Lampedusa – Questa mattina, nella Casa della Fraternità di Lampedusa, si terrà l’incontro-dibattito “L’Europa comincia a Lampedusa” con le terze classi del Liceo Scientifico “E. Majorana” a cui interverranno mons. Gian Carlo Perego, Direttore generale della Fondazione Migrantes ed il Sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini. Gli studenti, nel corso dell’incontro, presenteranno le loro riflessioni rispondendo alle domande “chi vive a Lampedusa da cosa può capire che l’Europa inizia qui?” e “cosa potrebbe voler dire la frase scritta su un lenzuolo esposto il 3 ottobre 2014 al Porto nuovo ‘noi non siamo europei?’”. Sempre oggi, nel pomeriggio, alla Casa della Fraternità dalle ore 17, Germano Garatto animerà il laboratorio interculturale “Uno spazio per il rispetto” che rientra nel progetto “Il viaggio della vita” promosso dalla Fondazione Migrantes in collaborazione con il liceo scientifico e la parrocchia di Lampedusa. Il viaggio della vita, o forse più semplicemente il viaggio delle vite. Tante quelle che sono passate da Lampedusa. Tante le vite che Lampedusa sono riuscite a scrutarla solo da lontano prima di spegnersi definitivamente sul fondo del Mediterraneo. Tante ancora le vite per cui Lampedusa, ultimo lembo di un’Europa distratta, è scoglio di speranza.
Di queste “vite di passaggio”, i lampedusani sono stati testimoni ed in qualche caso salvatori. È proprio dalla necessità di fermarsi a riflettere su quanto avvenuto, in particolare dal 2011 ad oggi, e a ragionare su cosa e in come il fenomeno migratorio abbia condizionato l’isola, che nasce il progetto formativo voluto dalla Fondazione Migrantes in terra lampedusana. Un percorso di consapevolezza e ricerca di senso, realizzato grazie alle attività svolte in loco da Germano Garatto, collaboratore dell’organismo pastorale, che attraverso il lavoro di confronto ed incontro con le diverse realtà del territorio, cerca di cogliere quale sia stata, e quale sia ancora adesso, la percezione dei lampedusani rispetto a quanto accaduto: disorientamento, perplessità, rifiuto, banalizzazione, assuefazione. Un mix di sensazioni rispetto a cui è necessario però capire che direzione prendere, quale cammino ipotizzare cominciando dalle singole esistenze, comprendendo in che misura il viaggio dei migranti rischiara e dà senso al viaggio di ciascuno di noi. “Un percorso – spiegano i promotori – seppur non facile, di consapevolezza e ricerca di senso, che abbiamo deciso di sperimentare proprio a partire dagli studenti e dai giovani adulti ma anche dagli alunni dell’Istituto onnicomprensivo Luigi Pirandello. È in tale realtà che ormai per il terzo anno consecutivo muove i suoi passi questo progetto formativo”.