11 Ottobre 2022 - Roma - «Un santo» il cui scopo e «ragione della sua esistenza è stata la carità». È il ritratto scelto dal prefetto del Dicastero per le Chiese Orientali, il cardinale argentino Leonardo Sandri, per tracciare la cifra di grandezza del nuovo santo, il coadiutore salesiano Artemide Zatti. La Messa di ringraziamento si è svolta ieri – presieduta dal
porporato argentino - nella chiesa di Santa Maria Addolorata nel quartiere Trieste a Roma: da tutti conosciuta come la chiesa nazionale argentina.
All’Eucaristia era presente tra gli altri, il rettor maggiore dei salesiani, don Ángel Fernández Artime.
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Papa: i due nuovi santi ci invitano a camminare insieme
9 Ottobre 2022 - Città del Vaticano - I due Santi oggi canonizzati, il vescovo Giovanni Battista Scalabrini e il laico Artemide Zatti, "ci ricordano l’importanza di camminare insieme e di saper ringraziare". Lo ha detto papa Francesco oggi nell'omelia per la canonizzazione dei due santi in piazza San Pietro. Il Vescovo Scalabrini, che fondò una Congregazione per la cura degli emigrati, affermava - ha detto il Papa - che "nel comune camminare di coloro che emigrano non bisogna vedere solo problemi, ma anche un disegno della Provvidenza: 'Proprio a causa delle migrazioni forzate dalle persecuzioni – egli disse – la Chiesa superò i confini di Gerusalemme e di Israele e divenne cattolica; grazie alle migrazioni di oggi la Chiesa sarà strumento di pace e di comunione tra i popoli' (L’emigrazione degli operai italiani, Ferrara 1899). Scalabrini guardava oltre, guardava avanti, verso un mondo e una Chiesa senza barriere, senza stranieri". Da parte sua, il "fratello salesiano Artemide Zatti - ha spiegato - è stato un esempio vivente di gratitudine: guarito dalla tubercolosi, dedicò tutta la vita a gratificare gli altri, a curare gli infermi con amore e tenerezza. Si racconta di averlo visto caricarsi sulle spalle il corpo morto di uno dei suoi ammalati. Pieno di gratitudine per quanto aveva ricevuto, volle dire il suo 'grazie' facendosi carico delle ferite degli altri". Il pontefice ha poi ricordato l'emigrazione di oggi e soprattutto quella degli ucraini con l'invito a pregare per questo Paese. (Raffaele Iaria)
Papa Francesco: Zatti fu migrante in Argentina
9 Ottobre 2022 - Città del Vaticano - Papa Francesco ha incontrato, ieri mattina, i salesiani in occasione della canonizzazione di Artemide Zatti. Nato a Boretto (Reggio Emilia) fu "migrante" in Argentina dove conobbe appunto i missionari di don Bosco. "I salesiani - ha detto il papa - giunsero in Argentina nel 1875 e in un primo tempo svolsero il loro apostolato, a Buenos Aires. A Buenos Aires non sono andati nel quartiere più importante, sono andati alla Boca, dove c’erano i comunisti, i socialisti, i mangiapreti! Lì sono andati i salesiani, e in altri luoghi, soprattutto a favore degli emigrati italiani. Artemide conobbe i salesiani a Bahía Blanca, dove nel 1897 con la sua famiglia era giunto dall’Italia. Purtroppo, molti migranti perdevano i valori della fede, tutti presi dal lavoro e dai problemi che incontravano. Ma gli Zatti, grazie a Dio, fecero eccezione. La partecipazione alla vita della comunità cristiana, i rapporti cordiali con i sacerdoti, la preghiera comune in casa, la frequenza dei sacramenti non vennero meno. Artemide crebbe in un ottimo ambiente cristiano e, grazie alla guida di padre Carlo Cavalli, maturò la scelta per la vita salesiana". "Quando ero Provinciale - ha detto ancora - dei Gesuiti dell'Argentina, conobbi la vicenda di Artemide Zatti, ne lessi la biografia e affidai a lui la richiesta al Signore di sante vocazioni alla vita consacrata laicale per la Compagnia di Gesù. Da quando cominciammo a pregare per sua intercessione, aumentarono sensibilmente i coadiutori giovani; ed erano perseveranti e molto impegnati. E così ho reso testimonianza di questa grazia che abbiamo ricevuto".
Santi mons. Scalabrini e il laico Zatti
9 Ottobre 2022 - Città del Vaticano - Papa Francesco ha proclamato santi i beati Giovanni Battista Scalabrini e Artemide Zatti, pronunciando la formula di rito all'inizio della messa a Piazza San Pietro.
Giovanni Battista Scalabrini nacque l’8 luglio 1839 a Fino Mornasco, in provincia di Como (Italia). Nel 1863 fu ordinato sacerdote. Nominato parroco nella periferia della città, sviluppò una peculiare sensibilità per i problemi sociali e l’educazione dei giovani.
Giunse nel 1876, all’età di 36 anni, la sua nomina a Vescovo di Piacenza. Gli inizi rivelarono subito i tratti caratteristici di tutto il suo ministero episcopale: attenzione al clero e ai seminaristi, vicinanza alla gente, preoccupazione per l’insegnamento del catechismo, carità verso i bisognosi. Con zelo e lungimiranza straordinari raccolse la sfida pastorale dell’emigrazione di famiglie e lavoratori locali verso gli Stati Uniti e il Sud America, così da ideare e realizzare il progetto di un’adeguata assistenza religiosa dei migranti. Con l’approvazione di Papa Leone XIII ebbe inizio nel 1887 a Piacenza la Congregazione dei Missionari di San Carlo, che egli fondò. Scalabrini istituì anche un’associazione laicale, la “San Raffaele”, per l’aiuto ai migranti nei porti di imbarco e sbarco. Diede poi vita, nel 1895, alla Congregazione delle Suore Missionarie di San Carlo Borromeo. Fra il 1901 e il 1904 visitò i missionari nei luoghi del loro apostolato. Tornato dal Brasile, il disturbo di salute, di cui soffriva da tempo, si aggravò e il 1° giugno 1905 rese l’anima a Dio. Lo zelo pastorale del Vescovo di Piacenza, vero uomo di fede, fu espressione di una carità ardente, che lo spinse a riconoscere l’importanza e la complessità del fenomeno migratorio nelle società moderne. Il suo insegnamento anima ancora oggi i cattolici all’impegno verso i migranti e rifugiati, per la costruzione della fratellanza universale. Fu beatificato da Giovanni Paolo II il 9 novembre 1997.
Artemide Zatti nacque a Boretto, in provincia di Reggio Emilia (Italia), il 12 ottobre 1880. Costretta dalla povertà, la famiglia emigrò in Argentina quando Artemide era adolescente, e si stabilì a Bahía Blanca. Il giovane frequentava la parrocchia retta dai Salesiani e si accese in lui il desiderio di farsi religioso. All’età di 20 anni partì quindi per Bernal come aspirante. Assistendo un sacerdote malato, contrasse la tubercolosi; di conseguenza venne trasferito a Viedma, dove si trovava un ospedale missionario. Artemide, su suggerimento del Padre Evasio Garrone, promise che, se fosse guarito, avrebbe dedicato la vita ai sofferenti. Per intercessione di Maria Ausiliatrice, guarì.
Il 18 febbraio 1911 emise la professione perpetua come salesiano laico e subito si mise al lavoro con i malati, prima distribuendo i farmaci, poi nella gestione di tutto l’ospedale di Viedma. Soprattutto vi lavorò come infermiere, stimato da pazienti e medici. Per assistere gli ammalati a domicilio girava in bicicletta per la città e oltrepassava anche il Rio Negro per raggiungere Patagones. Vestito del grembiule e portando la borsa con medicine e strumenti, teneva con una mano il manubrio e con l’altra sgranava il Rosario. Amava servire quelli che non avevano niente, nei tuguri della periferia. Con la sua fedeltà e letizia, conquistava tutti. Incarnò quanto don Bosco aveva detto ai suoi primi missionari partiti per l’America: «Abbiate cura speciale degli infermi, dei bambini, degli anziani, dei poveri, e vi guadagnerete la benedizione di Dio e la benevolenza degli uomini».
Nel 1950 comparvero in lui i segni di una grave malattia, che visse con eroismo fino alla morte, avvenuta il 15 marzo 1951. Primo salesiano coadiutore non martire, Artemide Zatti è stato beatificato il 14 aprile 2002.
Migrantes Emilia Romagna: gioia per la canonizzazione di mons. Scalabrini e Artemide Zatti
30 Agosto 2022 -
Bologna - L’annuncio della imminente Canonizzazione di due beati - dato da Papa Francesco al termine del Concistoro di sabato - è motivo di gioia speciale per la Migrantes dell’Emilia Romagna: entrambi i futuri santi - il vescovo Giovanni Battista Scalabrini e il laico salesiano Artemide Zatti - sono infatti legati tanto al nostro territorio, quanto al mondo della migrazione, nei decenni a cavallo tra il 19mo e il 20mo secolo.
Il beato Scalabrini fu vescovo di Piacenza dal 1876 al 1905, segnalato a Papa Pio IX da San Giovanni Bosco. Nei primi decenni post-unitari - molto complicati nel rapporto tra la Chiesa e il Regno d’Italia - Scalabrini fu infaticabile nelle ripetute visite pastorali al territorio e nella promozione di nuovi metodi di catechesi. Colpito dal numero crescente di italiani che lasciavano il territorio per emigrare oltreoceano, fondò due congregazione religiose, una maschile e una femminile, proprio per l’assistenza spirituale agli emigrati italiani, aiutandoli ad integrarsi nelle società che venivano a crearsi anche con il loro contributo, soprattutto nelle Americhe. Egli stesso compì due visite pastorali tra gli italiani nel Nord America e in Brasile e propose alla Santa Sede la creazione di quello che diventerà il Dicastero che avrà una attenzione speciale alla pastorale dei migranti e degli itineranti.
La storia di Artemide Zatti è invece proprio quella di un giovane, costretto dalla necessità a lasciare a 17 anni il suo paese di Boretto (RE), sulle rive del Po, e a emigrare in Argentina. Frequentando gli ambienti salesiani di Bahìa Blanca, decise di seguire le orme di don Bosco, ma contrasse la TBC prendendosi cura di un prete malato. Ottenuta la guarigione, decise di dedicare tutto se stesso alla cura degli infermi, giungendo ad amministrare da solo un intero ospedale, nel quale egli stesso operava come infermiere, prendendosi cura giorno e notte dei più bisognosi.
La Canonizzazione di Scalabrini e di Zatti ripropone all’attenzione di tutta la Chiesa il tema dell’accompagnamento pastorale dei migranti e riaccende una luce in particolare sul fenomeno sempre più evidente della emigrazione italiana: ad oggi si contano 5,6 milioni di italiani residenti all’estero (erano meno di 5 milioni solo nel 2016).
Scriveva Scalabrini nel 1899: «L’emigrazione può essere un bene o un male individuale o nazionale, a seconda del modo e delle condizioni in cui si compie, ma è quasi sempre una risorsa umana. È un diritto naturale, inalienabile». (Mons. Juan Andrés Caniato - direttore Ufficio Migrantes Emilia-Romagna)