Fulda – Le Comunità Cattoliche Italiane in Germania e Scandinavia hanno tenuto a Fulda, nei giorni dal 15 al 18 settembre 2014, il loro Convegno Nazionale su “Testimoniare la fede nell’oggi”, il tema del Dialogprozess 2014 della Conferenza Episcopale Tedesca. Aiutati dalle relazioni del biblista P. Johannes Beutler SJ (“Gesù testimone del Padre”, “Discepoli e prime Comunità testimoni del Risorto”) e del vescovo ausiliare di Fulda mons. Karlheinz Diez su “Chiesa locale e testimonianza: la diocesi di Fulda”, i congressisti hanno avviato una riflessione su come la fede viene oggi vissuta dai fedeli delle Comunità di lingua italiana in Germania, secondo le possibilità pastorali e le strutture messe a disposizione dalle Diocesi. Stimoli significativi sono giunti dalle molteplici testimonianze del secondo giorno dei lavori. Gli incontri con esponenti di Omi, Istituti Secolari, Focolarini, Cammino Neocatecumenale, Acli-Germania e Kab hanno permesso di vedere da vicino non solo una molteplicità di carismi ed una varietà di impegni ecclesiali, ma anche di vederne l’efficacia operativa in un mondo che mette ben altre priorità e dà importanza a ben altri valori. Gli interventi degli ospiti, la relazione del delegato ed i lavori di gruppo hanno contribuito ad ampliare l’analisi, giungendo alla conclusione che non basta testimoniare a parole la fede. “Essa – si legge in una nota diffusa oggi – va testimoniata in modo credibile, incarnandola nel linguaggio e nella cultura dell’oggi, nella situazione di vita personale e familiare, di lavoro, di partecipazione alla società civile ed all’impegno politico. Ci deve essere coerenza tra i valori evangelici creduti e quelli vissuti, trascrivendo nei credenti singoli come nel loro essere comunità i valori che salvano, quelli che liberano dall’esclusione, dall’emarginazione, dalle ingiustizie, cioè i valori evangelici della comunione, della solidarietà, della pace, della liberazione dal male, quelli predicati e vissuti da Gesù. Solo l’amore concreto aiuta e salva”. La celebrazione eucaristica conclusiva sulla tomba del fondatore del cristianesimo in Germania, San Bonifacio, ha voluto essere un grazie per la sua convincente testimonianza tra i popoli di allora ed un impegno a contribuire, come credenti d’altra nazionalità e come comunità d’altra madre lingua, quindi anche con una testimonianza segnata dalla propria cultura, alla vitalità della Chiesa che è in Germania, vivendone “pienamente il processo di rinnovamento in una società che ha più che mai bisogno di incontrare il vero volto di Dio e l’autentico messaggio di Gesù. Il che avviene attraverso testimoni credibili, cioè coerenti”.