“Cambiare paese per cercare/creare lavoro”: migrazioni e occupazione al centro del convegno EZA-UNAIE 2014

Trento – Migrazioni, lavoro, innovazione, imprenditorialità, diritti. Questi gli argomenti affrontati nel corso dei tre giorni del convegno EZA-UNAIE, svoltosi a Trento dal 17 al 19 ottobre con l’organizzazione dell’Associazione Trentini nel Mondo. Convegno in cui studiosi, docenti universitari, sindacalisti, imprenditori, rappresentanti delle associazioni, si sono ritrovati per discutere e approfondire il tema di quest’anno: “Cambiare Paese per cercare/creare lavoro”. Un tema che mette in luce un binomio storico, quello migrazione-lavoro, sul quale sono stati molteplici e ricchi gli spunti messi in campo dai vari interventi dei relatori, provenienti da diverse parti d’Europa. Proprio per cercare in quale modo questo binomio fondamentale che lega gli spostamenti degli individui alle questioni dell’occupazione si esplichi nell’attuale contesto internazionale di crisi economica e sociale. Assieme alle relazioni che, attraverso la presentazione di dati e di una panoramica generale di inquadramento della situazione, sono servite a fornire un’idea complessiva del contesto entro il quale ci stiamo attualmente muovendo, sono stati proposti degli interventi che hanno esposto possibili percorsi di soluzione, sul piano occupazionale ed imprenditoriale, per fronteggiare l’attuale difficile congiuntura. Queste, infatti, le tre macro tematiche principali entro le quali il discorso si è svolto: “Migrazioni e imprenditoria, il quadro europeo in tempo di crisi”, “Lavoro e impresa migranti: iniziativa individuale e tutela collettiva”, “Imprenditori migranti: esperienze a confronto”, e dalle quali sono state tratte le conclusioni finali. Il tema dell’occupazione, dunque, alla base dei lavori del convegno, in quanto tema che, come ha sottolineato in apertura il presidente Unaie Franco Narducci, “deve essere rimesso concretamente e non solo formalmente al centro dell’agenda politica Europea”, in quanto elemento chiave per il futuro e la stabilità dell’Europa. Narducci, inoltre, ha tenuto a sottolineare l’importanza in questo senso del lavoro svolto dall’associazionismo che, “seppur anch’esso in crisi, costituisce ancora, come in passato, l’unico elemento che colma il vuoto lasciato dalle istituzioni e da una classe politica spesso indifferenti e impreparate nell’affrontare una situazione che vede l’Italia sempre più terra nuovamente di emigrazione, soprattutto di giovani qualificati, senza una corrispondente capacità di attrarre dall’estero risorse umane che sarebbero necessarie”. Le conclusioni, affidate a Ferruccio Pisoni, sono state seguite da un costruttivo dibattito terminato con la riflessione di Alberto Tafner, presidente della Trentini nel Mondo, che ha sottolineato come “siamo una società in viaggio, con una grossa differenza dall’archetipo del viaggio di Ulisse ovvero che noi non ricordiamo più da dove siamo partiti e non sappiamo dove stiamo andando. Di certo abbiamo bisogno di due fondamentali elementi per affrontare il futuro: la solidarietà e la cultura come rapporto con gli altri”.