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Card. Bassetti: Mediterraneo “caleidoscopio delle crisi del mondo”

14 Settembre 2021 - Bologna - “Oggi, siamo ad un punto della storia umana in cui non possiamo più permettere che si affermino quelle dinamiche che ci rendono uno straniero all’altro, perché le sfide che abbiamo davanti richiedono di essere affrontate insieme e non da una parte a scapito dell’altra”. È un invito ad “invertire la rotta” e ad agire con “grande responsabilità ecclesiale e politica” quello lanciato oggi dal card. Gualtiero Bassetti, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, intervenendo alla sessione sul “Mar Mediterraneo: frontiera di pace” che si è svolta questa mattina a Bologna nell’ambito del “G20 Interfaith Forum”. L’arcivescovo ha richiamato la vocazione del Mediterraneo ad essere “laboratorio religioso, culturale e scientifico”, “luogo di incontro tra culture, religioni e popoli diversi”. “Altrimenti – argomenta il cardinale – si moltiplicano le tensioni e queste tensioni si ripercuotono ovunque: pensiamo, per esempio, ai movimenti migratori, alla questione dell’acqua, oppure alle questioni energetiche e, infine, anche alle questioni bioetiche”. “Mai come oggi, il Mediterraneo non è più soltanto un bacino marittimo che bagna tre continenti, spesso in conflitto tra loro”, ma “un angolo visuale fondamentale da cui guardare il mondo intero”. In questo mare, osserva Bassetti, “si affacciano e convivono tre tradizioni religiose che hanno contribuito a plasmare nei secoli” il “mondo mediterraneo”; è “un bacino solcato da navi mercantili che per motivi economici viaggiano in tutte le direzioni”; è “un mare drammaticamente percorso da un grande flusso di migranti – uomini, donne e bambini – che provengono dal Nord Africa, dall’Africa subsahariana, dal Corno d’Africa e dal Medioriente”. A questo proposito, il cardinale ha ricordato le parole di dolore pronunciate dal Papa il 13 giugno scorso quando ha detto che “il Mediterraneo è diventato il cimitero più grande d’Europa”. “Da questo punto di vista, purtroppo – sintetizza Bassetti -, il Mediterraneo è una sorta di caleidoscopio in cui si concentrano le crisi del mondo. Occorre invertire la rotta. È assolutamente necessario cambiare il passo di marcia. Con coraggio, carità e responsabilità!”. Per questi motivi, dopo l’incontro a Bari nel febbraio 2020, la Conferenza episcopale italiana richiama di nuovo i vescovi ad incontrarsi a Firenze nel 2022.  Negli stessi giorni, per iniziativa del sindaco di Firenze, Dario Nardella, anche i sindaci del Mediterraneo si incontreranno a Firenze. “Mentre la comunità internazionale fatica a trovare prospettive di soluzione ai drammi del Mediterraneo”, queste due iniziative – dice Bassetti – sono “davvero” un segno di “una grande responsabilità ecclesiale e politica”.

Card. Bassetti: “il Mediterraneo è un appello per tutti noi a non guardare altrove, ma a incrociare lo sguardo di chi chiede aiuto”

23 Agosto 2021 - Roma - “Nel Mediterraneo sperimentiamo le fatiche dell’umanità. Quante sorelle e quanti fratelli recano in volto i segni evidenti delle sofferenze patite. È un appello per tutti noi a non guardare altrove, ma a incrociare lo sguardo di chi chiede aiuto. E ad agire di conseguenza”. Lo scrive il card. Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza episcopale italiana, in un messaggio di saluto al Sinodo delle Chiese metodiste e valdesi che si è aperto ieri e che ha ricevuto questa mattina anche la visita del vescovo cattolico di Pinerolo, mons. Derio Olivero. “Tre sono i verbi – si legge nel messaggio del card. Bassetti - che ci consentono di abitare questo tempo con fede, per ritrovare la gioia di camminare sui sentieri della vita: ascoltare, ricercare, proporre”. Sono le tre direttrici – spiega il presidente della Cei - attorno alle quali si svilupperà anche il Cammino sinodale della Chiesa cattolica che è in Italia. “La pandemia – ha scritto il presidente dei vescovi italiani - ha inciso e continua a incidere sui processi di vita, da quelli di routine a quelli più delicati e complessi” ma è questo il contesto in cui oggi le Chiese si trovano a vivere e dove sono chiamate ad “attualizzare la gioia di testimoniare il Signore risorto nella nostra società. Ce n’è tanto bisogno oggi!”. Il porporato invita a giardare  al contesto mediterraneo, dove "le confessioni cristiane stanno già facendo tanto. Da sempre la condizione diasporica delle comunità religiose è una situazione normale per chi vive attorno al bacino del Mare Nostrum: una complessa ricchezza da cui attingere per una fertile e rinnovata stagione culturale e religiosa”. Alla luce quindi degli impegni presi 20 anni fa dalle Chiese europee nella Charta Oecumenica, il cardinale disegna le vie d’azioni comuni declinate nei tre verbi. “Ascoltare – spiega - è una dimensione molto importante, perché favorisce la consapevolezza della realtà e aiuta a intuire l’azione dello Spirito che precede sempre la Chiesa. Sarà poi utile che la ricerca e lo studio sui dati raccolti siano arricchiti e illuminati dalla sapienza delle nostre tradizioni confessionali. Tanto è stato fatto! Dobbiamo riconoscerlo. Proprio questo c’incoraggia ad andare avanti con speranza e fiducia”. Infine, proporre: favorire cioè “processi innervati, ancora di più, nelle strutture delle nostre comunità, come metodo e come stile di vita”. Nel messaggio il card. Bassetti fa memoria di tutti coloro, "donne e uomini, vescovi e pastori, laici e laiche", che, appartenenti alle diverse confessioni, si sono seriamente impegnati in campo ecumenico. "Sono stati e sono pionieri coraggiosi dello Spirito. Credo che tutto questo, oggi, debba incarnarsi nei processi ordinari delle nostre realtà territoriali e vada trasmesso alle nuove generazioni". "Preghiamo tutti insieme lo Spirito - conclude Bassetti - perché guidi le nostre realtà: ci doni conoscenza reciproca, testimonianza autentica e impegno per il bene comune”.

La preghiera e gli auguri della CEI a Papa Francesco

5 Luglio 2021 - Roma - "Vicinanza" della Chiesa in Italia, delle comunità e dei fedeli a papa Francesco "con l’augurio di una buona convalescenza e pronta guarigione" arriba dal presidente della Conferenza Episcopale Italiana il card. Bassetti dopo l'intervento chirurgico subito dsa Pontefice ieri sera al Policlinico Gemelli. "Nell’apprendere la notizia del Suo ricovero al Policlinico Gemelli per un intervento chirurgico - scrive il card. bassetti in un messaggio -  abbiamo pregato per Lei affidando al Padre la Sua salute. Ci siamo lasciati guidare dalle parole del Salmo che abbiamo proclamato nella liturgia domenicale: 'I nostri occhi sono rivolti al Signore'. Affidiamo al Signore i medici e tutto il personale sanitario che, con passione e amore, si stanno prendendo cura di Lei e di tutti i pazienti e gli ammalati". "Anche in questa occasione - conclude il porporato - ci ha insegnato come affrontare la sofferenza. Lo sguardo rivolto agli impegni dei prossimi mesi (il viaggio in Ungheria e in Slovacchia a settembre) e il sorriso abituale dalla finestra del Palazzo Apostolico, con cui ci dà appuntamento ogni domenica, sono una grande testimonianza. Non bisogna mai cedere allo sconforto anche nelle ore della fatica più dura. Grazie, Padre Santo! La attendiamo domenica prossima, dalla finestra del Palazzo Apostolico, per pregare insieme l’Angelus e ascoltare la Sua parola".

Card. Bassetti: corridoi umanitari espressione di “accoglienza, fraternità ed integrazione, ma anche di legalità”

17 Giugno 2021 - Roma - Occorre riscoprire «il coraggio di chinarsi sul prossimo e di curargli le piaghe», per dirsi davvero fratelli. Così il Cardinale Gualtiero Bassetti, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana ieri ha parlato dei corridoi umanitari evidenziando come essi siano «una salvezza», espressione di «accoglienza, fraternità ed integrazione, ma anche di legalità». La Chiesa italiana, attraverso Caritas Italiana e Fondazione Migrantes, li promuove a sua volta e anche la prossima settimana arriveranno 43 profughi dal Niger salvati attraverso questo strumento. La dimostrazione, continua il cardinale, che «anche la Chiesa italiana vuole fino in fondo chinarsi sull’umanità. I corridoi umanitari sono quello che Gesù chiede a noi credenti e che la comune natura umana a cui apparteniamo, chiede a tutti noi».  

Corridoi umanitari: domani un convegno con il card. Bassetti

15 Giugno 2021 - Roma - Domani, mercoledì 16 giugno, a Roma, all’Ambasciata d’Italia presso la Sede, il Card. Gualtiero Bassetti, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, concluderà l’evento “Governare le migrazioni. La buona pratica dei corridoi umanitari”, organizzato dall’Ambasciata e dalla Comunità di Sant’Egidio. Dopo il saluto iniziale dell’ambasciatore Pietro Sebastiani, sono previsti gli interventi di Marco Impagliazzo, Presidente della Comunità di Sant’Egidio; Luciana Lamorgese, Ministro dell’Interno, e Paolo Naso, Coordinatore di “Mediterranean Hope” (programma rifugiati e migranti della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia).  

Card. Bassetti: Mediterraneo ancora al centro del mondo

15 Giugno 2021 - Roma - «Il Mediterraneo è diventato il cimitero più grande d’Europa»: le parole pronunciate dal Papa all’Angelus, con le quali ha ricordato una delle più silenziose e drammatiche realtà del nostro tempo, ci interrogano profondamente. Nel mondo d’oggi, infatti, quasi più nulla sembra scalfire l’animo umano. Persino la morte di uomini, donne e bambini al largo delle nostre coste non sembrano turbare più di tanto la quotidianità del vivere. Eppure la cerimonia svoltasi ad Augusta in Sicilia evocata da Francesco a San Pietro, in cui è stato esposto il relitto del peschereccio che il 18 aprile 2015 naufragò nel Canale di Sicilia con oltre mille migranti, ha proprio questo obiettivo: scuoterci da quell’ignavo torpore in cui la civiltà occidentale si è rifugiata per scappare da se stessa e dalle proprie responsabilità. «Questo simbolo delle tragedie», ha concluso il Papa, deve «interpellare le coscienze» e favorire «la crescita di un’umanità più solidale che abbatta il muro dell’indifferenza». Queste parole portano alla luce alcune grandi questioni. In particolar modo, la centralità del Mediterraneo nel mondo contemporaneo. Forse mai come oggi, infatti, il Mediterraneo non è più soltanto un bacino marittimo che bagna tre continenti spesso in conflitto tra loro, ma un angolo visuale fondamentale da cui guardare il mondo intero. Questo mare è solcato da navi mercantili che viaggiano in tutte le direzioni; è caratterizzato da importanti centri strategici per le risorse energetiche del pianeta; è attraversato da migliaia di chilometri di cavi sottomarini che permettono le comunicazioni; e, infine, è drammaticamente percorso da uomini e donne migranti che provengono dal Nordafrica, dall’Africa subsahariana, dal Corno d’Africa, dal Vicino Oriente e dall’Asia centrale. La centralità del Mediterraneo è segnata, dunque, da una pervasiva globalizzazione economica che si tramuta però in una dolorosa indifferenza quando il focus si sposta sui poveri e sui migranti. Questo strabismo concettuale non solo non è evangelicamente accettabile, ma è estremamente carico di incognite e di rischi per il futuro. Chiudere gli occhi davanti ai «popoli della fame» significa, prima di tutto, chiudere gli occhi a Cristo e a quell’umanità sofferente di cui da sempre si prende cura lo sguardo del Samaritano. In secondo luogo, voltare lo sguardo oggi alle migrazioni internazionali significa non affrontare concretamente una delle più grandi questioni sociali di domani: come si governa la mobilità umana? Come combattere lo sfruttamento della tratta? Come integrare queste persone nelle società d’accoglienza? Sono queste alcune delle domande che le migrazioni nel Mediterraneo impongono all’agenda pubblica dell’Europa, dell’Africa e dell’Asia. Non solo ai governi, ma anche alla Chiesa. Al centro di tutti questi interrogativi si colloca un concetto che è alla base del pensiero cristiano: la difesa e la valorizzazione della persona umana. Ed è per questo motivo, sulla base dell’intuizione lapiriana di trasformare il Mare Nostrum in una «grande lago di Tiberiade», ovvero in un luogo di pace e speranza, che i vescovi del Mediterraneo si sono riuniti nel febbraio del 2020 a Bari e lo rifaranno nel febbraio 2022 a Firenze in un incontro di preghiera, fraternità e dialogo. Un’antica profezia di pace ha attraversato tutto il XX secolo: che questo mare unisca e non divida. Oggi cerchiamo, con umiltà e fervore, di seguire il sentiero segnato da questa visione profetica. Il Mediterraneo in cui si affacciano le civiltà che appartengono alla «triplice famiglia di Abramo», come scriveva La Pira, può realmente diventare un luogo di incontro tra culture, religioni e popoli diversi. Un incontro che, dopo secoli di divisione, potrebbe cambiare la storia non solo del Mediterraneo, ma del mondo intero. (Card. Gualtiero Bassetti - Presidente CEI)    

Migranti: il card. Bassetti e il procuratore De Raho al Centro Mondo Migliore

7 Giugno 2021 -

Roma - Il cardinale Gualtiero Bassetti, Presidente della CEI, e Federico Cafiero De Raho, procuratore nazionale antimafia, hanno visitato il centro Mondo Migliore di Rocca di Papa dove alloggiano 340 persone di 32 nazionalità richiedenti asilo in Italia. Ad accoglierli Angelo Chiorazzo, fondatore della Cooperativa Auxilium, e soprattutto i tanti bambini ospiti nella struttura.

“Venite da Paesi in cui avete sofferto e avete dovuto subire atrocità inimmaginabili. Nel mio lavoro mi è perfettamente noto ciò che avete vissuto. So che vi hanno raccolto in campi dove vi hanno trattato come animali, soltanto perché volevate trovare un Paese migliore”. “Il nostro Paese – ha detto il procuratore – ha scolpito nella Costituzione, all’articolo 10 comma 3, un diritto. È il diritto di asilo in favore di tutti coloro che vivono in territori nei quali non vengono riconosciuti i diritti della nostra democrazia. Il patrimonio più grande che abbiamo, sono la dignità e la libertà. Sono diritti che nessuno mai vi può portare via”. De Raho ha poi espresso parole cariche di gratitudine per quanto la Chiesa italiana fa sul territorio. “Salvare i popoli che si trovano in difficoltà. Intervenire per risollevare. In questo la Chiesa svolge un compito enorme”.  “Non è un merito, è un dovere di giustizia”, ha risposto il cardinale Bassetti. “Noi ci sentiamo responsabili della formazione e della educazione dei giovani. Vogliamo soprattutto far sentire ai giovani che la Chiesa è per loro come una mamma che li accompagna e li tiene per mano. Non devono mai sentirsi soli”.  In 5 anni di attività il centro ha accolto oltre 7.000 persone (tra loro oltre 600 bambini) in fuga da guerra e miseria.

Card. Bassetti: esiste alternativa a ingressi irregolari e a morti in mare

25 Maggio 2021 - Roma - La Conferenza Episcopale Italiana, attraverso i suoi Uffici nazionali, ha “garantito l’arrivo in Italia e l’accoglienza in sicurezza di oltre mille profughi dal Medio Oriente e dall’Africa, dimostrando che è possibile un’alternativa agli ingressi irregolari e alle morti in mare, su cui un giorno sarà severo e inappellabile il giudizio di Dio: ’Dov’è tuo fratello?’". Lo ha detto questa mattina il Card. Gualtiero Bassetti, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, nell’introduzione della 74ma Assemblea generale in corso a Roma e apertasi ieri pomeriggio alla presenza di Papa Francesco. Durante l’intervento il porporato ha trattato diversi temi: dalla “fedeltà” al magistero del vescovo di Roma, alla storia della CEI che affonda le radici nel Concilio Vaticano II, al “cammino sinodale” per “vivere il Noi ecclesiale”. E poi uno sguardo alla realtà italiana ed internazionale. Tra i tanti temi su questo punto la questione demografica il Piano di Ripresa e Resilienza, “occasione importante di crescita collettiva” e l’emergenza povertà. Dal 1° settembre 2020 al 31 marzo 2021, le Caritas diocesane – ha detto il card. Bassetti - hanno “accompagnato 544.775 persone, in media, 2.582 al giorno. La maggioranza è rappresentata da italiani (57,8%). Quasi una persona su quattro (24,4%) è un ‘nuovo povero’, ossia una persona che non si era mai rivolta in precedenza alla rete Caritas. Si tratta di 132.717 persone in totale, in media 629 nuovi poveri al giorno. Nel corso di oltre un anno di pandemia si sono affacciati alle Caritas almeno 453.731 nuovi poveri".  

 

Card. Bassetti: “dal Papa autorevolezza, fermezza e dolcezza di un padre”

25 Maggio 2021 - Roma - “Il Papa ha avuto l’autorevolezza, la fermezza e al tempo stesso la dolcezza di un padre”. Lo ha detto il Presidente della CEI, il card. Gualtiero Bassetti, in un’intervista al Tg2000, il telegiornale di Tv2000, al termine dell’apertura dei lavori della 74ª Assemblea Generale della Conferenza episcopale italiana. Il metodo del Sinodo come ricorda il Papa, ha aggiunto il card. Bassetti, deve essere “dal basso verso l’alto e dall’alto verso il basso e questo significa partire dalle parrocchie, dalle diocesi, dai gruppi, dai movimenti. Non tanto per discutere. Il Papa poi ha esemplificato che quando nei sinodi prende il sopravvento la discussione si fa un Parlamento invece che un Sinodo. Il protagonista del Sinodo deve essere invece lo Spirito Santo”. Quindi il Papa, ha sottolineato il card. Bassetti a Tv2000, “non solo ci ha dato i contenuti del cammino sinodale ma ci ha indicato anche con chiarezza che cosa è un Sinodo: un cammino della Chiesa”. “Ci sono stati una decina di interventi – ha concluso il card. Bassetti - da parte dei vescovi: sulla pace, sul disarmo, sull’ ‘Amoris laetitia’, sui seminari, sul Sinodo. E il Papa ha risposto non solo alle domande ma ad ogni risposta che dava ci apriva nuovi orizzonti. Si sarebbero potute sviluppare tante tematiche sulle risposte che lui ci ha dato”.    

CEI: Papa Francesco apre l’Assemblea generale

20 Maggio 2021 - Roma - Sarà Papa Francesco ad aprire, lunedì prossimo, l'Assemblea generale della Conferenza Episcopale Italiana che si svolgerà a Roma dal 24 al 27 maggio. Tema dell'Assemblea sarà “Annunciare il Vangelo in un tempo di rinascita - Per avviare un cammino sinodale”. Il giorno successivo sarà il Card. Gualtiero Bassetti, Arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e Presidente della CEI, ad avviare la riflessione con la sua Introduzione che potrà essere seguita in streaming attraverso il canale YouTube e la pagina Facebook della Conferenza Episcopale Italiana. All’ordine del giorno, la riflessione sull’attuale contesto che richiede un rinnovato annuncio del Vangelo, in uno stile sinodale. La relazione principale sarà tenuta da Mons. Franco Giulio Brambilla, Vescovo di Novara e Vice Presidente della CEI. Il confronto nei gruppi di studi e in aula aiuterà a individuare linee di fondo e metodologie. L’Assemblea sarà quindi chiamata ad eleggere due Vice Presidenti (per l’area Nord e per l’area Centro), i Membri del Consiglio per gli Affari Economici e i Presidenti delle Commissioni Episcopali. I Vescovi provvederanno anche all’approvazione di determinazioni in materia giuridico-amministrativa. (R.I.)