Germania: Scalabrini-Fest 2015 al Centro di Spiritualità di Stoccarda

Stoccarda – Rivolgendosi ai fedeli riuniti per la celebrazione eucaristica durante la Scalabrini-Fest dei Frutti 2015 a Stoccarda, il Vescovo Ausiliare di questa diocesi tedesca, Mons. Thomas Maria Renz, ha voluto dare uno speciale benvenuto a chi tra i presenti è arrivato da pochi giorni in Germania. E, in effetti, tra i circa 250 partecipanti di 29 nazionalità diverse alcuni hanno alzato la mano: si trattava di profughi eritrei, iracheni e siriani, ma anche di giovani studenti o migranti provenienti da altri paesi europei. Un gesto significativo: in Germania, meta di tanti movimenti migratori e in questi mesi di tanti rifugiati in fuga dalla guerra, il Vescovo ha voluto manifestare tutta l’attenzione della chiesa cattolica, impegnata in prima linea nell’accoglienza.

Hanno concelebrato con il Vescovo Renz, i missionari scalabriniani p. Gabriele Bortolamai e p. Gabriele Bentoglio. Quest’ultimo, sottosegretario del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti a Roma, ha tenuto durante la Festa una relazione dal titolo: “Tutto il mondo è in movimento: l’intuizione profetica di G.B. Scalabrini”, dando un quadro molto ampio a livello mondiale delle diverse forme di mobilità umana, che coinvolgono migranti, rifugiati, sfollati interni, marinai, studenti internazionali… e di cui la chiesa si prende cura, mettendo al centro del fenomeno tanto complesso delle migrazioni la persona con la sua dignità inalienabile. P. Bentoglio ha affermato: “A ben guardare, molti degli aspetti che oggi occupano le prime posizioni nel dibattito internazionale sulle migrazioni erano presenti anche in epoche passate, che hanno visto questo fenomeno in costante evoluzione e, di volta in volta, si sono sentite assillate da uno o dall’altro fattore emergente. Le migrazioni, in effetti, sono un fatto che caratterizza la storia dell’umanità”. Già nella seconda metà dell’Ottocento, “Scalabrini colse l’importanza politica, sociale e religiosa del fenomeno migratorio nelle società moderne e la sua dimensione universale. Anche se era consapevole che le migrazioni erano spesso accompagnate da profonde ingiustizie e da sfruttamenti continui, Scalabrini intravide in esse una sfida carica di speranza, proponendone una visione provvidenziale”. Il Magistero della chiesa ha fatto sue, nel corso dei decenni, le grandi intuizioni di Scalabrini, sia per quanto riguarda la visione di fede delle migrazioni sia per quanto riguarda i metodi pastorali di accompagnamento dei migranti e gli interventi politici e sociali in loro favore.

Le persone presenti alla Festa – giovani e adulti venuti anche con i loro bambini – hanno espresso nei gruppi di scambio insieme alle missionarie secolari scalabriniane tante domande riguardo alla complessità delle migrazioni e all’incontro tra le diverse religioni e culture, riconoscendo che le vie tracciate da G.B. Scalabrini possono ancora oggi ispirare i cristiani. Ciò vale sia nell’accoglienza vicina e personale a chi è arrivato da poco – magari in fuga da una guerra – sia nel denunciare le ingiustizie globali, causa delle migrazioni forzate, per favorire piuttosto un movimento pacifico e arricchente di persone e di popoli. (Luisa Deponti)