27 Maggio 2021 - Roma - Per il mondo del circo italiano mons. Gian Carlo Perego, arcivescovo di Ferrara-Comacchio è “un grade faro e un prezioso amico”. Lo si legge in un post pubblicato dall’Ente Nazionale Circhi. Nella sua esperienza di uomo di fede vissuta insieme agli ultimi, dopo essere stato ordinato sacerdote nel 1984 e incardinato nella diocesi di Cremona, fra i diversi impegni assunti, dal 2009 al 2017 è stato Direttore Generale della Fondazione Migrantes. Nel corso di questa responsabilità, il presidente dell'Ente Nazionale Circhi, Antonio Buccioni e tutto il mondo del circo “hanno potuto conoscere e apprezzare le doti umane e spirituali di mons. Perego. Basti dire che le due udienze in Vaticano che hanno richiamato la gente del viaggio attorno a due papi della statura di Benedetto XVI e Francesco, nel 2012 e nel 2016, sono state organizzate, preparate e vissute insieme a mons. Perego alla direzione della Fondazione Migrantes. Ma la sua vicinanza ai circensi non si è limitata a queste pur importantissime, ed anzi memorabili, occasioni. Tanti sono stati i momenti di confronto, collaborazione e sostegno. I suoi messaggi per la Giornata mondiale del circo sono sempre stati dei punti di luce e di estrema chiarezza”.
“Con miopia non si favorisce l’istallazione del Circo nelle zone più accessibili delle città; si penalizza il Circo con animali senza distinzione per chi – come è nella migliore tradizione circense – costruisce una relazione ammaestrativa straordinaria con gli animali, che indica rispetto, cura”, scrisse ad esempio nel 2017 come ricorda l’ENC. Ieri i vescovi hanno eletto mons. Perego alla presidenza della Commissione CEI per le migrazioni e della Fondazione Migrantes, che succede a mons. Guerino Di Tora al quale “va il ringraziamento dell'Ente Nazionale Circhi per il lavoro svolto.
“Sincere felicitazioni a mons. Perego e salutiamo con molta gratitudine la sua elezione. Con lui da ormai molti anni ci sentiamo in profonda sintonia, sostenuti e accolti da un vero padre che non dimentica nessuno e che ha ben compreso l'autentico Dna della gente del circo”, dichiara Buccioni.