17 Febbraio 2023 - Milano - Si muove anche l'Onu contro il decreto sulle Ong. Dalle Nazioni Unite arriva una dura nota e l'invito all'Italia a ritirare quella che già da settimana prossima potrebbe diventare legge. È proprio il capo per i diritti umani Volker Türk a esprimere «serie preoccupazioni - riporta una nota dell'Alto commissariato di Ginevra - per una proposta di legge in Italia che potrebbe ostacolare la fornitura di assistenza salvavita da parte delle organizzazioni umanitarie di ricerca e soccorso nel Mediterraneo centrale, con conseguenti più morti in mare». «È semplicemente il modo sbagliato per affrontare questa crisi umanitaria», afferma Türk, esortando il governo italiano a ritirare la proposta di legge e a consultare i gruppi della società civile, in particolare le stesse organizzazioni non governative che si occupano di ricerca e soccorso, «per garantire che qualsiasi proposta di legge sia pienamente conforme al diritto internazionale dei diritti umani, al diritto internazionale sui rifugiati e ad altri quadri giuridici applicabili, comprese la Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare e la Convenzione internazionale sulla ricerca e il salvataggio in mare».
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L’Alto Commissario Onu per i Rifugiati in visita al Centro Astalli
15 Aprile 2021 - Roma - L’alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati, Filippo Grandi, ha visitato la mensa del centro Astalli, la scuola di italiano e il centro d’accoglienza per donne rifugiate sole o con bambini. “Siamo grati a Filippo Grandi di essere venuto a trovare i rifugiati. Ha incontrato uomini e donne di varie nazionalità (Congo, Iraq, Siria, Mali, Nigeria, Azerbaigian, Tagikistan, Venezuela, Camerun) che gli hanno raccontato storie personali, progetti e speranze di chi in Italia cerca protezione, diritti e giustizia”, ha detto P. Camillo Ripamonti, presidente Centro Astalli. Durante la visita è emerso che anche nella pandemia l’integrazione in Italia rimane “uno dei nodi fondamentali da sciogliere su cui le istituzioni devono impegnarsi per superare la logica dell’emergenza e arrivare a misure strutturali di lungo termine che diano opportunità concrete di inclusione, necessarie non solo ai rifugiati ma all’intero paese”. In particolare, sottolinea p. Ripamonti: “ascoltando la voce dei rifugiati sappiamo che Filippo Grandi porterà con sé l’urgenza di un’Italia che deve investire in integrazione anche nella pandemia, per uscirne più coesa. Temi come tempi ragionevoli per l’ottenimento del permesso di soggiorno, la formazione, l’inclusione lavorativa, la conversione dei titoli di studio, i ricongiungimenti familiari e l’accesso al credito, sono la via da percorrere con decisione per rendere l’Italia un paese unito, solidale e prospero”.