La stampa cattolica italiana in Europa
Roma – L’estate con la Giornata Mondiale della Gioventù, la scomparsa dei grandi valori, l’aiuto europeo alla Grecia, i dati Migrantes sull’emigrazione italiana all’estero. Sono gli argomenti su cui si concentrano gli editoriali dei Giornali cattolici italiani in Europa (Gcie), aderenti alla Fisc (Federazione italiana settimanali cattolici). In Europa le Missioni cattoliche sono 160, con circa 300 missionari. Alcune delegazioni nazionali e Missioni hanno ultimamente investito nella comunicazione ecclesiale, scegliendo di aderire alla Fisc e costituendo una propria delegazione. Ne fanno parte “Migranti-press” (Fondazione Migrantes – Italia), “Il Corriere degli Italiani” (Svizzera), “Corriere d’Italia” (Germania), “Nuovi Orizzonti Europa” (Francia, Belgio, Lussemburgo), “La Voce degli Italiani” (Inghilterra) e “Webgiornale.de” (Germania). Si tratta per lo più di mensili che uniscono all’uscita cartacea newsletter settimanali e aggiornamenti on line sui rispettivi siti.
Estate e Gmg. “I mesi di luglio e di agosto, ogni anno, diventano il tempo della dispersione, delle partenze, dei viaggi, degli incontri”, scrive Antonio Simeoni, Direttore di Nuovi Orizzonti Europa (Francia, Belgio, Lussemburgo), ricordando che possono anche “diventare occasioni propizie per un ‘buon’ e meritato riposo” e “nel contempo opportunità per leggere e rileggere, riprendere in mano quello che ci ha colpito, durante l’anno, nel ritmo frenetico e stressante delle attività personali, familiari e professionali”. Tra le proposte della prossima estate, p. Simeoni annota “il grande avvenimento di Madrid: la Giornata Mondiale della Gioventù”, “incontro di festa e di condivisione” nel quale “giovani da tutte le parti del mondo esprimono il loro entusiasmo, la dinamicità della Chiesa e rendono testimonianza dell’attualità del messaggio cristiano”. “È un avvenimento ecclesiale – precisa – nel quale si manifesta, in un modo straordinario, la fede da parte di questi giovani provenienti da Paesi e continenti diversi, con lingue, culture, tradizioni, sensibilità umane così differenti, ma uniti nella testimonianza e nella volontà di annunciare il Vangelo di Gesù, oggi, con la loro vita”.
Dove sono i valori? “L’essenziale sono i valori che vivete”, scriveva Dante Alighieri. E da questo parte Renato Zilio, Direttore della Voce degli Italiani (Inghilterra), parlando degli emigrati italiani che frequentano la Missione cattolica. “A volte con loro il discorso cade anche sulla nostra Italia e i suoi ultimi sviluppi; le parole allora si fanno un po’ preoccupate. Sentono che non vi trovano più quei valori e quello spirito di servizio che forse un tempo avvertivano”. “I nostri grandi valori di unità, di condivisione, di solidarietà o semplicemente di fiducia e di coraggio nell’avvenire”, lamenta, “sembrano essersi sciolti come neve al sole” e “sembra venuta meno la compassione”. “Scendere in politica da noi sembra quasi scendere in guerra. O dichiarare guerra agli uomini che il Dio di Abramo conduce ancora oggi per mano, i migranti”. Mentre, aggiunge Zilio, dovremmo aiutare il migrante “a vivere in un mondo sconosciuto, complesso, duro a volte per lui quale è il nostro. E dovremmo semmai scendere in guerra con realtà patologiche vere, croniche, visibili e invisibili che corrodono l’anima stessa della nostra bella Italia e che perfino all’estero vi sanno enumerare con sorprendente lucidità. Con la logica perversa dell’esclusione, purtroppo, non si salva il mondo, né lo si cambia, ma lo si stravolge rendendolo invivibile”. Webgiornale.de (Germania) riporta i dati del Rapporto 2011 della Fondazione Migrantes “Italiani nel mondo”: “Gli italiani che hanno conservato la cittadinanza e che oggi risiedono all’estero sono 4.115.235 di cui il 47,8% donne (1.967.563)”.
Gli aiuti alla Grecia. Parla del “via libera alla quinta tranche di prestiti ad Atene” da parte dell’Unione europea e del Fondo monetario internazionale il Corriere degli Italiani (Svizzera). Il via libera “arriverà entro metà luglio. E solo se ci sarà l’ok del Parlamento greco alle nuove misure di austerity e al programma di privatizzazioni”. È stata “l’incertezza sulla situazione politica – sottolinea il giornale – a determinare la decisione di far slittare l’erogazione della quinta tranche di prestiti nell’ambito del piano da 110 miliardi di euro varato un anno fa: si tratta di una somma di 12 miliardi, di cui 8,7 da parte della UE e 3,3 da parte del Fondo monetario internazionale. Soldi che serviranno principalmente a rimborsare titoli per 6,8 miliardi di euro in scadenza nelle prossime settimane”. “Ma per Atene – evidenzia il giornale elvetico – c’è soprattutto un problema di mediolungo termine che va risolto: quello dell’impossibilità di tornare ad auto-finanziarsi sui mercati nel 2012, come era stato previsto un anno fa. Sul tavolo c’è quindi un nuovo piano di aiuti che dovrebbe ammontare tra i 90 e i 120 miliardi di euro. Stavolta, però, anche il settore privato (dalle banche ai fondi di investimento) sarà chiamato a partecipare, seppur su base volontaria. Sul principio c’è stato un esplicito accordo tra i Ministri dell’Eurozona, che però non hanno ancora definito le modalità”.