21 Luglio 2022 - Città del Vaticano - Il card. Paolo Lojudice, arcivescovo di Siena-Colle Val d'Elsa-Montalcino, è stato chiamato da papa Francesco a guidare anche la diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza unendo le due Sedi episcopali in "persona Episcopi".
Ordinato sacerdote il 6 maggio 1989 per la Diocesi di Roma nel 2015 è stato nominato vescovo ausiliare di Roma e il 6 maggio 2019 chiamato alla guida della diocesi di Siena-Colle di Val d’Elsa-
Montalcino. Nel Concistoro del 28 novembre 2020 è stato creato cardinale da papa Francesco. Oggi è anche membro del Dicastero per i Vescovi e all’interno della Cei fa parte della Commissione episcopale per le Migrazioni ed è delegato Migrantes della Conferenza Episcopale Toscana. "Ringrazio il Santo Padre per avere voluto, ancora una volta, accordarmi la sua fiducia affidandomi questo nuovo servizio per la Chiesa di Montepulciano-Chiusi-Pienza che avrò la gioia di incontrare in occasione del mio ingresso in diocesi il prossimo 3 settembre", ha detto il porporato: "la Chiesa mi chiede di accogliere sotto la mia responsabilità un'altra comunità diocesana, la vostra anzi la 'nostra', quella di Montepulciano, Chiusi, Pienza", la cui storia "articolata, complessa" "ci dimostra l'intenso legame tra le nostre due diocesi". Al card. Lojudice gli auguri della Fondazione Migrantes per un proficuo ministero.
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Papa Francesco: a San Pietro celebra Messa per comunità congolese di Roma
3 Luglio 2022 - Città del Vaticano - Il Congo in San Pietro. Papa Francesco ha celebrato questa mattina, nella basilica di San Pietro, in Vaticano, una liturgia eucaristica con la comunità congolese in Italia. Con lui, tra i concelebranti, anche mons. Benoni Ambarus, vescovo ausiliare di Roma incaricato per la pastorale Migrantes e segretario della Commissione Cei per le migrazioni. Tra i sacerdoti presenti anche il direttore Migrantes di Roma, mons. Pierpaolo Felicolo.
La basilica vaticana si è riempita di congolesi che hanno animato una liturgia eucaristica con canti e balli etnici. Oggi il Papa avrebbe dovuto celebrare la Messa a Kinshasa, in Congo, ma ha rinviato il viaggio in Africa per problemi al ginocchio. In questi giorni in Africa il segretario di Stato, il card. Pietro Parolin.
La celebrazione di questa mattina ha seguito il rito zairese con alcune particolarità rispetto al rito romano, proprie della cultura congolese, approvate dalla Santa Sede. Nell’omelia papa Francesco ha invitato i cristiani ad essere "missionari" e a non accontentarsi di "vivacchiare". "Se ci chiediamo qual è il nostro compito nel mondo, che cosa dobbiamo fare come Chiesa nella storia, la risposta del Vangelo è chiara: la missione. Andare in missione, portare l'annuncio, far sapere che Gesù è venuto dal Padre. Da cristiani - ha detto il Papa - non possiamo accontentarci di vivacchiare nella mediocrità, e questa è una malattia di tanti cristiani, anche noi abbiamo il pericolo di vivacchiare nella mediocrità, facendo i conti con le nostre opportunità e convenienze, vivendo alla giornata. No, siamo missionari di Gesù". Per la missione non serve "praticamente nulla: nessun bagaglio, nessuna sicurezza, nessun aiuto. Spesso pensiamo che le nostre iniziative ecclesiali non funzionino a dovere perché ci mancano strutture, ci mancano soldi, ci mancano mezzi: questo non è vero. La smentita - ha sottolineato il Papa - viene da Gesù stesso. Fratelli, sorelle, non confidiamo nelle ricchezze e non temiamo le nostre povertà, materiali e umane. Più siamo liberi e semplici, piccoli e umili, più lo Spirito Santo guida la missione e ci fa protagonisti delle sue meraviglie". I discepoli furono inviati da Gesù come missionari: "Non avevano fatto studi di teologia, eppure li manda", ha sottolineato Papa Francesco. (R.Iaria)