15 Ottobre 2021 -
Roma - Nel post-pandemia come sarà il futuro? Trenta donne, religiose e laiche, inviano un messaggio di speranza nel libro “Donne Autrici di un’altra storia” (Tau Editrice), curato da Anna Moccia, direttrice di Terra e Missione e dalla canonista Claudia Giampietro. Il volume sarà presentato, domani, 16 ottobre, a Roma nella Casa del progetto Chaire Gynai, che accoglie donne rifugiate. “Il messaggio di speranza si rivolge soprattutto alle donne vittime di tratta che abbiamo voluto sostenere devolvendo loro, interamente, i proventi delle vendite del libro – racconta Anna Moccia –. Dalle storie del racconto emerge un invito a formare una rete perché ognuna può aiutare l’altra a fiorire. Il mondo missionario sostiene profondamente chi migra e le testimonianze ricevute confermano come l’impegno quotidiano in tutto il mondo voglia garantire un futuro fatto di cammini comuni e dialogo, temi al centro del progetto di Terra e Missione”.
L'iniziativa “Chaire Gynai”, espressione greca che significa “Benvenuta donna”, è stata fortemente voluta e sostenuta da Papa Francesco, che ha voluto affidare questo progetto alle Suore Missionarie Scalabriniane, congregazione da sempre attenta ai temi sociali ed in particolare al dramma dei migranti. “Con piacere accogliamo questo volume che mette al centro le donne del mondo – spiega suor Neusa de Fatima Mariano, superiora generale delle Suore Missionarie Scalabriniane – I migranti guardano il mondo con uno sguardo proiettato al futuro. Le loro sofferenze sono la diretta conseguenza di istituzioni impoverite dall’egoismo. Ma dobbiamo necessariamente ricordare che loro hanno gli occhi di chi crede in un mondo diverso”. La superiora generale delle missionarie Scalabriniane parteciperà all’appuntamento romano insieme alle due curatrici del volume. La voce di Antonella Mattei accompagnerà alcune letture tratte dal libro. Un'occasione di incontro, divertimento e convivialità, accompagnata da un aperitivo etnico e dalla mostra di artigianato solidale prodotto dalle donne migranti.