Brescia – Secondo gli ultimi dati forniti dal Consolato Italiano in Romania, gli italiani iscritti all’Aire sono 6014, di cui 1262 nella sola Bucarest. Mentre non si possono avere dati certi di tutti gli altri italiani che per motivi diversi, in Romania, risiedono temporaneamente o in modo definitivo per lavoro: le imprese italiane in Romania sono 40942, di cui solo 2367 a Bucarest; bisogna, inoltre, considerare i moltissimi italiani che hanno creato una impresa rumena e che, quindi, non sono comprese nei numeri appena indicati. E’ la realtà della comunità italiana in Romania raccontata dal missionario, don Damian Ciobanu, nel corso del convegno delle Missioni Cattoliche italiane in Europa in corso Brescia fino a domani su iniziativa della Fondazione Migrantes. In forte aumento sono i giovani che risiedono temporaneamente per gli studi universitari, soprattutto in medicina; in crescendo sono coloro che dopo l’università o i master, decidono di fermarsi e stabilirsi a vivere in Romania. Un altro fenomeno “ancora di entità limitata e frutto della situazione non facile in Italia, è quello – ha spiegato il sacerdote – dei pensionati che si trasferiscono in Romania, dove con la pensione italiana possono vivere in modo degno”. Il prossimo anno, la comunità di Bucarest sarà impegnata, in collaborazione con la Diocesi locale e l’ambasciata, a festeggiare i 100 anni della costruzione della Chiesa del SS. Redentore, la Chiesa Italiana, come è meglio conosciuta, e luogo tradizionale di ritrovo degli italiani residenti nella capitale rumena.