per ricordare tutte le vittime dell'immigrazione e costruire insieme un futuro più inclusivo e accogliente.
Alle ore 15,00 "𝗧𝗛𝗘 𝗚𝗔𝗠𝗘- 𝗔𝗦𝗖𝗦 - Polo del '900: l’attraversamento dei confini tra i mille ostacoli che si frappongono tra la partenza e la meta tanto sognata. Provare a immedesimarsi per capire le dinamiche ostili e le atrocità vissute sulla pelle dei migranti è l’obiettivo di questo gioco di ruolo in cui tutto è imprevedibile, ma tutto è pensato per bloccarti al di là della frontiera
- 𝗼𝗿𝗲 𝟭𝟳.𝟬𝟬: 𝗽𝗿𝗲𝗽𝗮𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗙𝗟𝗔𝗦𝗛 𝗠𝗢𝗕 - Polo del '900
L’ organizzazione dell'azione pubblica rivolta ai giovani per ricordare le 368 vittime del naufragio avvenuto al largo di Lampedusa il 3 ottobre 2013. Con le coperte dorate della campagna #ioaccolgo e le maschere del progetto “𝑭𝒂𝒄𝒆 𝒕𝒉𝒆 𝑾𝒂𝒍𝒍” di Fabio Saccomani, i giovani possono metterci la faccia per dire il loro impegno nella costruzione di un futuro più inclusivo e accogliente.
- 𝗼𝗿𝗲 𝟭𝟴.𝟯𝟬: 𝗙𝗟𝗔𝗦𝗛 𝗠𝗢𝗕 - Piazza Castello
Con le coperte dorate della campagna #ioaccolgo e le maschere del progetto “𝑭𝒂𝒄𝒆 𝒕𝒉𝒆 𝑾𝒂𝒍𝒍” di Fabio Saccomani, i giovani possono metterci la faccia per dire il loro impegno nella costruzione di un futuro più inclusivo e accogliente.
- 𝗼𝗿𝗲 𝟮𝟬.𝟯𝟬: 𝗖𝗜𝗡𝗘𝗠𝗔 𝗜𝗡 𝗚𝗜𝗔𝗥𝗗𝗜𝗡𝗢 𝗽𝗿𝗲𝘀𝗲𝗻𝘁𝗮 𝙄𝙇 𝙎𝙊𝙇𝙀 𝘿𝙀𝙉𝙏𝙍𝙊 di Paolo Bianchini - Teatro Monterosa
Grazie alla collaborazione con ACEC e Teatro Monterosa, la quinta e ultima proiezione della rassegna ad ingresso gratuito. Prima della proiezione del film, presentazione del videoclip “Welcome Refugees” di Alberto Visconti con CoroMoro l’episodio pilota di ARTatSEA (ASPRA sail) , progetto d’integrazione e bellezza sociale attraverso l’arte e il mare.
Il film intreccia due storie, l’una vera, l’altra di fantasia. A distanza di tempo, due viaggi uniscono l’Europa all’Africa e viceversa. Yaguine e Fodè partono dalla Guinea per portare a Bruxelles una lettera indirizzata alle istituzioni europee, mentre Thabo e Rocco fuggono dall’Europa per raggiungere l’Africa portando un pallone. Guarda qui il trailer: https://youtu.be/E0NdjIuZlaI

Migrantes Torino: al via il Festival dell’accoglienza

2 Settembre 2021 - Migrantes Torino: al via il festival per raccontare l’accoglienza   Torino - Due mesi e quaranta appuntamenti per centrare l’attenzione sull’accoglienza: è l’obiettivo del festival «E mi avete accolto» organizzato dall’Ufficio Pastorale Migranti (Migrantes) della diocesi di Torino. Un ricco calendario di incontri, proiezioni di film, laboratori, conferenze e momenti di spiritualità che si terranno a Torino tra settembre e ottobre. «Sarà un festival per guardare al fenomeno della mobilità umana dalla prospettiva di un’accoglienza possibile: ostacolata, complessa, che richiede coraggio, ma possibile», commenta Marco Lauffa, educatore dell’Ufficio Pastorale Migranti presentando l’iniziativa che prenderà il via in questo mese: «vogliamo dare spazio a storie positive, ad esperienze di integrazione, esperienze in cui la città ha saputo dimostrarsi realmente capace di accogliere. Queste storie esistono. Non fanno rumore, sono forse come piccole isole in un mare di ingiustizie, discriminazioni, corto- circuiti burocratici, ostacoli d’ogni genere, ma esistono». Per raccontare l’accoglienza e promuoverla, l’Ufficio Pastorale Migranti ha riunito in un solo calendario appuntamenti che abbracciano e raccolgono la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato del 26 settembre, la Giornata della Memoria e dell’Accoglienza del 3 ottobre e la Giornata Missionaria Mondiale del 24 ottobre. La rosa degli appuntamenti si susseguirà secondo varie linee, come ripercorre Walter Vergnano, volontario dell’Upm tra gli organizzatori del Festival: «I momenti di fede saranno occasione per conoscere le cappellanie etniche, per pregare per le vittime delle migrazioni, vivere la missione dell’accoglienza e la profezia di una fratellanza universale grazie alla collaborazione della Facoltà Teologica e dell'Ufficio Missionario diocesano. Presentazioni di libri potranno disvelare gli inganni, raccontare la bellezza, nutrire la speranza, orientare il cammino». Le «NarrAzioni di ordinaria accoglienza» metteranno invece al centro esperienze positive di integrazione, mentre il cinema all’aperto proietterà storie di inclusione accessibili a tutti. «‘E mi avete accolto’ sarà l’occasione per soffermarsi sul termine stesso dell’accoglienza», evidenzia Sergio Durando, direttore Migrantes: «rifletteremo su una parola che rischia di diventare lei stessa il paravento di dinamiche relazionali e sociali che si allontanano dal suo vero significato». Il primo appuntamento del festival sarà domenica 5 settembre con la prima puntata della serie «Cappellanie a porte aperte» con cui le comunità etniche della città si racconteranno nella celebrazione domenicale. Ad aprire sarà la comunità rumena nella chiesa Madonna del Carmine in via del Carmine 3 alle 11. A seguire il successivo appuntamento, il 7 settembre, sarà la proiezione di «Qualcosa di meraviglioso», film di Pierre-Francois Martin-Laval presso il giardino dell’Upm in via Cottolengo  22 alle 20.30: la storia di un piccolo talento degli scacchi costretto a fuggire dal Bangladesh a Parigi. Il 10 settembre invece si potrà partecipare alla lettura del messaggio del Papa per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato 2021 accompagnata dalla kora, strumento a corde della tradizione africana: l’appuntamento è alle 18 nei locali dell’Upm in via Cottolengo 22. Il programma dettagliato del festival è disponibile sul sito www.migrantitorino.it, per tutti gli appuntamenti è necessaria la prenotazione. Per informazioni: mail prenotazioni@upmtorino.it. (Simone Garbero - VT)